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Individuazioni – XIII edizione
Questa esposizione nasce con il chiaro intento, dello staff della galleria, di presentare al pubblico le opere d’artisti emergenti, incontrati e scelti durante l’anno: in fiere, rassegne e mostre.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria Mentana di Firenze dal 7 febbraio propone la XIII edizione di “Individuazioni”. Questa esposizione nasce con il chiaro intento, dello staff della galleria, di presentare al pubblico le opere d’artisti emergenti, incontrati e scelti durante l’anno: in fiere, rassegne e mostre.
Andrea Bacigalupo
Una vecchia molla, scheletro di un materasso pregno di ricordi, dai colori grevi della ruggine, crea un clima di disperata solitudine. Le ombre buie proiettate dalla sua spirale, sono un mondo, non più magico, che trasmette angoscia per il futuro. Quest’oggetto, non ritenuto più utile, abbandonato da una società consumistica, riprende vita nell’opera di Andrea Bacigalupo ed è monito alla dissennatezza dell’uomo che non salvaguarda la sua casa.
Claudio Francia
Nelle opere di Claudio Francia si avverte l’inquietudine dell’uomo solo. L’evidenza della testa inscurita da un’aurea d’ombra, ricorda le convenzioni che imprigionano l’uomo in se stesso e nella società. L’angoscia e le preoccupazioni che si affacciano all’orizzonte, in nuvole scure, si stemperano nella speranza di libertà di un bianco cavallo: miraggio in uno spumoso mare. La morbidezza del pastello e la composizione equilibrata creano una sensazione di pacata attesa.
Cristina Misiti
L’artista fa una profonda analisi della situazione fisica e sociale della donna: porta della vita. Una maliziosa scollatura non tradisce le pieghe di dolore di un percorso al femminile. I caldi colori granulosi denunciano le rughe del tempo che inesorabilmente passa. Panneggi, di un provocante abito e una mano abbandonata fra le gambe, lasciano intravedere tracce di una femminilità ormai sterile. La testa, che s’intuisce ci sia ma che non si vede, è la denuncia della sofferenza della donna che ancora oggi non conta nulla e continua ad essere dileggiata e sfruttata dal maschio in molti paesi.
Daniele Lapenna
Nelle opere di Daniele Lapenna è evidente l’interesse per l’oriente e le sue filosofie. Il suo è un mondo visto in bianco e nero ma con tante sfumature e simbolismi. L’artista descrive una profonda compenetrazione dell’uomo con la natura. L’uomo che è natura, per l’artista, è prosecuzione della radice di un albero: albero di vita. La meditazione della figura dai tratti orientali è una richiesta di risveglio da un torpore spirituale in cui versa l’umanità.
Oliver Perry
E’ come se una vorticosa danza passionale prendesse forma dalle pennellate sicure di Oliver Perry originando figure scultoree. Il mostrare molteplici facce contemporaneamente è suggerito dai passi troppo veloci. E’ una misteriosa musica che ispira il ritmo e le torsioni. Geometrici piani si liberano in tagli e curve creando un’armonia di dinamismo e colore. Nelle sue opere aleggia un sentimento cubista che, però, non condiziona la sua unicità d’artista.
Eva Sorano
Una dolcezza materna di tantra e meditazione si materializza in una figura di donna dove la testa è leggermente reclinata da un lato e le mani sfiorano il seno sino a lambire l’ombellico: fonte di vita. E’ così che appare la scultura di Eva Sorano. Il bronzo, su cui è forgiata l’opera, si ammorbidisce in curve femminili non temute. La posizione classicheggiante, che ricorda quelle dello yoga, lascia intravedere la serenità e l’attesa per un evento desiderato e naturale.
Frédérique Vallerotonda
La pittura di Frédérique Vallerotonda è un mondo dello spirito che si palesa nelle tinte. Nelle sue opere ampie campiture sfumate parlano di paesi lontani e sognati. Luci tuareg si manifestano, nei suoi quadri, con i toni del blu-viola mentre tracce di terre emergono dalle ombre per illuminarsi in ampi tocchi di luce di vita. I morbidi avviluppi di colore, che è stato dato con ampie spatolate e grumi, raccontano di una profonda interiorità e fierezza.
