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In pubblico. Azioni e idee degli anni ’70 in Italia
Questa mostra non pretende di dare risposte, ma di accompagnare il visitatore in un percorso a flash dove arte e fotografia rispecchiano azioni e idee di quel decennio insieme ad oggetti di design, manifesti, grafica, scompigliando un po’ le carte di una lettura univoca per sottolineare come anche negli ideologici anni ’70 si sviluppino mitologie individualiste che si radicano nel decennio successivo
Comunicato stampa
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Cosa sono stati gli anni ’70? Lo stereotipo li ha già consegnati alla storia come “gli anni di piombo”, per altri sono stati gli anni delle grandi battaglie e delle grandi vittorie civili - il divorzio, l’aborto, la liberazione dal manicomio come prigione- per altri ancora sono l’ultima stagione dell’utopia del ‘900.
Questa mostra non pretende di dare risposte, ma di accompagnare il visitatore in un percorso a flash dove arte e fotografia rispecchiano azioni e idee di quel decennio insieme ad oggetti di design, manifesti, grafica, scompigliando un po’ le carte di una lettura univoca per sottolineare come anche negli ideologici anni ’70 si sviluppino mitologie individualiste che si radicano nel decennio successivo.
La mostra prende avvio al piano terra con un’installazione di Aldo Tagliaferro, Verifica di una mostra, 1970, 6 strisce di fotogrammi, 460x90 cm(realizzata alla galleria La Bertesca di Genova) e alcuni video (Fernando De Filippi, Lenin; Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Ugo Nespolo, Buongiorno Michelangelo, Franco Vaccari, Cani,) quasi a suggerire un confronto speculare tra le ritualità della mostra anni’70 e il rito contemporaneo dell’inaugurazione di una mostra sugli anni ’70. Si sviluppa su due piani del museo, seguendo un percorso che dallo scalone (definito dalle opere di Alighiero Boetti in termini di connotazione temporale) prosegue nelle 7 stanze del piano nobile dedicate ad altrettanti temi che ricompongono per immagini (opere d’arte e fotografie) il clima di un decennio e il suo passaggio al successivo.
Il verde acido dello stampo di ghisa Millenovecentosettanta di Alighiero Boetti introduce come una targa stradale al percorso che propone nella prima stanza una full immersion negli anni ’70, con una avvolgente installazione di “facce” - personaggi noti e gente comune - che incornicia l’opera di Franco Vaccari, Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio…. , esposta alla Biennale di Venezia nel 1972, all’insegna di quello “sdoganamento” della fotografia come linguaggio artistico che avrà i suoi sviluppi sino ai giorni nostri.
Nella successione delle stanze a tema- in piazza, la violenza, scenari metropolitani,matti da slegare,il privato è pubblico, trasgressione come fuga dalla realtà- opere d’arte dialogano con la fotografia di fotografi/artisti o di archivi fotografici in un reciproco rispecchiamento della realtà che l’arte distilla e sublima : I funerali di Togliatti di Guttuso , le performance di Fabio Mauri, l’Italia di Fabro ,l’Italia Cancellata di Isgrò, Odio di Giberto Zorio, La gabbia di Michelangelo Pistoletto per arrivare ai lavori sul corpo, dalla body art alla citazione più o meno ironica di Salvo, Ontani, Carlo Maria Mariani, Paolini.
Al piano superiore si entra in un gioco di stanze private arredate con pezzi d’epoca : il salotto con il divano Joe che richiama ancora il clima Pop degli anni ‘60, la stanza della coppia illuminata da Boalum di Frattini e Castiglioni, l’Abitacolo di Munari che con Sacco definisce lo spazio essenziale della camera dei ragazzi,
Ultrafragola di Ettore Sottsass illumina il post-moderno del Tramonto a New York di Gaetano Pesce. In questi spazi più intimi e allusivi la cronaca scorre in un video-montaggio di trasmissioni televisive e nella sequenza dei manifesti, politici e pubblicitari, alle pareti, laddove due montaggi filmici suggeriscono per immagini due diverse visoni del mondo: da “La classe operaia va in paradiso” di Petri a “La luna” di Bertolucci.
