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Incontri d’Autore #3 – Fabbriano
Questa è la terza ed ultima mostra della rassegna “Incontri d’Autore”.La Galleria in occasione del decimo anno di attività dedica la rassegna a Fabbriano, Balboni e Goberti tre artisti ferraresi che hanno contribuito a formare l’arte a Ferrara ed a farla conoscere in Italia ed all’estero.
Comunicato stampa
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come sale e spezie
Per fortuna il pensiero è divergente e può capitare di vedere un'immagine, una figura, la sua postura, la sua ombra, il suo rapporto con gli oggetti, le superfici e il vuoto: ci ricorda altro.
Questo: una figura d'uomo - un crocifisso. La testa è alzata, le braccia larghe imitano la croce, il piede avanzante, la giacca leggera, il pantalone con foggia di una moda - demodé. L'uomo sale o salirà sulla sua croce. La sua croce è un segno lontano, leggero, aereo e il legno non è che una pennellata bruna.
Il viaggio del pensiero è cominciato e per fortuna diverge, passa, porta altrove. E tutto ciò non è distrazione, sono invece ingredienti.
Come uno chef il pittore trova la suggestiva base del suo piatto. Lo prepara e lo lascia in attesa che altri sapori, consistenze, rimandi olfattivi, si compenetrino con il tema principe.
Il bravo chef non segue pedissequamente una ricetta. Ogni preparazione è un viaggio che si appropria di deviazioni e, all'occorrenza, aggiunte, invasioni apparentemente improprie, ma l'esperienza del maestro, così come quella del viaggiatore sa dove devono portarlo i suoi passi, pur aderendo ad improvvisazioni ed avventure.
E' come sale e spezie ciò che accade nei momenti imprevisti del percorso.
Il pittore cucina la propria opera, si lascia suggerire dagli aromi soffusi, o che invadono, i dialoghi tra gli ingredienti. Miscela, aggiunge, lascia il tempo per l'amalgama e poi schiuma, setaccia, spreme, estrae, sugge l'ultimo gusto. Piacere alle papille.
E' un grande viaggio ogni sua opera e non importa se tutte saranno servite su piatti di portata e messe in vista, esposte nei colori e nei profumi in attesa della degustazione. Ogni percorso ha il senso di una ricerca dell'essenza, che è vaga ed inafferrabile. Il pittore ha esercitato azioni lunghe e complesse che mettono in atto pressioni, sovrapposizioni aggiunte di materiali, figure, colori. Inaspettatamente tutto si risolve in una spremitura. E' come se le aggiunte successive fossero enzimi, che sommandosi e reagendo fra loro in un metabolismo, generassero l'essenza del senso, il rosolio della figurazione, lasciando soltanto il profumo di un gesto che è stato tenace, insistito e caparbio sull'immagine.
Febbraio 2011 Lucia Boni
Per fortuna il pensiero è divergente e può capitare di vedere un'immagine, una figura, la sua postura, la sua ombra, il suo rapporto con gli oggetti, le superfici e il vuoto: ci ricorda altro.
Questo: una figura d'uomo - un crocifisso. La testa è alzata, le braccia larghe imitano la croce, il piede avanzante, la giacca leggera, il pantalone con foggia di una moda - demodé. L'uomo sale o salirà sulla sua croce. La sua croce è un segno lontano, leggero, aereo e il legno non è che una pennellata bruna.
Il viaggio del pensiero è cominciato e per fortuna diverge, passa, porta altrove. E tutto ciò non è distrazione, sono invece ingredienti.
Come uno chef il pittore trova la suggestiva base del suo piatto. Lo prepara e lo lascia in attesa che altri sapori, consistenze, rimandi olfattivi, si compenetrino con il tema principe.
Il bravo chef non segue pedissequamente una ricetta. Ogni preparazione è un viaggio che si appropria di deviazioni e, all'occorrenza, aggiunte, invasioni apparentemente improprie, ma l'esperienza del maestro, così come quella del viaggiatore sa dove devono portarlo i suoi passi, pur aderendo ad improvvisazioni ed avventure.
E' come sale e spezie ciò che accade nei momenti imprevisti del percorso.
Il pittore cucina la propria opera, si lascia suggerire dagli aromi soffusi, o che invadono, i dialoghi tra gli ingredienti. Miscela, aggiunge, lascia il tempo per l'amalgama e poi schiuma, setaccia, spreme, estrae, sugge l'ultimo gusto. Piacere alle papille.
E' un grande viaggio ogni sua opera e non importa se tutte saranno servite su piatti di portata e messe in vista, esposte nei colori e nei profumi in attesa della degustazione. Ogni percorso ha il senso di una ricerca dell'essenza, che è vaga ed inafferrabile. Il pittore ha esercitato azioni lunghe e complesse che mettono in atto pressioni, sovrapposizioni aggiunte di materiali, figure, colori. Inaspettatamente tutto si risolve in una spremitura. E' come se le aggiunte successive fossero enzimi, che sommandosi e reagendo fra loro in un metabolismo, generassero l'essenza del senso, il rosolio della figurazione, lasciando soltanto il profumo di un gesto che è stato tenace, insistito e caparbio sull'immagine.
Febbraio 2011 Lucia Boni
22
febbraio 2011
Incontri d’Autore #3 – Fabbriano
Dal 22 al 27 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 17.00-20.00 - lunedì chiuso
Vernissage
22 Febbraio 2011, ore 17.00
Autore
Curatore