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INTELLIGENZA: ad ognuno la sua
La capacità di osservare senza giudicare è la più alta forma di intelligenza.
(Jiddu Krishnamurti)
La mostra INTELLIGENZA: ad ognuno la sua si snoda attraverso la ricerca di 5 artisti indagando per ognuno il proprio genio creativo.
Comunicato stampa
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La mostra INTELLIGENZA: ad ognuno la sua si snoda attraverso la ricerca di 5 artisti indagando per ognuno il proprio genio creativo.
Adolfina de STEFANI e Antonello MANTOVANI:
Come attori di uno spettacolo che non ha mai fine, i due artisti trasformano il palcoscenico espositivo nel simbolo del loro eterno interrogarsi e dialogare, nel lavoro e nella vita, in una perfetta interrelazione. Addentrarsi nel loro mondo di poesia-gioco-fantasia a inventare nuovi scenari possibili è un “esercizio” che andrebbe imposto: per guardarsi indietro con lucidità e riconoscere ciò che di più profondo e autentico merita di essere conservato; per adattarsi ai tempi che cambiano con la giusta dose di permeabilità e distacco; per approcciarsi a qualunque domani senza prendersi troppo sul serio.
Fernanda MANCINI:
vive l’arte come esperienza del pensiero, unendo, da una parte, una visione mistica e, dall’altra, la sensibilità poetica. Il suo percorso tra Roma, Berlino, Monaco e Varsavia la porta a ridefinire l’avanguardia con disciplina e passione. Attraverso una ricerca costante, sviluppa una visione artistica coerente, creando uno spazio espressivo dove emozione e intuizione trovano maturità. Il suo lavoro non si limita a seguire le convenzioni storiche, ma mira a trasformare il disincanto contemporaneo in una nuova prospettiva creativa. Con un solido impianto filosofico, ispirato a scrittori come Rilke e Mann, costruisce un linguaggio iconografico unico, capace di esprimere con autenticità la propria visione dell’arte.
KUDIYAR (Andrei KUDOIAROV):
Con le sue opere cerca di coinvolgere lo spettatore e condurlo ad una interpretazione individuale. Le opera presentano innumerevoli immagini un mosaico di simboli che raccontano storie presenti e passate. Immagini che parlano di estetica. Per questo scopo creo un’immagine mosaico con molti simboli ed oggetti apparentemente diversi che aiutano lo spettatore a creare nuove associazioni con ciò che vede.
Alla fine ognuno ha le proprie impressioni, le relative immagini individuali.
Il mio intento è quello di creare una utopia che nasce dalle molteplici visioni che creano una immagine idealizzata.
Le mie opere sono dirette contro l’estetizzazione del brutto, l’estetizzazione del male.
ZERIECO (Osvaldo ROGATO):
La coppia che presenta l’artista è una rielaborazione di immagini fotografiche che nascono dalla sperimentazione con la tecnica del collage e l’uso di colori diluiti con diluenti. Man e Woman è un dittico dove vengono rappresentate due immagini su tela con interventi a catrame diluito.
Il dittico fa parte di una serie di studi sul corpo attraverso elementi fisici, che lasciano un percorso di memoria incancellabile.
Andrea ZUPPA:
“Maridaje” è una parola della lingua spagnola che viene usata per indicare l’abbinamento ideale tra vino e pietanza. Spesso gli addetti ai lavori ricercano i giusti abbinamenti giocando sull’armonia o il contrasto del gusto.
Chi si accomoda a tavola non deve far altro che godere delle scelte proposte, ne può essere felice o infastidito.
L’ obiettivo è la ricerca della giusta armonia e/o contrasto tra gli ingredienti di un dipinto: colore, forma e composizione; sottraendo volutamente l’opera ai significati più immediati, e scegliendo per questo un linguaggio puramente informale ed astratto.
Adolfina de STEFANI e Antonello MANTOVANI:
Come attori di uno spettacolo che non ha mai fine, i due artisti trasformano il palcoscenico espositivo nel simbolo del loro eterno interrogarsi e dialogare, nel lavoro e nella vita, in una perfetta interrelazione. Addentrarsi nel loro mondo di poesia-gioco-fantasia a inventare nuovi scenari possibili è un “esercizio” che andrebbe imposto: per guardarsi indietro con lucidità e riconoscere ciò che di più profondo e autentico merita di essere conservato; per adattarsi ai tempi che cambiano con la giusta dose di permeabilità e distacco; per approcciarsi a qualunque domani senza prendersi troppo sul serio.
Fernanda MANCINI:
vive l’arte come esperienza del pensiero, unendo, da una parte, una visione mistica e, dall’altra, la sensibilità poetica. Il suo percorso tra Roma, Berlino, Monaco e Varsavia la porta a ridefinire l’avanguardia con disciplina e passione. Attraverso una ricerca costante, sviluppa una visione artistica coerente, creando uno spazio espressivo dove emozione e intuizione trovano maturità. Il suo lavoro non si limita a seguire le convenzioni storiche, ma mira a trasformare il disincanto contemporaneo in una nuova prospettiva creativa. Con un solido impianto filosofico, ispirato a scrittori come Rilke e Mann, costruisce un linguaggio iconografico unico, capace di esprimere con autenticità la propria visione dell’arte.
KUDIYAR (Andrei KUDOIAROV):
Con le sue opere cerca di coinvolgere lo spettatore e condurlo ad una interpretazione individuale. Le opera presentano innumerevoli immagini un mosaico di simboli che raccontano storie presenti e passate. Immagini che parlano di estetica. Per questo scopo creo un’immagine mosaico con molti simboli ed oggetti apparentemente diversi che aiutano lo spettatore a creare nuove associazioni con ciò che vede.
Alla fine ognuno ha le proprie impressioni, le relative immagini individuali.
Il mio intento è quello di creare una utopia che nasce dalle molteplici visioni che creano una immagine idealizzata.
Le mie opere sono dirette contro l’estetizzazione del brutto, l’estetizzazione del male.
ZERIECO (Osvaldo ROGATO):
La coppia che presenta l’artista è una rielaborazione di immagini fotografiche che nascono dalla sperimentazione con la tecnica del collage e l’uso di colori diluiti con diluenti. Man e Woman è un dittico dove vengono rappresentate due immagini su tela con interventi a catrame diluito.
Il dittico fa parte di una serie di studi sul corpo attraverso elementi fisici, che lasciano un percorso di memoria incancellabile.
Andrea ZUPPA:
“Maridaje” è una parola della lingua spagnola che viene usata per indicare l’abbinamento ideale tra vino e pietanza. Spesso gli addetti ai lavori ricercano i giusti abbinamenti giocando sull’armonia o il contrasto del gusto.
Chi si accomoda a tavola non deve far altro che godere delle scelte proposte, ne può essere felice o infastidito.
L’ obiettivo è la ricerca della giusta armonia e/o contrasto tra gli ingredienti di un dipinto: colore, forma e composizione; sottraendo volutamente l’opera ai significati più immediati, e scegliendo per questo un linguaggio puramente informale ed astratto.
06
aprile 2025
INTELLIGENZA: ad ognuno la sua
Dal 06 al 30 aprile 2025
arte contemporanea
Evento online
Link di partecipazione
Orario di apertura
mercoledì, giovedì 11-14, venerdì, sabato e domenica 11-19
Vernissage
6 Aprile 2025, ore 18.00 - 20
Sito web
Editore
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Ufficio stampa
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Curatore
Autore testo critico