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Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura
Museion Bolzano e Mart Rovereto presentano una doppia mostra sull’Archivio di Nuova Scrittura (ANS), la collezione di Paolo Della Grazia dedicata alle ricerche tra parola e immagine, con particolare attenzione ai movimenti della Poesia visiva e visuale, Poesia concreta e Fluxus. Nel 1998 il collezionista decise di collocare la sua raccolta, tra le più importanti del settore a livello mondiale, a Rovereto e Bolzano, per favorirne lo studio e la valorizzazione. Nasce da qui la doppia esposizione – Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura, che si sviluppa contemporaneamente nei due musei.
Comunicato stampa
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Museion Bolzano e Mart Rovereto presentano una doppia mostra sull’Archivio di Nuova
Scrittura (ANS), la collezione di Paolo Della Grazia dedicata alle ricerche tra parola e
immagine, con particolare attenzione ai movimenti della Poesia visiva e visuale, Poesia
concreta e Fluxus. Nel 1998 il collezionista decise di collocare la sua raccolta, tra le più
importanti del settore a livello mondiale, a Rovereto e Bolzano, per favorirne lo studio e la
valorizzazione. Nasce da qui la doppia esposizione – Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura,
che si sviluppa contemporaneamente nei due musei.
Intermedia. Una doppia mostra sull’Archivio di Nuova Scrittura
Il Mart, che ospita la pregevole documentazione libraria e archivistica dell’ANS, propone per la
prima volta nei suoi spazi espositivi un approfondimento sulle centinaia di riviste sperimentali del
secondo Novecento incluse nella raccolta con un piccolo omaggio a "Lotta poetica", a Sarenco e ai
suoi sodali De Vree, Miccini e Arias-Misson. La mostra a Museion mette invece in luce, attraverso i
lavori di oltre 70 artisti e artiste, l’aspetto intermediale dei diversi nuclei dell’ANS, presentando
anche opere che vanno oltre l’ibrido verbovisuale, verso forme sonore e performative.
Nella mostra a Bolzano sarà inoltre possibile navigare sulla piattaforma online del progetto VVV.
VerboVisualeVirtuale, un sistema di ricerca digitalizzata, sviluppato dai due musei e dalla
ripartizione Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler di Trento, che mette a
disposizione del pubblico opere, documenti, pubblicazioni e testi critici selezionati provenienti
dall’Archivio di Nuova Scrittura.
La mostra a Museion
Intermedia presenta quasi duecento lavori di settanta artiste e artisti, in un percorso che,
prendendo le mosse dalla storia e dall’attività dell’Archivio di Nuova Scrittura, ne lega i diversi
nuclei di opere – dalla Poesia concreta al Fluxus alla Poesia visiva e visuale - alla luce del concetto
di intermedialità. Utilizzato nel 1965 dall’artista Dick Higgins, il termine intermedia definisce forme
artistiche fluide, che superano la tradizionale separazione tra i generi. In questo senso, Intermedia
assume la connotazione di una terra inesplorata, che si trova tra collage, musica, teatro, arti
visive. Al contempo, la mostra intende contestualizzare la produzione artistica delle esperienze
verbo-visuali sottolineandone il respiro internazionale e la connessione con altre ricerche
artistiche contemporanee.
La mostra si apre negli spazi della Collezione Studio, al secondo piano del museo, con una
sezione dedicata alla storia e all’attività dell’Archivio di Nuova Scrittura. Negli anni dal 1960 al
1980 il Paese è stato percorso dal boom economico, dalla contestazione del ’68 e poi dal periodo
drammatico del terrorismo. Pensavo che i lavori e gli scritti degli artisti verbovisuali italiani e stranieri
riflettessero quei momenti e li rappresentassero secondo una prospettiva inedita e profonda, diversa
da quella della società borghese e imprenditoriale nella quale ero cresciuto, vivevo e lavoravo.” Così
Paolo Della Grazia a proposito della sua raccolta. Lungi dall’essere una semplice Collezione, negli
anni ’80 e ’90 l’ANS si distingue infatti a Milano quale officina di idee, luogo fisico (di Via Orti 16)
in cui si svolgono mostre, eventi, performance e incontri, documentati attraverso una ricca
produzione editoriale e video giunta fino a noi.
