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InMenteNiente – Small festival of contemporary art
La prima rassegna esclusivamente di arte contemporanea che vede il gruppo Mandra come curatore unico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il gruppo Mandra, costituito dagli artisti Jacopo Flamigni, Daniele Angelini, Matteo Lucca, Carlo Rivalta e Matteo Sbaragli, è lieto di comunicarVi che il giorno 14 novembre inaugurerà INMENTENIENTE, small festival of contemporary art, la prima rassegna esclusivamente di arte contemporanea che vede il sopra citato gruppo come curatore unico.
Il festival si articolerà nell’arco temporale di venti giorni, e vedrà ogni sabato l’inaugurazione di due o più artisti.
Presso la Fabbrica delle Candele esporranno nell’ordine: Anton Roca (Cesena) Gruppo Mandra (Forlì) Francesco Geronazzo (Treviso) Jacopo Flamigni e Carlo Rivalta (Forlì) Annachiara mongello (Rimini) e Daniela Mastrangelo (Milano).
Matteo Lucca e gli Ossànema (Forlì) chiuderanno il festival domenica 6 dicembre al Diagonal Loft club.
IN MENTE NIENTE
Festival di arte contemporanea
La costituzione di un museo temporale dislocato in due o più punti della città.
Un museo che muta e si arricchisce mano a mano che il tempo scorre, del resto come ogni istituzione museale, con la differenza che il nostro si strutturerebbe nell’arco di un mese, e non in centinaia d’anni di acquisizioni.
Così è l’arte contemporanea, effimera, volatile, un po’ si concede un po’ si nega, così sarebbe In mente niente: in continuo mutamento, in crescita settimana dopo settimana salvo poi, da un dì all’altro scomparire.
La struttura si dipana in questo modo:
. lo spazio o gli spazi esistono già, vuoti.
. Un giorno si inaugura il Festival con una o più opere d’arte contemporanea, lasciando vuoto una o più sezioni del museo, e valorizzando questo vuoto, dandogli un senso, uno spessore e una profondità che renda chiaro e palese a tutti che quel vuoto verrà colmato.
. La settimana dopo verrà inaugurato un altro evento d’arte, che andrà a colmare parte di quel vuoto, e si andrà ad integrare con l’opera preesistente che non verrà smantellata, ma verrà mantenuta. I linguaggi che si fonderanno saranno differenti ma si coniugheranno in un continuum organico.
. La settimana seguente accadrà la stessa cosa, e così via fino a che ogni idoneo non sarà coperto da un evento d’arte contemporanea, sia esso installazione, video arte, performance, happening, pittura o scultura, tenendo l’organicità e il dialogo fra i linguaggi come punto fermo e ineludibile.
Ciò che ne scaturirebbe sarebbe un centro di aggregazione per gli amanti, o semplicemente gli interessati dei linguaggi contemporanei ove si mostra una piccola fetta di ciò che il territorio offre, e favorendo la possibilità d’esposizione a coloro che portano avanti linguaggi coerenti da anni e non trovano in zona possibilità di riscontro.
EE
E dunque, gettiamoci in un mondo “altro” come sempre, un mondo che non prevede tutto ciò che già conosciamo e che non provoca alcun sommovimento all’interno della nostra percezione.
Basta un leggero slittamento orizzontale di ciò che le persone sono abituate a constatare nella quotidianità, per provocare un lieve sbandamento, basta osservare il luogo deputato all’opera per succhiarne linfa e stimoli e creare il paradosso visivo, l’installazione cioè, nient’altro.
Ecco qua ciò che il cortile ci ha suggerito: un tragicomico schianto di angeli, con tanto di ali e immacolata tunica. Macerie e piume ovunque. Perché sono precipitati? Perché proprio sulla terra e proprio all’interno del cortile? Forse un segnale? Forse il peso dell’umanità è divenuto troppo ingente per consentire agli angeli di continuare a volare? Si può considerare questo schianto collettivo la conseguenza di un terrificante e paradossale sinistro avvenuto lassù, portando gli angioletti ad un brutale faccia a faccia con il suolo terrestre e soprattutto chi lo abita? Poveri loro.
Non si sa né si saprà, ma si resterà semplicemente sbigottiti a osservare la scena del disastro.
