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Inaugurazione Museo Nazionale del Risorgimento
In occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia riaprirà a Torino il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, completamente rinnovato e riallestito. A tagliare il nastro ci sarà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RIAPRE IL MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO ITALIANO
Venerdì 18 marzo 2011 in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia riaprirà a Torino il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, completamente rinnovato e riallestito. A tagliare il nastro ci sarà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Fino al 31 marzo accesso gratuito per scoprire tutte le novità del Museo dopo cinque anni di chiusura. Già esaurite le prenotazioni fino a metà giugno: sono 53.000 i visitatori da tutta Italia che hanno riservato la loro visita.
Torino, 15 marzo 2011. Il nuovo Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino riaprirà a Palazzo Carignano il 18 marzo 2011 con l’inizio delle celebrazioni per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia.
La presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’inaugurazione sottolineerà l’alta funzione che il Museo esercita come deposito della memoria della Nazione, fin dalla nascita stessa del Museo nel 1878.
Il nuovo allestimento, sotto la cura scientifica del professor Umberto Levra, ordinario di Storia del Risorgimento dell’Università di Torino e presidente del Museo, è stato possibile grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo, con una spesa complessiva che si aggira sui 15 milioni di euro. L’intervento di numerosi altri sponsor ha poi permesso il completamento del progetto che trasforma il Museo del Risorgimento in una delle realtà all’avanguardia in Italia e in Europa.
Per celebrare l’importanza e la solennità di questa riapertura, dal 20 al 31 marzo il Museo del Risorgimento potrà essere visitato gratuitamente. Si potrà così nuovamente familiarizzare con uno dei luoghi più cari alla nostra memoria, che sempre ha accolto tra le sue sale centinaia di migliaia di visitatori: turisti, studiosi, studenti, appassionati di storia o semplici curiosi.
Grande è l’attesa, dal momento che già 53.000 persone da tutta Italia e anche dall’estero hanno riservato la loro visita al Museo e le prenotazioni sono oramai tutte esaurite fino a metà giugno.
Quello che si va ad inaugurare è un Museo rifatto nel percorso di visita, nell’ambientazione e nella comunicazione. L’illuminazione, i colori delle 30 sale, la cui scelta è stata effettuata in base a codici cromatici sempre riconducibili ai temi trattati, e l’utilizzo di molti strumenti di supporto alla visita, multimediali e non, assicureranno al visitatore un’esperienza unica nel suo genere.
Il periodo risorgimentale viene ora narrato in chiave italiana, piemontese ed europea. Le sale sono arricchite da filmati realizzati con immagini provenienti dalle più importanti collezioni europee e visibili su schermi di grandi dimensioni, così come ampi tavoli interattivi consentono ai visitatori di approfondire ulteriormente i temi sviluppati dai filmati.
Saranno esposti 2.579 pezzi, scelti tra i 53.011 posseduti, per raccontare al grande pubblico, le tappe che hanno portato all’Unità nazionale, in Italia, ma anche in quegli altri Paesi europei che sempre nell’Ottocento hanno combattuto per la propria libertà ed indipendenza.
La “messa in scena” del nuovo Museo è stata affidata all’arch. Richard Peduzzi, già Direttore dell’Accademia di Francia a Roma, e al suo staff, che hanno realizzato il progetto degli aspetti scenografici del nuovo allestimento. I nuovi spazi espositivi sono stati pensati come “stanze” costruite all’interno delle preesistenti sale museali. Operando sull’aspetto cromatico, sull’uso mirato di contro-pareti, sull’illuminazione generale diffusa e puntuale per le singole opere, su nuove soluzioni per gli elementi d’arredo si è costruito un percorso che sarà di grande impatto per il visitatore.
Appuntamento dunque al Museo del Risorgimento per entrare nel cuore della Storia!
LA STORIA DEL MUSEO
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano è il più antico e il più noto tra i musei di storia patria italiani, l’unico ad essere “nazionale” (regio decreto dell’ 8 dicembre 1901, n. 360).
Fu fondato nel 1878 dopo la morte del re Vittorio Emanuele II come “Ricordo Nazionale di Vittorio Emanuele II” e destinato alla Mole antonelliana, allora in via di completamento. L’obiettivo era di unificare in un solo edificio il simbolo della città di Torino e l’esposizione della memoria dell’unificazione italiana appena conclusa. Dopo alcune esposizioni provvisorie e parziali (nell’Esposizione generale italiana del 1884 con materiali provenienti da tutta l’Italia e nel 1899 nei locali della Sezione di arte moderna del Museo civico), il Museo fu aperto al pubblico nella Mole antonelliana nel 1908 con un primo allestimento completo.