Spostare l’attenzione dal significato del testo ai suoi elementi costitutivi, esaltare quindi la
dimensione tipografica di sillabe, parole, fonemi e lettere alfabetiche: è quanto avviene nelle
sperimentazioni del movimento della Poesia concreta. Particolare rilevanza hanno avuto, per
questo movimento, le posizioni di Augusto e Haroldo de Campos, Décio Pignatari, riuniti a São
Paulo in Brasile intorno alla rivista Noigandres. L’ANS, che ha ospitato nel 1991 la loro prima
antologica europea, conserva una delle più importanti raccolte della loro opera e produzione
bibliografica. Oltre ai loro lavori, la mostra presenta opere di Eugen Gomringer, Heinz Gappmayr,
Gerhard Rühm e altri. Oltre alle grafiche, sono presenti opere-oggetto, come The Push, testo
oggetto olografico in plexiglas dell’artista Alain Arias Misson o un ologramma di Augusto de
Campos. Le opere di Carlo Belloli, di cui qualcuna degli anni ’40, fungono da ponte storico con il
movimento futurista e le “parole in libertà”.
Si basa sulla scrittura, ma rinuncia, paradossalmente, alla parola, l’arte di Irma Blank; le sue
Trascrizioni (1976) conducono al terzo piano della mostra. Come Blank, altri artisti utilizzano la
parola in chiave concettuale. In questo senso, un nucleo dell’esposizione è dedicato alle opere di
Terry Atkinson/ Michael Baldwin, Vincenzo Agnetti, Shusaku Arakawa, Joseph Beuys, Joseph
Kosuth, Claudio Parmiggiani, Giulio Paolini, Franco Vaccari.
All’inizio degli anni ’60, molte sperimentazioni artistiche tra parola e immagine assumono il valore
di testimonianza e critica delle trasformazioni economiche, politiche e sociali del mondo
occidentale. Artisti come Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Ori,
Ketty La Rocca sfidano i media di massa sul loro stesso terreno. Entro queste coordinate si
collocano le origini della cosiddetta Poesia visiva, nucleo rilevante nella collezione ANS.
Per il movimento Fluxus l’elemento verbale è invece soltanto uno dei possibili strumenti disponibili.
Il concetto di Intermedia, introdotto da Higgins, sottolinea infatti come le varie discipline artistiche
possano agire contemporaneamente in una zona franca, all’incrocio tra i loro differenti campi di
azione. Nella sua installazione “Poema d’aria/ Luftsymphonie” (1973-95) spazialità e linguaggio
verbale, colore, suono e luce confluiscono in un’esperienza totale – all’interno dell’installazione il
pubblico è inoltre invitato ad interagire con la propria voce, parlando, cantando o perfino
suonando. Altre opere di artisti Fluxus in mostra spaziano attraverso tecniche e media diversi:
dalle grafiche di Ken Friedman e Ben Vautier alle musiche concettuali di Giuseppe Chiari; dal
Mahogany Cello (1983) di Charlotte Moorman (1983) - una tela bianca su cui è applicata, in
obliquo, una replica di un violoncello in mogano- all’installazione / assemblage “La Capra” di
Geoffrey Hendricks, legata all’omonima performance dell’artista con ciocche di capelli (1976-79).
L’elemento performativo e quindi le sperimentazioni con media come il cinema o il video trovano
spazio nel “Sonic Youth Pavillon” di Dan Graham, dalla collezione Museion. Lo speciale
padiglione, creato dall’artista americano in occasione della mostra della celebre band nel 2009,
ospita infatti, in questa occasione, un piccolo focus sulle ricerche di molte artiste e artisti
dell’ANS legate alle nuove tecnologie. Nei cinque monitor presenti nel padiglione sono visibili
diversi film d’artista, come A proposito di Erza Pound (1955) firmato da Anna Bontempi, Martino
Oberto e Gabriele Stocchi, La placenta azzurra (1968) di Franco Vaccari, Volerà nel ’70 (1965)
del Gruppo ’70 o La grande occasione (1973) di Ugo la Pietra. Sono inoltre presenti documenti
video sulle ricerche sonore provenienti da diversi archivi, come ad esempio quello della
Quadriennale di Roma per la registrazione di un’azione performativa di Ketty la Rocca nel 1973 o
da quelli di Rai Teche sui contributi delle artiste e artisti nelle trasmissioni televisive.
