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Incontri
L’Associazione Culturale Dello Scompiglio presenta sabato 9 febbraio 2013 la mostra collettiva dal titolo Incontri a cura di Lorenzo Bruni. Il progetto espositivo coinvolge otto giovani artisti tra i più interessanti in questo momento legati al territorio toscano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra dal titolo Incontri nasce dall’esigenza di mettere in evidenza quali sono attualmente le energie presenti nel territorio che è individuato dal nome Toscana. Il
progetto non si limita a un elenco di nomi di giovani artisti più o meno validi per
visibilità espositiva, ma vuole creare le condizioni ottimali per far emergere
“l'attitudine” che accomuna le loro ricerche e per stabilire una ricognizione
interpretativa partendo da questa regione. Un elemento che caratterizza le loro opere
è la relazione inedita che stabiliscono con la natura e il concetto di naturale, che li
porta a domandarsi cosa sia il paesaggio e come poter “raccontare” o “predisporre”
una specifica esperienza o idea di esso. L’altro elemento ricorrente è la particolare
attenzione alla relazione tra osservatore e oggetto osservato che risolvono per mezzo
di una sottile ma persistente dimensione performativa e dell’interazione con lo spazio
architettonico che li costringe ad una radicale riflessione sulla rappresentazione del
tempo, manifestandone differenti sfumature e mettendole a confronto: tempo
dell’opera, tempo della fruizione, tempo fisico e tempo mentale. Questi due modus
operandi fanno si che i loro lavori si possano leggere come “interventi” nella realtà che
non si limitano a essere un'immagine del paesaggio, bensì una narrazione attorno
all’esperienza di scoperta in esso. Solo il momento dell'incontro, infatti, e il modo in cui
viene reso “presente” e non rappresentato, permette allo spazio osservato, quello
immaginato e a quello attraversato di entrare in un dialogo inedito che permette
all'artista/spettatore di affrontare domande evase da troppo tempo sul concetto di
identità culturale di comunità e su quali sono i meccanismi che la tengono in vita e la
alimentano.
Le opere presenti in mostra di Francesca Banchelli, Simone Ialongo, Yuki Ichihashi,
Jacopo Miliani, Giovanni Ozzola, Moira Ricci, Studio ++ ed Eugenia Vanni permettono
di ri-pensare a tutte le ricerche sviluppatesi dagli anni Settanta in Toscana e che hanno
sempre riguardato il confronto con il paesaggio naturale e quello organizzato. Questa
tensione che ha fatto la differenza rispetto alle altre ricerche italiane è evidente ad
esempio con l’opera fotografica dal titolo “sessanta verdi naturali” del 1973 di Maurizio
Nannucci o con le fotografie della “casa di ghiaccio” realizzata in America da Gianni
Pettena nel 1971 ma anche con installazioni ambientali di Remo Salvadori come con
l'opera “Lunedì piantare il Ciliegio ed allo stesso tempo il Giglio bianco, il Caprifoglio, la
Ninfea..." o con quelle di Marco Bagnoli di come il disegnare una collina con differenti
piante e ulivi sistemati a quinconce (entrambi progetti per “Dopo paesaggio” al castello
di Santa Maria Novella iniziati nel 1997). Questo confronto è anche presente nelle
generazioni successive come con i quadri degli anni Novanta dei “non luoghi” di Luca
Pancrazzi, con le installazioni ambientali di Vittorio Corsini a Peccioli, l'unità
d'abitazione del 2004 posta su un albero di Loris Cecchini, le installazioni/performance
dei giardini formati da corpi umani che creano un perimetro unico di Massimo Bartolini
del 2001 e i quadri astratti coast to coast del 2007 di Paolo Parisi. In quegli stessi anni
del 2000 artisti come Robert Pettena ha realizzato video e foto di situazioni surreali
che si svolgono nel paesaggio, Michelangelo Consani ha immortalato frammenti di
natura colti nella loro fragilità e spontaneità mentre Emanuele Becheri crea dei disegni
lasciando che delle lumache facciano il loro percorso lasciando tracce naturali su carte
nere. Non è un caso che in Toscana, pur essendoci da sempre una carenza di spazi
istituzionali all'interno delle grandi città (solo negli ultimi cinque anni sono comparsi
Ex3, la Strozzina e Museo Marino Marini di Firenze), sia sempre stata ricca di progetti
site specific nel territorio, a partire dalla collettiva Volterra 73 a cura di Enrico Crispolti
(ancora oggi uno dei primi esperimenti europei di mostra legata alla nuova scultura
pubblica) per passare alle note edizioni di Volpaia che per tutti gli anni Ottanta è stato
un laboratorio costante per evidenziare le nuove interessanti generazioni presenti in
Italia, fino alle manifestazioni annuali di Arte all’Arte e di Tuscia Electa, nate entrambe
nel 1996, che hanno portato artisti internazionali a confrontarsi con il territorio e a
scoprirlo. Queste opere e tipologie di mostre sono state sempre in equilibrio tra due
opposti: analisi distaccata della natura e creazione di una complicità senza condizioni
con essa. Con le opere degli artisti più giovani, in relazione anche al fatto che il mondo
è divenuto grazie ad internet un villaggio globale, diviene più preminente la
dimensione sociale e di confronto culturale che aumenta la domanda di quale può
essere il ruolo dell'arte contemporanea adesso, su quale debba essere oggi il ruolo
dello spettatore e quale possa essere il suo grado di incidenza nel dibattito reale.
