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Inediti 4
Gli artisti sono invitati a confrontarsi con la loro produzione, senza il limite imposto dal tema, o dalla data, ma solo dalle misure e cioè 60 cm d’altezza x max 70 di larghezza.
Privo di schemi l’artista è libero di cercare nel suo studio, o di produrre un’opera inedita.
Comunicato stampa
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Nove artisti differenti fra loro nello stile, nel luogo di provenienza e sotto il profilo generazionale
INEDITI, all’interno della serie di mostre che la galleria ha prodotto, ha una sua peculiare forma.
Nello specifico, l’obbligo da parte degli artisti di presentare opere mai pubblicate e la libertà dell’artista di scegliere l’opera da presentare.
Dunque, uno specifico modo di collocarsi all’interno dei linguaggi espressivi, nelle arti visive della nostra contemporaneità. Una ricerca fatta più con lo sguardo di un artista che con quello tradizionale del curatore. Uno sguardo, si spera, in grado di associare il rigore filologico con il coraggio visionario, quanto mai necessario per proporre INEDITI del nostro sentire.
Questa mostra, INEDITI N°4, conferma il respiro internazionale delle mostre precedenti, con il valore aggiunto della presenza al vernissage di tutti gli artisti coinvolti. La forte presenza degli artisti catalani è accompagnata dalla regina della mostra, ovvero la signora Ester Chacon Avila franco/cilena con un passato parigino e mostre in tutto il mondo in prestigiosi musei, una storia fatta di amicizie come Janis Joplin, Calder e tanti della sua epoca giovanile. Il giovane performer Adrian Pino Olivera che sta facendo parlare di sé con i suoi interventi agli Uffizi di Firenze e il Louvre di Parigi, con il suo gruppo di due giovanissime fotografe e videomaker. O artisti come Fabrizio Sacchetti, fotografo, performer, quasi dimenticato in Italia, ma presente da circa dieci anni con le sue installazioni, video e performance, in America, Austria, Svizzera, Germania e non solo. Alcuni come Germano Scurti, sociologo, performer, regista di documentari e noto musicista nel mondo della musica contemporanea, che debutta con un lavoro fotografico di assoluto interesse. Incontriamo inoltre il lavoro di Cesare Marino, autodidatta, con una ricerca personale, fotografo di eventi e operatore video, che prende come punto di partenza la fotografia industriale dei coniugi Becher e della cosiddetta “Scuola di Dusseldorf”. Mia Murgese Mastroianni, artista visiva, privilegia l’uso della macchina fotografica per indagare la realtà attraverso scatti che dal cinema e dal suo passato di pittrice le consentono di creare composizioni poetiche e oniriche. Motiscause, artista italo-catalano, sintetizza nel tratto grafico del disegno tutta la sua multidisciplinarietà e il legame con Bruno Munari. Andrea Orsini, artista poliedrico, quasi un alchimista dell’espressione, antropologo, architetto, che lavora ultimamente sulla relazione tra le idee, le immagini, il suono e il colore. Infine Anton Roca, artista catalano, italiano di adozione, caratterizza il suo lavoro per una stretta interazione tra esperienze vitali e artistiche, si muove tra pensiero e osservazione dai quali emerge una poetica che trascende il fatto estetico per approdare all’etica.
Una mostra collettiva, sicuramente, che vuole associare, grazie all’effervescenza degli artisti coinvolti, alla loro presenza e trasversalità, lo spazio non convenzionale della BQB Gallery a un vernissage dalle caratteristiche di un happening.
Il contributo critico di Antonio Arevalo, poeta cileno, suggella l’articolazione un po’ visionaria del progetto artistico.
INEDITI, all’interno della serie di mostre che la galleria ha prodotto, ha una sua peculiare forma.
Nello specifico, l’obbligo da parte degli artisti di presentare opere mai pubblicate e la libertà dell’artista di scegliere l’opera da presentare.
Dunque, uno specifico modo di collocarsi all’interno dei linguaggi espressivi, nelle arti visive della nostra contemporaneità. Una ricerca fatta più con lo sguardo di un artista che con quello tradizionale del curatore. Uno sguardo, si spera, in grado di associare il rigore filologico con il coraggio visionario, quanto mai necessario per proporre INEDITI del nostro sentire.
Questa mostra, INEDITI N°4, conferma il respiro internazionale delle mostre precedenti, con il valore aggiunto della presenza al vernissage di tutti gli artisti coinvolti. La forte presenza degli artisti catalani è accompagnata dalla regina della mostra, ovvero la signora Ester Chacon Avila franco/cilena con un passato parigino e mostre in tutto il mondo in prestigiosi musei, una storia fatta di amicizie come Janis Joplin, Calder e tanti della sua epoca giovanile. Il giovane performer Adrian Pino Olivera che sta facendo parlare di sé con i suoi interventi agli Uffizi di Firenze e il Louvre di Parigi, con il suo gruppo di due giovanissime fotografe e videomaker. O artisti come Fabrizio Sacchetti, fotografo, performer, quasi dimenticato in Italia, ma presente da circa dieci anni con le sue installazioni, video e performance, in America, Austria, Svizzera, Germania e non solo. Alcuni come Germano Scurti, sociologo, performer, regista di documentari e noto musicista nel mondo della musica contemporanea, che debutta con un lavoro fotografico di assoluto interesse. Incontriamo inoltre il lavoro di Cesare Marino, autodidatta, con una ricerca personale, fotografo di eventi e operatore video, che prende come punto di partenza la fotografia industriale dei coniugi Becher e della cosiddetta “Scuola di Dusseldorf”. Mia Murgese Mastroianni, artista visiva, privilegia l’uso della macchina fotografica per indagare la realtà attraverso scatti che dal cinema e dal suo passato di pittrice le consentono di creare composizioni poetiche e oniriche. Motiscause, artista italo-catalano, sintetizza nel tratto grafico del disegno tutta la sua multidisciplinarietà e il legame con Bruno Munari. Andrea Orsini, artista poliedrico, quasi un alchimista dell’espressione, antropologo, architetto, che lavora ultimamente sulla relazione tra le idee, le immagini, il suono e il colore. Infine Anton Roca, artista catalano, italiano di adozione, caratterizza il suo lavoro per una stretta interazione tra esperienze vitali e artistiche, si muove tra pensiero e osservazione dai quali emerge una poetica che trascende il fatto estetico per approdare all’etica.
Una mostra collettiva, sicuramente, che vuole associare, grazie all’effervescenza degli artisti coinvolti, alla loro presenza e trasversalità, lo spazio non convenzionale della BQB Gallery a un vernissage dalle caratteristiche di un happening.
Il contributo critico di Antonio Arevalo, poeta cileno, suggella l’articolazione un po’ visionaria del progetto artistico.
20
aprile 2017
Inediti 4
Dal 20 aprile al 07 giugno 2017
performance - happening
Location
BARONATO QUATTRO BELLEZZE
Roma, Via Di Panico, 23, (Roma)
Roma, Via Di Panico, 23, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 11-24
Vernissage
20 Aprile 2017, ore 18,30
Autore
Curatore