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In between. 60 ore a Roma
24 fotografi fuori dalle mura
Comunicato stampa
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Come si fotografa una città? Si inizia con una fotografia orizzontale di un paesaggio, con un elemento fortemente riconoscibile, magari scattata al tramonto, meglio se con un elemento in movimento? Poi qualche scorcio sempre di monumenti famosi, un paio di ritratti di personaggi caratteristici, una o due immagini di prodotti tipici, di sagre o feste che mostrino lo spirito del luogo, qualche foto di vita notturna…
Questo è quello che siamo abituati a vedere, con un lessico praticamente immutabile, che non tiene conto dei cambiamenti in tempo reale che le gradi città attraversano.
E allora come si fotografa una città come Roma?
Come fare se eliminiamo Campo dei Fiori, Trastevere, Trinità dei Monti, il Colosseo e il Vaticano?
Se obblighiamo l’occhio a spingersi oltre?
Abbiamo delimitato lo spazio fisico e temporale: la Terra di Mezzo tra il Centro Storico e il GRA, tempo circoscritto, 60 ore - dalle 10 del 29 maggio alle 22 del 31 maggio - e assegnato a 24 fotografi un’area ben precisa per documentare e interpretare le loro sensazioni su quello che succedeva in between.
Ci siamo così ritrovati con migliaia di scatti che mostravano mondi paralleli: ci siamo messi le mani nei capelli… poi, in fase di editing finale, è apparsa una traccia sottile, che univa questa moltitudine di immagini: un sovrapporsi di luoghi, situazioni, volti che alla fine ci restituiscono l’immagine contemporanea dell’identità della città, dove ogni fotografia parla per se e per il tutto.
Le immagini in mostra sono una piccola parte di quelle proiettate al Palazzo delle Esposizioni a fine progetto, dove il pubblico intervenuto ha ringraziato i fotografi per avere mostrato loro l’altra anima della propria città
Carlo Roberti, Direttore e Fondatore TPW
Roma non è una città che si lascia prendere con facilità. Ormai una parte di se si è come venduta o prostituita al bisogno, il cuore di Roma, il suo straordinario patrimonio storico culturale oggi vive un po’ così, spesso usato e non valorizzato. Ed anche noi romani ci stiamo un po’ così: ad aspettare sul bordo di un marciapiede o poggiati contro un muro, un piede a contrasto come a sostenere il peso del palazzo e la sigaretta in bocca.
Ma appena fuori da quelle mura invisibilli che sono i percorsi turistici, ci sono tante città indolenti, immobili, forse decadenti, all’interno delle quali la vita scorre con un proprio ritmo, rispondendo a un tempo diverso da quello frenetico e convulso che ci illudiamo di vivere.
L’invito rivolto ai fotografi era proprio quello di vivere per due giorni in quella Terra di Mezzo tra il Centro storico e il Grande Raccordo Anulare. Abbiamo chiesto loro di concentrarsi sui luoghi di passaggio e di attraversamento. Alla fine hanno scoperto una geografia diversa da quella che noi gli avevamo raccontato, in una visione individuale che si trasforma in un sorprendente racconto collettivo di una città forse irriconoscibile e per questo ancora una volta bellissima.
Le foto ci restituiscono volti e paesaggi diversi, distanti tra loro, come se mancasse un tessuto urbano che li tenga tutti insieme. Roma è fatta di tanti Quartieri ognuno con la propria identità, la propria architettura, la propria storia.
In realtà, i quartieri di Roma sono delle Città. Lo sono al punto che alla domanda: di dove sei? La risposta è: del Mandrione, della Garbatella, di Testaccio, di Primavalle. Non: di Roma. Del resto, se sei di Roma, Roma è il Mondo. Ancora meglio, noi diciamo: “A Roma ce sta er monno”, come dire che noi il mondo lo conteniamo: c’è il mondo e magari anche altro. Non lo affermiamo per presunzione bensì per disinteresse verso il resto e l’altro.
I quartieri sono ognuno diverso dall’altro, Roma cambia in continuazione davanti ai nostri occhi ed è davvero difficile capire come tutto questo riesca a stare insieme. Dai lavori dei fotografi a volte emerge la sorpresa, la difficoltà a prendere contatto con una città così densa e così vuota allo stesso tempo. Alcuni elementi però ritornano: la natura, il colore, le stratificazioni e i volti di chi in questa città trova ancora il proprio mondo.
A Roma la natura esausta e abbandonata è ovunque, a volte lascia piccoli segni, erbacce o alberi senza storia o ragione, spesso invece invade la città, si prende tutto quello che vuole: campi, colline, grano, pini, alberi dominano il nostro sguardo.