Progetto scientifico
Giorgio Bertone, Vittorio Fagone, Gianfranco Fasce, Matteo Fochessati, Mario Piazza,
Francesca Serrati, Marco Salotti, Sandra Solimano
La mostra si propone di cogliere, attraverso le suggestioni delle arti figurative, della fotografia, del design, della grafica e del cinema, lo spirito di un periodo complesso e contraddittorio, nel quale si radicalizzano i presupposti politici e culturali della fine degli anni ’60, ma in cui allo stesso tempo cominciano a germinare i presupposti della svolta del decennio successivo.
I cosiddetti “anni di piombo”, connotati dalla strategia della tensione e dagli eccessi eversivi della politica, rappresentarono infatti un fertile laboratorio di cambiamenti e svolte per un paese come l’Italia, ancora in ritardo rispetto alle conquiste sociali raggiunte delle altre nazioni industrializzate. All’orrore delle stragi golpiste, allo stillicidio degli attentati terroristici, ai quali Genova offrì peraltro un cupo scenario e, dunque, al clima di generale violenza di quegli anni, la società italiana rispose con una serie di importanti conquiste e di iniziative politiche, destinate a cambiare i costumi e le abitudini di vita del paese: il referendum per il divorzio, la legge che introduceva l’obiezione di coscienza; la legge 194 che riconosceva alla donna il diritto all’interruzione della gravidanza , la legge 180, detta Basaglia, relativa all’apertura dei manicomi.
All’interno di questa situazione si manifestò, generalmente, nell’Italia di quegli anni una grande vivacità nel campo delle arti visive: da un lato vi fu una totale adesione al fronte ideologico che si espresse attraverso l’uscita “pubblica” dai consueti circuiti espositivi e dalle convenzionali norme estetiche, dall’altro, cominciò ad emergere un innovativo approccio al fare artistico che, in sintonia con la crescente riscoperta del privato, determinò una fuga verso le dimensioni dell’immaginario, della mitologia e delle radici culturali, in una pratica della citazione che sarà definita “differenziata”.
Protagonisti di questa vicenda furono artisti differenti tra loro, nei modi e nelle espressioni linguistiche, ma accomunati da una condivisa sintonia con le tensioni culturali di quell’epoca: Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Carlo Maria Mariani, Fabio Mauri, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Salvo, Franco Vaccari, per citare alcuni nomi.
Ugualmente nel campo del design alcune icone di quegli anni - la seduta pop Joe di De Pas, D’Urbino, Lomazzi (1971); la sedia bruciata di Mendini , le sedute Bocca a forma di labbre giganti (1970) e Capitello (1971), entrambe realizzate per la Gufran dal Gruppo 65; le realizzazioni dello studio Alchimia fondato nel 1976 e a cui aderiscono Mendini e Ettore Sottsass jr; la Tizio di Richard Sapper (1972) – possono rappresentare la suggestione di un’epoca in ebollizione e in marcia verso nuovi modelli di sperimentazione nel campo dell’abitare, che sovvertivano le consuetudini del paesaggio domestico (Italy: The New Domestic Design è il titolo di una famosa mostra allestita a New York nel 1972).
Al visitatore si intende quindi lasciare, attraverso le suggestioni visive proposte, la possibilità di formulare una propria interpretazione e, allo stesso tempo, l’opportunità di calarsi completamente nell’atmosfera di quegli anni, grazie anche all’apporto dei filmati e delle fotografie. La spettacolarizzazione e il coinvolgimento dell’allestimento saranno quindi segnate da una ristretta selezione di opere in grado di dialogare con il percorso visivo delle fotografie, dei poster e del materiale grafico in genere.
La mostra prende avvio al piano terra con un’installazione di Aldo Tagliaferro, Verifica di una mostra, 1970, 6 strisce di fotogrammi, 460x90 cm(realizzata alla galleria La Bertesca di Genova) e alcuni video (Fernando De Filippi, Lenin; Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Ugo Nespolo, Buongiorno Michelangelo, Franco Vaccari, Cani,) che intende suggerire un confronto speculare tra le ritualità della mostra anni’70 e il rito contemporaneo dell’inaugurazione di una mostra sugli anni ’70. Si sviluppa su due piani del museo, seguendo un percorso che dallo scalone (definito dalle opere di Alighiero Boetti in termini di connotazione temporale) prosegue nelle 7 stanze del piano nobile dedicate ad altrettanti temi che ricompongono per immagini (opere d’arte e fotografie) il clima di un decennio e il suo passaggio al successivo.
.
Connotazione temporale
Alighiero Boetti Millenovecentosettanta, 1970, ghisa e vernice a spruzzo, 35 x 35 cm.
