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Inaugurazione Il Macello di San Giobbe. Un’industria, un territorio
dal punto di vista storico, architettonico e sociale le vicende del Macello Comunale situato a San Giobbe
Comunicato stampa
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Martedì 31 maggio alle ore 16.30, l’Università Ca’ Foscari di Venezia inaugura la mostra permanente, “Il Macello di San Giobbe – un’industria un territorio”, Aula Magna, Facoltà di Economia, Ex Macello, fondamenta San Giobbe, Cannaregio 873.
La mostra, curata da Giovanni Caniato e Renato Dalla Venezia, si sviluppa seguendo dal punto di vista storico, architettonico e sociale le vicende del Macello Comunale situato a San Giobbe, con l’intento di documentare non solo l’insediamento produttivo e l’arte dei bechéri che lì si praticava da metà ottocento, ma anche di offrire un excursus storico dell’area di San Giobbe che fu sede di squeri, orti, cantieri e opere benefiche per la "zente de mar" e che ora ospita il nuovo polo universitario della Facoltà di Economia di Ca’ Foscari.
L’idea di realizzare una mostra documentaria permanente sulla storia del complesso edilizio e produttivo del Macello Comunale di San Giobbe nasce dal bisogno di tutelare le tracce di un passato che la riconversione dell’edificio e il tempo stesso rischiano di cancellare; da ciò la necessità della registrazione e della documentazione della memoria storica del luogo.
L’obiettivo dell’Università Ca’ Foscari, affidando a Renato Dalla Venezia il progetto, è di offrire, attraverso un’occasione di apprendimento e di visita, l'opportunità ai cittadini di Venezia e, in particolar modo, agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della provincia veneziana di conoscere la memoria storica di un manufatto d’archeologia industriale e delle trasformazioni urbane e sociali determinate dall’attività centenaria del Macello di San Giobbe prima e dalla Facoltà di Economia poi.
Il progetto, oltre alla realizzazione della mostra permanente gratuita, prevede un opuscolo-catalogo con taglio divulgativo didattico, un sito internet, un libro-catalogo, in fase di realizzazione.
STORIA Il percorso storico della mostra ha inizio nel 1300 e illustra le prime attività produttive e artigianali della Punta San Giobbe con l’esposizione degli editti della Repubblica e della legislazione sul commercio della carne, sui vincoli sanitari e sulla lotta contro il contrabbando.
Nell’Ottocento L’Amministrazione comunale decise di riunire in un unico complesso le attività di macellazione sparse sino ad allora in tutta la città. Nel 1843, durante l’occupazione austriaca, fu ultimato il Macello Comunale, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Salvatori e dell’architetto Giambattista Medusa. La scelta dell’ubicazione cadde sulla punta di San Giobbe poiché funzionale per i trasporti, essendo vicina alla terraferma, e per la presenza di una sorgente di acqua dolce. Il Macello prese la definitiva forma nella seconda metà dell’Ottocento grazie al progetto dell’ingegner Annibale Forcellini. L’attività proseguì per un secolo, sino al 1972 quando il Macello comunale venne trasferito definitivamente nella sede in via Torino a Mestre.
La grande area rimase dismessa e inutilizzata sino al 1977 quando venne “occupata” dalle associazioni remiere che salvaguardarono dal degrado l’area e garantirono il perpetuarsi dell’antica tradizione della voga alla veneta. Nel 1991 le remiere si sono riunite nel Comitato Remiere Punta San Giobbe. Nello stesso anno l’Amministrazione Comunale ha concesso in comodato novantennale all’Università di Ca’ Foscari l’area del Macello e del Mulino Passuello e Provera.
ARCHITETTURA I primi progetti del Macello sono di Giuseppe Salvadori - Giovani Battista Meduna (1832); i progetti d’ampliamento di Giovanni Antonio Romano per i capannoni prospicienti la laguna (1873) e di Annibale Forcellini (1885).
Nel 1959 viene programmato dal Comune di Venezia il trasferimento dell’Ospedale Civile nell’area di San Giobbe. Il progetto, dopo un concorso fallito per la mancanza dei requisiti architettonici dei progetti presentati, venne affidato a Le Corbusier, ma mai portato a termine.
La fase finale è quella della ristrutturazione urbanistica e architettonica dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia per il nuovo polo universitario della Facoltà di Economia, che viene affidata al gruppo Ballardini - Spigai (Romeo Ballardini dal 1987 al 1998 – Vittorio Spigai dal 1987).
ESPOSIZIONE
Il percorso dell’esposizione è suddiviso in 6 gruppi sottotematici:
1. La graduale urbanizzazione di Punta San Giobbe e le prime attestazioni di attività produttive concentrate in loco: cantieri navali, saonarie , cerarie , stazi dei traghetti “di fuori” e becarie .
2. L’arte dei becheri. Itinerari acquei, tipologie e modalità nel tempo per la fornitura della materia prima. Evoluzione delle corporazioni di mestiere e della normativa statutaria. Distribuzione dei luoghi deputati fra Cannaregio e Rialto. Le arti connesse: scorzeri , curameri , ecc.
