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In the Matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti
Evento che anticipa la terza edizione della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA e riunisce i capolavori di Natale Addamiano (1943), Alberto Biasi (1937), Pino Pinelli (1938), Turi Simeti (1929)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fabrizio Priano, presidente dell’Associazione Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
e della Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA
in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria
ha il piacere di annunciare:
dal 16 novembre 2019 al 5 gennaio 2020
IN THE MATTER OF COLOR
Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti
Inaugurazione sabato 16 novembre ore 17.00
a cura di
Matteo Galbiati
organizzazione
Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria
e
Dep Art Gallery, Milano
con
Whitestone Gallery, Hong Kong-Taipei-Tokyo-Karuizawa
primo evento collaterale
Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA 2020
con il patrocinio di Comune di Alessandria e della Provincia di Alessandria
presso Palazzo del Monferrato, via San Lorenzo 21 in Alessandria
Fabrizio Priano Presidente dell’Associazione commenta:
“La terza edizione della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA, che sta per iniziare, vuole avere un
carattere sempre più internazionale pur mantenendo il suo forte legame con il territorio, collegandosi
peraltro con artisti provenienti da altre Regioni d’Italia, attraverso un ricco percorso di quattro mostre
che terminerà in primavera. Siamo orgogliosi di introdurre Alessandria nel circuito internazionale
dell’Arte e di permettere, soprattutto agli alessandrini, di usufruirne gratuitamente. I più sentiti
ringraziamenti al curatore della manifestazione Matteo Galbiati per la sua grande competenza e
professionalità e alla Camera di Commercio di Alessandria per la preziosa collaborazione”.
Come da prassi ormai consolidata, la Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA – prima di svelare i
contenuti della sua grande mostra – anticipa la sua terza edizione attraverso un fitto calendario di
appuntamenti e di incontri che, quest’anno, si preannuncia fin da subito ricco di significativa rilevanza
culturale e artistica.
Il primo di questi eventi collaterali è la mostra In the matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli,
Simeti che ha per protagonisti quattro tra i più importanti artisti italiani contemporanei.
Rosso. Bianco. Giallo. Blu. Sono i quattro colori principali che attraversano le differenti esperienze
artistiche di questi maestri, protagonisti dell'arte contemporanea italiana e internazionale, che dopo
l'anteprima assoluta tenutasi lo scorso anno presso la Whitestone Gallery, nelle prestigiose sedi di
Taipei ed Hong Kong, si ritrovano in un inedito nuovo capitolo della mostra intitolata In the matter of
color.
L'allestimento, arricchito, rivisto ed ampliato per l'eccezionale occasione espositiva ad Alessandria
presso le sale di Palazzo del Monferrato, con un progetto originale della Dep Art Gallery di Milano
pensato e definito con Matteo Galbiati, unisce i capolavori di Natale Addamiano (1943), Alberto
Biasi (1937), Pino Pinelli (1938), Turi Simeti (1929).
Il colore, infatti, inteso e dichiarato attraverso le sue consistenze, i suoi spessori, la sua malleabile
duttilità espressiva, resta il tema cruciale che si sviluppa, sempre con una diversa attitudine,
ispirazione e temperamento, nelle interpretazioni agite dalle rispettive ricerche, ormai consolidate e
storicizzate, di Addamiano, Biasi, Pinelli e Simeti, artisti che non hanno mai rinunciato a ricorrere a
questo elemento quale entità e soggetto identitario e primario del loro fare. Essere dentro e dietro la
materia, lo spessore, il fatto determinato dalla concretezza del colore è il tracciato per rivendicare un
ideale itinerario artistico nell'arte italiana dagli anni Sessanta a noi, di cui questi autori sono
imprescindibili punti di riferimento.
La loro pratica, "diversamente" pittorica, ha conquistato nel tempo un'affermazione dettata dalla
profonda attitudine all'analisi del colore che si interpreta e traduce, nelle loro opere, come agente
attivo e dinamico di senso, instancabile motore di immagini, di idee, di tensioni e percezioni che
movimentano, in modo fattivo e prorompente, lo spessore e la fisicità del supporto concreto su cui o
da cui si origina.