Alighiero Boetti Serie di merli disposti a intervalli regolari lungo gli spalti di una muraglia 1971/1993, 13 telegrammi e bacheca, 25 x 350 cm.
L’individuo e la folla
Ritratti fotografici di personaggi celebri e non identificano le fisionomie dell’epoca.
Franco Vaccari Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio (dalla serie Esposizioni in tempo reale) esposta alla Biennale di Venezia 1972.
In piazza
La folla protagonista e la partecipazione collettiva.
Renato Guttuso I funerali di Togliatti,1972
La violenza
Le stragi, gli attentati, gli scontri sociali.
Gilberto Zorio Odio,1969-73, pelle incisa a fuoco, 70x140 cm.
Fabio Mauri video di performance
Lo scenario metropolitano
Gli spazi interni e esterni ( vedute urbane, luoghi dell’abitare…) dell’Italia di quel periodo attraverso una selezione di fotografie.
Luciano Fabro L’Italia d’oro, 1971
Emilio Isgrò Italia, 1970, carta geografica cancellata montata su tavola, 114x96 cm.
Mario Schifano Paesaggio TV, 1970, anilina su tela emulsionata e perspex,115x145 cm.
Paesaggio TV, 1970, anilina su tela emulsionata e perspex, 115x145 cm.
Ugo La Pietra, video + installazione
Luca Patella, Terra animata, 1967, video
Matti da slegare
Persone e ambienti all’interno dell’istituzione manicomiale prima della legge Basaglia, relativa all’apertura dei manicomi.
Michelangelo Pistoletto Gabbia, 1962/74
Il privato e’ pubblico: la donna, il corpo, la festa
La partecipazione, l’appartenenza, il movimento, il femminismo
Gina Pane Io mescolo tutto, 1976, video
Ketty La Rocca You,1970, china su pellicola radiografica, 53x 73 cm.
Marina Abramovic Rytm 4,1974, 8 fotografie
Cioni Carpi Due piedi un piede sottoterra,1972 , video
Fabrizio Plessi, video
Giuseppe Penone Rovesciare i propri occhi, 1970, foto b/n, 40x30 cm
Giovanni Anselmo Entrare nel l’opera, 1971, tela emulsionata colorata a mano,
125 x 180 cm.
La trasgressione come fuga dalla realtà
Giulio Paolini, Mimesi, 1975, installazione
Salvo, Lapide, 1971
Luigi Ontani, Over the moon, Grazie Tigre,Ganga Varanasi,Stilita, Indian Band, Shiv Ashirvad, HanuMan Jaipur, Monkey’s Key, Krishna,Arte Marry Age, Fugando Iconologia, foto, 1975-1980
Vettor Pisani Venere di cioccolato, 1970
Carlo Maria Mariani Mengs – Maron - Mariani,1974, scrittura, foto a colori, olio su tela, 58,5x45 cm.
Selezione di opere di design
Piero Gatti, Cesare Paolini, Franco Teodoro
Sacco, 1968, produzione 1968 a oggi, produttore Zanotta SpA, Nova Milanese, Milano
Gruppo Strum (Giorgio Ceretti, Piero Derossi, Riccardo Rosso)
Pratone, 1966, produzione 1971 a oggi, produttore Gufram, Balangero, Torino
Livio Castiglioni, Gianfranco Frattini
Boalum, 1970, produttore Artemide
Studio 65
Bocca, 1970, produttore Gufarm
Bruno Munari
Abitacolo, 1971, produttore Robots, Binasco, Milano, (vincitore del “Compasso d’Oro” del 1979)
Achille Castiglioni, Pio Manzù
Parentesi, 1971, produtore Flos
Richard Sapper
Tizio, 1972, produttore Artemide, Milano, (vincitore del Compasso d’Oro 1979)
Vico Magistretti
Atollo, 1977, produttore O-luce srl
Gaetano Pesce
Tramonto a New York, 1980, produttore Cassina, Meda
Enzo Mari
Lampade Aggregato, 1974, produttore Artemide
DDL (De Pas, D’Urbino, Lomazzi)
Appendiabiti Sciangai, 1974 , produttore Zanotta
Claudio Salocchi
Appoggio, 1970, produttore Soriani,
Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi
Joe, 1971, produttore Poltronova
Anonimedia Associazione Culturale
COSTRETTO A SCOMPARIRE
il cinema indipendente italiano degli anni ’70
Programma rassegna:
Sabato 24 Marzo
.inaugurazione e presentazione
.proiezione di Tutto, tutto nello stesso istante (film collettivo della C.C.I., 1968-69, 25’)
interverranno Massimo Bacigalupo, Ester De Miro, Marco Salotti, Sandra Solimano
Sabato 31 Marzo
