Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
in.solito.verde
mostra fotografica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
in.solito.verde di Claudia Marcon
L’espressione “verde urbano” si riferisce comunemente alle sole aree di verde “artificiale”,
ovvero quelle aree in cui la vegetazione è presente perché imposta e selezionata
dall’uomo, in luoghi, anche questi, determinati dalla volontà delle amministrazioni.
La scelta delle diverse essenze vegetali, nonché della loro disposizione e organizzazione
in queste aree, segue degli standard, dei modelli costruiti in base a determinate
valenze funzionali ed estetiche che portano spesso a mettere a dimora
piante e alberi estranei al territorio. Nonostante questo, parchi, giardini pubblici e
perfino aiuole spartitraffico sono luoghi riconosciuti, valorizzati, tutelati. E’ sbagliato
però, pensare al verde urbano solo come motivo di abbellimento della città, il verde
in città deve essere in grado di seguire la sua naturale evoluzione, diventare parte
integrante di un progetto unico tra natura e architettura della città.
Al contrario, però, tutto ciò che non rientra, o che non è previsto dallo statuto che
regola il “verde urbano”, assume valenze negative: non è funzionale, è antiestetico.
In questo modo, le piante nate e cresciute autonomamente negli angoli dei marciapiedi,
sul ciglio delle strade, nelle aree abbandonate, sono piante che vengono
considerate “infestanti”, “incolte”, sterpaglie e parassite. Troppo spesso assistiamo
a una loro sistematica rimozione, credo invece sia opportuno coglierne le loro potenzialità,
con il fine di determinare un rinnovato interesse alla nascita di un nuovo
concetto di verde.
A partire da questa idea e, allo scopo di invertire i valori negativi, comunemente attribuiti
al verde spontaneo, GOtoECO, associazione per la valorizzazione del territorio,
ha voluto bandire in.solito.verde, un concorso nazionale di fotografia che ha
avuto per oggetto la rappresentazione di quell’“insolito” verde che incontriamo per
strada1.
Da tutta Italia sono arrivate settantatré fotografie, delle quali 35 sono state selezionate2
per la mostra itinerante che inizierà a Gradisca d’Isonzo, presso la galleria
d’arte La Fortezza, per arrivare successivamente a Trieste, nella splendida cornice
del Parco di San Giovanni, in concomitanza con l’evento, organizzato dalla Provincia
di Trieste, “spazio ritrovato”. Obiettivo di GOtoECO è la creazione di una sorta
di atlante illustrato delle specie vegetali spontanee presenti nel territorio urbano, at-
1 L’idea prende spunto da uno studio che mi vede coinvolta sul tema della mobilitazione urbana spontanea. Tra i movimenti
ai quali devo l’idea di questo evento vi è, senza dubbio, Critical Garden, movimento che ha le sue origini negli
anni settanta, quando i cittadini americani, stanchi dell’indifferenza del governo, nei confronti dei luoghi più degradati
delle città, ha iniziato, spontaneamente, a trasformare alcuni terreni pubblici abbandonati, i cosiddetti vacant lots, in
giardini/orti comuni e autogestiti.
In Italia, tra i pioneri di questo movimento di “guerrilla verde” troviamo diversi gruppi di Milano, come i
Landgrab, gruppo di giardinieri informali, 4Cantoni, associazione di Roma che ha come obiettivo primario la sensibilizzazione
della gente attraverso la trasformazione di un luogo anonimo in un luogo riconoscibile e partecipato, Badili
e Badola, gruppo di attivisti di Torino e Crepe Urbane, collettivo si distingue per una collocazione particolare all’interno
del territorio urbano e per un’impronta più marcatamente politica, i quali, nel 2007, hanno organizzato una mostra
fotografica dal titolo “un atlante delle piante spontanee ad uso degli abitanti di Bologna per la sopravvivenza nell’era
della crisi”.
2 Il giorno 19 maggio la commissione giudicatrice composta da: la sottoscritta, Miriam Dellasorte (vicepresidente dell’associazione
GOtoECO), Stefano Graziani (fotografo e docente di fotografia presso la Facoltà di Architettura di Trieste
e Venezia), Alessandra Marin (professoressa di Urbanistica, Facoltà di Architettura di Trieste), Adriano Venudo (architetto)
e Elena Debetto (dottore agronomo), ha valutato positivamente le proposte inviate da Francesco Ranieri (primo
classificato), Giancarlo Andreotti (secondo classificato), Domenico Dicarolo e Silvia Cantù (terzi classificati parimerito),
assegnando inoltre una menzione speciale per la pianta fotografata a Fulvio Filipponi e, ancora, a Giancarlo Andreotti
per la serie fotografica.
traverso il quale descriverne i principali e possibili utilizzi - alimentare, medicinale e
ornamentale delle essenze.