Nel 1938 fu trasferito al piano nobile di Palazzo Carignano, comprendendovi le due aule parlamentari autentiche ivi esistenti: quella della Camera subalpina, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, e monumento nazionale dal 1898; e la grandiosa aula destinata alla Camera del Parlamento del Regno d’Italia, con le volte affrescate da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871. Fu quello del 1938 il secondo allestimento.
Il terzo fu realizzato tra il 1961 e il 1965, in occasione delle celebrazioni del primo Centenario dell’Unità d’Italia.
Nell’ aprile 2006 il Museo è stato chiuso per il quarto rifacimento completo in previsione delle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia e riaprirà venerdì 18 marzo 2011, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
LA VISITA AL MUSEO
Sala 1
Rappresentazioni del Risorgimento
nel Museo 1884, 1961
Sala 2
Rappresentazioni del Risorgimento
nel Museo 1884, 1898, 1908, 1911
Sala 3
Rappresentazioni del Risorgimento
nel Museo 1935, 1938
Sala 4
Un mondo nuovo: le rivoluzioni
del Settecento
Sala 5
Italia: occupazione francese e triennio
rivoluzionario. 1796-1799
Sala 6
Italia napoleonica. 1800-1814
Sala 7
Consolato e impero napoleonico.
1799-1815
Sala 8
Restaurazione, società segrete,
insurrezioni. 1815-1830
Sala 9
Repressione dell’opposizione politica
Sala 10
Rivoluzioni del 1830, fermenti di
nazionalità, movimento democratico
in Italia
Sala 11
Italia: liberali moderati, sovrani,
riforme
Sala 12
Italia: Statuto albertino e costituzioni del 1848
Sala 13
Europa e Italia: rivoluzioni e insurrezioni del 1848
Sala 14
Italia. La prima guerra di
indipendenza. 1848-1849
Sala 15
L’esilio e la morte di Carlo Alberto.
1849
Sala 16
La Camera dei deputati
del Parlamento subalpino 1848-1860
Sala 17
Sala cinema
Sala 18
Italia. Il decennio 1849-1859
Sala 19
La guerra in Crimea: ingresso del
regno sardo nella grande politica
internazionale. 1855-1856
Sala 20
Dal Congresso di Parigi all’incontro
di Plombières: diplomazia, questione
italiana, alleanza con la Francia. 1856-1858
Sala 21
Italia. Triennio 1859-1861: seconda
guerra d’indipendenza, annessioni,
plebisciti. 1859-1860
Sala 22
Italia. Triennio 1859-1861:
spedizione dei Mille. 1860
Sala 23
Italia. Triennio 1859-1861:
controffensiva moderata e
occupazione del Centro-Sud. 1860
Sala 24
Dalla nascita del Regno d’Italia alla presa di Roma: un difficile esordio.1861-1870
Sala 25
Studio di Camillo Cavour ministro
Sala 26
Regno d’Italia 1870-1915.
Politica, cultura, società
Sala 27
Europa e Italia 1870-1915.
L’età delle borghesie
Sala 28
Regno d’Italia 1870-1915. I ceti popolari
Sala 29
Europa e Italia verso la Grande guerra
Sala 30
L’epica del Risorgimento
Il nuovo allestimento del Museo del Risorgimento propone nelle 30 sale 2.579 pezzi, scelti tra i 53.011 posseduti. Si tratta di un rifacimento davvero profondo: basti pensare che il 65% degli oggetti esposti non è mai stato mostrato prima. E inoltre su ben 2.383 oggetti, di grandi o piccole dimensioni, tra quelli esibiti, vi è stato un intervento di restauro.
Il visitatore potrà scegliere tra percorsi differenziati, a seconda del tempo a disposizione e dell’interesse ad approfondire i temi proposti.
Il percorso breve di circa 45 minuti parte da un livello di comunicazione più semplice e immediato per un pubblico generico e illustra in particolare 90 oggetti fra i 2.579 esposti. Con linguaggio accessibile ma rigoroso, il filo che ha guidato l’allestimento generale viene dipanato attraverso la descrizione di tre oggetti particolarmente significativi all’interno di ciascuna delle 30 sale.
