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Interferenze #4: Berardinelli_Gatta
Arriva al suo ultimo appuntamento il progetto “Interferenze” con la mostra di Berardinelli_Gatta a cura di Alessia Vergari e Lorenzo Rossi. I due fotografi racchiudono dentro dei “pozzi di luce” le quattro età dell’uomo, un lavoro che cerca attraverso la fotografia e la luce di catturare le emozioni
Comunicato stampa
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Arriva al suo ultimo appuntamento il progetto "Interferenze" con la mostra di Berardinelli_Gatta a cura di Alessia Vergari e Lorenzo Rossi.
I due fotografi racchiudono dentro dei "pozzi di luce" le quattro età dell'uomo, un lavoro ambizioso che cerca attraverso la fotografia e la luce di catturare le emozioni e mostrarle amplificate dentro la struttura installativa. Suggestivi sono i video di anteprima sul web realizzati dal regista Marcello Spoletini con lo scopo di raccontare la nascita delle quattro foto presenti in mostra: solo uno è lo scatto concesso, quindi, la cura nella preparazione della componente emotiva del soggetto è di fondamentale importanza.
Per i due fotografi scattare una foto significa catturare il tempo che fatalmente scorre verso il suo termine, una dimensione che si cristallizza ed emana emozioni. Nei loro lavori la fanciullezza viene compromessa da questo inarrestabile scorrere e l'uomo invecchia, si abbrutisce a causa di sofferenze, ferite dell'anima... si affievoliscono i ricordi di quell’età spensierata; un fatale realismo ammonisce l’uomo che le emozioni sono inutili e la conseguenza è la cupa disperazione.
La solitudine esistenziale diventa una goccia lenta e densa che cola nel cuore di ognuno; così Berardinelli_Gatta nelle loro opere ritraggono la condizione di abbattimento dell’uomo alla vista della propria debolezza presente.
I loro pozzi sono fonti di luce che non sembrano contenere la forza delle emozioni racchiuse al loro interno.
Riecheggia il piccolo verso posto alla fine del capolavoro di Rimbaud, Le Bateau Ivre (Il Battello Ebbro, 1871) …osservi le foto, gli occhi della persona ritratta e nel silenzio assordante della fotografia un sussurro delicato e rassicurante dice “Ce n’est rien! J’y suis! J’y suis toujours” “Non è niente! Son qui! Sono ancora qui”.
BERARDINELLI_GATTA nasce dalla recente collaborazione tra i due fotografi romani Francesco Berardinelli e Ferdinando Gatta.
FRANCESCO BERARDINELLI dopo aver frequentato un’accademia fotogiornalistica romana, entra a far parte nel 1995 di un’importante agenzia milanese come fotoreporter di cronaca nera, per poi passare a tutti i rami dell’attualità per le maggiori testate nazionali. La passione per il cinema lo porta ad interessarsi al set, inizia una serie di special giornalistici fotografico-documentativi di impotanti produzioni cinematografiche come “Un tè con Mussolini” di Franco Zeffirelli, “Il talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella e “Titus” di Julie Taymor. Dal 2002 comincia a lavorare come fotografo di scena per varie produzioni televisive e cinematografiche italiane.
FERDINANDO GATTA inizia il suo percorso specializzandosi in sviluppo fotografico e camera oscura. Particolarmente attento al settore della pubblicità e del marketing nel l991 fonda lo studio fotografico “Obiettivo immagine” e nel 2009 “T.T.L. ass. fotografica”. Si avvicina all’arte prestando la sua professionalità a noti artisti e carpendo, dalle varie collaborazioni ,ispirazione per i suoi lavori.
Molte sono le sue partecipazioni a mostre di fotografia tra cui: Biennale di Alessandria “Video Fotografia Contemporanea”, a cura di Fabrizzio Boggiano e Sabrina Raffaghello, Cittadella di Alessandria, 2011; Rassegna, T+T ARTE, a cura di Francesco Paolo Posa, Museo Scuderie Aldobrandini, Frascati, 2009; 7 artisti a villa Lais,galleria Colibri Arte, a cura di Patrizia Savarese, Roma, 2008; Comunità’, Scuderie Aldobrandini, nell’ambito della rassegna “Fotografia”, Festival Internazionale di Roma, a cura di Marco Delogu, 2003;
I due fotografi racchiudono dentro dei "pozzi di luce" le quattro età dell'uomo, un lavoro ambizioso che cerca attraverso la fotografia e la luce di catturare le emozioni e mostrarle amplificate dentro la struttura installativa. Suggestivi sono i video di anteprima sul web realizzati dal regista Marcello Spoletini con lo scopo di raccontare la nascita delle quattro foto presenti in mostra: solo uno è lo scatto concesso, quindi, la cura nella preparazione della componente emotiva del soggetto è di fondamentale importanza.