Il colore si muove sulla tela, la scalfisce, la solca, la supera fino a frangerla e a determinarne un altro
valore iconico che, senza tradire la consapevolezza di una storia trascorsa, abbandona ogni certo
accademismo per proiettarsi in un'autonoma indipendenza che legge e rinnova la propria
contemporaneità temporale.
Concreta e frantumata, monocroma o vibrante, ottica e suggestiva, ispessita e dispersa, la materia
cromatica conduce a quattro considerazioni che, attraversando le loro storie personali e incrociando
le vicende e gli accadimenti artistico-culturali della seconda metà del Novecento, proiettano la loro
riflessione, e le conseguenti estetiche, nella piena attualità del nostro tempo, segno di un lavoro
instancabile che ancora prosegue oggi e ancora molto ha da raccontare e da dire.
Le sale di Palazzo del Monferrato vivranno per aree cromatiche e zone tipologiche distinte e,
percorrendo una sequenza che isola colori e ricerche, vengono posti in relazione i capolavori in
mostra, così da generare, grazie anche a questo allestimento appositamente studiato per questo
luogo, nuovi confronti, promotori di possibili nuovi altri dialoghi e reciprocità, nonostante le differenze
evidenti che intercorrono tra le loro opere.
Di Natale Addamiano I cieli stellati – serie di opere che rappresenta l'epicentro e l'orizzonte del suo
immaginario – raccontano la sua passione per una pittura tradizionalmente intesa ed espressa,
foriera di un romanticismo lirico e profondo, capace di oltrepassare i limiti stessi del paesaggio che
provano a pronunciare.
L'infinito del cielo notturno diventa pretesto per animare intensità e frequenze che vivificano il colore
in innumerevoli possibilità di lettura. Luce e atmosfere, nuvole e galassie, superano la loro stessa
rappresentazione e diventano uno schermo di suggestione vivace, non solo per l'occhio, ma anche
per l'anima. La poesia ripetuta di Addamiano ripristina un patto di leggibilità con l'opera pittorica
offerto allo sguardo dello spettatore che, disabituato dal clamore di certe proposte attuali dell'arte, in
lui ritrova la forza immaginativa ed evocativa di una pittura che, senza essere accademica, rinnova la
propria tradizionale attualità.
Il racconto artistico di Alberto Biasi inizia nel 1959 con la fondazione del Gruppo Enne (di cui fa
parte fino al 1967), esperienza che lo porta ad essere uno dei protagonisti delle "Nuove Tendenze"
dell'arte italiana nel novero di quel contesto definito come Arte Programmata. Le sue opere, in questo
senso, si orientano ad una relazione stretta con lo spettatore che in essa rivela un processo di
interazione attiva, dinamica e rinnovata nel tempo e nelle diverse circostanze della visione.
Percezioni e movimenti, alterazioni o mutazioni, apparenti o virtuali, agiscono come elementi
innovativi tesi ad agire sulla struttura stessa dell'opera che muta sempre la propria istanza fisica e
intuitiva. Luce, colore, materiali innovativi, dimensione oggettuale, incidenza fisica, alterazione
strutturale e visiva, meccanica costruttiva, tensioni e torsioni sono alcuni degli elementi che
attraversano la prolifica e diversificata produzione creativa di questo autore capace di rivoluzionare
sempre gli assunti e le categorie del proprio pensiero.
Ostinatamente pittore Pino Pinelli è certamente uno dei più coerenti ed autorevoli maestri di quelle
istanze pittoriche che vengono identificate nell'ambito della Pittura Analitica. Le sue interrogazioni lo
hanno portato a indagare lo status del colore quale strumento principale e concreto del fare pittura.