3. Il processo di concentrazione delle becarie e l’istituzione del Macello comunale in Punta San Giobbe. La creazione dei Molini Passuello. Trasformazioni urbane e sociali correlate.
4. Il progetto mancato: L’Ospedale di Le Corbusier.
5. Il riutilizzo e la tutela dell’ex-macello operato dalle associazioni remiere.
6. La trasformazione del compendio in Polo delle Scienze Economiche dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia.
La sezione storica della mostra è il risultato di ricerca d’archivio di Giovanni Caniato e in parte (le bonifiche e l’urbanizzazione di San Giobbe) da Stefano Piasentini.
La documentazione esposta proviene per quasi la totalità dall’Archivio di Stato di Venezia e dall’Archivio Storico del Comune di Venezia, soprattutto per il materiale conservato sul progetto ottocentesco del macello. L’argomento delle Scuole e delle Corporazioni collegate all’arte dei bechéri è stato trattato da Leonardo Mezzaroba utilizzando le notissime tavolette dei mestieri del Museo Civico Correr. Per l’aspetto dell’industria della macellazione e della vita quotidiana ci si è avvalsi di Paolo Antonetti, medico veterinario, ‘custode’ di un ricco archivio sulla memoria recente del macello e attraverso fotografie provenienti da collezioni private dei parenti degli ultimi bechéri. La ricerca sul progetto di Le Corbusier è stata curata da Riccardo Domenichini dell’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, utilizzando il prezioso archivio del progetto del Nuovo Ospedale conservato presso l’Ospedale Civile di San Giovanni e Paolo. Un pannello è stato dedicato al periodo di abbandono del manufatto con fotografie messe a disposizione dalla Redazione delle Trasformazioni Urbane e un altro al periodo di occupazione delle remiere, impaginato con gli scatti di Peter Bredoli. La riconversione e la ristrutturazione dell’area del Macello è stata elaborata dallo stesso architetto Vittorio Spigai. Infine una breve storia sulla Facoltà di Economia di Ca’ Foscari è stata curata da Danilo Bano, docente di Storia Economica del Dipartimento di Scienze Economiche; con le foto storiche recuperate da Antonella Sattin della Biblioteca Centrale di Ca’ Foscari e dall’archivio Tomaso Filippi dell’istituto di Recupero ed Educazione di Venezia.
La mostra, curata da Giovanni Caniato e Renato Dalla Venezia, si sviluppa seguendo dal punto di vista storico, architettonico e sociale le vicende del Macello Comunale situato a San Giobbe, con l’intento di documentare non solo l’insediamento produttivo e l’arte dei bechéri che lì si praticava da metà ottocento, ma anche di offrire un excursus storico dell’area di San Giobbe che fu sede di squeri, orti, cantieri e opere benefiche per la "zente de mar" e che ora ospita il nuovo polo universitario della Facoltà di Economia di Ca’ Foscari.
L’idea di realizzare una mostra documentaria permanente sulla storia del complesso edilizio e produttivo del Macello Comunale di San Giobbe nasce dal bisogno di tutelare le tracce di un passato che la riconversione dell’edificio e il tempo stesso rischiano di cancellare; da ciò la necessità della registrazione e della documentazione della memoria storica del luogo.
L’obiettivo dell’Università Ca’ Foscari, affidando a Renato Dalla Venezia il progetto, è di offrire, attraverso un’occasione di apprendimento e di visita, l'opportunità ai cittadini di Venezia e, in particolar modo, agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della provincia veneziana di conoscere la memoria storica di un manufatto d’archeologia industriale e delle trasformazioni urbane e sociali determinate dall’attività centenaria del Macello di San Giobbe prima e dalla Facoltà di Economia poi.
Il progetto, oltre alla realizzazione della mostra permanente gratuita, prevede un opuscolo-catalogo con taglio divulgativo didattico, un sito internet, un libro-catalogo, in fase di realizzazione.
STORIA Il percorso storico della mostra ha inizio nel 1300 e illustra le prime attività produttive e artigianali della Punta San Giobbe con l’esposizione degli editti della Repubblica e della legislazione sul commercio della carne, sui vincoli sanitari e sulla lotta contro il contrabbando.
Nell’Ottocento L’Amministrazione comunale decise di riunire in un unico complesso le attività di macellazione sparse sino ad allora in tutta la città. Nel 1843, durante l’occupazione austriaca, fu ultimato il Macello Comunale, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Salvatori e dell’architetto Giambattista Medusa. La scelta dell’ubicazione cadde sulla punta di San Giobbe poiché funzionale per i trasporti, essendo vicina alla terraferma, e per la presenza di una sorgente di acqua dolce. Il Macello prese la definitiva forma nella seconda metà dell’Ottocento grazie al progetto dell’ingegner Annibale Forcellini. L’attività proseguì per un secolo, sino al 1972 quando il Macello comunale venne trasferito definitivamente nella sede in via Torino a Mestre.