Ciò che vogliamo è che, scorrendo le immagini lungo un ideale percorso, i visitatori
della mostra potranno soffermare lo sguardo sulle differenze e sulle caratteristiche
delle singole erbe spontanee, dei fiori, degli arbusti, degli alberi e degli ortaggi, modificando
così la loro percezione dei luoghi; sarà così che il piazzale abbandonato,
lo scarto di un terreno incolto, il ciglio di una strada e i binari della ferrovia, non appariranno
più come spazi in disuso ma come nuovi spazi fertili. Non ultimo speriamo,
tramite questa mostra, di sensibilizzare il visitatore sul tema dell’ecologia urbana;
promuovere nuovi modi di pensare, percepire e vivere la natura; sviluppare una
cultura della valorizzazione sostenibile e, ancora, creare un’occasione di festa e divertimento
all’insegna del rispetto della natura e del territorio.
Il merito, della realizzazione di questo progetto va, soprattutto, a chi ha partecipato
al concorso3, alimentando in questo modo il dibattito, alla commissione che ha valutato
le proposte, a tutte le “ragazze” di GOtoECO, Daniela Cerchiari, Miriam Dellasorte,
Nina Nenadic, Gianna Omenetto, Agnese Tonin, Francesca Visintin e Lara
Zanette.
L’ Associazione GOtoECO ringrazia inoltre il Comune di Gradisca d’Isonzo che, fin
da subito ha valutato positivamente la nostra proposta e, Floricoltura Gaggioli, che
ha collaborato all’allestimento dell’evento fornendoci un colore più che mai vivo...il
verde.
L’espressione “verde urbano” si riferisce comunemente alle sole aree di verde “artificiale”,
ovvero quelle aree in cui la vegetazione è presente perché imposta e selezionata
dall’uomo, in luoghi, anche questi, determinati dalla volontà delle amministrazioni.
La scelta delle diverse essenze vegetali, nonché della loro disposizione e organizzazione
in queste aree, segue degli standard, dei modelli costruiti in base a determinate
valenze funzionali ed estetiche che portano spesso a mettere a dimora
piante e alberi estranei al territorio. Nonostante questo, parchi, giardini pubblici e
perfino aiuole spartitraffico sono luoghi riconosciuti, valorizzati, tutelati. E’ sbagliato
però, pensare al verde urbano solo come motivo di abbellimento della città, il verde
in città deve essere in grado di seguire la sua naturale evoluzione, diventare parte
integrante di un progetto unico tra natura e architettura della città.
Al contrario, però, tutto ciò che non rientra, o che non è previsto dallo statuto che
regola il “verde urbano”, assume valenze negative: non è funzionale, è antiestetico.
In questo modo, le piante nate e cresciute autonomamente negli angoli dei marciapiedi,
sul ciglio delle strade, nelle aree abbandonate, sono piante che vengono
considerate “infestanti”, “incolte”, sterpaglie e parassite. Troppo spesso assistiamo
a una loro sistematica rimozione, credo invece sia opportuno coglierne le loro potenzialità,
con il fine di determinare un rinnovato interesse alla nascita di un nuovo
concetto di verde.
A partire da questa idea e, allo scopo di invertire i valori negativi, comunemente attribuiti
al verde spontaneo, GOtoECO, associazione per la valorizzazione del territorio,
ha voluto bandire in.solito.verde, un concorso nazionale di fotografia che ha
avuto per oggetto la rappresentazione di quell’“insolito” verde che incontriamo per
strada1.
