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Incontro Preistoria e fascismo. Il caso di Malta
Conversazione tra Andrea Pessina e Nicolas C. Vella, moderata da Giuseppe Sassatelli sulla figura di Luigi Maria Ugolini e dei suoi studi sui templi preistorici a Malta. Con l’occasione sarà presentata da Giulio Paolucci la serie di volumi della collana Malta Antica.
Comunicato stampa
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Dal 1924 al 1936, anno della sua morte, l’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini visitò l’arcipelago maltese per studiare i templi preistorici e le altre vestigia archeologiche. Oltre che dai suoi personali interessi scientifici, Ugolini era spinto da un chiaro intento politico: provare l’italianità di Malta sulla base delle evidenze archeologiche.
Questa imponente documentazione doveva confluire in una serie di volumi - Malta Antica - nei quali si riprometteva di gettare luce sull’origine dell’architettura megalitica e sulla preistoria di Malta, che a suo parere era stata il luogo del Mediterraneo dal quale si sarebbe diffusa la civiltà neolitica in tutta Europa.
Il lavoro rimane in buona parte inedito a causa della sua morte prematura. La riscoperta recente dell’archivio maltese di Luigi Ugolini, conservato al Museo “Luigi Pigorini” di Roma, ha avviato un progetto di ricerca conclusosi con la pubblicazione della serie di volumi Malta Antica, ricomposti grazie al lavoro di A. Pessina e N. Vella. Lo studio ha consentito di indagare un tema ancora poco approfondito dagli studiosi: l’utilizzo a fini politici della Preistoria. La documentazione esaminata ha messo in luce lo stretto legame tra il mondo accademico e il Partito Fascista, a partire dall’ideologia nazionalista che spesso ispirò le posizioni degli studiosi italiani anche nel campo della preistoria. Un periodo delicato quello a cavallo tra XIX e XX secolo, perché in tutta Europa le aspirazioni territoriali venivano di frequente giustificate facendo ricorso all’archeologia, all’antropologia fisica e alla linguistica.
Questa imponente documentazione doveva confluire in una serie di volumi - Malta Antica - nei quali si riprometteva di gettare luce sull’origine dell’architettura megalitica e sulla preistoria di Malta, che a suo parere era stata il luogo del Mediterraneo dal quale si sarebbe diffusa la civiltà neolitica in tutta Europa.
Il lavoro rimane in buona parte inedito a causa della sua morte prematura. La riscoperta recente dell’archivio maltese di Luigi Ugolini, conservato al Museo “Luigi Pigorini” di Roma, ha avviato un progetto di ricerca conclusosi con la pubblicazione della serie di volumi Malta Antica, ricomposti grazie al lavoro di A. Pessina e N. Vella. Lo studio ha consentito di indagare un tema ancora poco approfondito dagli studiosi: l’utilizzo a fini politici della Preistoria. La documentazione esaminata ha messo in luce lo stretto legame tra il mondo accademico e il Partito Fascista, a partire dall’ideologia nazionalista che spesso ispirò le posizioni degli studiosi italiani anche nel campo della preistoria. Un periodo delicato quello a cavallo tra XIX e XX secolo, perché in tutta Europa le aspirazioni territoriali venivano di frequente giustificate facendo ricorso all’archeologia, all’antropologia fisica e alla linguistica.
24
maggio 2023
Incontro Preistoria e fascismo. Il caso di Malta
24 maggio 2023
archeologia
Location
FONDAZIONE LUIGI ROVATI
Milano, Corso Venezia, 52, (Milano)
Milano, Corso Venezia, 52, (Milano)
Orario di apertura
18.00
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