I processi di relazione e scoperta del mondo che le singole opere rappresentano,
all'interno della mostra dal titolo Incontri, entrano in dialogo tra loro per la comune
esigenza di raccontare e quindi condividere con “l'altro diverso da sé” l’esperienza del
“paesaggio”. “The Sunshine Vineyard (Our Ideal Revolutionary Storm)” di Francesca
Banchelli (Montevarchi, Arezzo, 1981; vive e lavora tra Londra e Firenze) è un’azione
collettiva che ha realizzato nel 2012 sulle rive del fiume della città di Francoforte con
un gruppo di manifestanti muniti solo di bandiere colorate che cercavano di prendere
misura dello spazio urbano e di trovare una loro collocazione, anche se temporanea, in
esso. La video installazione, con l'aiuto di un grande telone apribile dal pubblico e un
tablet cerca di mettere in evidenza la responsabilità del singolo cittadino nella continua
scoperta del contesto che attraversa andando oltre il semplice concetto di
documentazione di un’azione. Simone Ialongo (Latina, 1977; vive e lavora a Firenze)
presenta un collage di carte e appunti su un grande pannello di multistrato con cui
spiega il progetto di prossima realizzazione che vedrà coinvolti diversi giovani artisti in
un viaggio in barca che da Pantelleria approderà in Tunisia. L'azione che ha il titolo di
“Controcarretta della speranza” si terrà nel 2013 e punta a ri-percorrere al contrario le
rotte normali dei migranti creando cosi un immaginario alternativo attorno all'idea di
mare come luogo idilliaco, di mete in cui l'economia è fiorente e di artista impegnato
socialmente. “Dance - Hanging Garden” di Yuki Ichihashi (Osaka, Giappone; vive e
lavora a Firenze) è una proiezione di diapositive e un'opera audio fruibile attorno a un
pannello sospeso che evocano un'azione che l'artista ha realizzato nel giardino di Villa
Romana a Firenze nel 2008. La performance consisteva nel realizzare una danza, con il
coinvolgimento di giovani studentesse straniere in cui cantavano nella loro lingua
nazionale, determinando una babele istantanea e un'apparizione surreale ispirata
liberamente al gioco presente nell'affresco di Ambrogio Lorenzetti del Buon Governo
nel Palazzo Comunale di Siena. Jacopo Miliani (Firenze, 1979; vive e lavora a Milano)
realizza un intervento tra le due colonne della grande sala espositiva dello Scompiglio
ponendovi due stampe di un cavallo bianco, che è convenzionalmente il simbolo di una
natura libera e incontaminata, visto frontalmente attraverso del filo spinato. Questo
lavoro dal titolo “Straddle” (a cavallo/nel mezzo) del 2007, già per il fatto che una
stampa in alcune parti è la riproduzione speculare dell'altra, porta alle estreme
conseguenze il cortocircuito del déjàvu tra desiderare e ricordare, tra costrizione e
fuga. Giovanni Ozzola (Firenze, 1982; vive e lavora in Toscana) ha realizzato un
progetto che altera i canali della comunicazione del progetto inserendo nell’immagine
delle cartoline e manifesti una sua personale idea dell’incontro con il paesaggio: una
scala che emerge o sprofonda nel mare. Questa visione surreale sarà una rottura nel
normale landscape cittadino e nel caso dei due grande bilboard, all’ingresso dello SPE
– Spazio Performatico ed Espositivo Dello Scompiglio e all’esterno della stazione dei
treni di Lucca, si tramuteranno in vere e proprie presenze estranianti rispetto al ‘tram