Superata la dimensione canonica del dipinto e il rigore di una geometria strutturata, fin dalla fine degli
anni Settanta, la sua materia cromatica ha saputo evolversi in atto concreto, disseminato e agito
nell'ambiente, dove il gesto e il segno identificano le tensioni primarie dell'artista.
Le sue pitture assumono forme, rugosità e tattilità di elementi che evidenziano macroscopicamente
quella sensibilità che si manifesta nel derma del colore stesso. Nel micro della sua essenza
nascosta, in lui deflagra all'estrema conseguenza l'atto, grandioso, eroico, perfino quasi disperato, di
rompere e vincere l'unita del "quadro". Quadro non più sussistente e necessario per identificare il
dipingere dell'artista, la cui autonomia si evince attraverso l'esperienza sensibile di una
moltiplicazione di segni primari (rinnovati nei diversi colori) che portano la pittura a vivere ed
accertarsi nel legame con l'ambiente e lo spazio che la riceve.
Il valore della pittura di Turi Simeti – che esordisce nel 1965 nella collettiva Zero Avantgarde nello
studio milanese di Lucio Fontana – sta nell'aver eletto un elemento primario a segno moltiplicatore
della sua azione artistica, salvaguardando l'identità della sua personale intuizione analitica. L'ovale si
pone, infatti, come cellula identificativa del suo essere che, legata indissolubilmente alla
riconoscibilità diretta dell'autore, si rende capace di rinnovare, in una ripetuta e differente prassi
costante, la leggibilità assoluta della superficie quale luogo dell'accadere della forma-concetto del
dipingere.
Anche in lui si definisce l'azione pittorica come fatto concreto che porta l'assoluto silenzio di stesure
monocrome ad incontrare il valore e il senso della fisicità oggettuale non solo intuita e lambita
concettualmente, ma vissuta con ritmo sulla pelle stessa del dipinto.
La tensione della tela si anima nell'estroflessione – che troviamo in altre, diverse, ricerche di artisti
della sua generazione – secondo una pratica che traccia, nel rilievo della superficie, tutta la
complessa struttura di relazioni, costruzioni e forze energetiche che agiscono sotto e dietro ad essa.
Nei quattro artisti si possono seguire percorsi autonomi che portano a definire un ideale riassunto di
quella vivificante stagione che, nell'Italia del Secondo Dopoguerra, ha affermato l'eccellenza di
ricerche, le quali non si sono limitate ad esprimere il valore di estetiche artistiche, ma hanno anche
colto la testimonianza di artisti pensatori, veri poeti, rivoluzionari e attenti recettori dei sentori del
proprio tempo. Sono quattro maestri, instancabili narratori, la cui visione prosegue ancor oggi e, in
questa mostra, si ha modo di cogliere un importante momento di raffronto e dialogo attraverso un
nucleo importante di capolavori attentamente selezionati.
La mostra è una preziosa occasione per poter osservare, dopo le precedenti due tappe in estremo
Oriente della mostra, l'incisività dei loro racconti che, senza essersi ancora esauriti, sono la miglior
attestazione di quell'esperienza dettata da una storia e da una tradizione che ha, in loro, le sue radici
in un passato mai rinnegato e sempre tenuto come modello per determinare, nell'attualità del
presente, il valore massimo di un'innovazione che guarda sempre al futuro. Dentro e dietro la
materia del colore.
