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InSEGNO. Maestri, insegnamenti e libri nella storia dell’Università di Perugia
Un percorso espositivo per indagare, dall’età medievale alla fine dell’Antico Regime, l’essenza dello Studium Perusinum: come il sapere dei Maestri delle varie discipline sia stato trasmesso agli allievi attraverso i libri
Comunicato stampa
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Un percorso espositivo per indagare, dall’età medievale alla fine dell’Antico Regime, l’essenza dello Studium Perusinum: come il sapere dei Maestri delle varie discipline sia stato trasmesso agli allievi attraverso i libri.
Nelle università medievali e della prima età moderna, il sapere intellettuale è concepito come un tutto fortemente unitario, ma articolato in diverse aree disciplinari, che tendono a specializzarsi. Prima delle straordinarie novità introdotte dalla "rivoluzione scientifica" del XVII secolo, le ‘materie’ che lo studente affronta nei corsi universitari comprendono quelle di base impartite nel corso di arti (grammatica, retorica, dialettica, eventualmente anche aritmetica, geometria, astronomia e musica; filosofia), e gli studi, considerati superiori, di medicina, diritto civile e canonico, teologia.
La mostra “InSegno. Maestri, insegnamenti e libri nella storia dell’Università di Perugia”, è allestita a Perugia, nella Galleria Nazionale dell’Umbria – Sala Podiani di Palazzo dei Priori, sede ufficiale del Comune, ma dove nel XIII secolo fu dato avvio ai primi passi dello Studium Perusinum. Vi si potranno ammirare cento pezzi, libri in gran parte, manoscritti e a stampa, che illustrano il ruolo di tali strumenti, i contenuti in essi raccolti (che variarono nel corso del tempo, con lo sviluppo delle diverse discipline), la loro forma. Specifici approfondimenti riguardano gli aspetti tipici del manoscritto universitario soffermandosi, inoltre, su aspetti singolari, come la loro utilizzazione, i luoghi di conservazione, i costi di produzione.
Verrà aperta al pubblico a partire da giovedì 29 gennaio 2009.
L’esposizione si articola in dieci sezioni: 1. Iconografia; 2. La mappa dei saperi: discipline e programmi; 3. Auctoritates: I libri di testo; 4. Tra scuola e pratica: 5. Maestri e libri; 6. Il libro: produzione e commercio; 7. Possedere libri; 8. Biblioteche e Università dal Medioevo al Settecento; 9. Le ‘storie’ dell’Università di Perugia; 10. Database prosopografico.
Il percorso è aperto da uno spazio con immagini dedicate alla figura del maestro ripreso da miniature, ma anche nei monumenti funerari; al centro dell’esposizione è posta anche la riproduzione, in forme stilizzate, di una cattedra.
La mostra pone forte accento sulla didattica e sulla ricerca nei settori disciplinari delle scienze umane e viene così a completare il quadro dedicato ad illustrare come l’Università di Perugia, nel corso della sua storia, visto nel più ampio orizzonte delle università europee, ha organizzato didattica e ricerca nei due principali settori disciplinari, umanistico e scientifico. In precedenza, infatti, ad illustrare le attività di ricerca scientifica era stata la mostra “Scienza e scienziati a Perugia. Le collezioni scientifiche dell’Università degli Studi di Perugia” che, tra il 2 aprile e il 2 giugno 2008, ha consentito a un folto pubblico di osservare le ricche raccolte di materiali, reperti e strumenti scientifici, conservate presso l’Ateneo.
L’esposizione “InSegno. Maestri, insegnamenti e libri nella storia dell’Università di Perugia” è promossa dall’Università degli Studi di Perugia nell’ambito delle manifestazioni per il Centenario dello Studium, a sette secoli dalla fondazione che risale al 1308, ed è curata dal Comitato scientifico presieduto dal professore Enrico Menestò.
Le dieci sezioni della Mostra
1. Iconografia
La sezione si compone delle sole immagini che riproducono la scuola, i maestri, gli studenti. Sono immagini tratte da manoscritti (miniature), da libri a stampa (incisioni), molti dei quali esposti in altre sezioni della mostra; ma ci sono altresì le immagini di monumenti funerari, in cui il maestro è celebrato nel contesto della sua scuola.