Il secondo percorso standard di circa 90 minuti è destinato a chi ha un po’ più di tempo a disposizione e illustra 210 oggetti, circa sette per sala.
Il terzo percorso è di approfondimento: dura 120 minuti e prende in esame un totale di 288 oggetti.
Infine, sulle video guide è possibile vedere l’immagine e la descrizione sommaria di tutti gli oggetti esposti, per chi intenda richiamare l’originale esposto oppure abbia difficoltà motorie nell’avvicinarsi alle didascalie.
Una particolarità del percorso del nuovo allestimento del museo torinese è inoltre costituita dalla contestualizzazione del processo di unità italiana nel più ampio discorso europeo. Il racconto dei processi di nazionalità nei principali paesi è stato reso possibile con la realizzazione di 14 filmati tematici e 8 approfondimenti. Si tratta di racconti per immagini: mediante riproduzioni di quadri, litografie, oggetti d’epoca, fotografie, documenti acquisiti da un centinaio di musei europei, sono rappresentati tutti i principali processi di nazionalità compiutisi negli stessi decenni in cui si faceva l’Italia. Così il visitatore verrà accompagnato in un racconto per immagini sulla rivoluzione francese e sulla rivoluzione industriale inglese, verrà poi invitato a soffermarsi sulle nazionalità nella confederazione germanica, nell’impero asburgico, in quello ottomano, oltre che sulle rivoluzioni europee in Francia, Belgio, Polonia. Vedrà poi le esplosioni rivoluzionarie di tutta l’ Europa negli anni a cavallo del 1848 e approfondirà il discorso su quello che succedeva nelle varie parti d’Italia.
Nell’ultimo trentennio del secolo ritornerà sulle nazioni boema e magiara, tedesca, bulgara, romena, serba, polacca, dei paesi baltici. Uno spaccato che costituisce la
vera novità in termini europei del museo stesso.
La visione di questi filmati è possibile lungo il percorso museale, ma anche nella nuova Sala cinema, dove verranno inoltre proiettati altri filmati realizzati appositamente per avvicinare il grande pubblico ai temi del risorgimento italiano ed europeo.
La funzione internazionale di tali filmati, è poi stata integrata in un sistema complessivo della comunicazione, organizzata a cerchi concentrici e secondo parametri molto innovativi rispetto ai musei italiani: colori diversi per ogni sala come supporto alla comprensione dei temi trattati; didascalie con livelli differenziati di informazione; titoli di sala; segnaletica di percorso; schede esplicative; audio/videoguide con più offerte di percorsi; guide appositamente formate; catalogo cartaceo; sito web con materiali scaricabili.
Grande attenzione è stata riservata alle persone diversamente abili. Tutti gli spazi del museo sono privi di barriere architettoniche. E’ inoltre disponibile un percorso dedicato ai visitatori ipovedenti o non vedenti che, oltre all’ascolto della descrizione di un certo numero di oggetti attraverso le audioguide, offre la possibilità di esplorarne alcuni dal vero, oppure di analizzarne altri mediante appositi pannelli visivo-tattili. Per i visitatori ipoudenti è disponibile un percorso specifico sulle videoguide con il linguaggio dei segni, corrispondente al percorso di visita breve.
Il Museo dispone, infine, di una Biblioteca con annessa emeroteca di altissima specializzazione nota in tutto il mondo, con 167.750 libri e opuscoli e 1.916 testate di periodici italiani del XIX secolo. Alla Biblioteca è annessa una sezione Archivi Storici, consistente in 217 archivi di personalità per lo più del XIX secolo, con 120.000 documenti. Esiste inoltre un Gabinetto iconografico, con più di 15.000 tra stampe e manifesti. Tale massa imponente di oggetti, libri, periodici, stampe, carte è frutto di acquisti, ma soprattutto di lasciti e donazioni, che durano da 130 anni e proseguono tuttora.
