La curatrice Melina Scalise spiega: La mostra che noi abbiamo organizzato ha l’ambizione di cercare di riportare l’attenzione sull’uomo: il vero protagonista della “crisi”. Una società che non investe più in cultura, non può generare nuovo valore, non può trovare idee innovative capaci di disegnare nuovi futuri possibili. L’invito di “Soldi d’artista” è quello di far uscire l’uomo dalla depressione e stimolarlo a ricominciare a osservare un quadro, leggere un romanzo, seguire uno spettacolo teatrale in uno spazio di periferia, ascoltare un brano musicale e lasciare che tutto ciò lo trasporti al piacere di sentirsi vivo e produttivo. I soldi siamo noi. Noi siamo l’unico titolo azionario su cui dobbiamo investire per ricominciare a produrre denaro e migliorare la qualità della nostra vita, l’unico con il quale non funzionano menzogne e speculazioni.
Miky Degni dichiara: sono felice che un’istituzione prestigiosa come la Triennale abbia deciso di trattare un tema così delicato e al tempo stesso di grandissima attualità. Ma sono altrettanto convinto che la crisi è un invenzione dell’uomo e di questo sistema malato per controllarci meglio.
Con le crisi si controllano meglio le persone, ma non la creatività e il pensiero critico