2. La mappa dei saperi: discipline e programmi
Discipline e programmi sono definiti dall’insieme dei testi di studio che nel corso del tempo furono definiti come i libri fondamentali per i corsi di diritto, medicina o teologia.
Dettati anche nelle fonti normative, come gli statuti della università degli scolari, i libri di testo furono via via ridefiniti in funzione del progresso della cultura e delle elaborazioni sulla didattica prodotte nei primi secoli dell’età moderna e poi ancora nel Seicento per effetto della rivoluzione scientifica.
3. Auctoritates: i testi di studio
Il rapporto con il libro della cultura scolastica medievale è fondato sull’idea che la trasmissione del sapere è affidata a testi autorevoli, nei quali è contenuto per intero il deposito della dottrina nei vari ambiti disciplinari. Attraverso l’esposizione che ne offrono ai discepoli durante la lezione, i maestri universitari fanno propria l’eredità delle grandi costruzioni intellettuali del passato e la tramandano, arricchita, ai loro successori.
In questa sezione è esposta una piccola scelta di libri di auctoritates antiche e moderne comprese nei curricula degli studi superiori di arti e medicina, diritto, teologia, quasi tutte corredate da apparati di commento.
4. Tra scuola e pratica
All’inizio dello sviluppo universitario la distanza tra teoria e pratica delle discipline è notevole. Le opere dei maestri ne danno testimonianza: molte hanno un interesse prevalentemente scolastico . Ma la situazione evolve rapidamente. Troviamo presto maestri universitari autori di testi nati dalla pratica e ad essa destinati. Questa evoluzione riguarda tutte le discipline.
Dalle riflessioni teoriche alla loro messa in opera: il diritto utilizzato per la risoluzione di problemi concreti, il manuale per le cure mediche; talvolta tradotti in volgare perché potessero essere compresi anche da quanti, illetterati (ovvero ignoranti di latino), potessero svolgere un’opera concreta (così i chirurghi, ad esempio).
5. Maestri e libri
Alcuni maestri che insegnarono a Perugia furono autori volta di testi importanti; su alcuni di essi in questa sezione viene fatta cadere una luce particolare: su Francesco Maturanzio, di cui si mettono in mostra libri scritti e posseduti, opere studiate ed altre composte e redatte di mano propria. Di Alberico Gentili, laureatosi a Perugia, ma poi docente nella celebre università di Oxford, si mostrano i documenti della laurea e un esemplare dell’operetta in lode della città in cui aveva studiato e di quella in cui insegnò e divenne celebre. E ancora:
Alessandro Pascoli, Annibale Mariotti ed alcuni altri.
6. Il libro: produzione e commercio
La produzione di libri legati all’insegnamento universitario subì nel corso del XII secolo una rilevante innovazione. Il libro universitario dette luogo ad una produzione sua tipica. La necessità di riprodurre in serie testi scritti a mano creò la base per l’invenzione stessa di una riproduzione meccanica, della stampa. I libri degli studenti venivano riprodotti in copie multiple
(peciae) sulla base di un esemplare fornito dal docente, con un sistema molto simile a quello che produrrà, nell’era industriale, la dispensa.
7. Possedere libri
I libri di scuola e di studio che ci sono pervenuti dall’epoca delle origini dell’università sono tutti oggetti di notevole valore. Non stupisce perciò che la documentazione conservi tracce significative della loro presenza nei patrimoni dei singoli e delle istituzioni, dando in particolare notizia dei passaggi di proprietà cui erano soggetti. Documenti notarili, note di possesso, inventari ci parlano di libri posseduti, venduti e comprati, dati in pegno, trasmessi per via ereditaria. Nei primi secoli universitari, raccolte di libri di interesse scolastico si potevano trovare presso monasteri, conventi, collegi studenteschi, essere proprietà collettiva di una natio universitaria. Tracce documentarie mettono in risalto il valore che la società del pieno e tardo medioevo attribuisce al libro come proprietà familiare.
