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Incursioni atipiche
Collettiva nella quale la presenza di grandi artisti del Novecento e’ mediata per mezzo della comune matrice tecnica di realizzazione delle opere: la calcografia d’arte.
Comunicato stampa
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La programmazione annuale dell'attività espositiva della Galleria Artemisia e' volta alla presentazione nel territorio di alcune tra le maggiori personalità artistiche dell'arte italiana del secondo Novecento con l'allestimento di significative personali proposte con taglio monografico tematico o storico - antologico.
In questa occasione la consueta attenzione al caratteristico percorso storiografico si realizza con l'organizzazione di una mostra collettiva nella quale la presenza di grandi artisti del Novecento e' mediata per mezzo della comune matrice tecnica di realizzazione delle opere: la calcografia d'arte.
Attraverso l'incisione viene presentato il percorso poetico di autori come Giorgio Bompadre, Renato Bruscaglia, Arnaldo Ciarrocchi, Piergiorgio Spallacci, che della tecnica sono stati eccellenti e riconosciuti maestri ed interpreti, ma anche e soprattutto, viene presentato l'esito -sconvolgente- di esperienze di artisti come ad esempio Giacinto Cerone, Bruno Ceccobelli, Giosetta Fioroni, Omar Galliani, Gian Ruggero Manzoni, Mimmo Paladino, Concetto Pozzati che sono stati, diciamo cosi', -prestati- in un certo modo e per qualche tempo alla calcografia.
Il senso ed il grande valore estetico della mostra ruota infatti intorno a questo -prestito- in ordine alle tre parole chiave: incursione, atipico, sconvolgente.
Incursione perche' si tratta di un'esperienza, per alcuni degli artisti, occasionale e sporadica realizzata intorno ad uno strumento tecnico come quello della calcografia, non caratteristico mezzo di espressione della loro ricerca ed espressione poetica; incursione che vale anche per alcuni di loro, come gli stessi celebri incisori presenti, che si dispongono in questo caso nell'apertura verso una inedita procedura di ricerca calcografica per la realizzazione di particolari esiti visivi.
Atipica perche' e' nella maniera e nelle stesse modalità non ortodosse con le quali prendono il via e si realizzano queste incursioni, queste vere e proprie inedite esperienze calcografiche in cui e' racchiuso il carattere ed il valore estetico del percorso di elaborazione artistica dell'esperienza tecnica specifica.
Sconvolgente, perche' sia il percorso tecnico, ma ancor piu' l'esito finale di questa esperienza diventa un vero e proprio inconsueto modo di svolgere un pur corretto percorso di elaborazione calcografica dell'idea poetica dell'artista che si realizza nella tecnica incisorea in una ricerca, tutta in divenire, che approda a risultati di grande maestria pratica nella resa di un vero e proprio risultato pittorico realizzato con l'incisione.
Si tratta infatti di pitture piuttosto che di calcografie, di vere e proprie quanto inconsuete opere pittoriche realizzate con l'incisione: ne e' la prova la bassissima tiratura, in alcuni casi, appena due o tre copie numerate.
Questo esito si deve a quella che vorrei definire un' intuizione poetica del fare di Valter Gambelli e Alessandro Rivelli, un pittore ed uno scultore di Fano, -prestati-, anche loro, alla calcografia. Di formazione artistica accademica, i due scoprono il piacere della stampa ed il gusto della ricerca in ambito calcografico artigianale frequentando le stamperie di Giordano Perelli e Piergiorgio Spallacci. La passione si sviluppa negli anni nel contesto di una progettualità della stampa d'arte tanto inedita, quanto curiosa, volta a non assecondarsi al filone ed al gusto -classico- della tradizione calcografica, affrancati da una qualsiasi mimesi della grande scuola urbinate, senza antagonismi, quanto nel contesto di contribuire alla valorizzazione dell'incisione in altra maniera, sulla base, soprattutto, di inedite caratteristiche quanto mai di valenza personale.
