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Individual memory in glocal economy
ARTRA, per il mese di febbraio 2010, propone la mostra collettiva Individual memory in glocal economy. Saranno esposti lavori in cui atteggiamenti mentali ed attivismo generano l’incontro tra sfera del simbolico ed azioni di evasione. Di fondo il tema dell’economia.
Comunicato stampa
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ARTRA, per il mese di febbraio 2010, propone la mostra collettiva Individual memory in glocal economy con gli artisti Ulan Djaparov, Meschac Gaba, Ion Grigorescu, Iosif Kiraly, Neeme Kulm, Armando Lulaj, Gianni Motti, Oliver Ressler, Angelo Sarleti, Tadej Pogacar, Milica Tomic. Saranno esposti lavori in cui atteggiamenti mentali ed attivismo generano l’incontro tra sfera del simbolico ed azioni di evasione. Di fondo il tema dell’economia, inteso come sussistenza, scambio, elemento simbolico, campo di conflitto ed espressione del sé .
Le azioni documentate, o vissute dagli artisti, sono materiale grezzo che incarna opere che sottolineano atteggiamenti di difesa, di attacco ed elusione di un'economia in cui siamo abituati a vivere quotidianamente. Quanto esposto non è frammento di realtà, ma frammenti di soggettività temporanee maturate in esperienze lontane dai luoghi dell'immaginario mediale che agiscono attraverso la forza espressiva propria dell'arte e dall'ironia che accomuna alcune di esse.
L'incongruenza tra modalità di rappresentazione e significato simbolico è la strategia usata da artisti come Gianni Motti, Meschac Gaba, Ulan Djaparov, Oliver Ressler e Armando Lulaj per agire in chiave liberatoria ed esprimere l'instabilità del rapporto tra lo spazio di relazione quotidiano (architetture, luoghi di scambio, privato) ed i significati che ad esso vengono attribuiti. L’ironia pone di volta in volta l'attenzione su argomenti di carattere cruciale, come la relazione con l'altro (Gaba: Perruques Milan) l'origine del potere politico (Lulaj: Mainstream Dissent , Ressler: Search Records ), le strategie di repressione (Motti: Liberez Ocalan) la messa in discussione del pensiero critico (Tomic: Reading Capital) e le modalità di rappresentazione del potere economico (Sarleti: Europe Report b/a).
Street Economy Archive è la serie fotografica di Pogacar che documenta venditori di strada in varie città e continenti. Il mercato spontaneo è apparentemente illegale in quanto usato dai politici locali come scappatoia a problemi sociali e come economia di sussistenza per molte persone in aree di crisi. Ion Grigorescu, con la serie fotografica Miel , documenta l'azione ancestrale della macellazione di un agnello, gesto non sacrificale ma necessario per la vita di migliaia di famiglie durante il regime di Ceaucescu, tra le quali quella dell'artista. Kiraly, con la serie fotografica Reconstructions - Yazd , espone personali visioni di mercati orientali in cui lo scambio è legato all'emozione di vivere un luogo carico di storia e di necessità collettive vissute in modo del tutto illogico rispetto ad una organizzazione efficientista che impone ruoli e azioni. L'esperienza diretta di un'economia legata a contingenze individuali e storiche è l'elemento che accomuna le ricerche fotografiche esposte da questi tre artisti, un'economia di gesti che svela individui che resistono ed eludono modelli incapaci di dare risposte alla propria esigenza di collegamento con la realtà sociale vissuta.
I video di Grigorescu (Box), Djaparov (Korabl), Kulm (Dance) indagano più a fondo l'esigenza individuale di espressione del sé mettendo a nudo la propria crisi in quanto incapaci di sciogliersi e liberarsi da ogni limite per ottenere un'apertura originaria necessaria alla comprensione, comunanza e riconoscimento di quanto simile. L'esperienza estetico-sensibile coinvolge il fruitore in questo tentativo di ricostruzione di un legame che va oltre le differenze, da intendersi come pulsione verso l'origine di ogni legame sociale tra cui quello economico.
Le azioni documentate, o vissute dagli artisti, sono materiale grezzo che incarna opere che sottolineano atteggiamenti di difesa, di attacco ed elusione di un'economia in cui siamo abituati a vivere quotidianamente. Quanto esposto non è frammento di realtà, ma frammenti di soggettività temporanee maturate in esperienze lontane dai luoghi dell'immaginario mediale che agiscono attraverso la forza espressiva propria dell'arte e dall'ironia che accomuna alcune di esse.
L'incongruenza tra modalità di rappresentazione e significato simbolico è la strategia usata da artisti come Gianni Motti, Meschac Gaba, Ulan Djaparov, Oliver Ressler e Armando Lulaj per agire in chiave liberatoria ed esprimere l'instabilità del rapporto tra lo spazio di relazione quotidiano (architetture, luoghi di scambio, privato) ed i significati che ad esso vengono attribuiti. L’ironia pone di volta in volta l'attenzione su argomenti di carattere cruciale, come la relazione con l'altro (Gaba: Perruques Milan) l'origine del potere politico (Lulaj: Mainstream Dissent , Ressler: Search Records ), le strategie di repressione (Motti: Liberez Ocalan) la messa in discussione del pensiero critico (Tomic: Reading Capital) e le modalità di rappresentazione del potere economico (Sarleti: Europe Report b/a).
Street Economy Archive è la serie fotografica di Pogacar che documenta venditori di strada in varie città e continenti. Il mercato spontaneo è apparentemente illegale in quanto usato dai politici locali come scappatoia a problemi sociali e come economia di sussistenza per molte persone in aree di crisi. Ion Grigorescu, con la serie fotografica Miel , documenta l'azione ancestrale della macellazione di un agnello, gesto non sacrificale ma necessario per la vita di migliaia di famiglie durante il regime di Ceaucescu, tra le quali quella dell'artista. Kiraly, con la serie fotografica Reconstructions - Yazd , espone personali visioni di mercati orientali in cui lo scambio è legato all'emozione di vivere un luogo carico di storia e di necessità collettive vissute in modo del tutto illogico rispetto ad una organizzazione efficientista che impone ruoli e azioni. L'esperienza diretta di un'economia legata a contingenze individuali e storiche è l'elemento che accomuna le ricerche fotografiche esposte da questi tre artisti, un'economia di gesti che svela individui che resistono ed eludono modelli incapaci di dare risposte alla propria esigenza di collegamento con la realtà sociale vissuta.
I video di Grigorescu (Box), Djaparov (Korabl), Kulm (Dance) indagano più a fondo l'esigenza individuale di espressione del sé mettendo a nudo la propria crisi in quanto incapaci di sciogliersi e liberarsi da ogni limite per ottenere un'apertura originaria necessaria alla comprensione, comunanza e riconoscimento di quanto simile. L'esperienza estetico-sensibile coinvolge il fruitore in questo tentativo di ricostruzione di un legame che va oltre le differenze, da intendersi come pulsione verso l'origine di ogni legame sociale tra cui quello economico.
09
febbraio 2010
Individual memory in glocal economy
Dal 09 al 26 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTRA
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Orario di apertura
martedì domenica 10,30-12,30 e 14,30 - 19
Vernissage
9 Febbraio 2010, ore 16 - 19
Autore
Curatore