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Inaugurazione
Apre a Forte dei Marmi, nella centralissima via Carducci al numero 14, la galleria Oblong. Non una galleria come tante, ma un ponte culturale tra l’Europa e il Medio Oriente. Già, perché Oblong, dopo il battesimo in terra di Versilia, a ottobre 2019 aprirà i battenti anche sulla Bluewaters Island, nella vivace ec stimolante Dubai
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre a Forte dei Marmi, nella centralissima via Carducci al numero 14, la galleria
OBLONG. Non una galleria come tante, ma un ponte culturale tra l'Europa e il Medio
Oriente. Già, perché OBLONG, dopo il battesimo in terra di Versilia, a ottobre 2019 aprirà i
battenti anche sulla Bluewaters Island, nella vivace e stimolante Dubai.
Ma quali sono le peculiarità di questo nuovo spazio? Intanto le protagoniste: Mara Firetti,
Paola Marucci ed Emanuela Venturini, tre amiche, un'art dealer, un'imprenditrice e un
architetto che da sempre coltivano una grande passione per l'arte contemporanea, pittura,
ma soprattutto scultura. Quelle opere che, al di là di letture più profonde e metafisiche,
hanno forme armoniose che accarezzano lo sguardo, lo accompagnano nei pieni e nei
vuoti, nella luce e nell'ombra, tra gli spessori e le superfici; opere che esprimono
personalità e interiorità. Un fascino eterno. Bellezza. Così come lo sono le opere di
Manolo Valdés che offrono un'interpretazione del tutto personale e contemporanea
partendo dalle icone più rappresentative dell'arte occidentale, da Velázquez a Picasso.
Opere ricche di fascino, intrise di un romanticismo che non ha niente a che fare con un
senso di nostalgico richiamo, nutrite, piuttosto, da una visione fantasiosa, di libera e
giocosa creatività.
O le opere di Igor Mitoraj, l'artista della storia senza tempo, scomparso a Parigi nel 2014.
La sua passione per la monumentalità non esclude la suggestione delle piccole e medie
dimensioni. Le sue figure sono solo apparentemente classiche, le loro fratture, le loro
screpolature rappresentano l'uomo con i suoi dubbi e le sue sofferenze in quest'epoca di
conflitti politici, religiosi, economici, persino culturali e ambientali.
Che dire dell'iperrealismo di Enrico Ghinato, con le sue scintillanti signore sulle quattro
ruote, specchio di un paese, l'Italia, patria di stile e di eleganza, di un patrimonio artistico
come pochi che appare riflesso sulle brillanti carrozzerie delle auto che hanno fatto
sognare varie generazioni. O delle tele materiche dell'informale Mario Arlati, la cui serie
Muri sembra riprodurre sulla tela la ruvidezza del cemento, grezzo, sferzato dal vento e dal
sole. Da quelle ampie campiture sgorga talvolta una colorata energia, possente, emotiva,
calda. Nella serie Tropos, stracci, l'artista gioca sul frammento, su sostanza e colore, con
una gestualità istintiva e vitale.
OBLONG offre la preziosa possibilità di conoscere le opere del lettone Mikhail
Baryshnikov, uno dei più importanti ballerini di danza classica che il Ventesimo secolo
abbia conosciuto. Le sue fotografie mirano all'essenza stessa del ballo, al senso del
movimento secondo la sua personale visione. Abbandonando la banale immagine del
danzatore, Baryshnikov restituisce solo l'energia, quel flusso di emozioni che scaturiscono
incondizionate e dirette dalla danza, come lampi di luce, bagliori, apparizioni oniriche.
Il portafoglio di artisti della galleria si arricchisce di numerose, altre sensibilità, tutte da
scoprire e ammirare in galleria. Del resto il nome, OBLONG, fa riferimento a una forma
che nasce dall'incontro di un quadrato, di un cerchio e di un rettangolo, proprio come le tre
co-fondatrici che sono riuscite a mettere perfettamente in sinergia i loro differenti
background e le loro ispirazioni. Sinergia che troverà spazio e completa espressione nella
grande galleria di Dubai: un luogo di scambio, d'incontro e conoscenza con artisti
mediorientali, con un ampio programma di workshop e iniziative congiunte Versilia - Dubai.