GRAZIE A……
…..tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del Museo:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale Beni Culturali del Piemonte
Regione Piemonte
Città di Torino
Compagnia di San Paolo
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino:
Presidente Andrea Comba; Segretario generale Angelo Miglietta
Consulta per la valorizzazione dei Beni artistici e culturali di Torino:
Presidente Lodovico Passerin d’Entrèves e i Soci della Consulta
Fondazione Vittorio Bersezio:
Presidente Franzo Grande Stevens; Segretario generale Cesare Carlo Chiesa
Distretto 108Ia1 Lions Clubs:
Governatore Pier Luigi Foglia
Banca del Piemonte
Banca Prossima per le Imprese Sociali e le Comunità:
Amministratore delegato Marco Morganti
Studio Legale Associato Grande Stevens
Picco & Martini:
Presidente Alberto Picco
Rotary Club Torino
Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio
Skira Editore:
Presidente Massimo Vitta Zelman
IL MUSEO IN NUMERI
Il nuovo allestimento
2.579 oggetti esposti in 30 sale su 3.500 mq di superficie
Oltre 4 ore di filmati
Tavoli interattivi per l’approfondimento dei temi
Audio e video guide con percorsi personalizzati
Bookshop
Spazi
Aree espositive e sala cinema: 3.800 mq
Biblioteca e sale lettura: 530 mq
Aule per la didattica e sale eventi: 300 mq
Patrimonio museale
53.011 opere conservate
31 tipologie diverse di oggetti
167.750 libri ed opuscoli
1.916 testate di periodici italiani del XIX secolo
120.000 documenti di archivio
5 anni per il completo rifacimento
Contributi di storici, storici dell’arte, scenografi, architetti, ingegneri, museologi e museografi, lessicografi, catalogatori, restauratori, avvocati, fotografi, artigiani, impiantisti, trasportatori, ditte specializzate.
Collaborazioni con i principali musei storici d’Europa
INFORMAZIONI PRATICHE
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano è ospitato a Palazzo Carignano nel cuore di Torino, con ingresso da piazza Carlo Alberto, 8 - a pochi passi da piazza Castello.
E’ aperto dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
Per prenotare la visita occorre telefonare al numero 011.562.37.19, oppure inviare una e-mail all’indirizzo prenotazioni@museorisorgimentotorino.it.
Queste e altre notizie sono disponibili sul nuovo sito del Museo all’indirizzo
www.museorisorgimentotorino.it
Ufficio Stampa Antonella Giordano Mobile 349.641.20.29 e-mail:comunicazione@museorisorgimentotorino.it
Venerdì 18 marzo 2011 in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia riaprirà a Torino il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, completamente rinnovato e riallestito. A tagliare il nastro ci sarà il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Fino al 31 marzo accesso gratuito per scoprire tutte le novità del Museo dopo cinque anni di chiusura. Già esaurite le prenotazioni fino a metà giugno: sono 53.000 i visitatori da tutta Italia che hanno riservato la loro visita.
Torino, 15 marzo 2011. Il nuovo Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino riaprirà a Palazzo Carignano il 18 marzo 2011 con l’inizio delle celebrazioni per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia.
La presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all’inaugurazione sottolineerà l’alta funzione che il Museo esercita come deposito della memoria della Nazione, fin dalla nascita stessa del Museo nel 1878.
Il nuovo allestimento, sotto la cura scientifica del professor Umberto Levra, ordinario di Storia del Risorgimento dell’Università di Torino e presidente del Museo, è stato possibile grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo, con una spesa complessiva che si aggira sui 15 milioni di euro. L’intervento di numerosi altri sponsor ha poi permesso il completamento del progetto che trasforma il Museo del Risorgimento in una delle realtà all’avanguardia in Italia e in Europa.
Per celebrare l’importanza e la solennità di questa riapertura, dal 20 al 31 marzo il Museo del Risorgimento potrà essere visitato gratuitamente. Si potrà così nuovamente familiarizzare con uno dei luoghi più cari alla nostra memoria, che sempre ha accolto tra le sue sale centinaia di migliaia di visitatori: turisti, studiosi, studenti, appassionati di storia o semplici curiosi.
Grande è l’attesa, dal momento che già 53.000 persone da tutta Italia e anche dall’estero hanno riservato la loro visita al Museo e le prenotazioni sono oramai tutte esaurite fino a metà giugno.
Quello che si va ad inaugurare è un Museo rifatto nel percorso di visita, nell’ambientazione e nella comunicazione. L’illuminazione, i colori delle 30 sale, la cui scelta è stata effettuata in base a codici cromatici sempre riconducibili ai temi trattati, e l’utilizzo di molti strumenti di supporto alla visita, multimediali e non, assicureranno al visitatore un’esperienza unica nel suo genere.
