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In / Out Biennale di Venezia. Officina Lombarda
Dieci artisti lombardi che rievocano il clima da “Die Brucke” senza alcun accenno post moderno; ma con tanta nostalgia per un modo autentico di fare arte. Il gruppo si diversifica ma è omogeneo nella scelta dell’onestà intellettuale decisamente out biennale. Il gusto delle opere è dive
Comunicato stampa
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Officina Lombarda: un laboratorio di idee; una factory del terzo millennio. Denominazione di origine controllata? Nonostante le difficoltà, circoscrivere l'universo artistico è una sfida alla quale non ci si può sottrarre. Di questi tempi non facili è sorto il gruppo OFFICINA LOMBARDA, trasversale alle generazioni e alle tematiche, attorno al critico d’arte Fabrizia Buzio Negri (due Biennali di Venezia, oltre duecento mostre in Italia e all’estero). Sono 10 artisti di talento già emergenti a livello nazionale. Nel programma espositivo, che li ha visti a Mantova in aprile, nella grande vetrina internazionale di Venezia, in concomitanza della 53° Biennale, si presentano con materie e modalità che investono spazi nuovi, della geografia e della mente, in coinvolgenti percorsi paralleli. E gli artisti?
Francesca Anastasi è una la giovane artista che nel dipingere predilige l'uso di acrilici "mixato" ai più svariati materiali, dalla sabbia alla stoffa, da scarti di metalli ad avanzi di stampi plastici.Tutto questo crea un sottile dialogo tra materia e colore, per uno stile originale ed informale.
Vanni Bellea, finalista al Premio Arte Mondadori 2001, predilige una scomposizione pittorica della realtà tra il ludico e il favolistico, nel procedere combinatorio del “puzzle” con tessere e campiture che implodono ed esplodono a piacimento in una illusione di ottica frantumata.
Gladys Colmenares,venezuelana, si presenta con un repertorio di opere dove la libertà espressiva sprigionata attraverso le colorazioni vivaci e multiformi: sono assemblages, installazioni, pitture-oggetto dove si incontrano surrealtà, divertimento, invenzione, pieni di felicità e di colore.
Antonio Fittipaldi trasforma l’idea di ‘rappresentazione’ nella forte sensorialità dei rossi, in opere che testimoniano la precarietà esistenziale nel disarticolarsi della superficie con inserimenti di ferro, lamiere e altro di recupero, sigla anche delle sculture in un legno ferito da mille graffi.
Massimo Fontana nelle sue tele vive una comunicatività immediata, con una materia ricca di fermenti e un segno forte, esaltante, a volte angoscioso, a volte ludico, che si avvicina a un graffitismo di frontiera. E’ ardita mescolanza di tendenze moderne e arcaici riferimenti nei quali non esistono regole e schemi.
Luca Ghielmi privilegia la gestualità rimanendo saldamente figurativo. Egli sente la necessità che la vita entri di prepotenza dentro le sue opere, per trasmettere emozioni nel ritmo del non-colore e in una sorta di stenografia bruciata dall’ansia di una visione velocizzata sulla carta in un particolare viaggio esistenziale.
Ruggero Marrani, allievo dell’aerofuturista Gerardo Dottori, un lungo curriculum al suo attivo, dopo una ricerca rivolta alle planimetrie, si dedica allo studio della ceramica con una soluzione artistica particolare chiamata "Scultura Interattiva", che coinvolge l'osservatore e lo stimola ad intervenire e modificare l'opera.
Ezio Pinciroli, estrapolando sogni ed emozioni dall’inconscio, approda all’astrattismo,affiancando alla pittura anche la scultura. La musica “Rythm and Blues”ispira spesso le composizioni dove colori e luci attivano un'esaltazione della casualità segnica nella materia che privilegia il colore Oro.
Giuseppe Sassi affronta tematiche diverse fondendo istanze figurali e astrazioni metaforiche, vivacemente ritmate in guizzanti cromie. Un’arte poliedrica, la sua, affidata a una grande sensibilità e vivo senso del colore, per raccontare il suo tempo interiore, in un sapiente equilibrio spaziale e prospettico.
