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Institute for Standard Research (ISFR) – Case Study n°1
Institute for Standard Research (ISFR) è il collettivo che chiude il ciclo dei sei soggetti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura.
Comunicato stampa
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Institute for Standard Research (ISFR) è il collettivo che chiude il ciclo dei sei soggetti chiamati a concepire l’anfratto retrostante le gradinate come una sorta di teatro in miniatura. Ad intenderlo in funzione metateatrale, ricercando il dialogo con le attività normalmente ospitate nella struttura, ovvero con gli spettacoli e con il loro relativo pubblico. L’heideggeriano compito di “manifestare la verità dell’essere”, entrando in frizione con gli apparati rappresentativi del teatro, rende esplicita la valenza filtrante che contraddistingue quest’ultimo e, con esso, tanti altri settori della società, organizzati secondo schemi profondamente affini al paradigma teatrale.
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Institute for Standard Research (IFSR) si occupa di ricerca nel campo degli standard legati all’immaginario, attraverso la catalogazione e l’analisi di fatti minimi ed insignificanti che trasformano poco a poco la percezione degli oggetti reali. Esso agisce allo scopo di rendere manifesti fenomeni simili in diverse aree sociali o percezioni differenti nelle stesse aree fisiche, sociali e narrative. In questa occasione ad essere sottoposto ad analisi è il luogo teatrale, lo spazio concreto dell’azione scenica e le modalità di percezione che, a seconda dei casi, si possono avere di esso. Giocando sull’ambivalenza del luogo teatrale come spazio fisico e mentale, il collettivo decostruisce ed analizza i differenti itinerari della mente e del corpo che attori e pubblico percorrono nel momento della finzione scenica. Lo scopo è riflettere sul processo di osmosi che si stabilisce tra il luogo teatrale, inteso come spazio architettonico, e dunque tangibile, e la sua proiezione mentale, che determina una modificazione del senso dei fenomeni e dei luoghi rappresentati. «Come spiega il meteorologo il parametro locale è sempre un obiettivo incerto, è su scala mondiale che bisogna interpretare i dati meteorologici, il nostro tempo è anche il tempo di un'altro luogo e tutto il sistema è ad incastro». (Paul Virilio)
D. Correale (Napoli, 1982) e M. Smerdel (Prato, 1978) vivono e lavorano tra Firenze Milano e Napoli.
Il Teatro Instabile, così denominato dal suo fondatore ed attuale direttore Michele Del Grosso «per andare contro i conformismi culturali», costituisce una sorta di ponte generazionale tra un non ancora storicizzato passato recente della scena partenopea e l'attualità rappresentata da alcuni giovani tra registi e attori. Il tutto in una zona topografica densissima, che accede ai sotterranei della città da un punto strategico, all’incrocio tra la pianta greco-romana e l'antico quartiere alessandrino.
Institute for Standard Research (IFSR) si occupa di ricerca nel campo degli standard legati all’immaginario, attraverso la catalogazione e l’analisi di fatti minimi ed insignificanti che trasformano poco a poco la percezione degli oggetti reali. Esso agisce allo scopo di rendere manifesti fenomeni simili in diverse aree sociali o percezioni differenti nelle stesse aree fisiche, sociali e narrative. In questa occasione ad essere sottoposto ad analisi è il luogo teatrale, lo spazio concreto dell’azione scenica e le modalità di percezione che, a seconda dei casi, si possono avere di esso. Giocando sull’ambivalenza del luogo teatrale come spazio fisico e mentale, il collettivo decostruisce ed analizza i differenti itinerari della mente e del corpo che attori e pubblico percorrono nel momento della finzione scenica. Lo scopo è riflettere sul processo di osmosi che si stabilisce tra il luogo teatrale, inteso come spazio architettonico, e dunque tangibile, e la sua proiezione mentale, che determina una modificazione del senso dei fenomeni e dei luoghi rappresentati. «Come spiega il meteorologo il parametro locale è sempre un obiettivo incerto, è su scala mondiale che bisogna interpretare i dati meteorologici, il nostro tempo è anche il tempo di un'altro luogo e tutto il sistema è ad incastro». (Paul Virilio)
D. Correale (Napoli, 1982) e M. Smerdel (Prato, 1978) vivono e lavorano tra Firenze Milano e Napoli.
25
giugno 2009
Institute for Standard Research (ISFR) – Case Study n°1
Dal 25 giugno al 26 luglio 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
TEATRO INSTABILE
Napoli, Vico Purgatorio Ad Arco, 38, (Napoli)
Napoli, Vico Purgatorio Ad Arco, 38, (Napoli)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
25 Giugno 2009, ore 22.30
Autore
Curatore