tram’ della gestione del “quotidiano”. L’opera “Da buio a buio” del 2009 di Moira Ricci
(Orbetello (GR), 1977; vive e lavora tra Grosseto e Rimini) è una documentazione
precisa quanto favolesca dell’esistenza dell’uomo lupo e dell’uomo sasso nelle
campagne della maremma, terra di origine dell’artista. Moira partendo da credenze
popolari presenta un’idea di paesaggio naturale contraddistinto da paure ataviche e da
storie che ne provano l'esistenza e le esorcizzano allo stesso tempo. "Paesaggi: città
del vaticano / 43°46'57'' N 11°17'14'' E" del gruppo artistico Studio ++ (Fabio
Ciaravella, 1982; Umberto Daina, 1979; Vincenzo Fiore, 1981; si formano alla Facoltà
di Architettura di Firenze dove nel 2006 fondano il gruppo artistico Studio ++) sono
immagini stenopeiche ottenute impressionando la carta fotografica per mezzo non
della luce naturale, ma dello schermo del computer su cui erano diffuse in tempo reale
scorci del vaticano. Questo luogo storico e simbolico è monitorato in tempo reale per
permettere da tutte le parti del mondo di avere un contatto perenne e reiterato. Le
foto sono esposte in una scatola protettiva che mette ancora più in evidenza che il
concetto di panoramica e di documentazione fotografica hanno assunto nell’era della
globalizzazione informatica differenti significati. Eugenia Vanni (Siena, 1980; vive e
lavora a Siena) presenta una scultura di metallo lucidato, ottenuta dall'aver raschiato
la ruggine che aveva corroso la struttura di vecchi letti di ferro trovati abbandonati nel
bosco. Questo atto di intima manualità da una parte ha permesso di salvare dall'oblio e
dal decadimento delle intemperie questi oggetti, ma dall'altro ha portato a intaccare la
sagoma originaria che le contraddistingueva per forma e funzione rendendole una
struttura astratta. Così, l'opera dal titolo "Stella N°6: slitta" del 2013 rompe i limiti
attorno al concetto di scultura, di macchina celibe, di oggetto trovato e della relazione
oggetto/paesaggio.
Queste sono solo alcune delle opere che caratterizzano il progetto espositivo Incontri
alla Tenuta Dello Scompiglio. Le singole presenze hanno il potere di evocare un'idea di
territorio da percorrere o raccontare più che un paesaggio, secondo i canoni
novecenteschi ben sintetizzati da autori come George Simmel, in quanto immagine
separata dal punto da cui viene osservato. Le opere pur parlando di esperienze e di
luoghi diversi di “natura” vogliono mettere in evidenza il concetto di istante della
scoperta/incontro sia del mondo, ma anche dell'osservatore.
Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita
nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in
cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il
dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico
contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in
relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di
responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e
all'Osteria, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea,
produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni, teatro per ragazzi; realizza
residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone percorsi all‘aperto,
lezioni Metodo Feldenkrais ®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE).