. Paolo Gioli Secondo il mio occhio di vetro (10’, 1972)
Traumatografo (25’, 1973)
. Piero Bargellini Trasferimento di modulazione (7’, 1969)
Nelda (3’, 1969)
Stricnina (6’, 1969-73)
Sabato 7 Aprile
. Alberto Grifi Transfert per kamera verso virulentia (20’, 1966)
Il grande freddo (20’, 1968)
Parco Lambro (58’, 1976)
Lia (20’, 1977)
Da Alberto Grifi a Blob (Maraboshi) (42’, 2002)
Sabato 14 Aprile
. Alfredo Leonardi Se l’inconscio si ribella/rivela (21’, 1967)
. Anna Lajolo, Guido Lombardi D (36’, 1970)
. Leonardi, Lajolo, Lombardi Quartieri Popolari di Roma (9’, 1973)
L'isola dell'isola (38', 1974-77)
Sabato 21 Aprile
. Massimo Bacigalupo Un dittico e un intervento (31’, 1968)
. Paolo Brunatto Un’ora prima di Amleto + Pinocchio (18’, 1965)
Bis (20’, 1966)
Pasolini e... la forma della città (20’, 1974)
Sabato 28 Aprile
. Gianfranco Baruchello Costretto a scomparire (15’, 1968)
Perforce (15’, 1968)
Norme per gli olocausti (5’, 1969)
Per una giornata di malumore nazionale (24’, 1969)
. Luca Patella materiale per camminare (10’, 1967)
. Ugo Nespolo Un supermaschio (30’, 1975)
Sabato 5 Maggio
. Antonio De Bernardi Il mostro verde (30’, 1967)
. Pia Epremian Doppio suicidio (15’, 1968)
. Martino Oberto Prima dell’anarchia (55’, 1968)
Sabato 12 Maggio
. Franco Brocani Necropolis (120’, 1970)
Questa mostra non pretende di dare risposte, ma di accompagnare il visitatore in un percorso a flash dove arte e fotografia rispecchiano azioni e idee di quel decennio insieme ad oggetti di design, manifesti, grafica, scompigliando un po’ le carte di una lettura univoca per sottolineare come anche negli ideologici anni ’70 si sviluppino mitologie individualiste che si radicano nel decennio successivo.
La mostra prende avvio al piano terra con un’installazione di Aldo Tagliaferro, Verifica di una mostra, 1970, 6 strisce di fotogrammi, 460x90 cm(realizzata alla galleria La Bertesca di Genova) e alcuni video (Fernando De Filippi, Lenin; Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Ugo Nespolo, Buongiorno Michelangelo, Franco Vaccari, Cani,) quasi a suggerire un confronto speculare tra le ritualità della mostra anni’70 e il rito contemporaneo dell’inaugurazione di una mostra sugli anni ’70. Si sviluppa su due piani del museo, seguendo un percorso che dallo scalone (definito dalle opere di Alighiero Boetti in termini di connotazione temporale) prosegue nelle 7 stanze del piano nobile dedicate ad altrettanti temi che ricompongono per immagini (opere d’arte e fotografie) il clima di un decennio e il suo passaggio al successivo.
Il verde acido dello stampo di ghisa Millenovecentosettanta di Alighiero Boetti introduce come una targa stradale al percorso che propone nella prima stanza una full immersion negli anni ’70, con una avvolgente installazione di “facce” - personaggi noti e gente comune - che incornicia l’opera di Franco Vaccari, Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio…. , esposta alla Biennale di Venezia nel 1972, all’insegna di quello “sdoganamento” della fotografia come linguaggio artistico che avrà i suoi sviluppi sino ai giorni nostri.
Nella successione delle stanze a tema- in piazza, la violenza, scenari metropolitani,matti da slegare,il privato è pubblico, trasgressione come fuga dalla realtà- opere d’arte dialogano con la fotografia di fotografi/artisti o di archivi fotografici in un reciproco rispecchiamento della realtà che l’arte distilla e sublima : I funerali di Togliatti di Guttuso , le performance di Fabio Mauri, l’Italia di Fabro ,l’Italia Cancellata di Isgrò, Odio di Giberto Zorio, La gabbia di Michelangelo Pistoletto per arrivare ai lavori sul corpo, dalla body art alla citazione più o meno ironica di Salvo, Ontani, Carlo Maria Mariani, Paolini.