Questa esposizione è stata realizzata grazie al supporto logistico e di allestimento di Artbus
La mostra rientra negli eventi collaterali della Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA III Edizione
2019 – 2020 organizzata da Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
Calendario:
16 novembre 2019 – 5 gennaio 2020 IN THE MATTER OF COLOR
11 gennaio – 2 febbraio 2020 SANDI RENKO
8 febbraio – 2 marzo 2020 PAOLO MASI
7 marzo – 5 aprile 2020 BIENNALE D'ARTE DI ALESSANDRIA OMNIA III Edizione 2019 – 2020
e della Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA
in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria
ha il piacere di annunciare:
dal 16 novembre 2019 al 5 gennaio 2020
IN THE MATTER OF COLOR
Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti
Inaugurazione sabato 16 novembre ore 17.00
a cura di
Matteo Galbiati
organizzazione
Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria
e
Dep Art Gallery, Milano
con
Whitestone Gallery, Hong Kong-Taipei-Tokyo-Karuizawa
primo evento collaterale
Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA 2020
con il patrocinio di Comune di Alessandria e della Provincia di Alessandria
presso Palazzo del Monferrato, via San Lorenzo 21 in Alessandria
Fabrizio Priano Presidente dell’Associazione commenta:
“La terza edizione della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA, che sta per iniziare, vuole avere un
carattere sempre più internazionale pur mantenendo il suo forte legame con il territorio, collegandosi
peraltro con artisti provenienti da altre Regioni d’Italia, attraverso un ricco percorso di quattro mostre
che terminerà in primavera. Siamo orgogliosi di introdurre Alessandria nel circuito internazionale
dell’Arte e di permettere, soprattutto agli alessandrini, di usufruirne gratuitamente. I più sentiti
ringraziamenti al curatore della manifestazione Matteo Galbiati per la sua grande competenza e
professionalità e alla Camera di Commercio di Alessandria per la preziosa collaborazione”.
Come da prassi ormai consolidata, la Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA – prima di svelare i
contenuti della sua grande mostra – anticipa la sua terza edizione attraverso un fitto calendario di
appuntamenti e di incontri che, quest’anno, si preannuncia fin da subito ricco di significativa rilevanza
culturale e artistica.
Il primo di questi eventi collaterali è la mostra In the matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli,
Simeti che ha per protagonisti quattro tra i più importanti artisti italiani contemporanei.
Rosso. Bianco. Giallo. Blu. Sono i quattro colori principali che attraversano le differenti esperienze
artistiche di questi maestri, protagonisti dell'arte contemporanea italiana e internazionale, che dopo
l'anteprima assoluta tenutasi lo scorso anno presso la Whitestone Gallery, nelle prestigiose sedi di
Taipei ed Hong Kong, si ritrovano in un inedito nuovo capitolo della mostra intitolata In the matter of
color.
L'allestimento, arricchito, rivisto ed ampliato per l'eccezionale occasione espositiva ad Alessandria
presso le sale di Palazzo del Monferrato, con un progetto originale della Dep Art Gallery di Milano
pensato e definito con Matteo Galbiati, unisce i capolavori di Natale Addamiano (1943), Alberto
Biasi (1937), Pino Pinelli (1938), Turi Simeti (1929).
Il colore, infatti, inteso e dichiarato attraverso le sue consistenze, i suoi spessori, la sua malleabile
duttilità espressiva, resta il tema cruciale che si sviluppa, sempre con una diversa attitudine,
ispirazione e temperamento, nelle interpretazioni agite dalle rispettive ricerche, ormai consolidate e
storicizzate, di Addamiano, Biasi, Pinelli e Simeti, artisti che non hanno mai rinunciato a ricorrere a
questo elemento quale entità e soggetto identitario e primario del loro fare. Essere dentro e dietro la
materia, lo spessore, il fatto determinato dalla concretezza del colore è il tracciato per rivendicare un
ideale itinerario artistico nell'arte italiana dagli anni Sessanta a noi, di cui questi autori sono
imprescindibili punti di riferimento.
La loro pratica, "diversamente" pittorica, ha conquistato nel tempo un'affermazione dettata dalla
profonda attitudine all'analisi del colore che si interpreta e traduce, nelle loro opere, come agente
attivo e dinamico di senso, instancabile motore di immagini, di idee, di tensioni e percezioni che
movimentano, in modo fattivo e prorompente, lo spessore e la fisicità del supporto concreto su cui o
da cui si origina.
Il colore si muove sulla tela, la scalfisce, la solca, la supera fino a frangerla e a determinarne un altro
valore iconico che, senza tradire la consapevolezza di una storia trascorsa, abbandona ogni certo
accademismo per proiettarsi in un'autonoma indipendenza che legge e rinnova la propria
contemporaneità temporale.