--
Spazio Performatico Espositivo - SPE
Informazioni e prenotazioni: biglietteria@delloscompiglio.org |0583 971125
Associazione Culturale Dello Scompiglio
Via di Vorno, 67 | 55012 Vorno, Capannori (LU) |
www.delloscompiglio.org |0583 971475 | 338 7884145
Ufficio Stampa Tenuta Dello Scompiglio
Angelica D’Agliano | 339 8077411 | angelica@delloscompiglio.org
progetto non si limita a un elenco di nomi di giovani artisti più o meno validi per
visibilità espositiva, ma vuole creare le condizioni ottimali per far emergere
“l'attitudine” che accomuna le loro ricerche e per stabilire una ricognizione
interpretativa partendo da questa regione. Un elemento che caratterizza le loro opere
è la relazione inedita che stabiliscono con la natura e il concetto di naturale, che li
porta a domandarsi cosa sia il paesaggio e come poter “raccontare” o “predisporre”
una specifica esperienza o idea di esso. L’altro elemento ricorrente è la particolare
attenzione alla relazione tra osservatore e oggetto osservato che risolvono per mezzo
di una sottile ma persistente dimensione performativa e dell’interazione con lo spazio
architettonico che li costringe ad una radicale riflessione sulla rappresentazione del
tempo, manifestandone differenti sfumature e mettendole a confronto: tempo
dell’opera, tempo della fruizione, tempo fisico e tempo mentale. Questi due modus
operandi fanno si che i loro lavori si possano leggere come “interventi” nella realtà che
non si limitano a essere un'immagine del paesaggio, bensì una narrazione attorno
all’esperienza di scoperta in esso. Solo il momento dell'incontro, infatti, e il modo in cui
viene reso “presente” e non rappresentato, permette allo spazio osservato, quello
immaginato e a quello attraversato di entrare in un dialogo inedito che permette
all'artista/spettatore di affrontare domande evase da troppo tempo sul concetto di
identità culturale di comunità e su quali sono i meccanismi che la tengono in vita e la
alimentano.
Le opere presenti in mostra di Francesca Banchelli, Simone Ialongo, Yuki Ichihashi,
Jacopo Miliani, Giovanni Ozzola, Moira Ricci, Studio ++ ed Eugenia Vanni permettono
di ri-pensare a tutte le ricerche sviluppatesi dagli anni Settanta in Toscana e che hanno
sempre riguardato il confronto con il paesaggio naturale e quello organizzato. Questa
tensione che ha fatto la differenza rispetto alle altre ricerche italiane è evidente ad
esempio con l’opera fotografica dal titolo “sessanta verdi naturali” del 1973 di Maurizio
Nannucci o con le fotografie della “casa di ghiaccio” realizzata in America da Gianni
Pettena nel 1971 ma anche con installazioni ambientali di Remo Salvadori come con
l'opera “Lunedì piantare il Ciliegio ed allo stesso tempo il Giglio bianco, il Caprifoglio, la
Ninfea..." o con quelle di Marco Bagnoli di come il disegnare una collina con differenti
piante e ulivi sistemati a quinconce (entrambi progetti per “Dopo paesaggio” al castello
di Santa Maria Novella iniziati nel 1997). Questo confronto è anche presente nelle
generazioni successive come con i quadri degli anni Novanta dei “non luoghi” di Luca
Pancrazzi, con le installazioni ambientali di Vittorio Corsini a Peccioli, l'unità
d'abitazione del 2004 posta su un albero di Loris Cecchini, le installazioni/performance
dei giardini formati da corpi umani che creano un perimetro unico di Massimo Bartolini
del 2001 e i quadri astratti coast to coast del 2007 di Paolo Parisi. In quegli stessi anni
del 2000 artisti come Robert Pettena ha realizzato video e foto di situazioni surreali
che si svolgono nel paesaggio, Michelangelo Consani ha immortalato frammenti di
natura colti nella loro fragilità e spontaneità mentre Emanuele Becheri crea dei disegni
lasciando che delle lumache facciano il loro percorso lasciando tracce naturali su carte
nere. Non è un caso che in Toscana, pur essendoci da sempre una carenza di spazi
istituzionali all'interno delle grandi città (solo negli ultimi cinque anni sono comparsi
Ex3, la Strozzina e Museo Marino Marini di Firenze), sia sempre stata ricca di progetti
site specific nel territorio, a partire dalla collettiva Volterra 73 a cura di Enrico Crispolti
(ancora oggi uno dei primi esperimenti europei di mostra legata alla nuova scultura
pubblica) per passare alle note edizioni di Volpaia che per tutti gli anni Ottanta è stato
un laboratorio costante per evidenziare le nuove interessanti generazioni presenti in
Italia, fino alle manifestazioni annuali di Arte all’Arte e di Tuscia Electa, nate entrambe
nel 1996, che hanno portato artisti internazionali a confrontarsi con il territorio e a
scoprirlo. Queste opere e tipologie di mostre sono state sempre in equilibrio tra due
opposti: analisi distaccata della natura e creazione di una complicità senza condizioni
con essa. Con le opere degli artisti più giovani, in relazione anche al fatto che il mondo
è divenuto grazie ad internet un villaggio globale, diviene più preminente la
dimensione sociale e di confronto culturale che aumenta la domanda di quale può
essere il ruolo dell'arte contemporanea adesso, su quale debba essere oggi il ruolo
dello spettatore e quale possa essere il suo grado di incidenza nel dibattito reale.