Al piano superiore si entra in un gioco di stanze private arredate con pezzi d’epoca : il salotto con il divano Joe che richiama ancora il clima Pop degli anni ‘60, la stanza della coppia illuminata da Boalum di Frattini e Castiglioni, l’Abitacolo di Munari che con Sacco definisce lo spazio essenziale della camera dei ragazzi,
Ultrafragola di Ettore Sottsass illumina il post-moderno del Tramonto a New York di Gaetano Pesce. In questi spazi più intimi e allusivi la cronaca scorre in un video-montaggio di trasmissioni televisive e nella sequenza dei manifesti, politici e pubblicitari, alle pareti, laddove due montaggi filmici suggeriscono per immagini due diverse visoni del mondo: da “La classe operaia va in paradiso” di Petri a “La luna” di Bertolucci.
Progetto scientifico
Giorgio Bertone, Vittorio Fagone, Gianfranco Fasce, Matteo Fochessati, Mario Piazza,
Francesca Serrati, Marco Salotti, Sandra Solimano
La mostra si propone di cogliere, attraverso le suggestioni delle arti figurative, della fotografia, del design, della grafica e del cinema, lo spirito di un periodo complesso e contraddittorio, nel quale si radicalizzano i presupposti politici e culturali della fine degli anni ’60, ma in cui allo stesso tempo cominciano a germinare i presupposti della svolta del decennio successivo.
I cosiddetti “anni di piombo”, connotati dalla strategia della tensione e dagli eccessi eversivi della politica, rappresentarono infatti un fertile laboratorio di cambiamenti e svolte per un paese come l’Italia, ancora in ritardo rispetto alle conquiste sociali raggiunte delle altre nazioni industrializzate. All’orrore delle stragi golpiste, allo stillicidio degli attentati terroristici, ai quali Genova offrì peraltro un cupo scenario e, dunque, al clima di generale violenza di quegli anni, la società italiana rispose con una serie di importanti conquiste e di iniziative politiche, destinate a cambiare i costumi e le abitudini di vita del paese: il referendum per il divorzio, la legge che introduceva l’obiezione di coscienza; la legge 194 che riconosceva alla donna il diritto all’interruzione della gravidanza , la legge 180, detta Basaglia, relativa all’apertura dei manicomi.
All’interno di questa situazione si manifestò, generalmente, nell’Italia di quegli anni una grande vivacità nel campo delle arti visive: da un lato vi fu una totale adesione al fronte ideologico che si espresse attraverso l’uscita “pubblica” dai consueti circuiti espositivi e dalle convenzionali norme estetiche, dall’altro, cominciò ad emergere un innovativo approccio al fare artistico che, in sintonia con la crescente riscoperta del privato, determinò una fuga verso le dimensioni dell’immaginario, della mitologia e delle radici culturali, in una pratica della citazione che sarà definita “differenziata”.
Protagonisti di questa vicenda furono artisti differenti tra loro, nei modi e nelle espressioni linguistiche, ma accomunati da una condivisa sintonia con le tensioni culturali di quell’epoca: Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Carlo Maria Mariani, Fabio Mauri, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Salvo, Franco Vaccari, per citare alcuni nomi.
Ugualmente nel campo del design alcune icone di quegli anni - la seduta pop Joe di De Pas, D’Urbino, Lomazzi (1971); la sedia bruciata di Mendini , le sedute Bocca a forma di labbre giganti (1970) e Capitello (1971), entrambe realizzate per la Gufran dal Gruppo 65; le realizzazioni dello studio Alchimia fondato nel 1976 e a cui aderiscono Mendini e Ettore Sottsass jr; la Tizio di Richard Sapper (1972) – possono rappresentare la suggestione di un’epoca in ebollizione e in marcia verso nuovi modelli di sperimentazione nel campo dell’abitare, che sovvertivano le consuetudini del paesaggio domestico (Italy: The New Domestic Design è il titolo di una famosa mostra allestita a New York nel 1972).
