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Informe. Mostra Collettiva d’Arte Internazionale
L’arte è forma. (La forma visiva è una metafora della forma concettuale.) Ma nel corso del ventesimo secolo, questa nozione stessa (forma) è diventato sospetto. Ciò crea una sfida interessante per le arti visive: per trovare una forma di mancanza di forma, per mostrare la forma che non ha forma.
Comunicato stampa
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RAVAL GALLERY
Apre il ciclo di mostre collettive.
La prima ha come tema uno dei concetti indiscussi dell’arte contemporanea: l’“Informe”.
La collettiva è aperta a pittura, scultura, fotografia, design, installazioni e video arte, durante il quale gli artisti avranno la possibilità di confrontarsi con questo tema attraverso le loro opere.
Bataille pone l'informe del mondo implicandone la sua intrinseca inutilità così come l’irredimibile futilità del nostro pensare ad esso. Egli utilizza la nozione di "forma" in un senso astratto e filosofico che è, nel migliore dei casi, indirettamente legata al concetto di forma visiva - ma le sue suggestive metafore visive risuonano con forza nell'arte Dada e del Surrealismo, che è esemplificato in opere di Francis Picabia, Man Ray, Raoul Ubac, e Jacques-André Boiffard.
In Fisica: In molte cosmologie (dal greco antico "Kaos", attraverso Kant alla corrente "big bang"), roba informe costituisce l'inizio primordiale del mondo, e porta quindi in sé alcune connotazioni negative. Tuttavia, sentimenti di inutilità e insensatezza non devono scaturire da preconcetti anti-scientifici, come Bataille osserva. Si possono facilmente trovare proposizioni scientifiche che comportano l'inutilità finale di tutto. Un buon esempio è la seconda legge della termodinamica, che stabilisce che tutti i sistemi fisici isolati evolvono verso uno stato statisticamente uniforme. Questo sembra prevedere che la banalità completa è il destino dell'universo. Questa parte della fisica moderna costituisce lo sfondo per molti pezzi di Robert Smithson.
Conclusione:
Ordine implica restrizione, da tutti i materiali possibili, una selezione limitata fatta con tutte le possibili relazioni di una serie limitata utilizzata. Così disordine implicitamente è illimitato, nessun modello è stato realizzato in esso, ma il suo potenziale di patterning è a tempo indeterminato. Ecco perché, anche se cerchiamo di creare ordine, non solo condanniamo il disordine ma riconosciamo che è distruttivo per i modelli esistenti; anche che la sua potenzialità simboleggia pericolo e potere.
Mary Douglas: Purezza e pericolo. Una analisi dei concetti di inquinamento e Tabù. London: Routledge & Kegan Paul, 1966, p. 94.
Citato in: Joseph Kosuth: Il gioco del Innominabile. Londra: Thames and Hudson, 1992.
Artisti partecipanti
1) Erika Albanese
espone “Porte aperte in cielo”(mosaico fotografico 120x48 cm).
Erika Albanese nasce a Siderno il 02 novembre del 1985. Vive a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria. Si Diploma presso l'istituto Tecnico per il Turismo di Gioiosa. Nell’anno 2010 si laurea alla triennale in storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali della facoltà di Architettura di Reggio Calabria. Partecipa a vari stage con l’Università sulla valorizzazione, conservazione e restauro dei centri storici, dal 2005 al 2011. Nell’anno 2007/2008 vince il concorso “Pagine Bianche d’Autore” per la regione Calabria.Nel 2008, in occasione del centesimo anniversario del terremoto del 1908, partecipa con i suoli lavori fotografici alla pubblicazione del libro “Spaesata città” di Daniele Colistra. Il 24 Gennaio del 2012 vince la menzione speciale del concorso “Damage Good” a Lecce. Dal 2007 al 2010 partecipa a varie mostre sia personali che colletive: Melfi, Roccella, Reggio Calabria, Messina, Caulonia e Catanzaro.
