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Ingrid Gozzano – Trame di luce
In mostra circa trenta opere, realizzate dall’artista fra il 2008 e il 2022, che, pur rimanendo saldamente ancorate al mondo reale, si pongono ai confini fra il figurativo e l’astratto.
Comunicato stampa
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Martedì 10 maggio 2022 alle ore 17.00 inaugura la mostra Trame di luce di Ingrid Gozzano, a cura di Costanza Barbieri, presso le sale della Galleria della Biblioteca Angelica (MiBACT), prestigioso spazio adibito alle esposizioni di arte contemporanea: in mostra circa trenta opere, realizzate fra il 2008 e il 2022, che, pur rimanendo saldamente ancorate al mondo reale, si pongono ai confini fra il figurativo e l’astratto.
La curatrice, Costanza Barbieri, presenta in tal modo il lavoro di Ingrid Gozzano nel testo critico a lei dedicato:
“La materia-colore di Gozzano si rivela dapprima come elemento figurativo, identificato con lane stese al sole ad asciugare, sassi sul bordo del mare, muri dipinti, panni stesi all’aria e alla luce, oggetti annotati con cura, osservati o fotografati nel corso di viaggi, di passeggiate, d’improvvise rivelazioni. Queste osservazioni si sono sedimentate nell’immaginazione, conservando la ricchezza cromatica, le profondità di tono e le sfumature, la qualità e la densità della materia, soffice o pesante, e si sono poi trasfigurate in forme autonome, dove il colore prende il sopravvento e si impone sull’originario modello. Una trasfigurazione che acquista anche valenza simbolica, perché l’astrazione crescente, nel corso degli anni, spinge a evocare nuovi contenuti, diversi da quelli originari.
Il viaggio attraverso le trame di luce inizia con le tele raffiguranti Il peso della lana e Sete uzbeke, olio e fili di seta, rispettivamente del 2008 e del 2010: matasse colorate stese su pioli di legno a catturare lo sguardo come una tavolozza di colori sgargianti, che va dai rossi amaranto, ai viola, ai verdi, agli azzurri, ai gialli oro. [...] Nella Cascata di lana, del 2020, la forza selvaggia dei filati rosso sangue trasfigura il soggetto originario in una tumultuosa materia vitale, mentre Asciugatura sui tetti (2020) supera il confine della rappresentazione per evocare, attraverso il motivo dello sgocciolamento di un rosso che sembra sangue, una macellazione di agnelli. Nel grande Incontro ravvicinato, viola e arancio, del 2021, l’autrice fa emergere una materia pulsante e corposa, ritmica e inquieta, che va molto oltre lo spunto iniziale: è possibile cambiare registro, migrare dal figurativo all’informale e viceversa, se l’occhio si fa catturare dai ritmi dissonanti, dalle dinamiche interne di cadute e scuotimenti che ricordano certe astrazioni di Schifano, o se riordina la visione nello schema di partenza. [...] Le matasse si trasformano, nell’ultima serie di opere, in grandi masse cromatiche tendenti al non figurativo, sprazzi di luce colorata, come Contrasti di colori e Incontri di colori (2022). Progressivamente le forme si sfaldano e il colore diventa protagonista in accordi imprevisti, in sfilacciamenti che sono tutt’uno con le pennellate e i tocchi di luce, come nella giustapposizione fra rosa, rossi e celesti di Sete fluttuanti del 2021, o nell’energetico contrasto di rossi e viola di Svelando il buio (2021), sublimazione cromatica che ricorda alcune opere Fauve, o il Kandinskij delle prime opere astratte, fino all’informale.” (estratto dal testo critico di Costanza Barbieri)
Ingrid Gozzano è cresciuta in un ambiente ricco di stimoli artistici e scientifici. Il bello era ovunque e rappresentava per lei una condizione naturale in cui muoversi. Attirata da tante passioni diverse, sceglie di sposarsi giovanissima per riprendere gli studi un decennio più tardi. Laureatasi in Medicina - Psichiatra dell’età evolutiva, ha contemporaneamente approfondito i suoi studi sulla psicoanalisi che tuttora rappresentano la terra dalla quale si sente sostenuta nella folta trama di rapporti umani e artistici. Solo negli ultimi decenni Ingrid ha dato ascolto alle sue esperienze trasponendole nelle sue opere.
