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Ingeborg Bachmann – Esisto solo quando scrivo
Un’icona della storia della letteratura del XX° secolo che ancora oggi continua a ispirare lettori di tutto il mondo: Ingeborg Bachmann (1926–1973). La mostra presenta la sua vita e la sua opera
concentrandosi sui luoghi che l’hanno influenzata.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
INGEBORG BACHMANN «ESISTO SOLO QUANDO SCRIVO»
Durata della mostra: 13 marzo – 31 agosto 2025
Museo Casa di Goethe
Roma, via del Corso 18
(Piazza del Popolo)
COMUNICATO STAMPA
Con la mostra Ingeborg Bachmann – “Esisto solo quando scrivo” il Museo Casa di Goethe Roma presenta un’ampia panoramica della vita e dell’opera della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann (1926–1973).
È un’icona della storia della letteratura del XX° secolo che ancora oggi continua a ispirare lettori di tutto il mondo. La mostra documenta l’intero percorso concentrandosi sui luoghi che l’hanno influenzata: la Klagenfurt della sua infanzia, la Vienna dei suoi primi successi, Monaco, Zurigo, Berlino e ovviamente la sua Roma.
Vengono inoltre presentati libri e documenti, i legami con Max Frisch, Henry Kissinger o Marie Luise Kaschnitz oltre a numerose fotografie di tutte le fasi della vita di questa scrittrice allo stesso tempo sicura di sé e vulnerabile.
Un'attenzione particolare è rivolta allo stretto rapporto di Bachmann con l'Italia. “Con il suo intenso desiderio per l’Italia, Bachmann si inserisce in una lunga tradizione di autori di lingua tedesca che, oltre a Johann Wolfgang von Goethe, hanno cercato e talvolta trovato in questa città l’ispirazione artistica e il benessere psicofisico” dice Gregor H. Lersch, direttore della Casa di Goethe. Infatti, dal 1953 in poi, Roma è stata il centro della vita della Bachmann che, pur avendo lasciato più volte la città eterna, vi ha sempre fatto ritorno: “Non sono le bellezze, né gli alberi di aranci e nemmeno la splendida architettura, ma il modo di vivere. Qui ho imparato a vivere.” scriveva di Roma, dove morì tragicamente nel 1973.
Ingeborg Bachmann, nata nel 1926, trascorre l’infanzia e la giovinezza a Klagenfurt e a Obervellach. In una descrizione di sé stessa colloca le radici della sua autorialità in questo paesaggio d’infanzia: un triangolo plurilinguistico che ha tracciato dentro di lei una “consapevolezza dei confini” e una “nostalgia”. Nella mostra, delle fotografie di Ingeborg e dei suoi fratelli Isolde e Heinz documentano questo periodo felice. L’infanzia spensierata “va in frantumi” nel momento in cui, nel marzo del 1938, le truppe di Hitler fanno il loro ingresso in Austria. Il padre di Bachmann, già nel 1932, era entrato a far parte dell’ancora clandestino Partito Nazionalsocialista Austriaco (NSDAP) – un argomento tabù che, per tutta la vita si è insinuato in modo ostinato nei suoi testi letterari. La letteratura è per lei, già in quest’epoca, uno strumento di resistenza: intorno alla fine della guerra oppone i libri alle bombe e inizia una propria carriera letteraria. Dopo gli studi universitari di filosofia a Vienna Bachmann lavora come redattrice culturale per il canale radio Rot-Weiß-Rot di Vienna. Qui, nel 1948, incontra Paul Celan, la cui persona e le cui poesie lasceranno tracce indelebili nei suoi testi. La loro corrispondenza epistolare diventerà un drammatico documento di vita. Una foto in mostra li ritrae entrambi in un fondale fotografico al Prater di Vienna.