2) Jessica Bartolini
espone tre piccole opere (acrilico su carta 33x48 cm).
Classe 1987.Artista, Fotografa, Art Director.
Tre caratteristiche, tre ricerche, tre modi di parlare.
“Ho sempre voluto imparare a esprimere quello che le parole non riuscivano a dire.
Avevo 12 anni, da allora gli anni sono passati ma questo desiderio c'è ancora.
Guardare i volti, andare oltre per coglierne l'espressione, quella pura, quella primitiva che ti faceva capire tutto senza aggiungere altro”. I mezzi comunicativi cambiano oppure si influenzano in questa ricerca personale, dove l'intensità delle espressioni e della tecnica incontra lo sguardo dello spettatore.
3) Sandrine Cuzzucoli
espone tre piccole opere (tecnica mista: carboncino, china, matita).
Nata a Marsiglia, Francia
Domicilio attuale Bergamo
Soggiorni studio/lavoro nelle città di Tolosa (Francia), Firenze, Napoli,
Lugano (Svizzera), Milano
Laurea in storia americana (Università di Provence, Aix-en-Provence
Francia)
Pubblicazioni (traduzioni) nel campo delle arti visive; collaborazioni (riviste, cataloghi).
Mostre collettive
Sezione disegno, Accademia delle Belle Arti di Bergamo (anno 2009/
2010/2011)
Cammin’Art, installazione ambientale, Villa di Serio, Bergamo
In programmazione : Libreria Saint Paul, mostra collettiva sul tema
dell’infanzia in occasione della manifestazione Le printemps des Poètes
(Marsiglia, marzo 2012)
Mostra collettiva con gli alunni del corso di disegno contemporaneo Segno
nero Segno bianco di Michael Rotondi (CircoloQuadro, Milano, data da
definire, 2012).
4) Galliano Gallo
espone “Circo “ (acrilici su tela - 100x100x4 cm).
Nato a Castellamonte, Torino. Esercita con successo la professione di grafico pubblicitario
e nel 1997 esordisce come artista figurativo. I suoi soggetti sono i volti, sopratutto femminili, che interpreta in modo informale: il tratto è immediato, incisivo e non ammette sfumature. L'uso del colore è ridotto all'essenziale. Da un punto di vista stilistico queste opere evocano i temi dell' espressionismo austriaco svilup-pati da Klimt e da Schiele, ma sopratutto nella ricerca di una prospettiva volutamente incoerente queste opere rispondono al canone informale. La tecnica è olio ed acrilico raramente su tela, spesso il supporto è un pannello in poliestere o un cartone da imballo che conferiscono all' opera la qualità di effimero. Questi ritratti sono vivi sopratutto nello sguardo, rivolto ad un infinito indefinito che sembra rimanere indifferente. Nel 2011 inaugura una serie di mostre personali nelle
quali si presenta completamente rinnovato: ora la figurazione tende all'astratto, sono composizioni dal tratto riconducibile al segno etnico, con una interessante ricerca del
cro-matismo che, imprevedibilmente, si orienta sulle tinte pastello. La curiosità e la capacità di evolversi di Galliano Gallo potrà riservarci nuove interessanti scoperte.
5) Alba Gasset
espone “"Interconnections" (fotomanipolazione).
Alba è una fotografa e artista digitale. Nasce a Barcellona, Spagna nel 1982. Ora vive e lavora in Germania. Da molti anni è affascinata dai paesaggi industriali, cimiteri, vecchia architettura, foreste e luoghi abbandonati. Tutti questi luoghi evocano un misto di sentimenti nostalgici e pacifica, probabilmente trasmessi da tutte quelle persone anonime che li hanno creati. La sua volontà di far rivivere quelle emozioni la condusse alla necessità di catturare i momenti coniatura con il suo gusto personale.
Alba è un autodidatta, fotografa il tempo, esperienze di vita e diversi viaggi in giro per l'Europa. Ogni singola immagine di Alba è un momento nel tempo, un mondo di per sé in cui la bellezza, desolazione, calma, la speranza o la tristezza è stata intrappolata in un ritratto senza tempo. Ilavori di Alba sono stati esposti a Los Angeles e Boston.
