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IN-VISIBLE
In-Visible
Mostra dell’artista venezuelano Pablo Griss e dell’artista finlandese Antti Pussinen
Comunicato stampa
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Nel vuoto dello spazio, l'energia assume la forma di onde elettromagnetiche caratterizzate da campi elettrici e magnetici oscillanti. Il suono rimane muto, incapace di propagarsi senza un mezzo, preservando un silenzio cosmico ininterrotto. Nella nostra realtà, invece, il suono agisce come un filo vibrante che tesse l'arazzo dell'esistenza, risuonando nelle armonie e nelle discordanze della vita quotidiana. L'amalgama di queste energie, insieme agli effetti riflessivi e di altro tipo, non solo modella il nostro ambiente e la nostra realtà, ma influenza anche le esperienze percettive sia in ambito visivo che uditivo.
L'artista finlandese Antti Pussinen e l'artista venezuelano Pablo Griss condividono il fascino dell'interazione di questi fenomeni fisici e fanno ruotare le loro pratiche artistiche attorno a questo intrigo. Nella loro esplorazione, entrambi gli artisti svelano la profonda connessione tra le forze esterne che plasmano la realtà e i sottili riverberi impressi nell'intricato arazzo dell'esistenza. Condividono l'esigenza di intrecciare arte, scienza e filosofia, stimolando lo spettatore con capolavori che ricordano l'interconnessione cosmica che abbraccia tutta l'esistenza.
L'accettazione della totale interconnettività cosmica ha profonde implicazioni filosofiche e sfida le nozioni tradizionali di individualità e separazione. Abbracciare la natura interconnessa del cosmo induce a rivalutare le prospettive umane, sottolineando l'intrinseca interconnessione non solo con l'universo ma anche tra di noi.
D'altra parte, i risultati estetici delle espressioni artistiche di Antti Pussinen e Pablo Griss sono nettamente divergenti. Il punto in comune tra i due artisti sembra essere la loro comune fascinazione per gli elementi impercettibili, unita all'impulso reciproco di trasmutare queste sfumature invisibili nello spettro visibile, come si evince dal titolo della mostra, IN-VISIBLE. La decisione di curare un dialogo espositivo con questi due particolari artisti è ulteriormente motivata dal contrappunto visivo che contraddistingue le loro rispettive opere.
Pablo Griss naviga nella fertile intersezione della storia dell'arte, traendo ispirazione dal Minimalismo, dalla Cinetica, dalla Neo-Geo e dalla Geometria. Egli forgia il suo linguaggio visivo unico attraverso una serie di interventi volti a liberarsi dalle forme classiche e dalle convenzioni visive di questi movimenti. Sono scomparsi i classici quadrati, triangoli e cerchi, sostituiti da forme romboidali e da linee taglienti come bisturi. Questi elementi sembrano librarsi in cima alle sue composizioni, simboleggiando gli strumenti che egli brandisce per intervenire, tagliare e decostruire i codici consolidati dell'arte geometrica.
La pennellata di Griss è deliberata e sicura, le sue composizioni sono rigorose e pulite, ma allo stesso tempo estremamente difficili da dipingere, eseguite solo padroneggiando il completo controllo della tela, della materia e della mano, espressione tangibile di un'incrollabile forza di volontà. L'artista venezuelano percepisce il flusso come un'approssimazione visiva ai sublimi processi naturali di vibrazione e integrazione attraverso la simmetria, acuiti dalle caratteristiche riflettenti dei colori ed esaltati dalle radiazioni di luce ed energia emanate dalla specifica architettura delle particolari geometrie che compongono le sue diverse serie di lavori.
In "Magnetic Color Continuum", ad esempio, i dipinti evocano raffinati ricordi registrati come un continuo scambio di incontri energetici come la brezza o le onde dell'oceano.
In contrasto con il rigore delle costruzioni e dell'esecuzione dei dipinti dell'artista venezuelano, il finlandese Antti Pussinen presenta composizioni che sembrano impronte visive del caos cosmico.
Artista concettuale e generativo, Pussinen è affascinato sia dalla tecnologia che dal profondo senso di insignificanza e vulnerabilità di fronte alle forze naturali. Nell'ambito della sua ricerca artistica, gli sforzi dell'artista sono diretti all'esplorazione della manifestazione di forme e superfici che abitano uno spazio intermedio, evocando contemporaneamente caratteristiche organiche e artificiali. Al centro di questa indagine c'è l'utilizzo di immagini derivate da modelli di onde, in cui le complessità intrinseche della dinamica delle onde sono sfruttate per suscitare espressioni estetiche.
L'arte generativa, come quella abbracciata da Pussinen, prevede l'uso di sistemi tecnologici autonomi per creare caratteristiche dell'opera d'arte che tradizionalmente sarebbero determinate dall'artista.