A Nanni Balestrini, uno dei grandi innovatori italiani in ambito letterario e artistico, spentosi
inaspettatamente nel 2019, è dedicata una speciale sezione della mostra al piano terra di Museion.
Le opere esposte coprono un arco che va dai testi visivi dei tardi anni sessanta del novecento al
film digitale Tristanoil, presentato alla tredicesima edizione di documenta a Kassel nel 2012.
Infine, la sezione “Per un capriccio” ospita una cartella grafica che rappresenta una sintesi delle
attività pluriennali del collezionista Paolo Della Grazia. Nata in collaborazione con lo stampatore
Roberto Gatti, la cartella contiene opere commissionate a 12 artisti e artiste italiane: Nanni
Balestrini, Anna Valeria, Daniela Comani, Raffaella Formenti, Meri Gorni, Silvia Guberti, Eva
Marisaldi, Martino Oberto, Luca Patella, Giancarlo Pavanello, Franco Vaccari, Luca Vitone.
Il concetto di intermedialità, fulcro dell’esposizione, si riflette anche nel design dell’allestimento,
curato da Claudia Polizzi. A continuazione delle ricerche sulla parola scritta o stampata, veicolata,
nei lavori dell’ANS, dalla carta, i pannelli informativi utilizzano schermi LCD, simbolo della
comunicazione contemporanea.
“Con le loro fratture, dissonanze, contaminazioni e contro-narrazioni i linguaggi della poesia visiva
rappresentavano e rappresentano degli spazi di libertà dal conformismo. In un momento storico di
facili slogan, credo che il compito di un’istituzione culturale risieda proprio nella capacità di attirare
l’attenzione su questo tipo di interstizi e rendere apprezzabili le zone di grigio: quell’idea di un “in-
between” professata dal filosofo creolo Eduard Glissant, a cui Museion si è ripetutamente votata. In
questo senso, la mostra non è solo un omaggio alla figura di Paolo Della Grazia e alla sua
visionarietà come collezionista, ma ribadisce come la rivoluzione linguistica italiana e internazionale
degli anni Sessanta e Settanta sia più attuale che mai” - così Letizia Ragaglia, direttrice di Museion.
Artisti e artiste in mostra: Vincenzo Accame, Friedrich Achleitner, Vincenzo Agnetti, Shusaku Arakawa,
Alain Arias-Misson, Terry Atkinson/Michael Baldwin, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Carlo
Belloli, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Julien Blaine, Irma Blank, Jean-François Bory, George Brecht,
Claus Bremer, John Cage, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Henri Chopin, Carlfriedrich
Claus, Philip Corner, Corrado D’Ottavi, Betty Danon, Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Paul De
Vree, Mario Diacono, Vincenzo Ferrari, Robert Filliou, Ian Hamilton Finlay, Ken Friedman, Alberto Grifi,
Gruppo 70, Heinz Gappmayr, Ilse Garnier, Pierre Garnier, Eugen Gomringer, Geoffrey Hendricks, Josef
Hiršal, Bohumila Grögerová, Dick Higgins, Emilio Isgrò, Jirì Kolár, Ketty La Rocca, Ugo La Pietra, Arrigo
Lora Totino, Piero Manzoni, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Hansjörg Mayer, Franz Mon, Charlotte
Moorman, Magdalo Mussio, Maurizio Nannucci, Giulia Niccolai, Seiichi Niikuni, Anna Oberto, Martino
Oberto, Luciano Ori, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Luca Patella, Michele Perfetti, Décio Pignatari,
Lamberto Pignotti, Julio Plaza, Dieter Roth, Gerhard Rühm, Claudio Salocchi, Sarenco, Adriano Spatola,
Gianni-Emilio Simonetti, Adriano Spatola, Karl Heinz Steck, Gabriele Stocchi, Calvin Sumsion,
Shohachiro Takahashi, Franco Vaccari, Jirì Valoch, Ben Vautier, Patrizia Vicinelli, Emilio Villa, Rodolfo
Vitone, Wolf Vostell.