Concreta e frantumata, monocroma o vibrante, ottica e suggestiva, ispessita e dispersa, la materia
cromatica conduce a quattro considerazioni che, attraversando le loro storie personali e incrociando
le vicende e gli accadimenti artistico-culturali della seconda metà del Novecento, proiettano la loro
riflessione, e le conseguenti estetiche, nella piena attualità del nostro tempo, segno di un lavoro
instancabile che ancora prosegue oggi e ancora molto ha da raccontare e da dire.
Le sale di Palazzo del Monferrato vivranno per aree cromatiche e zone tipologiche distinte e,
percorrendo una sequenza che isola colori e ricerche, vengono posti in relazione i capolavori in
mostra, così da generare, grazie anche a questo allestimento appositamente studiato per questo
luogo, nuovi confronti, promotori di possibili nuovi altri dialoghi e reciprocità, nonostante le differenze
evidenti che intercorrono tra le loro opere.
Di Natale Addamiano I cieli stellati – serie di opere che rappresenta l'epicentro e l'orizzonte del suo
immaginario – raccontano la sua passione per una pittura tradizionalmente intesa ed espressa,
foriera di un romanticismo lirico e profondo, capace di oltrepassare i limiti stessi del paesaggio che
provano a pronunciare.
L'infinito del cielo notturno diventa pretesto per animare intensità e frequenze che vivificano il colore
in innumerevoli possibilità di lettura. Luce e atmosfere, nuvole e galassie, superano la loro stessa
rappresentazione e diventano uno schermo di suggestione vivace, non solo per l'occhio, ma anche
per l'anima. La poesia ripetuta di Addamiano ripristina un patto di leggibilità con l'opera pittorica
offerto allo sguardo dello spettatore che, disabituato dal clamore di certe proposte attuali dell'arte, in
lui ritrova la forza immaginativa ed evocativa di una pittura che, senza essere accademica, rinnova la
propria tradizionale attualità.
Il racconto artistico di Alberto Biasi inizia nel 1959 con la fondazione del Gruppo Enne (di cui fa
parte fino al 1967), esperienza che lo porta ad essere uno dei protagonisti delle "Nuove Tendenze"
dell'arte italiana nel novero di quel contesto definito come Arte Programmata. Le sue opere, in questo
senso, si orientano ad una relazione stretta con lo spettatore che in essa rivela un processo di
interazione attiva, dinamica e rinnovata nel tempo e nelle diverse circostanze della visione.
Percezioni e movimenti, alterazioni o mutazioni, apparenti o virtuali, agiscono come elementi
innovativi tesi ad agire sulla struttura stessa dell'opera che muta sempre la propria istanza fisica e
intuitiva. Luce, colore, materiali innovativi, dimensione oggettuale, incidenza fisica, alterazione
strutturale e visiva, meccanica costruttiva, tensioni e torsioni sono alcuni degli elementi che
attraversano la prolifica e diversificata produzione creativa di questo autore capace di rivoluzionare
sempre gli assunti e le categorie del proprio pensiero.
Ostinatamente pittore Pino Pinelli è certamente uno dei più coerenti ed autorevoli maestri di quelle
istanze pittoriche che vengono identificate nell'ambito della Pittura Analitica. Le sue interrogazioni lo
hanno portato a indagare lo status del colore quale strumento principale e concreto del fare pittura.
Superata la dimensione canonica del dipinto e il rigore di una geometria strutturata, fin dalla fine degli
anni Settanta, la sua materia cromatica ha saputo evolversi in atto concreto, disseminato e agito
nell'ambiente, dove il gesto e il segno identificano le tensioni primarie dell'artista.
