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Indiscrezioni. Giuseppe Tornatore, fotografie
E’ dedicata all’attività di Tornatore fotografo, la mostra che sarà inaugurata al Centro Culturale Candiani giovedì 3 settembre alle ore 18 alla presenza del regista Premio Oscar, che aprirà la 66ˆ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con il suo nuovo film Baarìa.
Comunicato stampa
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Indiscrezioni è il titolo della rassegna che nasce dalla lunga e preziosa collaborazione che si è instaurata tra Giuseppe Tornatore e il MNAF-Museo Nazionale Alinari della Fotografia a partire dalla suggestiva ideazione scenografica della mostra celebrativa dei 150 anni di Alinari nel 2003 a Palazzo Strozzi e all’allestimento nel 2006 del Museo Nazionale Alinari della Fotografia.
La mostra -promossa dal Centro Culturale Candiani e da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia in occasione della 66^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in collaborazione con Cassa Di Risparmio di Venezia e con il contributo di Studio Grafico Sumo - è la prima grande antologica dell’opera fotografica del regista, che attraversa tutta la sua carriera con immagini estremamente espressive ed emozionanti che fanno vivere nel quotidiano lo stretto e indissolubile rapporto tra fotografia e cinema.
Immagini girate per il mondo: la Sicilia e Bagheria, Tokyo e New York, Mosca e Città del Capo, la Cina e il Sud Africa, la Russia e la Siberia. Oltre 100 gli scatti, selezionati dal suo archivio, che ci accompagnano nel conoscere la sua visione che “muove dalle still pictures” per pervenire al “moving pictures”.
"Avevo dieci anni quando ho cominciato a usare la macchina fotografica. Da allora per circa un decennio essa è stata per me una specie di indumento, qualcosa che si indossa necessariamente la mattina prima di uscire per strada, qualcosa senza la quale non puoi muoverti, qualcosa di molto simile alle scarpe", è così che Giuseppe Tornatore descrive la sua passione per la fotografia, elemento determinante anche nella sua attività cinematografica, per la cui qualità è più volte premiata nei suoi film, come ad esempio “La Leggenda del pianista sull’oceano” e “Malena”.
In questa mostra - che si inaugura contemporaneamente alla presentazione dell’ultimo film di Tornatore “Baarìa” al Festival del Cinema di Venezia, mentre la prima sede fiorentina al Museo Alinari ricordava il ventesimo anniversario dell’uscita nel 1988 del film “Nuovo Cinema Paradiso”, che ha sancito la sua notorietà a livello mondiale e gli ha fatto vincere due anni dopo il premio Oscar - le fotografie di Tornatore rappresentano l'occasione di scoprire un nuovo aspetto artistico del noto regista italiano: dalle sue prime ricerche giovanili, ma che già manifestano una particolare sensibilità e attenzione nel cogliere furtivamente le emozioni del vivere quotidiano di personaggi e luoghi della propria città, Bagheria, alle più mature visioni che riporta dal suo viaggio in Siberia, voluto da Alberto Meomartini, presidente dell'Italgas, nella cittadina di Novij Urengoi, per raccontare la storia di un agglomerato urbano nato intorno agli anni Ottanta, grazie alla scoperta di oltre 6000 miliardi di metri cubi di riserve di gas naturale. Tante altre immagini scattate in giro per il mondo, fotografie di Mosca, della Cina, del Marocco, della Tunisia, del Sudafrica e degli Stati Uniti, in un viaggio a ritroso nel tempo, - come egli stesso dice – “verso quella stagione della mia vita spesa ad andare in giro a rubare immagini con la mia indimenticata Rolleicord. Anni di pedinamenti e appostamenti, anni che mi hanno insegnato ad osservare la gente, a studiarne le espressioni e i movimenti, sino a prevenirne quasi le azioni, sino all'illusione di condizionarne il comportamento. Anni in cui ho scoperto che se fotografi uno sconosciuto, nell'istante stesso in cui fai scattare l'otturatore, quella persona smette di esserti estranea, perché la porterai sempre con te.”