6) Maria Cristina Morello
espone “African Matherhood '' (Tecnica mista con aggiunta di screpolante fissato con vernice da ritocco, cm 60x80).
Maria Cristina Morello nasce a Lecce, una piccola città del Salento, il 10/11/87. Si diploma come operatore chimico, seppur interessata sin dalla giovane età all'arte. Questo interesse nasce sfociando inizialmente nel disegno di elementi barocchi, tipici della sua città, per poi andar pian piano scemando. All'età di 23 anni, dopo un periodo segnato da una grave malattia, durante la convalescenza trova come mezzo di sfogo la pittura ; che diventa parte integrante della sua vita. Sin dai primi lavori, predilige colori caldi e raffigurazioni astratte di ambienti marini con tecnica acrilica, e spesso utilizza la pittura con mani per dar rilievo alla tela. Il suo modo di dipingere è dettato di getto e dalle emozioni trasmesse dall'esterno e proiettate sulla tela. Ogni dipinto deve suscitare emozione pur non avendo necessariamente un filo logico, ed è da qui che nasce il suo interesse per l'arte astratta. Il dipinto “African Motherhood”, raffigura una giovane donna africana in gravidanza, con l'altro piccolo nella bisaccia, come abitudine di questi popoli. Un caldo tramonto sovrasta l'arido paesaggio del Sudan, illuminando la poca vegetazione e spiccando in un cielo dalle forti tinte magenta e rosacee. Le screpolature sul suolo, tendono a rappresentare l'arsura del territorio e le caldissime temperature africane.
7)Antonella Ricciotti
espone “RAW” (tecnica: fotografia digitale, stampa su tela, 40x60).
Al momento vive a Roma e lavora come fotografa professionista.
La grande passione per la fotografia come forma d’arte e linguaggio espressivo si manifesta da subito con grande forza e si concretizza con l’iscrizione nel 2004 al Master triennale di fotografia presso la Scuola Romana di Fotografia.
Dopo tre anni intensi di studio e pratica della fotografia, Antonella consolida la propria esperienza specializzandosi anche in post produzione fotografica e stampa professionale fine art. Come ogni forma di creazione, la fotografia non permette interruzioni, per questo i lavori personali di Antonella si susseguono senza sosta, con pubblicazioni sul sito di National Geographic in occasione del concorso 2008 nella sezione luoghi, con diverse pubblicazioni sulla rivista Foto Cult. Viene selezionata tra i 18 finalisti per il concorso“Rosso...Piccante 2009”, partecipando alla mostra organizzata in occasione del festival del peperoncino a Diamante, in settembre 2009. Partecipa a diverse mostre in numerosi spazi espositivi. Inaugura in dicembre 2009 il primo appuntamento della mostra personale “Sguardi”, presso la Galleria della Catena a Veroli.
Collabora con SymposiumARTE, partecipando dal 9 al 23 gennaio 2010 alla collettiva DEEP INSIDE “I colori dell’anima:rosso”, e subito dopo alla mostra “Women by Women” dal 7 al 14 marzo 2010 presso lo spazio espositivo Symposium XXI a Milano.
Dal 20 al 31 marzo 2010 espone alla Casa Internazionale Delle Donne nella mostra collettiva “10 minuti prima...” a cura dell’associazione culturale SOQQUADRO.
Dal 20 giugno al 20 luglio partecipa alla collettiva internazionale VentiPerVenti IV° edizione a cura di LineaDarte Officina Creativa a Napoli. Dal 15 aprile al 22 aprile 2011 viene selezionata per la Rassegna Artistica Internazionale “Danza con l’arte”, spazio espositivo Spaziottagoni, Roma. Dal 2010 inizia a collaborare nel settore dell’arredamento e le sue opere vengono inserite in mostra permanente in showrooms di interior design.