Il periodo risorgimentale viene ora narrato in chiave italiana, piemontese ed europea. Le sale sono arricchite da filmati realizzati con immagini provenienti dalle più importanti collezioni europee e visibili su schermi di grandi dimensioni, così come ampi tavoli interattivi consentono ai visitatori di approfondire ulteriormente i temi sviluppati dai filmati.
Saranno esposti 2.579 pezzi, scelti tra i 53.011 posseduti, per raccontare al grande pubblico, le tappe che hanno portato all’Unità nazionale, in Italia, ma anche in quegli altri Paesi europei che sempre nell’Ottocento hanno combattuto per la propria libertà ed indipendenza.
La “messa in scena” del nuovo Museo è stata affidata all’arch. Richard Peduzzi, già Direttore dell’Accademia di Francia a Roma, e al suo staff, che hanno realizzato il progetto degli aspetti scenografici del nuovo allestimento. I nuovi spazi espositivi sono stati pensati come “stanze” costruite all’interno delle preesistenti sale museali. Operando sull’aspetto cromatico, sull’uso mirato di contro-pareti, sull’illuminazione generale diffusa e puntuale per le singole opere, su nuove soluzioni per gli elementi d’arredo si è costruito un percorso che sarà di grande impatto per il visitatore.
Appuntamento dunque al Museo del Risorgimento per entrare nel cuore della Storia!
LA STORIA DEL MUSEO
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano è il più antico e il più noto tra i musei di storia patria italiani, l’unico ad essere “nazionale” (regio decreto dell’ 8 dicembre 1901, n. 360).
Fu fondato nel 1878 dopo la morte del re Vittorio Emanuele II come “Ricordo Nazionale di Vittorio Emanuele II” e destinato alla Mole antonelliana, allora in via di completamento. L’obiettivo era di unificare in un solo edificio il simbolo della città di Torino e l’esposizione della memoria dell’unificazione italiana appena conclusa. Dopo alcune esposizioni provvisorie e parziali (nell’Esposizione generale italiana del 1884 con materiali provenienti da tutta l’Italia e nel 1899 nei locali della Sezione di arte moderna del Museo civico), il Museo fu aperto al pubblico nella Mole antonelliana nel 1908 con un primo allestimento completo.
Nel 1938 fu trasferito al piano nobile di Palazzo Carignano, comprendendovi le due aule parlamentari autentiche ivi esistenti: quella della Camera subalpina, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, e monumento nazionale dal 1898; e la grandiosa aula destinata alla Camera del Parlamento del Regno d’Italia, con le volte affrescate da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871. Fu quello del 1938 il secondo allestimento.
Il terzo fu realizzato tra il 1961 e il 1965, in occasione delle celebrazioni del primo Centenario dell’Unità d’Italia.
Nell’ aprile 2006 il Museo è stato chiuso per il quarto rifacimento completo in previsione delle celebrazioni per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia e riaprirà venerdì 18 marzo 2011, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
LA VISITA AL MUSEO
Sala 1
Rappresentazioni del Risorgimento
nel Museo 1884, 1961
Sala 2
Rappresentazioni del Risorgimento
nel Museo 1884, 1898, 1908, 1911
Sala 3
Rappresentazioni del Risorgimento
nel Museo 1935, 1938
Sala 4
Un mondo nuovo: le rivoluzioni
del Settecento
Sala 5
Italia: occupazione francese e triennio
rivoluzionario. 1796-1799
Sala 6
Italia napoleonica. 1800-1814
Sala 7
Consolato e impero napoleonico.
1799-1815
Sala 8
Restaurazione, società segrete,
insurrezioni. 1815-1830
Sala 9
Repressione dell’opposizione politica
Sala 10
Rivoluzioni del 1830, fermenti di
nazionalità, movimento democratico
in Italia
Sala 11
Italia: liberali moderati, sovrani,
riforme
Sala 12
Italia: Statuto albertino e costituzioni del 1848
Sala 13
Europa e Italia: rivoluzioni e insurrezioni del 1848
Sala 14
Italia. La prima guerra di
indipendenza. 1848-1849
Sala 15
L’esilio e la morte di Carlo Alberto.
