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Indian Rainbow
La Luce Gallery è lieta di presentare cinque tra i piu’autorevoli artisti dello scenario contemporaneo indiano.
Gli anni settanta hanno rappresentato e rappresentano per l’arte indiana lo sviluppo forse piu’ importante e in Indian Rainbow lo spettatore potrà ammirare i colori di una terra lontana.
Comunicato stampa
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Luce Gallery è lieta di annunciare la mostra collettiva Indian Rainbow, con Atul Dodiya, Jagannath Panda, Justin Ponmany, Thukral & Tagra, TV Santosh.
La galleria presenta cinque tra i piu' autorevoli artisti dello scenario contemporaneo indiano.
Gli anni settanta hanno rappresentato e rappresentano per l'arte indiana lo sviluppo forse piu' importante. Se si fa eccezione per Atul Dodiya, gli artisti coinvolti nella collettiva sono riferiti a quel periodo generazionale.
In Rainbow lo spettatore potrà ammirare i colori di una terra lontana rappresentata concettualmente ed a livello di 'media' sotto diverse forme. Da quella semplicemente pittorica a quella scultorea,
gli artisti indiani presenti, hanno come denominatore comune il riferimento alla propria terra,
con la quale evidentemente nutrono un forte legame storico e culturale.
La mostra è un estratto di quanto già esposto nelle sale di Palazzo Saluzzo di Paesana a Torino.
I privilegiati che hanno potuto ammirare la mostra precedente, potranno visitare il paragone tra un'esposizione ambientata in un design assolutamente classico-barocco e quella attuale posta in una galleria contemporanea.
La mostra coincide a livello temporale con l'importante esposizione al MAC di Lione "Indian Highway IV", alla quale partecipano alcuni degli artisti presenti a Torino, svolta in collaborazione con la Serpentine Gallery di Londra e l'Astrup Fearnley Moma di Oslo.
Jagannath Panda è nato nel 1970 a Bhubaneswar. I soggetti privilegiati dei suoi quadri e delle sue sculture sono animali mitici che, esiliati dal loro ambiente naturale, sono costretti a vivere il dramma della realtà urbana. Pur collocando questi animali in un'atmosfera magica ed enigmatica, Panda mette in atto una critica dell'urbanizzazione odierna che contrasta con la sua idea di sacralità della natura.
Atul Dodiya è nato nel 1959 a Bombay. Tratta spesso tematiche di natura storico-politica, sperimentando nuovi linguaggi artistici sia a livello stilistico che materico. Ne deriva un "patch work culturale" denso di riferimenti letterari e filmografici occidentali accostati a elementi mitici e tradizionali della cultura popolare indiana.
Justin Ponmany è nato a Kerala nel 1974. Usa una tecnica particolare di pittura oleografica per catturare l'essenza della contemporaneità. Interessante è la ricchezza cromatica che cambia a seconda dell'intensità dell'illuminazione e del punto di vista dell'osservatore.
Jiten Thukral nato a Jalandar, Panjab nel 1976 e Sumir Tagra nato a New Delhi nel 1978 in arte Thukral & Tagra, sono esperti in grafica e design.
Interpreti dei profondi cambiamenti della cultura indiana e del Punjab in particolare, approfondiscono questioni come il consumismo, l'immigrazione, attraverso sperimentazioni provocatorie che tendono stilisticamente a superare i confini della pop art.
T V Santosh è nato a Kerala nel 1968. La violenza del mondo contemporaneo e la sua spettacolarizzazione sono i temi che Santosh tratta in modo provocatorio nei suoi dipinti estrapolando immagini dai notiziari, dai giornali e dai siti web, creando immagini polarizzate i cui colori acidi ne sottolineano la violenza.
La galleria presenta cinque tra i piu' autorevoli artisti dello scenario contemporaneo indiano.
Gli anni settanta hanno rappresentato e rappresentano per l'arte indiana lo sviluppo forse piu' importante. Se si fa eccezione per Atul Dodiya, gli artisti coinvolti nella collettiva sono riferiti a quel periodo generazionale.
In Rainbow lo spettatore potrà ammirare i colori di una terra lontana rappresentata concettualmente ed a livello di 'media' sotto diverse forme. Da quella semplicemente pittorica a quella scultorea,
gli artisti indiani presenti, hanno come denominatore comune il riferimento alla propria terra,
con la quale evidentemente nutrono un forte legame storico e culturale.
La mostra è un estratto di quanto già esposto nelle sale di Palazzo Saluzzo di Paesana a Torino.
I privilegiati che hanno potuto ammirare la mostra precedente, potranno visitare il paragone tra un'esposizione ambientata in un design assolutamente classico-barocco e quella attuale posta in una galleria contemporanea.
La mostra coincide a livello temporale con l'importante esposizione al MAC di Lione "Indian Highway IV", alla quale partecipano alcuni degli artisti presenti a Torino, svolta in collaborazione con la Serpentine Gallery di Londra e l'Astrup Fearnley Moma di Oslo.
Jagannath Panda è nato nel 1970 a Bhubaneswar. I soggetti privilegiati dei suoi quadri e delle sue sculture sono animali mitici che, esiliati dal loro ambiente naturale, sono costretti a vivere il dramma della realtà urbana. Pur collocando questi animali in un'atmosfera magica ed enigmatica, Panda mette in atto una critica dell'urbanizzazione odierna che contrasta con la sua idea di sacralità della natura.
Atul Dodiya è nato nel 1959 a Bombay. Tratta spesso tematiche di natura storico-politica, sperimentando nuovi linguaggi artistici sia a livello stilistico che materico. Ne deriva un "patch work culturale" denso di riferimenti letterari e filmografici occidentali accostati a elementi mitici e tradizionali della cultura popolare indiana.
Justin Ponmany è nato a Kerala nel 1974. Usa una tecnica particolare di pittura oleografica per catturare l'essenza della contemporaneità. Interessante è la ricchezza cromatica che cambia a seconda dell'intensità dell'illuminazione e del punto di vista dell'osservatore.
Jiten Thukral nato a Jalandar, Panjab nel 1976 e Sumir Tagra nato a New Delhi nel 1978 in arte Thukral & Tagra, sono esperti in grafica e design.
Interpreti dei profondi cambiamenti della cultura indiana e del Punjab in particolare, approfondiscono questioni come il consumismo, l'immigrazione, attraverso sperimentazioni provocatorie che tendono stilisticamente a superare i confini della pop art.
T V Santosh è nato a Kerala nel 1968. La violenza del mondo contemporaneo e la sua spettacolarizzazione sono i temi che Santosh tratta in modo provocatorio nei suoi dipinti estrapolando immagini dai notiziari, dai giornali e dai siti web, creando immagini polarizzate i cui colori acidi ne sottolineano la violenza.
03
febbraio 2011
Indian Rainbow
Dal 03 febbraio al 19 marzo 2011
arte contemporanea
Location
LUCE GALLERY
Torino, Corso San Maurizio, 25, (Torino)
Torino, Corso San Maurizio, 25, (Torino)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato 15.30-19.30
Vernissage
3 Febbraio 2011, ore 18.30
Ufficio stampa
SILVIA ORLANDO
Autore