Questa esperienza atipica si caratterizza per l'approccio alla tecnica dell'incisione che ha l'interesse personale ed il valore di una sperimentazione, per certi aspetti sconcertante, quanto propositiva, che ha piu' il valore dell'amore di due artisti verso la ricerca personale nelle pieghe delle tecniche artistiche, condivisa nel rapporto e nell'interscambio con il bagaglio di vita, di esperienza estetica e poetica dei grandi autori che ne condividono questa condizione.
I due, infatti si cimentano in quella che vorrei definire come una personalissima avventura poetica in cui coinvolgono alcuni grandi artisti scelti deliberatamente sulla scorta di affinità o di sensibilità condivise, altre volte a seguito di incontri personali a volte anche casuali.
Il progetto, quindi, condiviso con l'artista prescelto, prende corpo e si realizza concretamente sulla lastra: puo' essere un tema, oppure un aspetto della poetica dell'autore che questi accetta di buon grado di sottoporre all'azione combinata del processo di -elaborazione pittorica- di questa esperienza calcografia. L'artista viene invitato nel laboratorio a disegnare la lastra che, a seguito delle sue indicazioni, verrà successivamente inchiostrata e stampata in un -percorso di maniera- che appartiene solo a questa esperienza in una conversione e assoggettazione delle tecniche calcografiche tradizionali all'intuizione manieristica degli stampatori a volte anche sorretta dall'inventiva e dall'interpretazione per la resa piu' corretta dell'opera secondo lo stile dell'autore.
Non e' escluso che lo stesso artista sul risultato finale intervenga con un segno o con un colore come sigillo definitivo della trasformazione della copia calcografica in opera unica.
Perche', relativamente a questo sodalizio, che diventa un vero e proprio convivio artistico allargato, non e' una forzatura ne' tantomeno azzardato, voler parlare di opera unica nella stampa d'arte, secondo la dimostrata possibilità di trasformazione, di metamorfosi, o meglio di conversione della nobile tecnica dell'incisione in uno strumento della pittura, dove il superamento del concetto di riproducibilità multipla dell'originale, viene ad essere piu' correttamente individuato nella realizzazione, come nella scultura, di un numero limitato di originali.
In questa occasione la consueta attenzione al caratteristico percorso storiografico si realizza con l'organizzazione di una mostra collettiva nella quale la presenza di grandi artisti del Novecento e' mediata per mezzo della comune matrice tecnica di realizzazione delle opere: la calcografia d'arte.
Attraverso l'incisione viene presentato il percorso poetico di autori come Giorgio Bompadre, Renato Bruscaglia, Arnaldo Ciarrocchi, Piergiorgio Spallacci, che della tecnica sono stati eccellenti e riconosciuti maestri ed interpreti, ma anche e soprattutto, viene presentato l'esito -sconvolgente- di esperienze di artisti come ad esempio Giacinto Cerone, Bruno Ceccobelli, Giosetta Fioroni, Omar Galliani, Gian Ruggero Manzoni, Mimmo Paladino, Concetto Pozzati che sono stati, diciamo cosi', -prestati- in un certo modo e per qualche tempo alla calcografia.
Il senso ed il grande valore estetico della mostra ruota infatti intorno a questo -prestito- in ordine alle tre parole chiave: incursione, atipico, sconvolgente.
Incursione perche' si tratta di un'esperienza, per alcuni degli artisti, occasionale e sporadica realizzata intorno ad uno strumento tecnico come quello della calcografia, non caratteristico mezzo di espressione della loro ricerca ed espressione poetica; incursione che vale anche per alcuni di loro, come gli stessi celebri incisori presenti, che si dispongono in questo caso nell'apertura verso una inedita procedura di ricerca calcografica per la realizzazione di particolari esiti visivi.
Atipica perche' e' nella maniera e nelle stesse modalità non ortodosse con le quali prendono il via e si realizzano queste incursioni, queste vere e proprie inedite esperienze calcografiche in cui e' racchiuso il carattere ed il valore estetico del percorso di elaborazione artistica dell'esperienza tecnica specifica.