La mostra IN-VISIBLE presenterà l'ultima produzione dell'artista finlandese, basata sulle curve di Lissajou di suoni specifici e indefiniti. Nell'ambito della matematica e della fisica, le curve di Lissajous si distinguono per la loro rappresentazione grafica dei fenomeni oscillatori e ondulatori, fornendo un'esplorazione sfumata dell'interrelazione tra le frequenze e le ampiezze di due onde diverse.
Utilizzando voci registrate o onde sonore elettroniche generate dall'artista stesso su sintetizzatori, Pussinen le lancia attraverso un tubo catodico a colori auto-modificato, per imprimere i fotogrammi di quei suoni su carta e lastre fotografiche Fomapan PE in bianco e nero.
L'immagine risultante viene ulteriormente perfezionata attraverso la modulazione ottica facilitata da un obiettivo inclinato, che induce variazioni sfumate nella nitidezza dell'immagine. In particolare, il "raster" distinguibile presente in queste composizioni è un artefatto visivo derivante dalla struttura intrinseca della griglia di separazione dei colori del tubo CRT utilizzato. Dopo il processo di esposizione, ogni opera è sottoposta a un meticoloso sviluppo manuale all'interno di ampi bagni chimici, che le conferiscono uno spettro tonale ricco di sfumature, caratterizzato dal gioco dei gradienti del bianco e del nero.
Questi lavori artistici sono entità uniche e irripetibili, a causa della complessità del quadro metodologico. Infatti, qualsiasi tentativo di replicare un'immagine attraverso un'identica modulazione sonora produrrebbe invariabilmente risultati diversi, sottolineando l'immutabile unicità intrinseca di ogni opera d'arte.
Dopo aver esplorato esclusivamente lo spettro della scala di grigi della carta fotografica in bianco e nero per un lungo periodo, Pussinen ha cercato di introdurre un ulteriore livello di profondità e possibilità associative nel suo lavoro. Nel tentativo iniziale di incorporare il colore, sperimenta l'uso del processo cromatico nei suoi fotogrammi. Tuttavia, insoddisfatto dei risultati e incapace di immaginare un'evoluzione convincente del suo lavoro, decise di rimanere nell'era caratterizzata dai CRT e dalla fotografia in bianco e nero come apice del progresso tecnologico. Per ottenere l'estetica desiderata, ha invece scelto di utilizzare colori per il fotoritocco a base di proteine, storicamente impiegati per colorare a mano le fotografie in bianco e nero dopo lo sviluppo.
I pezzi risultanti evocano l'aspetto di portali spaziali che conducono a dimensioni alternative, caratterizzati da un'estetica che converge all'incrocio tra reminiscenze bauhausiane e influenze del minimalismo giapponese. Questa sintesi sottolinea l'idea che il suono e l'energia trascendono qualsiasi vincolo di tempo, spazio o cultura, risuonando attraverso i confini con una libertà senza confini.
Un'altra energia che non accetta confini ed è senza dubbio universale è quella dell'amore. Nel suo sforzo di sottolineare l'universalità dell'amore, Antti Pussinen sottolinea che l'amore trascende i confini, la politica, le religioni e le razze. A testimonianza di questa idea, per questa mostra ha preparato un "Muro dell'Amore", che presenta i fotogrammi delle sillabe della parola "AMORE" pronunciate in 11 lingue europee. L'aspirazione finale di Pussinen è quella di raccogliere i fonogrammi d'amore di tutte le lingue del mondo entro la fine dell'anno. Il trittico iniziale con le sillabe di "Rakkaus" (amore in finlandese) è attualmente esposto all'Istituto finlandese di Berlino nell'ambito di una mostra curata da Mika Minetti, che presenta le opere dei sei artisti finlandesi dell'anno 2024, tra cui lo stesso Pussinen.
Nell'"ipogeo" della galleria, Antti Pussinen presenterà la sua installazione intitolata "Keystone". La chiave di volta è la pietra più alta di un arco che blocca la struttura per garantirne la durata. Inoltre, la chiave di volta si riferisce a un effetto legato alla proiezione della luce, che fa sì che la forma di un'area cambi quando la luce colpisce la superficie, in particolare quando la sorgente luminosa non è posizionata ad angolo retto rispetto alla superficie. L'installazione presenta un gruppo riflettente di palloncini a elio sospesi davanti alla griglia di prova dell'effetto keystone di una proiezione video. Questi palloncini disturbano la ricerca di ordine e prevedibilità della griglia, proiettando riflessi convessi dalle loro superfici. Mentre le persone si muovono nella stanza, i palloncini e i loro riflessi si spostano casualmente nell'aria. Attraverso questo lavoro, Pussinen esplora la lotta per controllare il caos e l'impossibilità intrinseca di farlo. In un mondo in cui la comprensione delle intricate traiettorie e dei riflessi degli effetti visibili è sfuggente, qualsiasi cosa può servire sia come chiave di chiusura e di completamento, sia come pietra legale.