Nel 1952 Bachmann è una delle poche donne a tenere una lettura in occasione di un incontro del Gruppo 47, un movimento, che attraverso lo scambio e la discussione tra giovani scrittrici e scrittori era impegnato a rinnovare la letteratura dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1953, riceve il premio del Gruppo 47 e esce il volume di poesie Die gestundete Zeit (Il tempo dilazionato). L’anno dopo Ingeborg Bachmann è borsista alla “Harvard Summer School” a Cambridge (USA), su invito del futuro Ministro degli Esteri americano Henry Kissinger, amicizia che prosegue per via epistolare. A questo punto, il dialogo su e con la letteratura diviene il motore della sua esistenza.
Avendo deciso di vivere come scrittrice indipendente, Ingeborg Bachmann si reca in Italia all'inizio degli anni Cinquanta. Una stretta amicizia e affinità con il compositore Hans Werner Henze porta a collaborare a progetti comuni; Bachmann scrive i libretti per le opere di Henze König Hirsch (Re cervo) e Der junge Lord (Il giovane lord). Ingeborg Bachmann è finalmente felice a Roma, come riferisce il fratello Heinz. La giovane scrittrice riesce ad ottenere un ottimo riscontro da parte della critica e si attesta come una voce importante della letteratura contemporanea, con l’uscita del volume di liriche Anrufung des Großen Bären (Invocazione all’Orsa Maggiore) e il pluripremiato radiodramma Der gute Gott von Manhattan (Il buon Dio di Manhattan).
Delle serie di immagini mostrano la scrittrice nel suo appartamento romano, in città, in occasione di vari eventi, con Hans Werner Henze, Hans Magnus Enzensberger, Günter Grass e altri intellettuali e personalità con cui era in contatto. La mostra offre anche uno spaccato di queste affinità elettive attraverso delle lettere, ad esempio allo scrittore Hermann Kesten, che viveva anch'egli a Roma.
L'incontro incisivo e la relazione di quattro anni con lo scrittore svizzero Max Frisch, definito da Frisch “un disastro per l'altro”, vengono approfonditi con l'unica foto che li ritrae insieme, testi e stralci della loro corrispondenza.
Manoscritti con appunti scritti a mano illustrano i metodi di lavoro e il pensiero della Bachmann, come ad esempio Böhmen liegt am Meer (La Boemia è sul mare), la sua ultima lezione di poesia del 1959/60 alla Goethe Universität di Francoforte, in cui abbozza una “utopia del linguaggio”, nonché estratti del suo romanzo Malina, che lei stessa descrive come una “autobiografia spirituale e immaginaria”.
Un elemento particolare della mostra è l'ultimo film documentario su Ingeborg Bachmann, realizzato da Gerda Haller a Roma nel 1973. Si tratta di una sorta di testamento della poetessa, che contrappone alla continua storia di guerra e violenza l'utopia di “Un giorno verrà...”.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione Ingeborg Bachmann “Esisto solo quando scrivo” in italiano e tedesco, a cura di Gregor H. Lersch e Gabriele Gioni con testi della Literaturhaus München.
Un programma di eventi accompagna la mostra e affronta temi fondamentali per Ingeborg Bachmann.
Una mostra della Literaturhaus München e del Literaturmuseum der Österreichischen Nationalbibliothek in collaborazione con il Museo Casa di Goethe, con il gentile sostegno del Forum Austriaco di Cultura.
