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In extremis (corpi senza pentimento)
Racconti di personaggi che vivono nel mondo reale che, dinnanzi ad uno sconforto quotidiano, cadono rivelando misteri a lungo custoditi, svelati dall’incosciente rivelazione dell’atto dello schianto.
Comunicato stampa
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Le mie foto sono racconti di un mondo in caduta. Ogni scatto rivela di personaggi stremati che, come in un blackout improvviso della mente e del corpo, si lasciano schiantare senza alcun tentativo di salvarsi, impossibilitati dalla stanchezza della rappresentazione quotidiana del vivere , oppressi dall’apparire piuttosto che dall’esistere. Viviamo in un mondo di volti stravolti dalla chirurgia plastica con immagini fisse, stereotipate, immagini/oggetto, in cui la personalità si prostituisce ad un modello di marketing prestabilito. Io credo che la perfezione sia nell’imperfezione che si esprime nei contrasti forti, nella fragilità, nell’umanità che rende tutti gli individui diversi uno dall’altro. Nascondo il volto dei miei personaggi perché è il CORPO che parla di loro e le cadute sono il punto di non ritorno. Si dice che bisogna toccare il fondo per ricrearsi. Ebbene la CADUTA dei miei personaggi è il loro toccare il fondo che significa in sostanza LIMITE oltre il quale non si può più spingere il falso sé . Ognuno di loro salva un oggetto che trattiene in mano a simboleggiare proprio questa falsificazione. Insieme agli oggetti ad esprimere questa FINZIONE sono i vestiti, le pettinature, le locations e tutto quello che è visibile nella foto. Il CORPO frantumato invece esprime la VERITÁ che per manifestarsi deve appunto schiantarsi! Non uso mai manichini o pupazzi nei miei scatti ma attori professionisti in grado di interpretare con il corpo quello che non è visibile, perché voglio che sia visibile l’invisibile...
Ho sempre amato i film di Charlot e di Stanlio ed Ollio perché mi facevano ridere. Ai personaggi dei loro film accadono spesso le cose più tremende, gli incidenti più gravi… le cadute, appunto. La prima reazione è di stupore e disagio per l’improvvisa disgrazia capitata al personaggio di turno ma dopo qualche istante quello stesso disagio si trasforma in un irresistibile risata liberatoria. Questo è l’effetto che voglio ricreare attraverso le foto: raccontare la tragedia ma con ironia. Un’umanità rotta e scomposta che io guardo con affetto e partecipazione, dalla quale io stesso non mi sento escluso. E` proprio questo sentimento empatico che mi porta a non giudicare ma a condividere le storie che racconto nella speranza che la risata strappata allo spettatore sia un auspicio a credere in un futuro migliore e più autentico. Quella risata infine è una RIVELAZIONE.
REMMIDEMMI
(SANDRO GIORDANO)
Ho sempre amato i film di Charlot e di Stanlio ed Ollio perché mi facevano ridere. Ai personaggi dei loro film accadono spesso le cose più tremende, gli incidenti più gravi… le cadute, appunto. La prima reazione è di stupore e disagio per l’improvvisa disgrazia capitata al personaggio di turno ma dopo qualche istante quello stesso disagio si trasforma in un irresistibile risata liberatoria. Questo è l’effetto che voglio ricreare attraverso le foto: raccontare la tragedia ma con ironia. Un’umanità rotta e scomposta che io guardo con affetto e partecipazione, dalla quale io stesso non mi sento escluso. E` proprio questo sentimento empatico che mi porta a non giudicare ma a condividere le storie che racconto nella speranza che la risata strappata allo spettatore sia un auspicio a credere in un futuro migliore e più autentico. Quella risata infine è una RIVELAZIONE.
REMMIDEMMI
(SANDRO GIORDANO)
10
dicembre 2015
In extremis (corpi senza pentimento)
Dal 10 dicembre 2015 all'otto gennaio 2016
fotografia
Location
MENEXA
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Orario di apertura
Lun-Ven 10:00-19:00
Vernissage
10 Dicembre 2015, ore 19:00
Autore