8. Biblioteche e Università dal Medioevo al Settecento
Si potrebbe pensare che le università siano state fornite di biblioteche fin dalle origini. Non è stato così. Nel rapporto tra docente e studente il libro ha, fin da subito, un ruolo fondamentale; l’università in quanto tale ha invece incontrato a lungo difficoltà nel dotarsi di un patrimonio librario organizzato. L'Università di Perugia potrà contare su una propria biblioteca solo a partire dal XIX secolo. Le biblioteche della città hanno però sopperito a questa mancanza. In questa sezione la mostra propone alcuni documenti pertinenti alla storia delle più illustri biblioteche pubbliche e private di Perugia che hanno avuto una funzione di rilievo per l'Università perugina, mettendo a disposizione di docenti e studenti i libri per l’insegnamento e lo studio. In Particolare della biblioteca cittadina, che è una delle più antiche biblioteche pubbliche italiane.
9. Le “storie” dell’Università
Questa sezione è dedicata alle opere che offrono contributi di interesse generale per la storia dell’Ateneo. Una prima storia dello Studium perusinum è un manifesto stampato nel 1695 in cui, per richiamare studenti, si ripercorreva una storia gloriosa che datava oramai già quattro secoli. Nel corso del Settecento poi alcuni eruditi locali (Vincenzo Cavallucci e Annibale Mariotti) cominciarono a raccogliere materiali per una vera storia dell’Università di Perugia, che sfociò in una pubblicazione a stampa nel 1816, per mano di Vincenzo Bini. Una storiografia più scientifica si rioccupò del tema nel corso della seconda metà del secolo (Adamo Rossi ed Oscar
Scalvanti), fornendo le basi per la monumentale storia dell’Università pubblicata da Giuseppe Ermini nel 1947 e poi, in una edizione accresciuta, nel 1971.
10. Database prosopografico
Nato come sviluppo di un progetto già realizzato in collaborazione fra le università di Perugia e di Siena sulla prosopografia di docenti e studenti delle due sedi fino al XVI secolo, il database Onomasticon offre una serie strutturata di notizie sui personaggi attestati in queste vesti presso l’Ateneo di Perugia. Molti, moltissimi i nomi che si rinvengono nella documentazione prodotta da e per l’Università, ma anche nelle storie scritte dello Studium e in altre fonti letterarie.
Accanto a personaggi noti una moltitudine di nomi di persone non identificate o scarsamente note sono inserite in una banca dati, cercando di ridisegnare il panorama della vita universitaria quanto più possibile vicino alla realtà.
Nelle università medievali e della prima età moderna, il sapere intellettuale è concepito come un tutto fortemente unitario, ma articolato in diverse aree disciplinari, che tendono a specializzarsi. Prima delle straordinarie novità introdotte dalla "rivoluzione scientifica" del XVII secolo, le ‘materie’ che lo studente affronta nei corsi universitari comprendono quelle di base impartite nel corso di arti (grammatica, retorica, dialettica, eventualmente anche aritmetica, geometria, astronomia e musica; filosofia), e gli studi, considerati superiori, di medicina, diritto civile e canonico, teologia.
La mostra “InSegno. Maestri, insegnamenti e libri nella storia dell’Università di Perugia”, è allestita a Perugia, nella Galleria Nazionale dell’Umbria – Sala Podiani di Palazzo dei Priori, sede ufficiale del Comune, ma dove nel XIII secolo fu dato avvio ai primi passi dello Studium Perusinum. Vi si potranno ammirare cento pezzi, libri in gran parte, manoscritti e a stampa, che illustrano il ruolo di tali strumenti, i contenuti in essi raccolti (che variarono nel corso del tempo, con lo sviluppo delle diverse discipline), la loro forma. Specifici approfondimenti riguardano gli aspetti tipici del manoscritto universitario soffermandosi, inoltre, su aspetti singolari, come la loro utilizzazione, i luoghi di conservazione, i costi di produzione.
Verrà aperta al pubblico a partire da giovedì 29 gennaio 2009.
L’esposizione si articola in dieci sezioni: 1. Iconografia; 2. La mappa dei saperi: discipline e programmi; 3. Auctoritates: I libri di testo; 4. Tra scuola e pratica: 5. Maestri e libri; 6. Il libro: produzione e commercio; 7. Possedere libri; 8. Biblioteche e Università dal Medioevo al Settecento; 9. Le ‘storie’ dell’Università di Perugia; 10. Database prosopografico.
Il percorso è aperto da uno spazio con immagini dedicate alla figura del maestro ripreso da miniature, ma anche nei monumenti funerari; al centro dell’esposizione è posta anche la riproduzione, in forme stilizzate, di una cattedra.