L'artista finlandese Antti Pussinen e l'artista venezuelano Pablo Griss condividono il fascino dell'interazione di questi fenomeni fisici e fanno ruotare le loro pratiche artistiche attorno a questo intrigo. Nella loro esplorazione, entrambi gli artisti svelano la profonda connessione tra le forze esterne che plasmano la realtà e i sottili riverberi impressi nell'intricato arazzo dell'esistenza. Condividono l'esigenza di intrecciare arte, scienza e filosofia, stimolando lo spettatore con capolavori che ricordano l'interconnessione cosmica che abbraccia tutta l'esistenza.
L'accettazione della totale interconnettività cosmica ha profonde implicazioni filosofiche e sfida le nozioni tradizionali di individualità e separazione. Abbracciare la natura interconnessa del cosmo induce a rivalutare le prospettive umane, sottolineando l'intrinseca interconnessione non solo con l'universo ma anche tra di noi.
D'altra parte, i risultati estetici delle espressioni artistiche di Antti Pussinen e Pablo Griss sono nettamente divergenti. Il punto in comune tra i due artisti sembra essere la loro comune fascinazione per gli elementi impercettibili, unita all'impulso reciproco di trasmutare queste sfumature invisibili nello spettro visibile, come si evince dal titolo della mostra, IN-VISIBLE. La decisione di curare un dialogo espositivo con questi due particolari artisti è ulteriormente motivata dal contrappunto visivo che contraddistingue le loro rispettive opere.
Pablo Griss naviga nella fertile intersezione della storia dell'arte, traendo ispirazione dal Minimalismo, dalla Cinetica, dalla Neo-Geo e dalla Geometria. Egli forgia il suo linguaggio visivo unico attraverso una serie di interventi volti a liberarsi dalle forme classiche e dalle convenzioni visive di questi movimenti. Sono scomparsi i classici quadrati, triangoli e cerchi, sostituiti da forme romboidali e da linee taglienti come bisturi. Questi elementi sembrano librarsi in cima alle sue composizioni, simboleggiando gli strumenti che egli brandisce per intervenire, tagliare e decostruire i codici consolidati dell'arte geometrica.
La pennellata di Griss è deliberata e sicura, le sue composizioni sono rigorose e pulite, ma allo stesso tempo estremamente difficili da dipingere, eseguite solo padroneggiando il completo controllo della tela, della materia e della mano, espressione tangibile di un'incrollabile forza di volontà. L'artista venezuelano percepisce il flusso come un'approssimazione visiva ai sublimi processi naturali di vibrazione e integrazione attraverso la simmetria, acuiti dalle caratteristiche riflettenti dei colori ed esaltati dalle radiazioni di luce ed energia emanate dalla specifica architettura delle particolari geometrie che compongono le sue diverse serie di lavori.
In "Magnetic Color Continuum", ad esempio, i dipinti evocano raffinati ricordi registrati come un continuo scambio di incontri energetici come la brezza o le onde dell'oceano.
In contrasto con il rigore delle costruzioni e dell'esecuzione dei dipinti dell'artista venezuelano, il finlandese Antti Pussinen presenta composizioni che sembrano impronte visive del caos cosmico.
Artista concettuale e generativo, Pussinen è affascinato sia dalla tecnologia che dal profondo senso di insignificanza e vulnerabilità di fronte alle forze naturali. Nell'ambito della sua ricerca artistica, gli sforzi dell'artista sono diretti all'esplorazione della manifestazione di forme e superfici che abitano uno spazio intermedio, evocando contemporaneamente caratteristiche organiche e artificiali. Al centro di questa indagine c'è l'utilizzo di immagini derivate da modelli di onde, in cui le complessità intrinseche della dinamica delle onde sono sfruttate per suscitare espressioni estetiche.
L'arte generativa, come quella abbracciata da Pussinen, prevede l'uso di sistemi tecnologici autonomi per creare caratteristiche dell'opera d'arte che tradizionalmente sarebbero determinate dall'artista.
La mostra IN-VISIBLE presenterà l'ultima produzione dell'artista finlandese, basata sulle curve di Lissajou di suoni specifici e indefiniti. Nell'ambito della matematica e della fisica, le curve di Lissajous si distinguono per la loro rappresentazione grafica dei fenomeni oscillatori e ondulatori, fornendo un'esplorazione sfumata dell'interrelazione tra le frequenze e le ampiezze di due onde diverse.
