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Ines Facchin
Gli scatti fotografici di Ines Facchin in mostra per la prima volta nel Salento. Le mille suggestioni della fotografia incontrano un luogo dal fascino antico: Palazzo de Donno e il Frantoio Ipogeo.
Comunicato stampa
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Laureata in Archiettura, Ines Facchin ha la passione per la costruzione del disegno e del progetto architettonico, sempre presente quando poggia il suo sguardo su un qualsiasi dettaglio del mondo reale, che risulta indecifrabile, trasfigurato. Questo suo particolare modo di guardare fa di lei una fotografa attenta e sensibile, capace di vedere ciò che sfugge all’occhio comune. I suoi scatti privi di qualsiasi manipolazione digitale propongono una nuova visione del reale. Amante dei viaggi, in compagnia della sua inseparabile Leica, ha fermato nei suoi scatti particolari intriganti dei più disparati paesaggi urbani: New York, Amsterdam, Madrid, Barcellona, Praga, Vienna, Lisbona, Bilbao…senza tralasciare le splendide città italiane, Roma in primis e poi Venezia, Trani, Lecce, Siracusa, Cagliari….Dalla Provenza al Marocco, dalla Turchia alla Grecia, Ines Facchin è riuscita a creare un archivio della memoria dei luoghi visitati e delle emozioni vissute così come raccontano i complessi giochi di luci, forme e colori dei suoi fotogrammi.
Nell’introduzione al catalogo la giornalista Antonietta Fulvio scrive: “ Con il suo primo libro fotografico, intitolato non a caso ‘Oltre’, l’artista romana racchiude i fotogrammi della sua ricerca che coincide anche con la scoperta di accostamenti cromatici che diventano come una sorta di dna topografico dei luoghi presentati: New York, l’Olanda, l’Italia tra Monopoli e Roma. Aria e acqua, cieli e monti che perdono le caratteristiche di profili geografici ma diventano quasi texture, campiture di colori ora abbaglianti ora sfumati, pieghe di tessuti ideali con i quali coprire come con una coltre il mondo. Nessun artificio, nessun filtro è stato usato per ottenere le immagini che, svela l’autrice, sono il frutto di un’intuizione, di un modo particolare di fissare l’obiettivo sfruttando leggi ottiche, dalla riflessione all’assorbimento del colore e della luce attraverso la materia dei corpi che reagiscono in modo diverso a seconda della superficie, dell’incidenza della luminosità che li attraversa.”
E dalla sorprendente visione del reale, fotografato da Ines Facchin, all’immaginario con il reading letterario “Le parole sono pietre” come il titolo di una famosa opera dello scrittore e pittore Carlo Levi. Un titolo che spiega perfettamente lo spirito dell’iniziativa. Un omaggio alla potenza della Scrittura che può incidere come pietra e alla stessa pietra leccese, che ha in Cursi il bacino estrattivo più importante del Salento e che del Salento e della sua cultura millenaria è icona che accomuna e unifica. E tutto questo nello splendido giardino di Palazzo de Donno, dove alla luce di sole fiaccole, la sera dell’11 agosto (inizio alle ore 21) si alterneranno gli autori Maurizio Nocera (La contrada del poeta), Francesco Pasca (Otranto, il luogo delle parole), Giancarlo Picci (La luna e il garofano rosso), Enza Piccolo (Con Lydia), Rosario Francesco Spagnolo, Luciano Spagnolo (Il turco incatenato, rime sciolte), Leo Tenneriello (Metamorfosi e fuga). Un incontro a più voci per riscoprire il legame tra arte e letteratura, suoni e visioni nei luoghi della memoria.
Nell’introduzione al catalogo la giornalista Antonietta Fulvio scrive: “ Con il suo primo libro fotografico, intitolato non a caso ‘Oltre’, l’artista romana racchiude i fotogrammi della sua ricerca che coincide anche con la scoperta di accostamenti cromatici che diventano come una sorta di dna topografico dei luoghi presentati: New York, l’Olanda, l’Italia tra Monopoli e Roma. Aria e acqua, cieli e monti che perdono le caratteristiche di profili geografici ma diventano quasi texture, campiture di colori ora abbaglianti ora sfumati, pieghe di tessuti ideali con i quali coprire come con una coltre il mondo. Nessun artificio, nessun filtro è stato usato per ottenere le immagini che, svela l’autrice, sono il frutto di un’intuizione, di un modo particolare di fissare l’obiettivo sfruttando leggi ottiche, dalla riflessione all’assorbimento del colore e della luce attraverso la materia dei corpi che reagiscono in modo diverso a seconda della superficie, dell’incidenza della luminosità che li attraversa.”
E dalla sorprendente visione del reale, fotografato da Ines Facchin, all’immaginario con il reading letterario “Le parole sono pietre” come il titolo di una famosa opera dello scrittore e pittore Carlo Levi. Un titolo che spiega perfettamente lo spirito dell’iniziativa. Un omaggio alla potenza della Scrittura che può incidere come pietra e alla stessa pietra leccese, che ha in Cursi il bacino estrattivo più importante del Salento e che del Salento e della sua cultura millenaria è icona che accomuna e unifica. E tutto questo nello splendido giardino di Palazzo de Donno, dove alla luce di sole fiaccole, la sera dell’11 agosto (inizio alle ore 21) si alterneranno gli autori Maurizio Nocera (La contrada del poeta), Francesco Pasca (Otranto, il luogo delle parole), Giancarlo Picci (La luna e il garofano rosso), Enza Piccolo (Con Lydia), Rosario Francesco Spagnolo, Luciano Spagnolo (Il turco incatenato, rime sciolte), Leo Tenneriello (Metamorfosi e fuga). Un incontro a più voci per riscoprire il legame tra arte e letteratura, suoni e visioni nei luoghi della memoria.
07
agosto 2009
Ines Facchin
Dal 07 al 18 agosto 2009
fotografia
Location
PALAZZO DE DONNO
Cursi, Piazza Pio Xii, (Lecce)
Cursi, Piazza Pio Xii, (Lecce)
Orario di apertura
ore 19,00/22,00
Autore