Quello che ci conforta è il colore. Roma è una città piena di colori: tutte le tonalità del verde, tanto rosso, il blu fino all’intensità del cielo di notte, anche il bianco ha infinite varietà e poi il giallo, pallido, sporco, bruciato, fino a diventare arancione.
Le stratificazioni spesso non le vediamo più, ma in queste pagine emergono quelle meno note, più sorprendenti e non comuni che ci fanno sorridere e divertire.
I volti sono statue, tutte segnate da un tempo che ci portiamo dietro da secoli e che spesso ci lascia immobili. Lo si intuisce dagli sguardi, negli occhi anche dei più giovani, già spesso languidi e un po’ persi.
Tutto questo ha sorpreso tutti noi che a diverso titolo abbiamo partecipato a questo progetto e in primis i fotografi che ne sono stati i protagonisti. A loro il nostro ringraziamento.
Emiliano Paoletti, Direttore Zoneattive
I fotografi del progetto:
ELEONORA BLANCO | MANDRIONE
MARA BOTTOLI | QUADRARO
ELEONORA CALVELLI | MANDRIONE
CHATERINE CAMERON | GARBATELLA
PAOLO CENCIARELLI | OSTIENSE
ALESSIA CERQUA | GARBATELLA
ALESSIA CERVINI | VALLE AURELIA
CARLOFELICE CORINI | OSTIENSE E GARBATELLA
JACQUELINE CROUSILLAT | GARBATELLA
NICOLETTA DI RUOCCO | PRIMAVALLE E TOR FISCALE
GIULIO FAVOTTO | SAN PAOLO E OSTIENSE
RAFFAELE GALLO | PRENESTINA
EUGENIO GROSSO | PINETA SACCHETTI E PRIMA VALLE
SALVATORE LEMBO | PRENESTINA
CRISTINA MARINELLI | PIGNETO
ANTONELLO MAZZEI | EUR
PATRIZIA MUCCHI | OSTIENSE E TESTACCIO
ALESSANDRO PENSO | PORTONACCIO
MARCELLA PERSICHETTI | OSTIENSE E MARCONI
LUIGI REDAVIDE | MONTE SACRO E VILLA ADA
FRANCESCA SPERANZA | QUADRARO
HELEN STOKES | OSTIENSE
GERARDO TOMMASIELLO | PINETA SACCHETTI
DOMENICO VENTURA | CERTOSA E MANDRIONE
Le stampe della mostra sono a cura di The Photographers Room | Milano
www.thephotographersroom.com
Questo è quello che siamo abituati a vedere, con un lessico praticamente immutabile, che non tiene conto dei cambiamenti in tempo reale che le gradi città attraversano.
E allora come si fotografa una città come Roma?
Come fare se eliminiamo Campo dei Fiori, Trastevere, Trinità dei Monti, il Colosseo e il Vaticano?
Se obblighiamo l’occhio a spingersi oltre?
Abbiamo delimitato lo spazio fisico e temporale: la Terra di Mezzo tra il Centro Storico e il GRA, tempo circoscritto, 60 ore - dalle 10 del 29 maggio alle 22 del 31 maggio - e assegnato a 24 fotografi un’area ben precisa per documentare e interpretare le loro sensazioni su quello che succedeva in between.
Ci siamo così ritrovati con migliaia di scatti che mostravano mondi paralleli: ci siamo messi le mani nei capelli… poi, in fase di editing finale, è apparsa una traccia sottile, che univa questa moltitudine di immagini: un sovrapporsi di luoghi, situazioni, volti che alla fine ci restituiscono l’immagine contemporanea dell’identità della città, dove ogni fotografia parla per se e per il tutto.
Le immagini in mostra sono una piccola parte di quelle proiettate al Palazzo delle Esposizioni a fine progetto, dove il pubblico intervenuto ha ringraziato i fotografi per avere mostrato loro l’altra anima della propria città
Carlo Roberti, Direttore e Fondatore TPW
Roma non è una città che si lascia prendere con facilità. Ormai una parte di se si è come venduta o prostituita al bisogno, il cuore di Roma, il suo straordinario patrimonio storico culturale oggi vive un po’ così, spesso usato e non valorizzato. Ed anche noi romani ci stiamo un po’ così: ad aspettare sul bordo di un marciapiede o poggiati contro un muro, un piede a contrasto come a sostenere il peso del palazzo e la sigaretta in bocca.
Ma appena fuori da quelle mura invisibilli che sono i percorsi turistici, ci sono tante città indolenti, immobili, forse decadenti, all’interno delle quali la vita scorre con un proprio ritmo, rispondendo a un tempo diverso da quello frenetico e convulso che ci illudiamo di vivere.