La mostra pone forte accento sulla didattica e sulla ricerca nei settori disciplinari delle scienze umane e viene così a completare il quadro dedicato ad illustrare come l’Università di Perugia, nel corso della sua storia, visto nel più ampio orizzonte delle università europee, ha organizzato didattica e ricerca nei due principali settori disciplinari, umanistico e scientifico. In precedenza, infatti, ad illustrare le attività di ricerca scientifica era stata la mostra “Scienza e scienziati a Perugia. Le collezioni scientifiche dell’Università degli Studi di Perugia” che, tra il 2 aprile e il 2 giugno 2008, ha consentito a un folto pubblico di osservare le ricche raccolte di materiali, reperti e strumenti scientifici, conservate presso l’Ateneo.
L’esposizione “InSegno. Maestri, insegnamenti e libri nella storia dell’Università di Perugia” è promossa dall’Università degli Studi di Perugia nell’ambito delle manifestazioni per il Centenario dello Studium, a sette secoli dalla fondazione che risale al 1308, ed è curata dal Comitato scientifico presieduto dal professore Enrico Menestò.
Le dieci sezioni della Mostra
1. Iconografia
La sezione si compone delle sole immagini che riproducono la scuola, i maestri, gli studenti. Sono immagini tratte da manoscritti (miniature), da libri a stampa (incisioni), molti dei quali esposti in altre sezioni della mostra; ma ci sono altresì le immagini di monumenti funerari, in cui il maestro è celebrato nel contesto della sua scuola.
2. La mappa dei saperi: discipline e programmi
Discipline e programmi sono definiti dall’insieme dei testi di studio che nel corso del tempo furono definiti come i libri fondamentali per i corsi di diritto, medicina o teologia.
Dettati anche nelle fonti normative, come gli statuti della università degli scolari, i libri di testo furono via via ridefiniti in funzione del progresso della cultura e delle elaborazioni sulla didattica prodotte nei primi secoli dell’età moderna e poi ancora nel Seicento per effetto della rivoluzione scientifica.
3. Auctoritates: i testi di studio
Il rapporto con il libro della cultura scolastica medievale è fondato sull’idea che la trasmissione del sapere è affidata a testi autorevoli, nei quali è contenuto per intero il deposito della dottrina nei vari ambiti disciplinari. Attraverso l’esposizione che ne offrono ai discepoli durante la lezione, i maestri universitari fanno propria l’eredità delle grandi costruzioni intellettuali del passato e la tramandano, arricchita, ai loro successori.
In questa sezione è esposta una piccola scelta di libri di auctoritates antiche e moderne comprese nei curricula degli studi superiori di arti e medicina, diritto, teologia, quasi tutte corredate da apparati di commento.
4. Tra scuola e pratica
All’inizio dello sviluppo universitario la distanza tra teoria e pratica delle discipline è notevole. Le opere dei maestri ne danno testimonianza: molte hanno un interesse prevalentemente scolastico . Ma la situazione evolve rapidamente. Troviamo presto maestri universitari autori di testi nati dalla pratica e ad essa destinati. Questa evoluzione riguarda tutte le discipline.
Dalle riflessioni teoriche alla loro messa in opera: il diritto utilizzato per la risoluzione di problemi concreti, il manuale per le cure mediche; talvolta tradotti in volgare perché potessero essere compresi anche da quanti, illetterati (ovvero ignoranti di latino), potessero svolgere un’opera concreta (così i chirurghi, ad esempio).
5. Maestri e libri
Alcuni maestri che insegnarono a Perugia furono autori volta di testi importanti; su alcuni di essi in questa sezione viene fatta cadere una luce particolare: su Francesco Maturanzio, di cui si mettono in mostra libri scritti e posseduti, opere studiate ed altre composte e redatte di mano propria. Di Alberico Gentili, laureatosi a Perugia, ma poi docente nella celebre università di Oxford, si mostrano i documenti della laurea e un esemplare dell’operetta in lode della città in cui aveva studiato e di quella in cui insegnò e divenne celebre. E ancora:
Alessandro Pascoli, Annibale Mariotti ed alcuni altri.