1849
Sala 16
La Camera dei deputati
del Parlamento subalpino 1848-1860
Sala 17
Sala cinema
Sala 18
Italia. Il decennio 1849-1859
Sala 19
La guerra in Crimea: ingresso del
regno sardo nella grande politica
internazionale. 1855-1856
Sala 20
Dal Congresso di Parigi all’incontro
di Plombières: diplomazia, questione
italiana, alleanza con la Francia. 1856-1858
Sala 21
Italia. Triennio 1859-1861: seconda
guerra d’indipendenza, annessioni,
plebisciti. 1859-1860
Sala 22
Italia. Triennio 1859-1861:
spedizione dei Mille. 1860
Sala 23
Italia. Triennio 1859-1861:
controffensiva moderata e
occupazione del Centro-Sud. 1860
Sala 24
Dalla nascita del Regno d’Italia alla presa di Roma: un difficile esordio.1861-1870
Sala 25
Studio di Camillo Cavour ministro
Sala 26
Regno d’Italia 1870-1915.
Politica, cultura, società
Sala 27
Europa e Italia 1870-1915.
L’età delle borghesie
Sala 28
Regno d’Italia 1870-1915. I ceti popolari
Sala 29
Europa e Italia verso la Grande guerra
Sala 30
L’epica del Risorgimento
Il nuovo allestimento del Museo del Risorgimento propone nelle 30 sale 2.579 pezzi, scelti tra i 53.011 posseduti. Si tratta di un rifacimento davvero profondo: basti pensare che il 65% degli oggetti esposti non è mai stato mostrato prima. E inoltre su ben 2.383 oggetti, di grandi o piccole dimensioni, tra quelli esibiti, vi è stato un intervento di restauro.
Il visitatore potrà scegliere tra percorsi differenziati, a seconda del tempo a disposizione e dell’interesse ad approfondire i temi proposti.
Il percorso breve di circa 45 minuti parte da un livello di comunicazione più semplice e immediato per un pubblico generico e illustra in particolare 90 oggetti fra i 2.579 esposti. Con linguaggio accessibile ma rigoroso, il filo che ha guidato l’allestimento generale viene dipanato attraverso la descrizione di tre oggetti particolarmente significativi all’interno di ciascuna delle 30 sale.
Il secondo percorso standard di circa 90 minuti è destinato a chi ha un po’ più di tempo a disposizione e illustra 210 oggetti, circa sette per sala.
Il terzo percorso è di approfondimento: dura 120 minuti e prende in esame un totale di 288 oggetti.
Infine, sulle video guide è possibile vedere l’immagine e la descrizione sommaria di tutti gli oggetti esposti, per chi intenda richiamare l’originale esposto oppure abbia difficoltà motorie nell’avvicinarsi alle didascalie.
Una particolarità del percorso del nuovo allestimento del museo torinese è inoltre costituita dalla contestualizzazione del processo di unità italiana nel più ampio discorso europeo. Il racconto dei processi di nazionalità nei principali paesi è stato reso possibile con la realizzazione di 14 filmati tematici e 8 approfondimenti. Si tratta di racconti per immagini: mediante riproduzioni di quadri, litografie, oggetti d’epoca, fotografie, documenti acquisiti da un centinaio di musei europei, sono rappresentati tutti i principali processi di nazionalità compiutisi negli stessi decenni in cui si faceva l’Italia. Così il visitatore verrà accompagnato in un racconto per immagini sulla rivoluzione francese e sulla rivoluzione industriale inglese, verrà poi invitato a soffermarsi sulle nazionalità nella confederazione germanica, nell’impero asburgico, in quello ottomano, oltre che sulle rivoluzioni europee in Francia, Belgio, Polonia. Vedrà poi le esplosioni rivoluzionarie di tutta l’ Europa negli anni a cavallo del 1848 e approfondirà il discorso su quello che succedeva nelle varie parti d’Italia.
Nell’ultimo trentennio del secolo ritornerà sulle nazioni boema e magiara, tedesca, bulgara, romena, serba, polacca, dei paesi baltici. Uno spaccato che costituisce la
vera novità in termini europei del museo stesso.
La visione di questi filmati è possibile lungo il percorso museale, ma anche nella nuova Sala cinema, dove verranno inoltre proiettati altri filmati realizzati appositamente per avvicinare il grande pubblico ai temi del risorgimento italiano ed europeo.
La funzione internazionale di tali filmati, è poi stata integrata in un sistema complessivo della comunicazione, organizzata a cerchi concentrici e secondo parametri molto innovativi rispetto ai musei italiani: colori diversi per ogni sala come supporto alla comprensione dei temi trattati; didascalie con livelli differenziati di informazione; titoli di sala; segnaletica di percorso; schede esplicative; audio/videoguide con più offerte di percorsi; guide appositamente formate; catalogo cartaceo; sito web con materiali scaricabili.