Le sue pitture assumono forme, rugosità e tattilità di elementi che evidenziano macroscopicamente
quella sensibilità che si manifesta nel derma del colore stesso. Nel micro della sua essenza
nascosta, in lui deflagra all'estrema conseguenza l'atto, grandioso, eroico, perfino quasi disperato, di
rompere e vincere l'unita del "quadro". Quadro non più sussistente e necessario per identificare il
dipingere dell'artista, la cui autonomia si evince attraverso l'esperienza sensibile di una
moltiplicazione di segni primari (rinnovati nei diversi colori) che portano la pittura a vivere ed
accertarsi nel legame con l'ambiente e lo spazio che la riceve.
Il valore della pittura di Turi Simeti – che esordisce nel 1965 nella collettiva Zero Avantgarde nello
studio milanese di Lucio Fontana – sta nell'aver eletto un elemento primario a segno moltiplicatore
della sua azione artistica, salvaguardando l'identità della sua personale intuizione analitica. L'ovale si
pone, infatti, come cellula identificativa del suo essere che, legata indissolubilmente alla
riconoscibilità diretta dell'autore, si rende capace di rinnovare, in una ripetuta e differente prassi
costante, la leggibilità assoluta della superficie quale luogo dell'accadere della forma-concetto del
dipingere.
Anche in lui si definisce l'azione pittorica come fatto concreto che porta l'assoluto silenzio di stesure
monocrome ad incontrare il valore e il senso della fisicità oggettuale non solo intuita e lambita
concettualmente, ma vissuta con ritmo sulla pelle stessa del dipinto.
La tensione della tela si anima nell'estroflessione – che troviamo in altre, diverse, ricerche di artisti
della sua generazione – secondo una pratica che traccia, nel rilievo della superficie, tutta la
complessa struttura di relazioni, costruzioni e forze energetiche che agiscono sotto e dietro ad essa.
Nei quattro artisti si possono seguire percorsi autonomi che portano a definire un ideale riassunto di
quella vivificante stagione che, nell'Italia del Secondo Dopoguerra, ha affermato l'eccellenza di
ricerche, le quali non si sono limitate ad esprimere il valore di estetiche artistiche, ma hanno anche
colto la testimonianza di artisti pensatori, veri poeti, rivoluzionari e attenti recettori dei sentori del
proprio tempo. Sono quattro maestri, instancabili narratori, la cui visione prosegue ancor oggi e, in
questa mostra, si ha modo di cogliere un importante momento di raffronto e dialogo attraverso un
nucleo importante di capolavori attentamente selezionati.
La mostra è una preziosa occasione per poter osservare, dopo le precedenti due tappe in estremo
Oriente della mostra, l'incisività dei loro racconti che, senza essersi ancora esauriti, sono la miglior
attestazione di quell'esperienza dettata da una storia e da una tradizione che ha, in loro, le sue radici
in un passato mai rinnegato e sempre tenuto come modello per determinare, nell'attualità del
presente, il valore massimo di un'innovazione che guarda sempre al futuro. Dentro e dietro la
materia del colore.
Questa esposizione è stata realizzata grazie al supporto logistico e di allestimento di Artbus
La mostra rientra negli eventi collaterali della Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA III Edizione
2019 – 2020 organizzata da Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee
Calendario:
16 novembre 2019 – 5 gennaio 2020 IN THE MATTER OF COLOR
11 gennaio – 2 febbraio 2020 SANDI RENKO
8 febbraio – 2 marzo 2020 PAOLO MASI
7 marzo – 5 aprile 2020 BIENNALE D'ARTE DI ALESSANDRIA OMNIA III Edizione 2019 – 2020
16
novembre 2019
In the Matter of color. Addamiano, Biasi, Pinelli, Simeti
Dal 16 novembre 2019 al 05 gennaio 2020
arte contemporanea
Location
PALAZZO MONFERRATO
Alessandria, Via San Lorenzo, 21, (Alessandria)
Alessandria, Via San Lorenzo, 21, (Alessandria)
Orario di apertura
venerdì ore 16.00-19.00; sabato e domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00; chiuso da lunedì a
giovedì
Vernissage
16 Novembre 2019, ore 17
Autore
Curatore