Da tutta Italia sono arrivate settantatré fotografie, delle quali 35 sono state selezionate2
per la mostra itinerante che inizierà a Gradisca d’Isonzo, presso la galleria
d’arte La Fortezza, per arrivare successivamente a Trieste, nella splendida cornice
del Parco di San Giovanni, in concomitanza con l’evento, organizzato dalla Provincia
di Trieste, “spazio ritrovato”. Obiettivo di GOtoECO è la creazione di una sorta
di atlante illustrato delle specie vegetali spontanee presenti nel territorio urbano, at-
1 L’idea prende spunto da uno studio che mi vede coinvolta sul tema della mobilitazione urbana spontanea. Tra i movimenti
ai quali devo l’idea di questo evento vi è, senza dubbio, Critical Garden, movimento che ha le sue origini negli
anni settanta, quando i cittadini americani, stanchi dell’indifferenza del governo, nei confronti dei luoghi più degradati
delle città, ha iniziato, spontaneamente, a trasformare alcuni terreni pubblici abbandonati, i cosiddetti vacant lots, in
giardini/orti comuni e autogestiti.
In Italia, tra i pioneri di questo movimento di “guerrilla verde” troviamo diversi gruppi di Milano, come i
Landgrab, gruppo di giardinieri informali, 4Cantoni, associazione di Roma che ha come obiettivo primario la sensibilizzazione
della gente attraverso la trasformazione di un luogo anonimo in un luogo riconoscibile e partecipato, Badili
e Badola, gruppo di attivisti di Torino e Crepe Urbane, collettivo si distingue per una collocazione particolare all’interno
del territorio urbano e per un’impronta più marcatamente politica, i quali, nel 2007, hanno organizzato una mostra
fotografica dal titolo “un atlante delle piante spontanee ad uso degli abitanti di Bologna per la sopravvivenza nell’era
della crisi”.
2 Il giorno 19 maggio la commissione giudicatrice composta da: la sottoscritta, Miriam Dellasorte (vicepresidente dell’associazione
GOtoECO), Stefano Graziani (fotografo e docente di fotografia presso la Facoltà di Architettura di Trieste
e Venezia), Alessandra Marin (professoressa di Urbanistica, Facoltà di Architettura di Trieste), Adriano Venudo (architetto)
e Elena Debetto (dottore agronomo), ha valutato positivamente le proposte inviate da Francesco Ranieri (primo
classificato), Giancarlo Andreotti (secondo classificato), Domenico Dicarolo e Silvia Cantù (terzi classificati parimerito),
assegnando inoltre una menzione speciale per la pianta fotografata a Fulvio Filipponi e, ancora, a Giancarlo Andreotti
per la serie fotografica.
traverso il quale descriverne i principali e possibili utilizzi - alimentare, medicinale e
ornamentale delle essenze.
Ciò che vogliamo è che, scorrendo le immagini lungo un ideale percorso, i visitatori
della mostra potranno soffermare lo sguardo sulle differenze e sulle caratteristiche
delle singole erbe spontanee, dei fiori, degli arbusti, degli alberi e degli ortaggi, modificando
così la loro percezione dei luoghi; sarà così che il piazzale abbandonato,
lo scarto di un terreno incolto, il ciglio di una strada e i binari della ferrovia, non appariranno
più come spazi in disuso ma come nuovi spazi fertili. Non ultimo speriamo,
tramite questa mostra, di sensibilizzare il visitatore sul tema dell’ecologia urbana;
promuovere nuovi modi di pensare, percepire e vivere la natura; sviluppare una
cultura della valorizzazione sostenibile e, ancora, creare un’occasione di festa e divertimento
all’insegna del rispetto della natura e del territorio.
Il merito, della realizzazione di questo progetto va, soprattutto, a chi ha partecipato
al concorso3, alimentando in questo modo il dibattito, alla commissione che ha valutato
le proposte, a tutte le “ragazze” di GOtoECO, Daniela Cerchiari, Miriam Dellasorte,
Nina Nenadic, Gianna Omenetto, Agnese Tonin, Francesca Visintin e Lara
Zanette.
L’ Associazione GOtoECO ringrazia inoltre il Comune di Gradisca d’Isonzo che, fin
da subito ha valutato positivamente la nostra proposta e, Floricoltura Gaggioli, che
ha collaborato all’allestimento dell’evento fornendoci un colore più che mai vivo...il
verde.
15
settembre 2010
in.solito.verde
Dal 15 al 22 settembre 2010
arte contemporanea
Location
LA FORTEZZA
Gradisca D'isonzo, Via Marzio Ciotti, 25, (Gorizia)
Gradisca D'isonzo, Via Marzio Ciotti, 25, (Gorizia)
Sito web
www.gotoeco.it