La curatrice, Costanza Barbieri, presenta in tal modo il lavoro di Ingrid Gozzano nel testo critico a lei dedicato:
“La materia-colore di Gozzano si rivela dapprima come elemento figurativo, identificato con lane stese al sole ad asciugare, sassi sul bordo del mare, muri dipinti, panni stesi all’aria e alla luce, oggetti annotati con cura, osservati o fotografati nel corso di viaggi, di passeggiate, d’improvvise rivelazioni. Queste osservazioni si sono sedimentate nell’immaginazione, conservando la ricchezza cromatica, le profondità di tono e le sfumature, la qualità e la densità della materia, soffice o pesante, e si sono poi trasfigurate in forme autonome, dove il colore prende il sopravvento e si impone sull’originario modello. Una trasfigurazione che acquista anche valenza simbolica, perché l’astrazione crescente, nel corso degli anni, spinge a evocare nuovi contenuti, diversi da quelli originari.
Il viaggio attraverso le trame di luce inizia con le tele raffiguranti Il peso della lana e Sete uzbeke, olio e fili di seta, rispettivamente del 2008 e del 2010: matasse colorate stese su pioli di legno a catturare lo sguardo come una tavolozza di colori sgargianti, che va dai rossi amaranto, ai viola, ai verdi, agli azzurri, ai gialli oro. [...] Nella Cascata di lana, del 2020, la forza selvaggia dei filati rosso sangue trasfigura il soggetto originario in una tumultuosa materia vitale, mentre Asciugatura sui tetti (2020) supera il confine della rappresentazione per evocare, attraverso il motivo dello sgocciolamento di un rosso che sembra sangue, una macellazione di agnelli. Nel grande Incontro ravvicinato, viola e arancio, del 2021, l’autrice fa emergere una materia pulsante e corposa, ritmica e inquieta, che va molto oltre lo spunto iniziale: è possibile cambiare registro, migrare dal figurativo all’informale e viceversa, se l’occhio si fa catturare dai ritmi dissonanti, dalle dinamiche interne di cadute e scuotimenti che ricordano certe astrazioni di Schifano, o se riordina la visione nello schema di partenza. [...] Le matasse si trasformano, nell’ultima serie di opere, in grandi masse cromatiche tendenti al non figurativo, sprazzi di luce colorata, come Contrasti di colori e Incontri di colori (2022). Progressivamente le forme si sfaldano e il colore diventa protagonista in accordi imprevisti, in sfilacciamenti che sono tutt’uno con le pennellate e i tocchi di luce, come nella giustapposizione fra rosa, rossi e celesti di Sete fluttuanti del 2021, o nell’energetico contrasto di rossi e viola di Svelando il buio (2021), sublimazione cromatica che ricorda alcune opere Fauve, o il Kandinskij delle prime opere astratte, fino all’informale.” (estratto dal testo critico di Costanza Barbieri)
Ingrid Gozzano è cresciuta in un ambiente ricco di stimoli artistici e scientifici. Il bello era ovunque e rappresentava per lei una condizione naturale in cui muoversi. Attirata da tante passioni diverse, sceglie di sposarsi giovanissima per riprendere gli studi un decennio più tardi. Laureatasi in Medicina - Psichiatra dell’età evolutiva, ha contemporaneamente approfondito i suoi studi sulla psicoanalisi che tuttora rappresentano la terra dalla quale si sente sostenuta nella folta trama di rapporti umani e artistici. Solo negli ultimi decenni Ingrid ha dato ascolto alle sue esperienze trasponendole nelle sue opere.
10
maggio 2022
Ingrid Gozzano – Trame di luce
Dal 10 al 25 maggio 2022
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA ANGELICA – GALLERIA ANGELICA
Roma, Via Di Sant'agostino, 11, (Roma)
Roma, Via Di Sant'agostino, 11, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 10.00 - 20.00
Vernissage
10 Maggio 2022, 17:00
Sito web
Ufficio stampa
Melasecca PressOffice
Autore
Curatore
Autore testo critico