Al visitatore si intende quindi lasciare, attraverso le suggestioni visive proposte, la possibilità di formulare una propria interpretazione e, allo stesso tempo, l’opportunità di calarsi completamente nell’atmosfera di quegli anni, grazie anche all’apporto dei filmati e delle fotografie. La spettacolarizzazione e il coinvolgimento dell’allestimento saranno quindi segnate da una ristretta selezione di opere in grado di dialogare con il percorso visivo delle fotografie, dei poster e del materiale grafico in genere.
La mostra prende avvio al piano terra con un’installazione di Aldo Tagliaferro, Verifica di una mostra, 1970, 6 strisce di fotogrammi, 460x90 cm(realizzata alla galleria La Bertesca di Genova) e alcuni video (Fernando De Filippi, Lenin; Vincenzo Agnetti, Gianni Colombo, Ugo Nespolo, Buongiorno Michelangelo, Franco Vaccari, Cani,) che intende suggerire un confronto speculare tra le ritualità della mostra anni’70 e il rito contemporaneo dell’inaugurazione di una mostra sugli anni ’70. Si sviluppa su due piani del museo, seguendo un percorso che dallo scalone (definito dalle opere di Alighiero Boetti in termini di connotazione temporale) prosegue nelle 7 stanze del piano nobile dedicate ad altrettanti temi che ricompongono per immagini (opere d’arte e fotografie) il clima di un decennio e il suo passaggio al successivo.
.
Connotazione temporale
Alighiero Boetti Millenovecentosettanta, 1970, ghisa e vernice a spruzzo, 35 x 35 cm.
Alighiero Boetti Serie di merli disposti a intervalli regolari lungo gli spalti di una muraglia 1971/1993, 13 telegrammi e bacheca, 25 x 350 cm.
L’individuo e la folla
Ritratti fotografici di personaggi celebri e non identificano le fisionomie dell’epoca.
Franco Vaccari Lascia su queste pareti una traccia del tuo passaggio (dalla serie Esposizioni in tempo reale) esposta alla Biennale di Venezia 1972.
In piazza
La folla protagonista e la partecipazione collettiva.
Renato Guttuso I funerali di Togliatti,1972
La violenza
Le stragi, gli attentati, gli scontri sociali.
Gilberto Zorio Odio,1969-73, pelle incisa a fuoco, 70x140 cm.
Fabio Mauri video di performance
Lo scenario metropolitano
Gli spazi interni e esterni ( vedute urbane, luoghi dell’abitare…) dell’Italia di quel periodo attraverso una selezione di fotografie.
Luciano Fabro L’Italia d’oro, 1971
Emilio Isgrò Italia, 1970, carta geografica cancellata montata su tavola, 114x96 cm.
Mario Schifano Paesaggio TV, 1970, anilina su tela emulsionata e perspex,115x145 cm.
Paesaggio TV, 1970, anilina su tela emulsionata e perspex, 115x145 cm.
Ugo La Pietra, video + installazione
Luca Patella, Terra animata, 1967, video
Matti da slegare
Persone e ambienti all’interno dell’istituzione manicomiale prima della legge Basaglia, relativa all’apertura dei manicomi.
Michelangelo Pistoletto Gabbia, 1962/74
Il privato e’ pubblico: la donna, il corpo, la festa
La partecipazione, l’appartenenza, il movimento, il femminismo
Gina Pane Io mescolo tutto, 1976, video
Ketty La Rocca You,1970, china su pellicola radiografica, 53x 73 cm.
Marina Abramovic Rytm 4,1974, 8 fotografie
Cioni Carpi Due piedi un piede sottoterra,1972 , video
Fabrizio Plessi, video
Giuseppe Penone Rovesciare i propri occhi, 1970, foto b/n, 40x30 cm
Giovanni Anselmo Entrare nel l’opera, 1971, tela emulsionata colorata a mano,
125 x 180 cm.
La trasgressione come fuga dalla realtà
Giulio Paolini, Mimesi, 1975, installazione
Salvo, Lapide, 1971
Luigi Ontani, Over the moon, Grazie Tigre,Ganga Varanasi,Stilita, Indian Band, Shiv Ashirvad, HanuMan Jaipur, Monkey’s Key, Krishna,Arte Marry Age, Fugando Iconologia, foto, 1975-1980
Vettor Pisani Venere di cioccolato, 1970
Carlo Maria Mariani Mengs – Maron - Mariani,1974, scrittura, foto a colori, olio su tela, 58,5x45 cm.