Scrittura (ANS), la collezione di Paolo Della Grazia dedicata alle ricerche tra parola e
immagine, con particolare attenzione ai movimenti della Poesia visiva e visuale, Poesia
concreta e Fluxus. Nel 1998 il collezionista decise di collocare la sua raccolta, tra le più
importanti del settore a livello mondiale, a Rovereto e Bolzano, per favorirne lo studio e la
valorizzazione. Nasce da qui la doppia esposizione – Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura,
che si sviluppa contemporaneamente nei due musei.
Intermedia. Una doppia mostra sull’Archivio di Nuova Scrittura
Il Mart, che ospita la pregevole documentazione libraria e archivistica dell’ANS, propone per la
prima volta nei suoi spazi espositivi un approfondimento sulle centinaia di riviste sperimentali del
secondo Novecento incluse nella raccolta con un piccolo omaggio a "Lotta poetica", a Sarenco e ai
suoi sodali De Vree, Miccini e Arias-Misson. La mostra a Museion mette invece in luce, attraverso i
lavori di oltre 70 artisti e artiste, l’aspetto intermediale dei diversi nuclei dell’ANS, presentando
anche opere che vanno oltre l’ibrido verbovisuale, verso forme sonore e performative.
Nella mostra a Bolzano sarà inoltre possibile navigare sulla piattaforma online del progetto VVV.
VerboVisualeVirtuale, un sistema di ricerca digitalizzata, sviluppato dai due musei e dalla
ripartizione Digital Humanities della Fondazione Bruno Kessler di Trento, che mette a
disposizione del pubblico opere, documenti, pubblicazioni e testi critici selezionati provenienti
dall’Archivio di Nuova Scrittura.
La mostra a Museion
Intermedia presenta quasi duecento lavori di settanta artiste e artisti, in un percorso che,
prendendo le mosse dalla storia e dall’attività dell’Archivio di Nuova Scrittura, ne lega i diversi
nuclei di opere – dalla Poesia concreta al Fluxus alla Poesia visiva e visuale - alla luce del concetto
di intermedialità. Utilizzato nel 1965 dall’artista Dick Higgins, il termine intermedia definisce forme
artistiche fluide, che superano la tradizionale separazione tra i generi. In questo senso, Intermedia
assume la connotazione di una terra inesplorata, che si trova tra collage, musica, teatro, arti
visive. Al contempo, la mostra intende contestualizzare la produzione artistica delle esperienze
verbo-visuali sottolineandone il respiro internazionale e la connessione con altre ricerche
artistiche contemporanee.
La mostra si apre negli spazi della Collezione Studio, al secondo piano del museo, con una
sezione dedicata alla storia e all’attività dell’Archivio di Nuova Scrittura. Negli anni dal 1960 al
1980 il Paese è stato percorso dal boom economico, dalla contestazione del ’68 e poi dal periodo
drammatico del terrorismo. Pensavo che i lavori e gli scritti degli artisti verbovisuali italiani e stranieri
riflettessero quei momenti e li rappresentassero secondo una prospettiva inedita e profonda, diversa
da quella della società borghese e imprenditoriale nella quale ero cresciuto, vivevo e lavoravo.” Così
Paolo Della Grazia a proposito della sua raccolta. Lungi dall’essere una semplice Collezione, negli
anni ’80 e ’90 l’ANS si distingue infatti a Milano quale officina di idee, luogo fisico (di Via Orti 16)
in cui si svolgono mostre, eventi, performance e incontri, documentati attraverso una ricca
produzione editoriale e video giunta fino a noi.
Spostare l’attenzione dal significato del testo ai suoi elementi costitutivi, esaltare quindi la
dimensione tipografica di sillabe, parole, fonemi e lettere alfabetiche: è quanto avviene nelle
sperimentazioni del movimento della Poesia concreta. Particolare rilevanza hanno avuto, per
questo movimento, le posizioni di Augusto e Haroldo de Campos, Décio Pignatari, riuniti a São
Paulo in Brasile intorno alla rivista Noigandres. L’ANS, che ha ospitato nel 1991 la loro prima
antologica europea, conserva una delle più importanti raccolte della loro opera e produzione
bibliografica. Oltre ai loro lavori, la mostra presenta opere di Eugen Gomringer, Heinz Gappmayr,
Gerhard Rühm e altri. Oltre alle grafiche, sono presenti opere-oggetto, come The Push, testo
oggetto olografico in plexiglas dell’artista Alain Arias Misson o un ologramma di Augusto de
Campos. Le opere di Carlo Belloli, di cui qualcuna degli anni ’40, fungono da ponte storico con il
movimento futurista e le “parole in libertà”.