6. Il libro: produzione e commercio
La produzione di libri legati all’insegnamento universitario subì nel corso del XII secolo una rilevante innovazione. Il libro universitario dette luogo ad una produzione sua tipica. La necessità di riprodurre in serie testi scritti a mano creò la base per l’invenzione stessa di una riproduzione meccanica, della stampa. I libri degli studenti venivano riprodotti in copie multiple
(peciae) sulla base di un esemplare fornito dal docente, con un sistema molto simile a quello che produrrà, nell’era industriale, la dispensa.
7. Possedere libri
I libri di scuola e di studio che ci sono pervenuti dall’epoca delle origini dell’università sono tutti oggetti di notevole valore. Non stupisce perciò che la documentazione conservi tracce significative della loro presenza nei patrimoni dei singoli e delle istituzioni, dando in particolare notizia dei passaggi di proprietà cui erano soggetti. Documenti notarili, note di possesso, inventari ci parlano di libri posseduti, venduti e comprati, dati in pegno, trasmessi per via ereditaria. Nei primi secoli universitari, raccolte di libri di interesse scolastico si potevano trovare presso monasteri, conventi, collegi studenteschi, essere proprietà collettiva di una natio universitaria. Tracce documentarie mettono in risalto il valore che la società del pieno e tardo medioevo attribuisce al libro come proprietà familiare.
8. Biblioteche e Università dal Medioevo al Settecento
Si potrebbe pensare che le università siano state fornite di biblioteche fin dalle origini. Non è stato così. Nel rapporto tra docente e studente il libro ha, fin da subito, un ruolo fondamentale; l’università in quanto tale ha invece incontrato a lungo difficoltà nel dotarsi di un patrimonio librario organizzato. L'Università di Perugia potrà contare su una propria biblioteca solo a partire dal XIX secolo. Le biblioteche della città hanno però sopperito a questa mancanza. In questa sezione la mostra propone alcuni documenti pertinenti alla storia delle più illustri biblioteche pubbliche e private di Perugia che hanno avuto una funzione di rilievo per l'Università perugina, mettendo a disposizione di docenti e studenti i libri per l’insegnamento e lo studio. In Particolare della biblioteca cittadina, che è una delle più antiche biblioteche pubbliche italiane.
9. Le “storie” dell’Università
Questa sezione è dedicata alle opere che offrono contributi di interesse generale per la storia dell’Ateneo. Una prima storia dello Studium perusinum è un manifesto stampato nel 1695 in cui, per richiamare studenti, si ripercorreva una storia gloriosa che datava oramai già quattro secoli. Nel corso del Settecento poi alcuni eruditi locali (Vincenzo Cavallucci e Annibale Mariotti) cominciarono a raccogliere materiali per una vera storia dell’Università di Perugia, che sfociò in una pubblicazione a stampa nel 1816, per mano di Vincenzo Bini. Una storiografia più scientifica si rioccupò del tema nel corso della seconda metà del secolo (Adamo Rossi ed Oscar
Scalvanti), fornendo le basi per la monumentale storia dell’Università pubblicata da Giuseppe Ermini nel 1947 e poi, in una edizione accresciuta, nel 1971.
10. Database prosopografico
Nato come sviluppo di un progetto già realizzato in collaborazione fra le università di Perugia e di Siena sulla prosopografia di docenti e studenti delle due sedi fino al XVI secolo, il database Onomasticon offre una serie strutturata di notizie sui personaggi attestati in queste vesti presso l’Ateneo di Perugia. Molti, moltissimi i nomi che si rinvengono nella documentazione prodotta da e per l’Università, ma anche nelle storie scritte dello Studium e in altre fonti letterarie.
Accanto a personaggi noti una moltitudine di nomi di persone non identificate o scarsamente note sono inserite in una banca dati, cercando di ridisegnare il panorama della vita universitaria quanto più possibile vicino alla realtà.
28
gennaio 2009
InSEGNO. Maestri, insegnamenti e libri nella storia dell’Università di Perugia
Dal 28 gennaio all'otto marzo 2009
Location
PALAZZO DEI PRIORI
Perugia, Piazza Iv Novembre, (Perugia)
Perugia, Piazza Iv Novembre, (Perugia)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica (compresi i giorni festivi) dalle ore 10 alle 18
Sito web
www.unipg.it/insegno
Editore
SKIRA