Marida Tagliabue ha l’Africa nel cuore, un mondo di accensioni coloristiche improvvise, che riprendono senza limiti ispirativi brani di culture piene di mistero, ossessioni ricorrenti nei contorni decisi delle figure così come nelle astrazioni simboliche di una primordialità vicina a tanta arte contemporanea.
Francesca Anastasi è una la giovane artista che nel dipingere predilige l'uso di acrilici "mixato" ai più svariati materiali, dalla sabbia alla stoffa, da scarti di metalli ad avanzi di stampi plastici.Tutto questo crea un sottile dialogo tra materia e colore, per uno stile originale ed informale.
Vanni Bellea, finalista al Premio Arte Mondadori 2001, predilige una scomposizione pittorica della realtà tra il ludico e il favolistico, nel procedere combinatorio del “puzzle” con tessere e campiture che implodono ed esplodono a piacimento in una illusione di ottica frantumata.
Gladys Colmenares,venezuelana, si presenta con un repertorio di opere dove la libertà espressiva sprigionata attraverso le colorazioni vivaci e multiformi: sono assemblages, installazioni, pitture-oggetto dove si incontrano surrealtà, divertimento, invenzione, pieni di felicità e di colore.
Antonio Fittipaldi trasforma l’idea di ‘rappresentazione’ nella forte sensorialità dei rossi, in opere che testimoniano la precarietà esistenziale nel disarticolarsi della superficie con inserimenti di ferro, lamiere e altro di recupero, sigla anche delle sculture in un legno ferito da mille graffi.
Massimo Fontana nelle sue tele vive una comunicatività immediata, con una materia ricca di fermenti e un segno forte, esaltante, a volte angoscioso, a volte ludico, che si avvicina a un graffitismo di frontiera. E’ ardita mescolanza di tendenze moderne e arcaici riferimenti nei quali non esistono regole e schemi.
Luca Ghielmi privilegia la gestualità rimanendo saldamente figurativo. Egli sente la necessità che la vita entri di prepotenza dentro le sue opere, per trasmettere emozioni nel ritmo del non-colore e in una sorta di stenografia bruciata dall’ansia di una visione velocizzata sulla carta in un particolare viaggio esistenziale.
Ruggero Marrani, allievo dell’aerofuturista Gerardo Dottori, un lungo curriculum al suo attivo, dopo una ricerca rivolta alle planimetrie, si dedica allo studio della ceramica con una soluzione artistica particolare chiamata "Scultura Interattiva", che coinvolge l'osservatore e lo stimola ad intervenire e modificare l'opera.
Ezio Pinciroli, estrapolando sogni ed emozioni dall’inconscio, approda all’astrattismo,affiancando alla pittura anche la scultura. La musica “Rythm and Blues”ispira spesso le composizioni dove colori e luci attivano un'esaltazione della casualità segnica nella materia che privilegia il colore Oro.
Giuseppe Sassi affronta tematiche diverse fondendo istanze figurali e astrazioni metaforiche, vivacemente ritmate in guizzanti cromie. Un’arte poliedrica, la sua, affidata a una grande sensibilità e vivo senso del colore, per raccontare il suo tempo interiore, in un sapiente equilibrio spaziale e prospettico.
Marida Tagliabue ha l’Africa nel cuore, un mondo di accensioni coloristiche improvvise, che riprendono senza limiti ispirativi brani di culture piene di mistero, ossessioni ricorrenti nei contorni decisi delle figure così come nelle astrazioni simboliche di una primordialità vicina a tanta arte contemporanea.
06
giugno 2009
In / Out Biennale di Venezia. Officina Lombarda
Dal 06 al 20 giugno 2009
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
GALLERIA D’ARTE III MILLENNIO
Venezia, Rio Terà de le Colonne (San Marco), 1047, (VENEZIA)
Venezia, Rio Terà de le Colonne (San Marco), 1047, (VENEZIA)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19
Vernissage
6 Giugno 2009, dalle 18 alle 21
Autore
Curatore