Sconvolgente, perche' sia il percorso tecnico, ma ancor piu' l'esito finale di questa esperienza diventa un vero e proprio inconsueto modo di svolgere un pur corretto percorso di elaborazione calcografica dell'idea poetica dell'artista che si realizza nella tecnica incisorea in una ricerca, tutta in divenire, che approda a risultati di grande maestria pratica nella resa di un vero e proprio risultato pittorico realizzato con l'incisione.
Si tratta infatti di pitture piuttosto che di calcografie, di vere e proprie quanto inconsuete opere pittoriche realizzate con l'incisione: ne e' la prova la bassissima tiratura, in alcuni casi, appena due o tre copie numerate.
Questo esito si deve a quella che vorrei definire un' intuizione poetica del fare di Valter Gambelli e Alessandro Rivelli, un pittore ed uno scultore di Fano, -prestati-, anche loro, alla calcografia. Di formazione artistica accademica, i due scoprono il piacere della stampa ed il gusto della ricerca in ambito calcografico artigianale frequentando le stamperie di Giordano Perelli e Piergiorgio Spallacci. La passione si sviluppa negli anni nel contesto di una progettualità della stampa d'arte tanto inedita, quanto curiosa, volta a non assecondarsi al filone ed al gusto -classico- della tradizione calcografica, affrancati da una qualsiasi mimesi della grande scuola urbinate, senza antagonismi, quanto nel contesto di contribuire alla valorizzazione dell'incisione in altra maniera, sulla base, soprattutto, di inedite caratteristiche quanto mai di valenza personale.
Questa esperienza atipica si caratterizza per l'approccio alla tecnica dell'incisione che ha l'interesse personale ed il valore di una sperimentazione, per certi aspetti sconcertante, quanto propositiva, che ha piu' il valore dell'amore di due artisti verso la ricerca personale nelle pieghe delle tecniche artistiche, condivisa nel rapporto e nell'interscambio con il bagaglio di vita, di esperienza estetica e poetica dei grandi autori che ne condividono questa condizione.
I due, infatti si cimentano in quella che vorrei definire come una personalissima avventura poetica in cui coinvolgono alcuni grandi artisti scelti deliberatamente sulla scorta di affinità o di sensibilità condivise, altre volte a seguito di incontri personali a volte anche casuali.
Il progetto, quindi, condiviso con l'artista prescelto, prende corpo e si realizza concretamente sulla lastra: puo' essere un tema, oppure un aspetto della poetica dell'autore che questi accetta di buon grado di sottoporre all'azione combinata del processo di -elaborazione pittorica- di questa esperienza calcografia. L'artista viene invitato nel laboratorio a disegnare la lastra che, a seguito delle sue indicazioni, verrà successivamente inchiostrata e stampata in un -percorso di maniera- che appartiene solo a questa esperienza in una conversione e assoggettazione delle tecniche calcografiche tradizionali all'intuizione manieristica degli stampatori a volte anche sorretta dall'inventiva e dall'interpretazione per la resa piu' corretta dell'opera secondo lo stile dell'autore.
Non e' escluso che lo stesso artista sul risultato finale intervenga con un segno o con un colore come sigillo definitivo della trasformazione della copia calcografica in opera unica.
Perche', relativamente a questo sodalizio, che diventa un vero e proprio convivio artistico allargato, non e' una forzatura ne' tantomeno azzardato, voler parlare di opera unica nella stampa d'arte, secondo la dimostrata possibilità di trasformazione, di metamorfosi, o meglio di conversione della nobile tecnica dell'incisione in uno strumento della pittura, dove il superamento del concetto di riproducibilità multipla dell'originale, viene ad essere piu' correttamente individuato nella realizzazione, come nella scultura, di un numero limitato di originali.
12
luglio 2008
Incursioni atipiche
Dal 12 luglio al 24 agosto 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTEMISIA
Falconara Marittima, Via Nino Bixio, 39, (Ancona)
Falconara Marittima, Via Nino Bixio, 39, (Ancona)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 17.30 – 19.30; domenica pomeriggio e lunedi' chiuso
Vernissage
12 Luglio 2008, ore 18.30
Autore
Curatore