I processi di relazione e scoperta del mondo che le singole opere rappresentano,
all'interno della mostra dal titolo Incontri, entrano in dialogo tra loro per la comune
esigenza di raccontare e quindi condividere con “l'altro diverso da sé” l’esperienza del
“paesaggio”. “The Sunshine Vineyard (Our Ideal Revolutionary Storm)” di Francesca
Banchelli (Montevarchi, Arezzo, 1981; vive e lavora tra Londra e Firenze) è un’azione
collettiva che ha realizzato nel 2012 sulle rive del fiume della città di Francoforte con
un gruppo di manifestanti muniti solo di bandiere colorate che cercavano di prendere
misura dello spazio urbano e di trovare una loro collocazione, anche se temporanea, in
esso. La video installazione, con l'aiuto di un grande telone apribile dal pubblico e un
tablet cerca di mettere in evidenza la responsabilità del singolo cittadino nella continua
scoperta del contesto che attraversa andando oltre il semplice concetto di
documentazione di un’azione. Simone Ialongo (Latina, 1977; vive e lavora a Firenze)
presenta un collage di carte e appunti su un grande pannello di multistrato con cui
spiega il progetto di prossima realizzazione che vedrà coinvolti diversi giovani artisti in
un viaggio in barca che da Pantelleria approderà in Tunisia. L'azione che ha il titolo di
“Controcarretta della speranza” si terrà nel 2013 e punta a ri-percorrere al contrario le
rotte normali dei migranti creando cosi un immaginario alternativo attorno all'idea di
mare come luogo idilliaco, di mete in cui l'economia è fiorente e di artista impegnato
socialmente. “Dance - Hanging Garden” di Yuki Ichihashi (Osaka, Giappone; vive e
lavora a Firenze) è una proiezione di diapositive e un'opera audio fruibile attorno a un
pannello sospeso che evocano un'azione che l'artista ha realizzato nel giardino di Villa
Romana a Firenze nel 2008. La performance consisteva nel realizzare una danza, con il
coinvolgimento di giovani studentesse straniere in cui cantavano nella loro lingua
nazionale, determinando una babele istantanea e un'apparizione surreale ispirata
liberamente al gioco presente nell'affresco di Ambrogio Lorenzetti del Buon Governo
nel Palazzo Comunale di Siena. Jacopo Miliani (Firenze, 1979; vive e lavora a Milano)
realizza un intervento tra le due colonne della grande sala espositiva dello Scompiglio
ponendovi due stampe di un cavallo bianco, che è convenzionalmente il simbolo di una
natura libera e incontaminata, visto frontalmente attraverso del filo spinato. Questo
lavoro dal titolo “Straddle” (a cavallo/nel mezzo) del 2007, già per il fatto che una
stampa in alcune parti è la riproduzione speculare dell'altra, porta alle estreme
conseguenze il cortocircuito del déjàvu tra desiderare e ricordare, tra costrizione e
fuga. Giovanni Ozzola (Firenze, 1982; vive e lavora in Toscana) ha realizzato un
progetto che altera i canali della comunicazione del progetto inserendo nell’immagine
delle cartoline e manifesti una sua personale idea dell’incontro con il paesaggio: una
scala che emerge o sprofonda nel mare. Questa visione surreale sarà una rottura nel
normale landscape cittadino e nel caso dei due grande bilboard, all’ingresso dello SPE
– Spazio Performatico ed Espositivo Dello Scompiglio e all’esterno della stazione dei
treni di Lucca, si tramuteranno in vere e proprie presenze estranianti rispetto al ‘tram
tram’ della gestione del “quotidiano”. L’opera “Da buio a buio” del 2009 di Moira Ricci
(Orbetello (GR), 1977; vive e lavora tra Grosseto e Rimini) è una documentazione
precisa quanto favolesca dell’esistenza dell’uomo lupo e dell’uomo sasso nelle
campagne della maremma, terra di origine dell’artista. Moira partendo da credenze
popolari presenta un’idea di paesaggio naturale contraddistinto da paure ataviche e da
storie che ne provano l'esistenza e le esorcizzano allo stesso tempo. "Paesaggi: città