La grande area rimase dismessa e inutilizzata sino al 1977 quando venne “occupata” dalle associazioni remiere che salvaguardarono dal degrado l’area e garantirono il perpetuarsi dell’antica tradizione della voga alla veneta. Nel 1991 le remiere si sono riunite nel Comitato Remiere Punta San Giobbe. Nello stesso anno l’Amministrazione Comunale ha concesso in comodato novantennale all’Università di Ca’ Foscari l’area del Macello e del Mulino Passuello e Provera.
ARCHITETTURA I primi progetti del Macello sono di Giuseppe Salvadori - Giovani Battista Meduna (1832); i progetti d’ampliamento di Giovanni Antonio Romano per i capannoni prospicienti la laguna (1873) e di Annibale Forcellini (1885).
Nel 1959 viene programmato dal Comune di Venezia il trasferimento dell’Ospedale Civile nell’area di San Giobbe. Il progetto, dopo un concorso fallito per la mancanza dei requisiti architettonici dei progetti presentati, venne affidato a Le Corbusier, ma mai portato a termine.
La fase finale è quella della ristrutturazione urbanistica e architettonica dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia per il nuovo polo universitario della Facoltà di Economia, che viene affidata al gruppo Ballardini - Spigai (Romeo Ballardini dal 1987 al 1998 – Vittorio Spigai dal 1987).
ESPOSIZIONE
Il percorso dell’esposizione è suddiviso in 6 gruppi sottotematici:
1. La graduale urbanizzazione di Punta San Giobbe e le prime attestazioni di attività produttive concentrate in loco: cantieri navali, saonarie , cerarie , stazi dei traghetti “di fuori” e becarie .
2. L’arte dei becheri. Itinerari acquei, tipologie e modalità nel tempo per la fornitura della materia prima. Evoluzione delle corporazioni di mestiere e della normativa statutaria. Distribuzione dei luoghi deputati fra Cannaregio e Rialto. Le arti connesse: scorzeri , curameri , ecc.
3. Il processo di concentrazione delle becarie e l’istituzione del Macello comunale in Punta San Giobbe. La creazione dei Molini Passuello. Trasformazioni urbane e sociali correlate.
4. Il progetto mancato: L’Ospedale di Le Corbusier.
5. Il riutilizzo e la tutela dell’ex-macello operato dalle associazioni remiere.
6. La trasformazione del compendio in Polo delle Scienze Economiche dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia.
La sezione storica della mostra è il risultato di ricerca d’archivio di Giovanni Caniato e in parte (le bonifiche e l’urbanizzazione di San Giobbe) da Stefano Piasentini.
La documentazione esposta proviene per quasi la totalità dall’Archivio di Stato di Venezia e dall’Archivio Storico del Comune di Venezia, soprattutto per il materiale conservato sul progetto ottocentesco del macello. L’argomento delle Scuole e delle Corporazioni collegate all’arte dei bechéri è stato trattato da Leonardo Mezzaroba utilizzando le notissime tavolette dei mestieri del Museo Civico Correr. Per l’aspetto dell’industria della macellazione e della vita quotidiana ci si è avvalsi di Paolo Antonetti, medico veterinario, ‘custode’ di un ricco archivio sulla memoria recente del macello e attraverso fotografie provenienti da collezioni private dei parenti degli ultimi bechéri. La ricerca sul progetto di Le Corbusier è stata curata da Riccardo Domenichini dell’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, utilizzando il prezioso archivio del progetto del Nuovo Ospedale conservato presso l’Ospedale Civile di San Giovanni e Paolo. Un pannello è stato dedicato al periodo di abbandono del manufatto con fotografie messe a disposizione dalla Redazione delle Trasformazioni Urbane e un altro al periodo di occupazione delle remiere, impaginato con gli scatti di Peter Bredoli. La riconversione e la ristrutturazione dell’area del Macello è stata elaborata dallo stesso architetto Vittorio Spigai. Infine una breve storia sulla Facoltà di Economia di Ca’ Foscari è stata curata da Danilo Bano, docente di Storia Economica del Dipartimento di Scienze Economiche; con le foto storiche recuperate da Antonella Sattin della Biblioteca Centrale di Ca’ Foscari e dall’archivio Tomaso Filippi dell’istituto di Recupero ed Educazione di Venezia.
31
maggio 2005
Inaugurazione Il Macello di San Giobbe. Un’industria, un territorio
31 maggio 2005
Location
UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI – FACOLTA’ DI ECONOMIA
Venezia, Fondamenta Di San Giobbe, 873, (Venezia)
Venezia, Fondamenta Di San Giobbe, 873, (Venezia)
Orario di apertura
10.00 – 18.00 dal lunedì al venerdì
Vernissage
31 Maggio 2005, ore 16.30, presso l’aula magna
Sito web
venus.unive.it/macellosangiobbe
Curatore