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Ines Lippolis – Lacerti
una sequenza di opere recenti dell’artista, realizzate a collage, accanto a una sequenza di sintetitiche interpretazioni digitali dell’immagine di Venezia, accompagnate da intrecci di musiche minimaliste
Comunicato stampa
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S’inaugura mercoledì 13 giugno 2007 alle ore 18.30 a Trieste nella Sala Comunale d’arte di piazza Unità d’Italia, 4 la mostra personale della pittrice Ines Lippolis, intitolata “Lacerti”. La rassegna, che sarà introdotta dalla curatrice Marianna Accerboni e rimarrà visitabile fino al 3 luglio, propone una sequenza di opere recenti dell’artista, realizzate a collage, accanto a una sequenza di sintetitiche interpretazioni digitali dell’immagine di Venezia, accompagnate da intrecci di musiche minimaliste.
Ines Lippolis è nata a Spilimbergo (PN) e opera soprattutto tra Trieste e Venezia, esponendo in sedi qualificate in Italia e all’estero.
“Coraggio e maturazione degli intenti” scrive Accerboni “scandiscono questa seconda importante fase creativa della pittrice Ines Lippolis, che trae da un’esperienza di studio e di lavoro, svolta da anni a contatto con ambienti internazionali, la linfa per esprimere al meglio la libertà del gesto e l’inclinazione verso la sintesi, già presenti nel lessico degli esordi e della prima maturità artistica.
Teatro della più recente maniera di Lippolis è - oltre al milieu artistico e culturale tedesco, sperimentato a Berlino, dove l’artista ha studiato sotto la guida del pittore Andreas Kramer ed esposto con meritato successo – quel fulcro e quel crogiolo di fermenti, forse ancora insuperato, che aleggia nelle acque apparentemente stagnanti dei rii veneziani: un’atmosfera e un universocosì speciali da stregare la celebre collezionista americana Peggy Guggenheim, che nel dopoguerra introdusse attraverso la Serenissima le avanguardie americane, da Pollock in poi, in Italia e in Europa. Un linguaggio nuovo, le cui polveri di luce ancora profumano le nebbie veneziane e attraggono, assieme al fascino esercitato dal passato, artisti di ogni disciplina.
In questa città dalle magiche allitterazioni cromatiche e luministiche, dove è possibile incontrare, provenienti da ogni parte del mondo – e forse anche dal cielo – fraseggi geniali, sussurri emergenti, suggestioni colte e profonde, intuizioni d’avanguardia, Lippolis ha tratto – frequentando per anni con assiduità la Scuola Internazionale di Grafica sotto la guida di valenti maestri italiani e stranieri e a contatto con artisti di molti paesi europei ed extraeuropei – l’idea di superare il passato e quasi di ‘dissacrare’ se stessa, frantumando il gesto pittorico, espresso attraverso finissime pratiche incisorie, in lacerti consequenziali e armonici nella loro casualità.
Cucendoli – formalmente – con il filo rosso del suo entusiasmo per la sperimentazione, vergando i propri pensieri di getto: hic et nunc” conclude il critico “con l’immediatezza dettata dalla sensibilità contemporanea e con il coraggio di rimettersi in gioco, attuando uno ‘strappo’ con il passato, che proietta l’artista verso un futuro, che certamente non mancherà di sorprenderci”.
Ines Lippolis è nata a Spilimbergo (PN) e opera soprattutto tra Trieste e Venezia, esponendo in sedi qualificate in Italia e all’estero.
“Coraggio e maturazione degli intenti” scrive Accerboni “scandiscono questa seconda importante fase creativa della pittrice Ines Lippolis, che trae da un’esperienza di studio e di lavoro, svolta da anni a contatto con ambienti internazionali, la linfa per esprimere al meglio la libertà del gesto e l’inclinazione verso la sintesi, già presenti nel lessico degli esordi e della prima maturità artistica.
Teatro della più recente maniera di Lippolis è - oltre al milieu artistico e culturale tedesco, sperimentato a Berlino, dove l’artista ha studiato sotto la guida del pittore Andreas Kramer ed esposto con meritato successo – quel fulcro e quel crogiolo di fermenti, forse ancora insuperato, che aleggia nelle acque apparentemente stagnanti dei rii veneziani: un’atmosfera e un universocosì speciali da stregare la celebre collezionista americana Peggy Guggenheim, che nel dopoguerra introdusse attraverso la Serenissima le avanguardie americane, da Pollock in poi, in Italia e in Europa. Un linguaggio nuovo, le cui polveri di luce ancora profumano le nebbie veneziane e attraggono, assieme al fascino esercitato dal passato, artisti di ogni disciplina.
In questa città dalle magiche allitterazioni cromatiche e luministiche, dove è possibile incontrare, provenienti da ogni parte del mondo – e forse anche dal cielo – fraseggi geniali, sussurri emergenti, suggestioni colte e profonde, intuizioni d’avanguardia, Lippolis ha tratto – frequentando per anni con assiduità la Scuola Internazionale di Grafica sotto la guida di valenti maestri italiani e stranieri e a contatto con artisti di molti paesi europei ed extraeuropei – l’idea di superare il passato e quasi di ‘dissacrare’ se stessa, frantumando il gesto pittorico, espresso attraverso finissime pratiche incisorie, in lacerti consequenziali e armonici nella loro casualità.
Cucendoli – formalmente – con il filo rosso del suo entusiasmo per la sperimentazione, vergando i propri pensieri di getto: hic et nunc” conclude il critico “con l’immediatezza dettata dalla sensibilità contemporanea e con il coraggio di rimettersi in gioco, attuando uno ‘strappo’ con il passato, che proietta l’artista verso un futuro, che certamente non mancherà di sorprenderci”.
13
giugno 2007
Ines Lippolis – Lacerti
Dal 13 giugno al 03 luglio 2007
arte contemporanea
Location
SALA COMUNALE D’ARTE
Trieste, Piazza Dell'unità D'italia, 4, (Trieste)
Trieste, Piazza Dell'unità D'italia, 4, (Trieste)
Vernissage
13 Giugno 2007, ore 18.30
Autore
Curatore