L’invito rivolto ai fotografi era proprio quello di vivere per due giorni in quella Terra di Mezzo tra il Centro storico e il Grande Raccordo Anulare. Abbiamo chiesto loro di concentrarsi sui luoghi di passaggio e di attraversamento. Alla fine hanno scoperto una geografia diversa da quella che noi gli avevamo raccontato, in una visione individuale che si trasforma in un sorprendente racconto collettivo di una città forse irriconoscibile e per questo ancora una volta bellissima.
Le foto ci restituiscono volti e paesaggi diversi, distanti tra loro, come se mancasse un tessuto urbano che li tenga tutti insieme. Roma è fatta di tanti Quartieri ognuno con la propria identità, la propria architettura, la propria storia.
In realtà, i quartieri di Roma sono delle Città. Lo sono al punto che alla domanda: di dove sei? La risposta è: del Mandrione, della Garbatella, di Testaccio, di Primavalle. Non: di Roma. Del resto, se sei di Roma, Roma è il Mondo. Ancora meglio, noi diciamo: “A Roma ce sta er monno”, come dire che noi il mondo lo conteniamo: c’è il mondo e magari anche altro. Non lo affermiamo per presunzione bensì per disinteresse verso il resto e l’altro.
I quartieri sono ognuno diverso dall’altro, Roma cambia in continuazione davanti ai nostri occhi ed è davvero difficile capire come tutto questo riesca a stare insieme. Dai lavori dei fotografi a volte emerge la sorpresa, la difficoltà a prendere contatto con una città così densa e così vuota allo stesso tempo. Alcuni elementi però ritornano: la natura, il colore, le stratificazioni e i volti di chi in questa città trova ancora il proprio mondo.
A Roma la natura esausta e abbandonata è ovunque, a volte lascia piccoli segni, erbacce o alberi senza storia o ragione, spesso invece invade la città, si prende tutto quello che vuole: campi, colline, grano, pini, alberi dominano il nostro sguardo.
Quello che ci conforta è il colore. Roma è una città piena di colori: tutte le tonalità del verde, tanto rosso, il blu fino all’intensità del cielo di notte, anche il bianco ha infinite varietà e poi il giallo, pallido, sporco, bruciato, fino a diventare arancione.
Le stratificazioni spesso non le vediamo più, ma in queste pagine emergono quelle meno note, più sorprendenti e non comuni che ci fanno sorridere e divertire.
I volti sono statue, tutte segnate da un tempo che ci portiamo dietro da secoli e che spesso ci lascia immobili. Lo si intuisce dagli sguardi, negli occhi anche dei più giovani, già spesso languidi e un po’ persi.
Tutto questo ha sorpreso tutti noi che a diverso titolo abbiamo partecipato a questo progetto e in primis i fotografi che ne sono stati i protagonisti. A loro il nostro ringraziamento.
Emiliano Paoletti, Direttore Zoneattive
I fotografi del progetto:
ELEONORA BLANCO | MANDRIONE
MARA BOTTOLI | QUADRARO
ELEONORA CALVELLI | MANDRIONE
CHATERINE CAMERON | GARBATELLA
PAOLO CENCIARELLI | OSTIENSE
ALESSIA CERQUA | GARBATELLA
ALESSIA CERVINI | VALLE AURELIA
CARLOFELICE CORINI | OSTIENSE E GARBATELLA
JACQUELINE CROUSILLAT | GARBATELLA
NICOLETTA DI RUOCCO | PRIMAVALLE E TOR FISCALE
GIULIO FAVOTTO | SAN PAOLO E OSTIENSE
RAFFAELE GALLO | PRENESTINA
EUGENIO GROSSO | PINETA SACCHETTI E PRIMA VALLE
SALVATORE LEMBO | PRENESTINA
CRISTINA MARINELLI | PIGNETO
ANTONELLO MAZZEI | EUR
PATRIZIA MUCCHI | OSTIENSE E TESTACCIO
ALESSANDRO PENSO | PORTONACCIO
MARCELLA PERSICHETTI | OSTIENSE E MARCONI
LUIGI REDAVIDE | MONTE SACRO E VILLA ADA
FRANCESCA SPERANZA | QUADRARO
HELEN STOKES | OSTIENSE
GERARDO TOMMASIELLO | PINETA SACCHETTI
DOMENICO VENTURA | CERTOSA E MANDRIONE
Le stampe della mostra sono a cura di The Photographers Room | Milano
www.thephotographersroom.com
12
luglio 2010
In between. 60 ore a Roma
Dal 12 luglio al 22 settembre 2010
fotografia
Location
FNAC
Milano, Via Torino, (Milano)
Milano, Via Torino, (Milano)
Orario di apertura
Lun-sab: 9.30-20; Domenica: 10-20
Vernissage
12 Luglio 2010, ore 18.30
Autore