OBLONG. Non una galleria come tante, ma un ponte culturale tra l'Europa e il Medio
Oriente. Già, perché OBLONG, dopo il battesimo in terra di Versilia, a ottobre 2019 aprirà i
battenti anche sulla Bluewaters Island, nella vivace e stimolante Dubai.
Ma quali sono le peculiarità di questo nuovo spazio? Intanto le protagoniste: Mara Firetti,
Paola Marucci ed Emanuela Venturini, tre amiche, un'art dealer, un'imprenditrice e un
architetto che da sempre coltivano una grande passione per l'arte contemporanea, pittura,
ma soprattutto scultura. Quelle opere che, al di là di letture più profonde e metafisiche,
hanno forme armoniose che accarezzano lo sguardo, lo accompagnano nei pieni e nei
vuoti, nella luce e nell'ombra, tra gli spessori e le superfici; opere che esprimono
personalità e interiorità. Un fascino eterno. Bellezza. Così come lo sono le opere di
Manolo Valdés che offrono un'interpretazione del tutto personale e contemporanea
partendo dalle icone più rappresentative dell'arte occidentale, da Velázquez a Picasso.
Opere ricche di fascino, intrise di un romanticismo che non ha niente a che fare con un
senso di nostalgico richiamo, nutrite, piuttosto, da una visione fantasiosa, di libera e
giocosa creatività.
O le opere di Igor Mitoraj, l'artista della storia senza tempo, scomparso a Parigi nel 2014.
La sua passione per la monumentalità non esclude la suggestione delle piccole e medie
dimensioni. Le sue figure sono solo apparentemente classiche, le loro fratture, le loro
screpolature rappresentano l'uomo con i suoi dubbi e le sue sofferenze in quest'epoca di
conflitti politici, religiosi, economici, persino culturali e ambientali.
Che dire dell'iperrealismo di Enrico Ghinato, con le sue scintillanti signore sulle quattro
ruote, specchio di un paese, l'Italia, patria di stile e di eleganza, di un patrimonio artistico
come pochi che appare riflesso sulle brillanti carrozzerie delle auto che hanno fatto
sognare varie generazioni. O delle tele materiche dell'informale Mario Arlati, la cui serie
Muri sembra riprodurre sulla tela la ruvidezza del cemento, grezzo, sferzato dal vento e dal
sole. Da quelle ampie campiture sgorga talvolta una colorata energia, possente, emotiva,
calda. Nella serie Tropos, stracci, l'artista gioca sul frammento, su sostanza e colore, con
una gestualità istintiva e vitale.
OBLONG offre la preziosa possibilità di conoscere le opere del lettone Mikhail
Baryshnikov, uno dei più importanti ballerini di danza classica che il Ventesimo secolo
abbia conosciuto. Le sue fotografie mirano all'essenza stessa del ballo, al senso del
movimento secondo la sua personale visione. Abbandonando la banale immagine del
danzatore, Baryshnikov restituisce solo l'energia, quel flusso di emozioni che scaturiscono
incondizionate e dirette dalla danza, come lampi di luce, bagliori, apparizioni oniriche.
Il portafoglio di artisti della galleria si arricchisce di numerose, altre sensibilità, tutte da
scoprire e ammirare in galleria. Del resto il nome, OBLONG, fa riferimento a una forma
che nasce dall'incontro di un quadrato, di un cerchio e di un rettangolo, proprio come le tre
co-fondatrici che sono riuscite a mettere perfettamente in sinergia i loro differenti
background e le loro ispirazioni. Sinergia che troverà spazio e completa espressione nella
grande galleria di Dubai: un luogo di scambio, d'incontro e conoscenza con artisti
mediorientali, con un ampio programma di workshop e iniziative congiunte Versilia - Dubai.
06
luglio 2019
Inaugurazione
06 luglio 2019
Location
OBLONG
Forte dei Marmi, via Carducci, 14, (Lucca)
Forte dei Marmi, via Carducci, 14, (Lucca)
Orario di apertura
10-13 e 17.30-22.30
Vernissage
6 Luglio 2019, ore 18