del vaticano / 43°46'57'' N 11°17'14'' E" del gruppo artistico Studio ++ (Fabio
Ciaravella, 1982; Umberto Daina, 1979; Vincenzo Fiore, 1981; si formano alla Facoltà
di Architettura di Firenze dove nel 2006 fondano il gruppo artistico Studio ++) sono
immagini stenopeiche ottenute impressionando la carta fotografica per mezzo non
della luce naturale, ma dello schermo del computer su cui erano diffuse in tempo reale
scorci del vaticano. Questo luogo storico e simbolico è monitorato in tempo reale per
permettere da tutte le parti del mondo di avere un contatto perenne e reiterato. Le
foto sono esposte in una scatola protettiva che mette ancora più in evidenza che il
concetto di panoramica e di documentazione fotografica hanno assunto nell’era della
globalizzazione informatica differenti significati. Eugenia Vanni (Siena, 1980; vive e
lavora a Siena) presenta una scultura di metallo lucidato, ottenuta dall'aver raschiato
la ruggine che aveva corroso la struttura di vecchi letti di ferro trovati abbandonati nel
bosco. Questo atto di intima manualità da una parte ha permesso di salvare dall'oblio e
dal decadimento delle intemperie questi oggetti, ma dall'altro ha portato a intaccare la
sagoma originaria che le contraddistingueva per forma e funzione rendendole una
struttura astratta. Così, l'opera dal titolo "Stella N°6: slitta" del 2013 rompe i limiti
attorno al concetto di scultura, di macchina celibe, di oggetto trovato e della relazione
oggetto/paesaggio.
Queste sono solo alcune delle opere che caratterizzano il progetto espositivo Incontri
alla Tenuta Dello Scompiglio. Le singole presenze hanno il potere di evocare un'idea di
territorio da percorrere o raccontare più che un paesaggio, secondo i canoni
novecenteschi ben sintetizzati da autori come George Simmel, in quanto immagine
separata dal punto da cui viene osservato. Le opere pur parlando di esperienze e di
luoghi diversi di “natura” vogliono mettere in evidenza il concetto di istante della
scoperta/incontro sia del mondo, ma anche dell'osservatore.
Il Progetto Dello Scompiglio ideato e diretto da Cecilia Bertoni, prende vita
nella omonima Tenuta, situata alle porte di Lucca, sulle colline di Vorno; una realtà in
cui le attività legate alle arti visive e performatiche negli spazi interni ed esterni e il
dialogo e le attività con la terra, con il bosco, con la fauna, con l’elemento architettonico
contribuiscono a una ricerca di cultura. Ogni scelta relativa al Progetto è perciò valutata in
relazione alla propria sostenibilità ambientale, attraverso forme di interazione e di
responsabilità. All'interno della Tenuta Dello Scompiglio, accanto all'Azienda Agricola e
all'Osteria, opera l'omonima Associazione Culturale. L'Associazione dal 2007 crea,
produce e ospita spettacoli, concerti, mostre, installazioni, teatro per ragazzi; realizza
residenze di artisti, laboratori, corsi e workshop; organizza e propone percorsi all‘aperto,
lezioni Metodo Feldenkrais ®; gestisce lo Spazio Performatico ed Espositivo (SPE).
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Spazio Performatico Espositivo - SPE
Informazioni e prenotazioni: biglietteria@delloscompiglio.org |0583 971125
Associazione Culturale Dello Scompiglio
Via di Vorno, 67 | 55012 Vorno, Capannori (LU) |
www.delloscompiglio.org |0583 971475 | 338 7884145
Ufficio Stampa Tenuta Dello Scompiglio
Angelica D’Agliano | 339 8077411 | angelica@delloscompiglio.org
09
febbraio 2013
Incontri
Dal 09 febbraio al 28 aprile 2013
arte moderna e contemporanea
Location
TENUTA DELLO SCOMPIGLIO
Capannori, Via Di Vorno, 67, (Lucca)
Capannori, Via Di Vorno, 67, (Lucca)
Biglietti
euro 5,00
Orario di apertura
La mostra è aperta al pubblico dal giovedì alla domenica dalle ore 14,00 alle ore 18,00 oppure su appuntamento nei giorni di apertura serale dalle ore 14.00 fino a mezz'ora dopo il termine degli spettacoli
Vernissage
9 Febbraio 2013, ore 16,00
Autore
Curatore