Utilizzando voci registrate o onde sonore elettroniche generate dall'artista stesso su sintetizzatori, Pussinen le lancia attraverso un tubo catodico a colori auto-modificato, per imprimere i fotogrammi di quei suoni su carta e lastre fotografiche Fomapan PE in bianco e nero.
L'immagine risultante viene ulteriormente perfezionata attraverso la modulazione ottica facilitata da un obiettivo inclinato, che induce variazioni sfumate nella nitidezza dell'immagine. In particolare, il "raster" distinguibile presente in queste composizioni è un artefatto visivo derivante dalla struttura intrinseca della griglia di separazione dei colori del tubo CRT utilizzato. Dopo il processo di esposizione, ogni opera è sottoposta a un meticoloso sviluppo manuale all'interno di ampi bagni chimici, che le conferiscono uno spettro tonale ricco di sfumature, caratterizzato dal gioco dei gradienti del bianco e del nero.
Questi lavori artistici sono entità uniche e irripetibili, a causa della complessità del quadro metodologico. Infatti, qualsiasi tentativo di replicare un'immagine attraverso un'identica modulazione sonora produrrebbe invariabilmente risultati diversi, sottolineando l'immutabile unicità intrinseca di ogni opera d'arte.
Dopo aver esplorato esclusivamente lo spettro della scala di grigi della carta fotografica in bianco e nero per un lungo periodo, Pussinen ha cercato di introdurre un ulteriore livello di profondità e possibilità associative nel suo lavoro. Nel tentativo iniziale di incorporare il colore, sperimenta l'uso del processo cromatico nei suoi fotogrammi. Tuttavia, insoddisfatto dei risultati e incapace di immaginare un'evoluzione convincente del suo lavoro, decise di rimanere nell'era caratterizzata dai CRT e dalla fotografia in bianco e nero come apice del progresso tecnologico. Per ottenere l'estetica desiderata, ha invece scelto di utilizzare colori per il fotoritocco a base di proteine, storicamente impiegati per colorare a mano le fotografie in bianco e nero dopo lo sviluppo.
I pezzi risultanti evocano l'aspetto di portali spaziali che conducono a dimensioni alternative, caratterizzati da un'estetica che converge all'incrocio tra reminiscenze bauhausiane e influenze del minimalismo giapponese. Questa sintesi sottolinea l'idea che il suono e l'energia trascendono qualsiasi vincolo di tempo, spazio o cultura, risuonando attraverso i confini con una libertà senza confini.
Un'altra energia che non accetta confini ed è senza dubbio universale è quella dell'amore. Nel suo sforzo di sottolineare l'universalità dell'amore, Antti Pussinen sottolinea che l'amore trascende i confini, la politica, le religioni e le razze. A testimonianza di questa idea, per questa mostra ha preparato un "Muro dell'Amore", che presenta i fotogrammi delle sillabe della parola "AMORE" pronunciate in 11 lingue europee. L'aspirazione finale di Pussinen è quella di raccogliere i fonogrammi d'amore di tutte le lingue del mondo entro la fine dell'anno. Il trittico iniziale con le sillabe di "Rakkaus" (amore in finlandese) è attualmente esposto all'Istituto finlandese di Berlino nell'ambito di una mostra curata da Mika Minetti, che presenta le opere dei sei artisti finlandesi dell'anno 2024, tra cui lo stesso Pussinen.
Nell'"ipogeo" della galleria, Antti Pussinen presenterà la sua installazione intitolata "Keystone". La chiave di volta è la pietra più alta di un arco che blocca la struttura per garantirne la durata. Inoltre, la chiave di volta si riferisce a un effetto legato alla proiezione della luce, che fa sì che la forma di un'area cambi quando la luce colpisce la superficie, in particolare quando la sorgente luminosa non è posizionata ad angolo retto rispetto alla superficie. L'installazione presenta un gruppo riflettente di palloncini a elio sospesi davanti alla griglia di prova dell'effetto keystone di una proiezione video. Questi palloncini disturbano la ricerca di ordine e prevedibilità della griglia, proiettando riflessi convessi dalle loro superfici. Mentre le persone si muovono nella stanza, i palloncini e i loro riflessi si spostano casualmente nell'aria. Attraverso questo lavoro, Pussinen esplora la lotta per controllare il caos e l'impossibilità intrinseca di farlo. In un mondo in cui la comprensione delle intricate traiettorie e dei riflessi degli effetti visibili è sfuggente, qualsiasi cosa può servire sia come chiave di chiusura e di completamento, sia come pietra legale.
26
aprile 2024
IN-VISIBLE
Dal 26 aprile all'otto giugno 2024
arte contemporanea
Location
LUISA CATUCCI GALLERY
Berlin, Allerstrasse, 38, (Berlin)
Berlin, Allerstrasse, 38, (Berlin)
Orario di apertura
11- 18
Vernissage
26 Aprile 2024, 17 - 22
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