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Inaugurazione + Parallel
Il vernissage presenterà il nuovo spazio espositivo mettendo in mostra la collezione permanente. L’evento inaugurale racconterà la storia e il futuro di Artbahnhof mediante il parallelismo tra storico, contemporaneo ed emergente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Come si volgon per tenebra nube
due archi paralleli e concolori,
quando Iunone a sua ancella iube,
nascendo di quel d’entro quel di fori…”
Divina Commedia, Paradiso, Dante
Il parallelo in geometria è detto di due rette complanari che non si incontrano e di curve che conservano distanze costanti in ogni loro punto.
Dante ne fa poesia descrivendo un arcobaleno.
Artbhanhof ne fa arte proponendo binomi artistici inconsueti, per storia, valore e poetica, che rappresentano l’intero percorso curatoriale della galleria.
Un parallelo, instancabile e severissimo, tra storia e futuro, memoria e avanguardia: la collezione di Artbahnhof prende vita due anni fa da un’esigenza profonda dei curatori e fondatori dello spazio espositivo, di dare voce alle proprie esperienze artistiche attraverso lavori e capolavori che parlino per loro. O che raccontino, poetizzando, la loro visione.
Capolavori di artisti contemporanei affiancati, in un fitto parallelismo intimista, ad artisti emergenti. I lavori, in collezione permanente, vivono questa danza mistica e sincopata fatta di somiglianze e differenze, inadeguatezze e sillogismi labili, ricerche didascaliche e abusate. Un parallelo sghembo, a volte, che oltrepassa il ‘900 con nomi di rilievo quali, Daniele Oppi, Roberto Plevano, Max Capa, Emilio Tadini, Peter Unsicker per arrivare, dritto e netto, ai rispettivi apostoli disgiunti, benedetti, per l’evento inaugurale di Artbahnhof, a speculum della storia, pur rifrangendone l’immagine in chiavi sempre differenti: Lorenzo Fabietti, Gabriele Saveri, Attila Schwanz, Massimiliano Precisi e Marta Viola.
Eccolo, allora, il parallelo, il dialogo all’unisono di due note in scale differenti, e lo scopo ultimo che Artbhanhof ha da estrinsecare, gridare. Un costante riferimento alla valenza storica, al suo peso e alla sua necessità nella memoria artistica, intrinseca in ogni emergente che, inconsapevole, riproduce in un gesto futurista già desueto. Artbhanhof, dagli esordi, ha voluto puntare la sua ricerca su artisti emergenti che potessero raccontare uno slancio e una vocazione artistica non ancora narrate dalla storia e, sebbene impossibile, questa indagine ha portato legami con narrazioni non scontate e interessanti per il mercato dell’arte. E, se in un parallelo incorrotto, si può parlare di assonanze e dissonanze, Artbahnhof lo vuole fare proprio come rito propiziatorio durante l’opening creando, intorno al tema, un vortice di discussione che possa germinare.
La collettiva inconsueta che Parallel propone è solo il ponte di narrazione che inaugurerà il programma biennale dello spazio espositivo, fondato su un’introspezione artistica di effettiva ricercatezza.
due archi paralleli e concolori,
quando Iunone a sua ancella iube,
nascendo di quel d’entro quel di fori…”
Divina Commedia, Paradiso, Dante
Il parallelo in geometria è detto di due rette complanari che non si incontrano e di curve che conservano distanze costanti in ogni loro punto.
Dante ne fa poesia descrivendo un arcobaleno.
Artbhanhof ne fa arte proponendo binomi artistici inconsueti, per storia, valore e poetica, che rappresentano l’intero percorso curatoriale della galleria.
Un parallelo, instancabile e severissimo, tra storia e futuro, memoria e avanguardia: la collezione di Artbahnhof prende vita due anni fa da un’esigenza profonda dei curatori e fondatori dello spazio espositivo, di dare voce alle proprie esperienze artistiche attraverso lavori e capolavori che parlino per loro. O che raccontino, poetizzando, la loro visione.
Capolavori di artisti contemporanei affiancati, in un fitto parallelismo intimista, ad artisti emergenti. I lavori, in collezione permanente, vivono questa danza mistica e sincopata fatta di somiglianze e differenze, inadeguatezze e sillogismi labili, ricerche didascaliche e abusate. Un parallelo sghembo, a volte, che oltrepassa il ‘900 con nomi di rilievo quali, Daniele Oppi, Roberto Plevano, Max Capa, Emilio Tadini, Peter Unsicker per arrivare, dritto e netto, ai rispettivi apostoli disgiunti, benedetti, per l’evento inaugurale di Artbahnhof, a speculum della storia, pur rifrangendone l’immagine in chiavi sempre differenti: Lorenzo Fabietti, Gabriele Saveri, Attila Schwanz, Massimiliano Precisi e Marta Viola.
Eccolo, allora, il parallelo, il dialogo all’unisono di due note in scale differenti, e lo scopo ultimo che Artbhanhof ha da estrinsecare, gridare. Un costante riferimento alla valenza storica, al suo peso e alla sua necessità nella memoria artistica, intrinseca in ogni emergente che, inconsapevole, riproduce in un gesto futurista già desueto. Artbhanhof, dagli esordi, ha voluto puntare la sua ricerca su artisti emergenti che potessero raccontare uno slancio e una vocazione artistica non ancora narrate dalla storia e, sebbene impossibile, questa indagine ha portato legami con narrazioni non scontate e interessanti per il mercato dell’arte. E, se in un parallelo incorrotto, si può parlare di assonanze e dissonanze, Artbahnhof lo vuole fare proprio come rito propiziatorio durante l’opening creando, intorno al tema, un vortice di discussione che possa germinare.
La collettiva inconsueta che Parallel propone è solo il ponte di narrazione che inaugurerà il programma biennale dello spazio espositivo, fondato su un’introspezione artistica di effettiva ricercatezza.
01
marzo 2018
Inaugurazione + Parallel
Dal primo al 30 marzo 2018
arte contemporanea
Location
ARTBAHNHOF
Milano, Via Gerolamo Rovetta, 18, (Milano)
Milano, Via Gerolamo Rovetta, 18, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 9-18.
Vernissage
1 Marzo 2018, ore 19
Autore
Curatore