Apre il ciclo di mostre collettive.
La prima ha come tema uno dei concetti indiscussi dell’arte contemporanea: l’“Informe”.
La collettiva è aperta a pittura, scultura, fotografia, design, installazioni e video arte, durante il quale gli artisti avranno la possibilità di confrontarsi con questo tema attraverso le loro opere.
Bataille pone l'informe del mondo implicandone la sua intrinseca inutilità così come l’irredimibile futilità del nostro pensare ad esso. Egli utilizza la nozione di "forma" in un senso astratto e filosofico che è, nel migliore dei casi, indirettamente legata al concetto di forma visiva - ma le sue suggestive metafore visive risuonano con forza nell'arte Dada e del Surrealismo, che è esemplificato in opere di Francis Picabia, Man Ray, Raoul Ubac, e Jacques-André Boiffard.
In Fisica: In molte cosmologie (dal greco antico "Kaos", attraverso Kant alla corrente "big bang"), roba informe costituisce l'inizio primordiale del mondo, e porta quindi in sé alcune connotazioni negative. Tuttavia, sentimenti di inutilità e insensatezza non devono scaturire da preconcetti anti-scientifici, come Bataille osserva. Si possono facilmente trovare proposizioni scientifiche che comportano l'inutilità finale di tutto. Un buon esempio è la seconda legge della termodinamica, che stabilisce che tutti i sistemi fisici isolati evolvono verso uno stato statisticamente uniforme. Questo sembra prevedere che la banalità completa è il destino dell'universo. Questa parte della fisica moderna costituisce lo sfondo per molti pezzi di Robert Smithson.
Conclusione:
Ordine implica restrizione, da tutti i materiali possibili, una selezione limitata fatta con tutte le possibili relazioni di una serie limitata utilizzata. Così disordine implicitamente è illimitato, nessun modello è stato realizzato in esso, ma il suo potenziale di patterning è a tempo indeterminato. Ecco perché, anche se cerchiamo di creare ordine, non solo condanniamo il disordine ma riconosciamo che è distruttivo per i modelli esistenti; anche che la sua potenzialità simboleggia pericolo e potere.
Mary Douglas: Purezza e pericolo. Una analisi dei concetti di inquinamento e Tabù. London: Routledge & Kegan Paul, 1966, p. 94.
Citato in: Joseph Kosuth: Il gioco del Innominabile. Londra: Thames and Hudson, 1992.
Artisti partecipanti
1) Erika Albanese
espone “Porte aperte in cielo”(mosaico fotografico 120x48 cm).
Erika Albanese nasce a Siderno il 02 novembre del 1985. Vive a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria. Si Diploma presso l'istituto Tecnico per il Turismo di Gioiosa. Nell’anno 2010 si laurea alla triennale in storia e conservazione dei beni architettonici e ambientali della facoltà di Architettura di Reggio Calabria. Partecipa a vari stage con l’Università sulla valorizzazione, conservazione e restauro dei centri storici, dal 2005 al 2011. Nell’anno 2007/2008 vince il concorso “Pagine Bianche d’Autore” per la regione Calabria.Nel 2008, in occasione del centesimo anniversario del terremoto del 1908, partecipa con i suoli lavori fotografici alla pubblicazione del libro “Spaesata città” di Daniele Colistra. Il 24 Gennaio del 2012 vince la menzione speciale del concorso “Damage Good” a Lecce. Dal 2007 al 2010 partecipa a varie mostre sia personali che colletive: Melfi, Roccella, Reggio Calabria, Messina, Caulonia e Catanzaro.
2) Jessica Bartolini
espone tre piccole opere (acrilico su carta 33x48 cm).
Classe 1987.Artista, Fotografa, Art Director.
Tre caratteristiche, tre ricerche, tre modi di parlare.
“Ho sempre voluto imparare a esprimere quello che le parole non riuscivano a dire.
Avevo 12 anni, da allora gli anni sono passati ma questo desiderio c'è ancora.