Selezione di opere di design
Piero Gatti, Cesare Paolini, Franco Teodoro
Sacco, 1968, produzione 1968 a oggi, produttore Zanotta SpA, Nova Milanese, Milano
Gruppo Strum (Giorgio Ceretti, Piero Derossi, Riccardo Rosso)
Pratone, 1966, produzione 1971 a oggi, produttore Gufram, Balangero, Torino
Livio Castiglioni, Gianfranco Frattini
Boalum, 1970, produttore Artemide
Studio 65
Bocca, 1970, produttore Gufarm
Bruno Munari
Abitacolo, 1971, produttore Robots, Binasco, Milano, (vincitore del “Compasso d’Oro” del 1979)
Achille Castiglioni, Pio Manzù
Parentesi, 1971, produtore Flos
Richard Sapper
Tizio, 1972, produttore Artemide, Milano, (vincitore del Compasso d’Oro 1979)
Vico Magistretti
Atollo, 1977, produttore O-luce srl
Gaetano Pesce
Tramonto a New York, 1980, produttore Cassina, Meda
Enzo Mari
Lampade Aggregato, 1974, produttore Artemide
DDL (De Pas, D’Urbino, Lomazzi)
Appendiabiti Sciangai, 1974 , produttore Zanotta
Claudio Salocchi
Appoggio, 1970, produttore Soriani,
Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi
Joe, 1971, produttore Poltronova
Anonimedia Associazione Culturale
COSTRETTO A SCOMPARIRE
il cinema indipendente italiano degli anni ’70
Programma rassegna:
Sabato 24 Marzo
.inaugurazione e presentazione
.proiezione di Tutto, tutto nello stesso istante (film collettivo della C.C.I., 1968-69, 25’)
interverranno Massimo Bacigalupo, Ester De Miro, Marco Salotti, Sandra Solimano
Sabato 31 Marzo
. Paolo Gioli Secondo il mio occhio di vetro (10’, 1972)
Traumatografo (25’, 1973)
. Piero Bargellini Trasferimento di modulazione (7’, 1969)
Nelda (3’, 1969)
Stricnina (6’, 1969-73)
Sabato 7 Aprile
. Alberto Grifi Transfert per kamera verso virulentia (20’, 1966)
Il grande freddo (20’, 1968)
Parco Lambro (58’, 1976)
Lia (20’, 1977)
Da Alberto Grifi a Blob (Maraboshi) (42’, 2002)
Sabato 14 Aprile
. Alfredo Leonardi Se l’inconscio si ribella/rivela (21’, 1967)
. Anna Lajolo, Guido Lombardi D (36’, 1970)
. Leonardi, Lajolo, Lombardi Quartieri Popolari di Roma (9’, 1973)
L'isola dell'isola (38', 1974-77)
Sabato 21 Aprile
. Massimo Bacigalupo Un dittico e un intervento (31’, 1968)
. Paolo Brunatto Un’ora prima di Amleto + Pinocchio (18’, 1965)
Bis (20’, 1966)
Pasolini e... la forma della città (20’, 1974)
Sabato 28 Aprile
. Gianfranco Baruchello Costretto a scomparire (15’, 1968)
Perforce (15’, 1968)
Norme per gli olocausti (5’, 1969)
Per una giornata di malumore nazionale (24’, 1969)
. Luca Patella materiale per camminare (10’, 1967)
. Ugo Nespolo Un supermaschio (30’, 1975)
Sabato 5 Maggio
. Antonio De Bernardi Il mostro verde (30’, 1967)
. Pia Epremian Doppio suicidio (15’, 1968)
. Martino Oberto Prima dell’anarchia (55’, 1968)
Sabato 12 Maggio
. Franco Brocani Necropolis (120’, 1970)
29
marzo 2007
In pubblico. Azioni e idee degli anni ’70 in Italia
Dal 29 marzo al 02 settembre 2007
design
fotografia
arte contemporanea
arti decorative e industriali
fotografia
arte contemporanea
arti decorative e industriali
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA VILLA CROCE
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Genova, Via Jacopo Ruffini, 3, (Genova)
Biglietti
6 € intero, 4 € ridotto
Orario di apertura
dal martedì al venerdì: 9.00 – 19.00
sabato e domenica: 10.00 - 19.00
lunedì chiuso
Vernissage
29 Marzo 2007, ore 18
Editore
SKIRA
Autore
Curatore