Per i due fotografi scattare una foto significa catturare il tempo che fatalmente scorre verso il suo termine, una dimensione che si cristallizza ed emana emozioni. Nei loro lavori la fanciullezza viene compromessa da questo inarrestabile scorrere e l'uomo invecchia, si abbrutisce a causa di sofferenze, ferite dell'anima... si affievoliscono i ricordi di quell’età spensierata; un fatale realismo ammonisce l’uomo che le emozioni sono inutili e la conseguenza è la cupa disperazione.
La solitudine esistenziale diventa una goccia lenta e densa che cola nel cuore di ognuno; così Berardinelli_Gatta nelle loro opere ritraggono la condizione di abbattimento dell’uomo alla vista della propria debolezza presente.
I loro pozzi sono fonti di luce che non sembrano contenere la forza delle emozioni racchiuse al loro interno.
Riecheggia il piccolo verso posto alla fine del capolavoro di Rimbaud, Le Bateau Ivre (Il Battello Ebbro, 1871) …osservi le foto, gli occhi della persona ritratta e nel silenzio assordante della fotografia un sussurro delicato e rassicurante dice “Ce n’est rien! J’y suis! J’y suis toujours” “Non è niente! Son qui! Sono ancora qui”.
BERARDINELLI_GATTA nasce dalla recente collaborazione tra i due fotografi romani Francesco Berardinelli e Ferdinando Gatta.
FRANCESCO BERARDINELLI dopo aver frequentato un’accademia fotogiornalistica romana, entra a far parte nel 1995 di un’importante agenzia milanese come fotoreporter di cronaca nera, per poi passare a tutti i rami dell’attualità per le maggiori testate nazionali. La passione per il cinema lo porta ad interessarsi al set, inizia una serie di special giornalistici fotografico-documentativi di impotanti produzioni cinematografiche come “Un tè con Mussolini” di Franco Zeffirelli, “Il talento di Mr. Ripley” di Anthony Minghella e “Titus” di Julie Taymor. Dal 2002 comincia a lavorare come fotografo di scena per varie produzioni televisive e cinematografiche italiane.
FERDINANDO GATTA inizia il suo percorso specializzandosi in sviluppo fotografico e camera oscura. Particolarmente attento al settore della pubblicità e del marketing nel l991 fonda lo studio fotografico “Obiettivo immagine” e nel 2009 “T.T.L. ass. fotografica”. Si avvicina all’arte prestando la sua professionalità a noti artisti e carpendo, dalle varie collaborazioni ,ispirazione per i suoi lavori.
Molte sono le sue partecipazioni a mostre di fotografia tra cui: Biennale di Alessandria “Video Fotografia Contemporanea”, a cura di Fabrizzio Boggiano e Sabrina Raffaghello, Cittadella di Alessandria, 2011; Rassegna, T+T ARTE, a cura di Francesco Paolo Posa, Museo Scuderie Aldobrandini, Frascati, 2009; 7 artisti a villa Lais,galleria Colibri Arte, a cura di Patrizia Savarese, Roma, 2008; Comunità’, Scuderie Aldobrandini, nell’ambito della rassegna “Fotografia”, Festival Internazionale di Roma, a cura di Marco Delogu, 2003;
24
maggio 2015
Interferenze #4: Berardinelli_Gatta
Dal 24 maggio al 21 giugno 2015
fotografia
Location
ADD-ART
Spoleto, Via Palazzo Dei Duchi, 6, (Perugia)
Spoleto, Via Palazzo Dei Duchi, 6, (Perugia)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 16:30-19:30, sabato e domenica su appuntamento
Vernissage
24 Maggio 2015, ore 18:30
Autore
Curatore