Guardare i volti, andare oltre per coglierne l'espressione, quella pura, quella primitiva che ti faceva capire tutto senza aggiungere altro”. I mezzi comunicativi cambiano oppure si influenzano in questa ricerca personale, dove l'intensità delle espressioni e della tecnica incontra lo sguardo dello spettatore.
3) Sandrine Cuzzucoli
espone tre piccole opere (tecnica mista: carboncino, china, matita).
Nata a Marsiglia, Francia
Domicilio attuale Bergamo
Soggiorni studio/lavoro nelle città di Tolosa (Francia), Firenze, Napoli,
Lugano (Svizzera), Milano
Laurea in storia americana (Università di Provence, Aix-en-Provence
Francia)
Pubblicazioni (traduzioni) nel campo delle arti visive; collaborazioni (riviste, cataloghi).
Mostre collettive
Sezione disegno, Accademia delle Belle Arti di Bergamo (anno 2009/
2010/2011)
Cammin’Art, installazione ambientale, Villa di Serio, Bergamo
In programmazione : Libreria Saint Paul, mostra collettiva sul tema
dell’infanzia in occasione della manifestazione Le printemps des Poètes
(Marsiglia, marzo 2012)
Mostra collettiva con gli alunni del corso di disegno contemporaneo Segno
nero Segno bianco di Michael Rotondi (CircoloQuadro, Milano, data da
definire, 2012).
4) Galliano Gallo
espone “Circo “ (acrilici su tela - 100x100x4 cm).
Nato a Castellamonte, Torino. Esercita con successo la professione di grafico pubblicitario
e nel 1997 esordisce come artista figurativo. I suoi soggetti sono i volti, sopratutto femminili, che interpreta in modo informale: il tratto è immediato, incisivo e non ammette sfumature. L'uso del colore è ridotto all'essenziale. Da un punto di vista stilistico queste opere evocano i temi dell' espressionismo austriaco svilup-pati da Klimt e da Schiele, ma sopratutto nella ricerca di una prospettiva volutamente incoerente queste opere rispondono al canone informale. La tecnica è olio ed acrilico raramente su tela, spesso il supporto è un pannello in poliestere o un cartone da imballo che conferiscono all' opera la qualità di effimero. Questi ritratti sono vivi sopratutto nello sguardo, rivolto ad un infinito indefinito che sembra rimanere indifferente. Nel 2011 inaugura una serie di mostre personali nelle
quali si presenta completamente rinnovato: ora la figurazione tende all'astratto, sono composizioni dal tratto riconducibile al segno etnico, con una interessante ricerca del
cro-matismo che, imprevedibilmente, si orienta sulle tinte pastello. La curiosità e la capacità di evolversi di Galliano Gallo potrà riservarci nuove interessanti scoperte.
5) Alba Gasset
espone “"Interconnections" (fotomanipolazione).
Alba è una fotografa e artista digitale. Nasce a Barcellona, Spagna nel 1982. Ora vive e lavora in Germania. Da molti anni è affascinata dai paesaggi industriali, cimiteri, vecchia architettura, foreste e luoghi abbandonati. Tutti questi luoghi evocano un misto di sentimenti nostalgici e pacifica, probabilmente trasmessi da tutte quelle persone anonime che li hanno creati. La sua volontà di far rivivere quelle emozioni la condusse alla necessità di catturare i momenti coniatura con il suo gusto personale.
Alba è un autodidatta, fotografa il tempo, esperienze di vita e diversi viaggi in giro per l'Europa. Ogni singola immagine di Alba è un momento nel tempo, un mondo di per sé in cui la bellezza, desolazione, calma, la speranza o la tristezza è stata intrappolata in un ritratto senza tempo. Ilavori di Alba sono stati esposti a Los Angeles e Boston.
6) Maria Cristina Morello
espone “African Matherhood '' (Tecnica mista con aggiunta di screpolante fissato con vernice da ritocco, cm 60x80).