IMMAGINI E DOCUMENTI STAMPA
EVENTI COLLATERALI
• 2.4.2025, 19.00 Bachmann pura: Simonetta Solder legge dei testi selezionati
• 22.5.2025, 19.00 Bachmann in dialogo: Ilaria Gaspari e Annabelle Hirsch leggono e discutono
• 10.6.2025, 19.00 Marie Luise Kaschnitz e Ingeborg Bachmann in Italia: conversazione e presentazione dei libri di Juliane Ziegler e Giuliano Lozzi
• 25.6.2025, 19.00 Il 99° compleanno: visita guidata della mostra in occasione del compleanno della Bachmann
• 26.6.2025: Luigi Reitani legge Ingeborg Bachmann: Conferenza accademica in collaborazione con l'Istituto Italiano di Studi Germanici presso Villa Sciarra
INFORMAZIONI PRATICHE
Mostra: Ingeborg Bachmann “Esisto solo quando scrivo”
Anteprima stampa: mercoledì 12 marzo 2025, ore 11.00
Inaugurazione: mercoledì 12 marzo 2025, ore 19.00
Durata della mostra: 13 marzo – 31 agosto 2025
Luogo: Museo Casa di Goethe | via del Corso 18 | 00186 Roma, Italia
Biglietto: intero 6 euro | ridotto 5 euro (studenti, giornalisti, militari, over 65, soci ACI, ARCI, BIBLIOCARD, FAI, LAZIO YOUTH CARD, ÖSTERREICH INSTITUT ROMA, ROMAPASS, TOURING CLUB ITALIANO (ridotto anche per un accompagnatore, sconto di 1€ per le persone che hanno visitato la Keats-Shelley House nei tre giorni precedenti) | Carta famiglia (2 adulti con massimo 3 figli): 17 euro | Gratuito: bambini fino a 10 anni, disabili con accompagnatori, soci ICOM | Tutte le domeniche alle ore 11.00 e alle ore 16.00 il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata in lingua italiana.
Informazioni: tel. +39 06 326 504 12 | info@casadigoethe.it | www.casadigoethe.it
Instagram: @casadigoethe | Facebook: @casadigoetheroma
Ufficio stampa e pubbliche relazioni: Tanja Lelgemann lelgemann@casadigoethe.it
Durata della mostra: 13 marzo – 31 agosto 2025
Museo Casa di Goethe
Roma, via del Corso 18
(Piazza del Popolo)
COMUNICATO STAMPA
Con la mostra Ingeborg Bachmann – “Esisto solo quando scrivo” il Museo Casa di Goethe Roma presenta un’ampia panoramica della vita e dell’opera della scrittrice austriaca Ingeborg Bachmann (1926–1973).
È un’icona della storia della letteratura del XX° secolo che ancora oggi continua a ispirare lettori di tutto il mondo. La mostra documenta l’intero percorso concentrandosi sui luoghi che l’hanno influenzata: la Klagenfurt della sua infanzia, la Vienna dei suoi primi successi, Monaco, Zurigo, Berlino e ovviamente la sua Roma.
Vengono inoltre presentati libri e documenti, i legami con Max Frisch, Henry Kissinger o Marie Luise Kaschnitz oltre a numerose fotografie di tutte le fasi della vita di questa scrittrice allo stesso tempo sicura di sé e vulnerabile.
Un'attenzione particolare è rivolta allo stretto rapporto di Bachmann con l'Italia. “Con il suo intenso desiderio per l’Italia, Bachmann si inserisce in una lunga tradizione di autori di lingua tedesca che, oltre a Johann Wolfgang von Goethe, hanno cercato e talvolta trovato in questa città l’ispirazione artistica e il benessere psicofisico” dice Gregor H. Lersch, direttore della Casa di Goethe. Infatti, dal 1953 in poi, Roma è stata il centro della vita della Bachmann che, pur avendo lasciato più volte la città eterna, vi ha sempre fatto ritorno: “Non sono le bellezze, né gli alberi di aranci e nemmeno la splendida architettura, ma il modo di vivere. Qui ho imparato a vivere.” scriveva di Roma, dove morì tragicamente nel 1973.
