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In balia di Cronos
In occasione della V Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, RossoCinabro presenta ‘In balia di Cronos’. Per quale strana aberrazione l’arte si è data in pasto al tempo, quando il suo fine più alto è sempre stato, pur appoggiandosi ad esso, di liberarsi dalla sua morsa?
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In questo nostro tempo in cui l’avvenire appare depositario di terrore più che di promesse, fra un passato da troppo tempo rimosso per essere ancora vivo e un futuro che sembra chiuso per sempre, su quale idea del tempo fondare un nuovo ‘Lacoonte’ allorché proprio il tempo viene meno?
Abbiamo una perdita di senso del tempo, che ci costringe a vivere in un perpetuo e trafelato presente in cui tutto è affidato all’esperienza del momento, è accompagnata dallo svuotamento dei criteri di rilevanza che fanno distinguere l’essenziale dal superfluo, il durevole dall’effimero.
In balìa di Cronos , tempo divoratore della cronologia, l’arte è privata del tempo della memoria, il solo che le permetterebbe di realizzarsi pienamente.
Per quale strana aberrazione l’arte si è data in pasto al tempo, quando il suo fine più alto è sempre stato, pur appoggiandosi ad esso, di liberarsi dalla sua morsa? Con questa riflessione Rilke evoca il primo momento della creazione:” Dove mai l’arte potrebbe trovare il suo punto di partenza se non nella gioia e nella tensione di un inizio senza fine?”Questo sentimento di qualcosa di infinito, d’illimitato, l’artista avrebbe il potere di ritrovarlo e di assaporarlo a suo piacimento.
Arte come invito quindi a sospendere le nostre vite di corsa per il tempo indispensabile a riflettere sulle questioni che ci riguardano più profondamente: bisogni e felicità, memoria e oblio, fondatezza e inconsistenza, costrizione e libertà.
Abbiamo una perdita di senso del tempo, che ci costringe a vivere in un perpetuo e trafelato presente in cui tutto è affidato all’esperienza del momento, è accompagnata dallo svuotamento dei criteri di rilevanza che fanno distinguere l’essenziale dal superfluo, il durevole dall’effimero.
In balìa di Cronos , tempo divoratore della cronologia, l’arte è privata del tempo della memoria, il solo che le permetterebbe di realizzarsi pienamente.
Per quale strana aberrazione l’arte si è data in pasto al tempo, quando il suo fine più alto è sempre stato, pur appoggiandosi ad esso, di liberarsi dalla sua morsa? Con questa riflessione Rilke evoca il primo momento della creazione:” Dove mai l’arte potrebbe trovare il suo punto di partenza se non nella gioia e nella tensione di un inizio senza fine?”Questo sentimento di qualcosa di infinito, d’illimitato, l’artista avrebbe il potere di ritrovarlo e di assaporarlo a suo piacimento.
Arte come invito quindi a sospendere le nostre vite di corsa per il tempo indispensabile a riflettere sulle questioni che ci riguardano più profondamente: bisogni e felicità, memoria e oblio, fondatezza e inconsistenza, costrizione e libertà.
05
settembre 2009
In balia di Cronos
Dal 05 settembre al 04 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
ROSSO CINABRO (SHOWROOM)
Palombara Sabina, Piazza Giuseppe Mazzini, 6, (Roma)
Palombara Sabina, Piazza Giuseppe Mazzini, 6, (Roma)
Orario di apertura
ore 11-17
Vernissage
5 Settembre 2009, ore 12
Autore
Curatore