Maria Cristina Morello nasce a Lecce, una piccola città del Salento, il 10/11/87. Si diploma come operatore chimico, seppur interessata sin dalla giovane età all'arte. Questo interesse nasce sfociando inizialmente nel disegno di elementi barocchi, tipici della sua città, per poi andar pian piano scemando. All'età di 23 anni, dopo un periodo segnato da una grave malattia, durante la convalescenza trova come mezzo di sfogo la pittura ; che diventa parte integrante della sua vita. Sin dai primi lavori, predilige colori caldi e raffigurazioni astratte di ambienti marini con tecnica acrilica, e spesso utilizza la pittura con mani per dar rilievo alla tela. Il suo modo di dipingere è dettato di getto e dalle emozioni trasmesse dall'esterno e proiettate sulla tela. Ogni dipinto deve suscitare emozione pur non avendo necessariamente un filo logico, ed è da qui che nasce il suo interesse per l'arte astratta. Il dipinto “African Motherhood”, raffigura una giovane donna africana in gravidanza, con l'altro piccolo nella bisaccia, come abitudine di questi popoli. Un caldo tramonto sovrasta l'arido paesaggio del Sudan, illuminando la poca vegetazione e spiccando in un cielo dalle forti tinte magenta e rosacee. Le screpolature sul suolo, tendono a rappresentare l'arsura del territorio e le caldissime temperature africane.
7)Antonella Ricciotti
espone “RAW” (tecnica: fotografia digitale, stampa su tela, 40x60).
Al momento vive a Roma e lavora come fotografa professionista.
La grande passione per la fotografia come forma d’arte e linguaggio espressivo si manifesta da subito con grande forza e si concretizza con l’iscrizione nel 2004 al Master triennale di fotografia presso la Scuola Romana di Fotografia.
Dopo tre anni intensi di studio e pratica della fotografia, Antonella consolida la propria esperienza specializzandosi anche in post produzione fotografica e stampa professionale fine art. Come ogni forma di creazione, la fotografia non permette interruzioni, per questo i lavori personali di Antonella si susseguono senza sosta, con pubblicazioni sul sito di National Geographic in occasione del concorso 2008 nella sezione luoghi, con diverse pubblicazioni sulla rivista Foto Cult. Viene selezionata tra i 18 finalisti per il concorso“Rosso...Piccante 2009”, partecipando alla mostra organizzata in occasione del festival del peperoncino a Diamante, in settembre 2009. Partecipa a diverse mostre in numerosi spazi espositivi. Inaugura in dicembre 2009 il primo appuntamento della mostra personale “Sguardi”, presso la Galleria della Catena a Veroli.
Collabora con SymposiumARTE, partecipando dal 9 al 23 gennaio 2010 alla collettiva DEEP INSIDE “I colori dell’anima:rosso”, e subito dopo alla mostra “Women by Women” dal 7 al 14 marzo 2010 presso lo spazio espositivo Symposium XXI a Milano.
Dal 20 al 31 marzo 2010 espone alla Casa Internazionale Delle Donne nella mostra collettiva “10 minuti prima...” a cura dell’associazione culturale SOQQUADRO.
Dal 20 giugno al 20 luglio partecipa alla collettiva internazionale VentiPerVenti IV° edizione a cura di LineaDarte Officina Creativa a Napoli. Dal 15 aprile al 22 aprile 2011 viene selezionata per la Rassegna Artistica Internazionale “Danza con l’arte”, spazio espositivo Spaziottagoni, Roma. Dal 2010 inizia a collaborare nel settore dell’arredamento e le sue opere vengono inserite in mostra permanente in showrooms di interior design.
10
febbraio 2012
Informe. Mostra Collettiva d’Arte Internazionale
Dal 10 al 19 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
RAVAL GALLERY
Roma, Via Dei Marsi, 50, (Roma)
Roma, Via Dei Marsi, 50, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato
dalle 11.00 alle 13.00
e dalle 17.00 alle 20.00
Vernissage
10 Febbraio 2012, h 19.00
Autore
Curatore