Ingeborg Bachmann, nata nel 1926, trascorre l’infanzia e la giovinezza a Klagenfurt e a Obervellach. In una descrizione di sé stessa colloca le radici della sua autorialità in questo paesaggio d’infanzia: un triangolo plurilinguistico che ha tracciato dentro di lei una “consapevolezza dei confini” e una “nostalgia”. Nella mostra, delle fotografie di Ingeborg e dei suoi fratelli Isolde e Heinz documentano questo periodo felice. L’infanzia spensierata “va in frantumi” nel momento in cui, nel marzo del 1938, le truppe di Hitler fanno il loro ingresso in Austria. Il padre di Bachmann, già nel 1932, era entrato a far parte dell’ancora clandestino Partito Nazionalsocialista Austriaco (NSDAP) – un argomento tabù che, per tutta la vita si è insinuato in modo ostinato nei suoi testi letterari. La letteratura è per lei, già in quest’epoca, uno strumento di resistenza: intorno alla fine della guerra oppone i libri alle bombe e inizia una propria carriera letteraria. Dopo gli studi universitari di filosofia a Vienna Bachmann lavora come redattrice culturale per il canale radio Rot-Weiß-Rot di Vienna. Qui, nel 1948, incontra Paul Celan, la cui persona e le cui poesie lasceranno tracce indelebili nei suoi testi. La loro corrispondenza epistolare diventerà un drammatico documento di vita. Una foto in mostra li ritrae entrambi in un fondale fotografico al Prater di Vienna.
Nel 1952 Bachmann è una delle poche donne a tenere una lettura in occasione di un incontro del Gruppo 47, un movimento, che attraverso lo scambio e la discussione tra giovani scrittrici e scrittori era impegnato a rinnovare la letteratura dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1953, riceve il premio del Gruppo 47 e esce il volume di poesie Die gestundete Zeit (Il tempo dilazionato). L’anno dopo Ingeborg Bachmann è borsista alla “Harvard Summer School” a Cambridge (USA), su invito del futuro Ministro degli Esteri americano Henry Kissinger, amicizia che prosegue per via epistolare. A questo punto, il dialogo su e con la letteratura diviene il motore della sua esistenza.
Avendo deciso di vivere come scrittrice indipendente, Ingeborg Bachmann si reca in Italia all'inizio degli anni Cinquanta. Una stretta amicizia e affinità con il compositore Hans Werner Henze porta a collaborare a progetti comuni; Bachmann scrive i libretti per le opere di Henze König Hirsch (Re cervo) e Der junge Lord (Il giovane lord). Ingeborg Bachmann è finalmente felice a Roma, come riferisce il fratello Heinz. La giovane scrittrice riesce ad ottenere un ottimo riscontro da parte della critica e si attesta come una voce importante della letteratura contemporanea, con l’uscita del volume di liriche Anrufung des Großen Bären (Invocazione all’Orsa Maggiore) e il pluripremiato radiodramma Der gute Gott von Manhattan (Il buon Dio di Manhattan).
Delle serie di immagini mostrano la scrittrice nel suo appartamento romano, in città, in occasione di vari eventi, con Hans Werner Henze, Hans Magnus Enzensberger, Günter Grass e altri intellettuali e personalità con cui era in contatto. La mostra offre anche uno spaccato di queste affinità elettive attraverso delle lettere, ad esempio allo scrittore Hermann Kesten, che viveva anch'egli a Roma.
L'incontro incisivo e la relazione di quattro anni con lo scrittore svizzero Max Frisch, definito da Frisch “un disastro per l'altro”, vengono approfonditi con l'unica foto che li ritrae insieme, testi e stralci della loro corrispondenza.
Manoscritti con appunti scritti a mano illustrano i metodi di lavoro e il pensiero della Bachmann, come ad esempio Böhmen liegt am Meer (La Boemia è sul mare), la sua ultima lezione di poesia del 1959/60 alla Goethe Universität di Francoforte, in cui abbozza una “utopia del linguaggio”, nonché estratti del suo romanzo Malina, che lei stessa descrive come una “autobiografia spirituale e immaginaria”.
Un elemento particolare della mostra è l'ultimo film documentario su Ingeborg Bachmann, realizzato da Gerda Haller a Roma nel 1973. Si tratta di una sorta di testamento della poetessa, che contrappone alla continua storia di guerra e violenza l'utopia di “Un giorno verrà...”.