Ora l'umana gente dovrà confrontarsi non più solo con lo straniero venuto da oltre il mare, ma anche con l'entità astratta giunta da chissà dove.
Il festival si articolerà nell’arco temporale di venti giorni, e vedrà ogni sabato l’inaugurazione di due o più artisti.
Presso la Fabbrica delle Candele esporranno nell’ordine: Anton Roca (Cesena) Gruppo Mandra (Forlì) Francesco Geronazzo (Treviso) Jacopo Flamigni e Carlo Rivalta (Forlì) Annachiara mongello (Rimini) e Daniela Mastrangelo (Milano).
Matteo Lucca e gli Ossànema (Forlì) chiuderanno il festival domenica 6 dicembre al Diagonal Loft club.
IN MENTE NIENTE
Festival di arte contemporanea
La costituzione di un museo temporale dislocato in due o più punti della città.
Un museo che muta e si arricchisce mano a mano che il tempo scorre, del resto come ogni istituzione museale, con la differenza che il nostro si strutturerebbe nell’arco di un mese, e non in centinaia d’anni di acquisizioni.
Così è l’arte contemporanea, effimera, volatile, un po’ si concede un po’ si nega, così sarebbe In mente niente: in continuo mutamento, in crescita settimana dopo settimana salvo poi, da un dì all’altro scomparire.
La struttura si dipana in questo modo:
. lo spazio o gli spazi esistono già, vuoti.
. Un giorno si inaugura il Festival con una o più opere d’arte contemporanea, lasciando vuoto una o più sezioni del museo, e valorizzando questo vuoto, dandogli un senso, uno spessore e una profondità che renda chiaro e palese a tutti che quel vuoto verrà colmato.
. La settimana dopo verrà inaugurato un altro evento d’arte, che andrà a colmare parte di quel vuoto, e si andrà ad integrare con l’opera preesistente che non verrà smantellata, ma verrà mantenuta. I linguaggi che si fonderanno saranno differenti ma si coniugheranno in un continuum organico.
. La settimana seguente accadrà la stessa cosa, e così via fino a che ogni idoneo non sarà coperto da un evento d’arte contemporanea, sia esso installazione, video arte, performance, happening, pittura o scultura, tenendo l’organicità e il dialogo fra i linguaggi come punto fermo e ineludibile.
Ciò che ne scaturirebbe sarebbe un centro di aggregazione per gli amanti, o semplicemente gli interessati dei linguaggi contemporanei ove si mostra una piccola fetta di ciò che il territorio offre, e favorendo la possibilità d’esposizione a coloro che portano avanti linguaggi coerenti da anni e non trovano in zona possibilità di riscontro.
EE
E dunque, gettiamoci in un mondo “altro” come sempre, un mondo che non prevede tutto ciò che già conosciamo e che non provoca alcun sommovimento all’interno della nostra percezione.
Basta un leggero slittamento orizzontale di ciò che le persone sono abituate a constatare nella quotidianità, per provocare un lieve sbandamento, basta osservare il luogo deputato all’opera per succhiarne linfa e stimoli e creare il paradosso visivo, l’installazione cioè, nient’altro.
Ecco qua ciò che il cortile ci ha suggerito: un tragicomico schianto di angeli, con tanto di ali e immacolata tunica. Macerie e piume ovunque. Perché sono precipitati? Perché proprio sulla terra e proprio all’interno del cortile? Forse un segnale? Forse il peso dell’umanità è divenuto troppo ingente per consentire agli angeli di continuare a volare? Si può considerare questo schianto collettivo la conseguenza di un terrificante e paradossale sinistro avvenuto lassù, portando gli angioletti ad un brutale faccia a faccia con il suolo terrestre e soprattutto chi lo abita? Poveri loro.
Non si sa né si saprà, ma si resterà semplicemente sbigottiti a osservare la scena del disastro.
Ora l'umana gente dovrà confrontarsi non più solo con lo straniero venuto da oltre il mare, ma anche con l'entità astratta giunta da chissà dove.
14
novembre 2009
InMenteNiente – Small festival of contemporary art
Dal 14 novembre al 06 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
FABBRICA DELLE CANDELE
Forlì, Piazzetta Conserva Corbizzi, 9, (Forlì-cesena)
Forlì, Piazzetta Conserva Corbizzi, 9, (Forlì-cesena)
Sito web
www.mandra.it
Autore
Curatore