Federica Murgia
Andrea Bacigalupo
Una vecchia molla, scheletro di un materasso pregno di ricordi, dai colori grevi della ruggine, crea un clima di disperata solitudine. Le ombre buie proiettate dalla sua spirale, sono un mondo, non più magico, che trasmette angoscia per il futuro. Quest’oggetto, non ritenuto più utile, abbandonato da una società consumistica, riprende vita nell’opera di Andrea Bacigalupo ed è monito alla dissennatezza dell’uomo che non salvaguarda la sua casa.
Claudio Francia
Nelle opere di Claudio Francia si avverte l’inquietudine dell’uomo solo. L’evidenza della testa inscurita da un’aurea d’ombra, ricorda le convenzioni che imprigionano l’uomo in se stesso e nella società. L’angoscia e le preoccupazioni che si affacciano all’orizzonte, in nuvole scure, si stemperano nella speranza di libertà di un bianco cavallo: miraggio in uno spumoso mare. La morbidezza del pastello e la composizione equilibrata creano una sensazione di pacata attesa.
Cristina Misiti
L’artista fa una profonda analisi della situazione fisica e sociale della donna: porta della vita. Una maliziosa scollatura non tradisce le pieghe di dolore di un percorso al femminile. I caldi colori granulosi denunciano le rughe del tempo che inesorabilmente passa. Panneggi, di un provocante abito e una mano abbandonata fra le gambe, lasciano intravedere tracce di una femminilità ormai sterile. La testa, che s’intuisce ci sia ma che non si vede, è la denuncia della sofferenza della donna che ancora oggi non conta nulla e continua ad essere dileggiata e sfruttata dal maschio in molti paesi.
Daniele Lapenna
Nelle opere di Daniele Lapenna è evidente l’interesse per l’oriente e le sue filosofie. Il suo è un mondo visto in bianco e nero ma con tante sfumature e simbolismi. L’artista descrive una profonda compenetrazione dell’uomo con la natura. L’uomo che è natura, per l’artista, è prosecuzione della radice di un albero: albero di vita. La meditazione della figura dai tratti orientali è una richiesta di risveglio da un torpore spirituale in cui versa l’umanità.
Oliver Perry
E’ come se una vorticosa danza passionale prendesse forma dalle pennellate sicure di Oliver Perry originando figure scultoree. Il mostrare molteplici facce contemporaneamente è suggerito dai passi troppo veloci. E’ una misteriosa musica che ispira il ritmo e le torsioni. Geometrici piani si liberano in tagli e curve creando un’armonia di dinamismo e colore. Nelle sue opere aleggia un sentimento cubista che, però, non condiziona la sua unicità d’artista.
Eva Sorano
Una dolcezza materna di tantra e meditazione si materializza in una figura di donna dove la testa è leggermente reclinata da un lato e le mani sfiorano il seno sino a lambire l’ombellico: fonte di vita. E’ così che appare la scultura di Eva Sorano. Il bronzo, su cui è forgiata l’opera, si ammorbidisce in curve femminili non temute. La posizione classicheggiante, che ricorda quelle dello yoga, lascia intravedere la serenità e l’attesa per un evento desiderato e naturale.
Frédérique Vallerotonda
La pittura di Frédérique Vallerotonda è un mondo dello spirito che si palesa nelle tinte. Nelle sue opere ampie campiture sfumate parlano di paesi lontani e sognati. Luci tuareg si manifestano, nei suoi quadri, con i toni del blu-viola mentre tracce di terre emergono dalle ombre per illuminarsi in ampi tocchi di luce di vita. I morbidi avviluppi di colore, che è stato dato con ampie spatolate e grumi, raccontano di una profonda interiorità e fierezza.
Federica Murgia
07
febbraio 2009
Individuazioni – XIII edizione
Dal 07 al 27 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MENTANA
Firenze, Piazza Mentana, 2/3/4R, (Firenze)
Firenze, Piazza Mentana, 2/3/4R, (Firenze)
Orario di apertura
mattino 11/13; Pomeriggio 16.30/19.30
Vernissage
7 Febbraio 2009, ore 18
Autore
Curatore