La mostra è accompagnata dalla pubblicazione Ingeborg Bachmann “Esisto solo quando scrivo” in italiano e tedesco, a cura di Gregor H. Lersch e Gabriele Gioni con testi della Literaturhaus München.
Un programma di eventi accompagna la mostra e affronta temi fondamentali per Ingeborg Bachmann.
Una mostra della Literaturhaus München e del Literaturmuseum der Österreichischen Nationalbibliothek in collaborazione con il Museo Casa di Goethe, con il gentile sostegno del Forum Austriaco di Cultura.
IMMAGINI E DOCUMENTI STAMPA
EVENTI COLLATERALI
• 2.4.2025, 19.00 Bachmann pura: Simonetta Solder legge dei testi selezionati
• 22.5.2025, 19.00 Bachmann in dialogo: Ilaria Gaspari e Annabelle Hirsch leggono e discutono
• 10.6.2025, 19.00 Marie Luise Kaschnitz e Ingeborg Bachmann in Italia: conversazione e presentazione dei libri di Juliane Ziegler e Giuliano Lozzi
• 25.6.2025, 19.00 Il 99° compleanno: visita guidata della mostra in occasione del compleanno della Bachmann
• 26.6.2025: Luigi Reitani legge Ingeborg Bachmann: Conferenza accademica in collaborazione con l'Istituto Italiano di Studi Germanici presso Villa Sciarra
INFORMAZIONI PRATICHE
Mostra: Ingeborg Bachmann “Esisto solo quando scrivo”
Anteprima stampa: mercoledì 12 marzo 2025, ore 11.00
Inaugurazione: mercoledì 12 marzo 2025, ore 19.00
Durata della mostra: 13 marzo – 31 agosto 2025
Luogo: Museo Casa di Goethe | via del Corso 18 | 00186 Roma, Italia
Biglietto: intero 6 euro | ridotto 5 euro (studenti, giornalisti, militari, over 65, soci ACI, ARCI, BIBLIOCARD, FAI, LAZIO YOUTH CARD, ÖSTERREICH INSTITUT ROMA, ROMAPASS, TOURING CLUB ITALIANO (ridotto anche per un accompagnatore, sconto di 1€ per le persone che hanno visitato la Keats-Shelley House nei tre giorni precedenti) | Carta famiglia (2 adulti con massimo 3 figli): 17 euro | Gratuito: bambini fino a 10 anni, disabili con accompagnatori, soci ICOM | Tutte le domeniche alle ore 11.00 e alle ore 16.00 il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata in lingua italiana.
Informazioni: tel. +39 06 326 504 12 | info@casadigoethe.it | www.casadigoethe.it
Instagram: @casadigoethe | Facebook: @casadigoetheroma
Ufficio stampa e pubbliche relazioni: Tanja Lelgemann lelgemann@casadigoethe.it
13
marzo 2025
Ingeborg Bachmann – Esisto solo quando scrivo
Dal 13 marzo al 31 agosto 2025
cinema
personale
personale
Location
CASA DI GOETHE
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 18, (Roma)
Biglietti
intero 6 euro | ridotto 5 euro (studenti, giornalisti, militari, over 65, soci ACI, ARCI, BIBLIOCARD, FAI, LAZIO YOUTH CARD, ÖSTERREICH INSTITUT ROMA, ROMAPASS, TOURING CLUB ITALIANO (ridotto anche per un accompagnatore, sconto di 1€ per le persone che hanno visitato la Keats-Shelley House nei tre giorni precedenti) | Carta famiglia (2 adulti con massimo 3 figli): 17 euro | Gratuito: bambini fino a 10 anni, disabili con accompagnatori, soci ICOM | Tutte le domeniche alle ore 11.00 e alle ore 16.00 il biglietto d’ingresso comprende la visita guidata in lingua italiana.
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-18
Ufficio stampa
Tanja Lelgemann - Museo Casa di Goethe
Autore