La mostra – che presenta anche la proiezione filmata di una intervista a Tornatore sul tema della fotografia - sarà accompagnata da una serie di iniziative collaterali tra le quali una personale dei film dal titolo L’emozione e la forma. Il cinema di Giuseppe Tornatore, concerti e incontri.
La mostra -promossa dal Centro Culturale Candiani e da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia in occasione della 66^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in collaborazione con Cassa Di Risparmio di Venezia e con il contributo di Studio Grafico Sumo - è la prima grande antologica dell’opera fotografica del regista, che attraversa tutta la sua carriera con immagini estremamente espressive ed emozionanti che fanno vivere nel quotidiano lo stretto e indissolubile rapporto tra fotografia e cinema.
Immagini girate per il mondo: la Sicilia e Bagheria, Tokyo e New York, Mosca e Città del Capo, la Cina e il Sud Africa, la Russia e la Siberia. Oltre 100 gli scatti, selezionati dal suo archivio, che ci accompagnano nel conoscere la sua visione che “muove dalle still pictures” per pervenire al “moving pictures”.
"Avevo dieci anni quando ho cominciato a usare la macchina fotografica. Da allora per circa un decennio essa è stata per me una specie di indumento, qualcosa che si indossa necessariamente la mattina prima di uscire per strada, qualcosa senza la quale non puoi muoverti, qualcosa di molto simile alle scarpe", è così che Giuseppe Tornatore descrive la sua passione per la fotografia, elemento determinante anche nella sua attività cinematografica, per la cui qualità è più volte premiata nei suoi film, come ad esempio “La Leggenda del pianista sull’oceano” e “Malena”.
In questa mostra - che si inaugura contemporaneamente alla presentazione dell’ultimo film di Tornatore “Baarìa” al Festival del Cinema di Venezia, mentre la prima sede fiorentina al Museo Alinari ricordava il ventesimo anniversario dell’uscita nel 1988 del film “Nuovo Cinema Paradiso”, che ha sancito la sua notorietà a livello mondiale e gli ha fatto vincere due anni dopo il premio Oscar - le fotografie di Tornatore rappresentano l'occasione di scoprire un nuovo aspetto artistico del noto regista italiano: dalle sue prime ricerche giovanili, ma che già manifestano una particolare sensibilità e attenzione nel cogliere furtivamente le emozioni del vivere quotidiano di personaggi e luoghi della propria città, Bagheria, alle più mature visioni che riporta dal suo viaggio in Siberia, voluto da Alberto Meomartini, presidente dell'Italgas, nella cittadina di Novij Urengoi, per raccontare la storia di un agglomerato urbano nato intorno agli anni Ottanta, grazie alla scoperta di oltre 6000 miliardi di metri cubi di riserve di gas naturale. Tante altre immagini scattate in giro per il mondo, fotografie di Mosca, della Cina, del Marocco, della Tunisia, del Sudafrica e degli Stati Uniti, in un viaggio a ritroso nel tempo, - come egli stesso dice – “verso quella stagione della mia vita spesa ad andare in giro a rubare immagini con la mia indimenticata Rolleicord. Anni di pedinamenti e appostamenti, anni che mi hanno insegnato ad osservare la gente, a studiarne le espressioni e i movimenti, sino a prevenirne quasi le azioni, sino all'illusione di condizionarne il comportamento. Anni in cui ho scoperto che se fotografi uno sconosciuto, nell'istante stesso in cui fai scattare l'otturatore, quella persona smette di esserti estranea, perché la porterai sempre con te.”
La mostra – che presenta anche la proiezione filmata di una intervista a Tornatore sul tema della fotografia - sarà accompagnata da una serie di iniziative collaterali tra le quali una personale dei film dal titolo L’emozione e la forma. Il cinema di Giuseppe Tornatore, concerti e incontri.
03
settembre 2009
Indiscrezioni. Giuseppe Tornatore, fotografie
Dal 03 settembre al 15 novembre 2009
fotografia
Location
CENTRO CULTURALE CANDIANI
Venezia, Piazzale Luigi Candiani, 7, (Venezia)
Venezia, Piazzale Luigi Candiani, 7, (Venezia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 15.30 – 19.30 / sabato e festivi 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
Vernissage
3 Settembre 2009, ore 18
Editore
ALINARI
Autore
Curatore