Grande attenzione è stata riservata alle persone diversamente abili. Tutti gli spazi del museo sono privi di barriere architettoniche. E’ inoltre disponibile un percorso dedicato ai visitatori ipovedenti o non vedenti che, oltre all’ascolto della descrizione di un certo numero di oggetti attraverso le audioguide, offre la possibilità di esplorarne alcuni dal vero, oppure di analizzarne altri mediante appositi pannelli visivo-tattili. Per i visitatori ipoudenti è disponibile un percorso specifico sulle videoguide con il linguaggio dei segni, corrispondente al percorso di visita breve.
Il Museo dispone, infine, di una Biblioteca con annessa emeroteca di altissima specializzazione nota in tutto il mondo, con 167.750 libri e opuscoli e 1.916 testate di periodici italiani del XIX secolo. Alla Biblioteca è annessa una sezione Archivi Storici, consistente in 217 archivi di personalità per lo più del XIX secolo, con 120.000 documenti. Esiste inoltre un Gabinetto iconografico, con più di 15.000 tra stampe e manifesti. Tale massa imponente di oggetti, libri, periodici, stampe, carte è frutto di acquisti, ma soprattutto di lasciti e donazioni, che durano da 130 anni e proseguono tuttora.
GRAZIE A……
…..tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del Museo:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale Beni Culturali del Piemonte
Regione Piemonte
Città di Torino
Compagnia di San Paolo
Fondazione Cassa di Risparmio di Torino:
Presidente Andrea Comba; Segretario generale Angelo Miglietta
Consulta per la valorizzazione dei Beni artistici e culturali di Torino:
Presidente Lodovico Passerin d’Entrèves e i Soci della Consulta
Fondazione Vittorio Bersezio:
Presidente Franzo Grande Stevens; Segretario generale Cesare Carlo Chiesa
Distretto 108Ia1 Lions Clubs:
Governatore Pier Luigi Foglia
Banca del Piemonte
Banca Prossima per le Imprese Sociali e le Comunità:
Amministratore delegato Marco Morganti
Studio Legale Associato Grande Stevens
Picco & Martini:
Presidente Alberto Picco
Rotary Club Torino
Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio
Skira Editore:
Presidente Massimo Vitta Zelman
IL MUSEO IN NUMERI
Il nuovo allestimento
2.579 oggetti esposti in 30 sale su 3.500 mq di superficie
Oltre 4 ore di filmati
Tavoli interattivi per l’approfondimento dei temi
Audio e video guide con percorsi personalizzati
Bookshop
Spazi
Aree espositive e sala cinema: 3.800 mq
Biblioteca e sale lettura: 530 mq
Aule per la didattica e sale eventi: 300 mq
Patrimonio museale
53.011 opere conservate
31 tipologie diverse di oggetti
167.750 libri ed opuscoli
1.916 testate di periodici italiani del XIX secolo
120.000 documenti di archivio
5 anni per il completo rifacimento
Contributi di storici, storici dell’arte, scenografi, architetti, ingegneri, museologi e museografi, lessicografi, catalogatori, restauratori, avvocati, fotografi, artigiani, impiantisti, trasportatori, ditte specializzate.
Collaborazioni con i principali musei storici d’Europa
INFORMAZIONI PRATICHE
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano è ospitato a Palazzo Carignano nel cuore di Torino, con ingresso da piazza Carlo Alberto, 8 - a pochi passi da piazza Castello.
E’ aperto dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
Per prenotare la visita occorre telefonare al numero 011.562.37.19, oppure inviare una e-mail all’indirizzo prenotazioni@museorisorgimentotorino.it.
Queste e altre notizie sono disponibili sul nuovo sito del Museo all’indirizzo
www.museorisorgimentotorino.it
Ufficio Stampa Antonella Giordano Mobile 349.641.20.29 e-mail:comunicazione@museorisorgimentotorino.it
18
marzo 2011
Inaugurazione Museo Nazionale del Risorgimento
Dal 18 al 31 marzo 2011
Location
MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO
Torino, Via Dell'accademia Delle Scienze, 5, (Torino)
Torino, Via Dell'accademia Delle Scienze, 5, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00