Si basa sulla scrittura, ma rinuncia, paradossalmente, alla parola, l’arte di Irma Blank; le sue
Trascrizioni (1976) conducono al terzo piano della mostra. Come Blank, altri artisti utilizzano la
parola in chiave concettuale. In questo senso, un nucleo dell’esposizione è dedicato alle opere di
Terry Atkinson/ Michael Baldwin, Vincenzo Agnetti, Shusaku Arakawa, Joseph Beuys, Joseph
Kosuth, Claudio Parmiggiani, Giulio Paolini, Franco Vaccari.
All’inizio degli anni ’60, molte sperimentazioni artistiche tra parola e immagine assumono il valore
di testimonianza e critica delle trasformazioni economiche, politiche e sociali del mondo
occidentale. Artisti come Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Ori,
Ketty La Rocca sfidano i media di massa sul loro stesso terreno. Entro queste coordinate si
collocano le origini della cosiddetta Poesia visiva, nucleo rilevante nella collezione ANS.
Per il movimento Fluxus l’elemento verbale è invece soltanto uno dei possibili strumenti disponibili.
Il concetto di Intermedia, introdotto da Higgins, sottolinea infatti come le varie discipline artistiche
possano agire contemporaneamente in una zona franca, all’incrocio tra i loro differenti campi di
azione. Nella sua installazione “Poema d’aria/ Luftsymphonie” (1973-95) spazialità e linguaggio
verbale, colore, suono e luce confluiscono in un’esperienza totale – all’interno dell’installazione il
pubblico è inoltre invitato ad interagire con la propria voce, parlando, cantando o perfino
suonando. Altre opere di artisti Fluxus in mostra spaziano attraverso tecniche e media diversi:
dalle grafiche di Ken Friedman e Ben Vautier alle musiche concettuali di Giuseppe Chiari; dal
Mahogany Cello (1983) di Charlotte Moorman (1983) - una tela bianca su cui è applicata, in
obliquo, una replica di un violoncello in mogano- all’installazione / assemblage “La Capra” di
Geoffrey Hendricks, legata all’omonima performance dell’artista con ciocche di capelli (1976-79).
L’elemento performativo e quindi le sperimentazioni con media come il cinema o il video trovano
spazio nel “Sonic Youth Pavillon” di Dan Graham, dalla collezione Museion. Lo speciale
padiglione, creato dall’artista americano in occasione della mostra della celebre band nel 2009,
ospita infatti, in questa occasione, un piccolo focus sulle ricerche di molte artiste e artisti
dell’ANS legate alle nuove tecnologie. Nei cinque monitor presenti nel padiglione sono visibili
diversi film d’artista, come A proposito di Erza Pound (1955) firmato da Anna Bontempi, Martino
Oberto e Gabriele Stocchi, La placenta azzurra (1968) di Franco Vaccari, Volerà nel ’70 (1965)
del Gruppo ’70 o La grande occasione (1973) di Ugo la Pietra. Sono inoltre presenti documenti
video sulle ricerche sonore provenienti da diversi archivi, come ad esempio quello della
Quadriennale di Roma per la registrazione di un’azione performativa di Ketty la Rocca nel 1973 o
da quelli di Rai Teche sui contributi delle artiste e artisti nelle trasmissioni televisive.
A Nanni Balestrini, uno dei grandi innovatori italiani in ambito letterario e artistico, spentosi
inaspettatamente nel 2019, è dedicata una speciale sezione della mostra al piano terra di Museion.
Le opere esposte coprono un arco che va dai testi visivi dei tardi anni sessanta del novecento al
film digitale Tristanoil, presentato alla tredicesima edizione di documenta a Kassel nel 2012.
Infine, la sezione “Per un capriccio” ospita una cartella grafica che rappresenta una sintesi delle
attività pluriennali del collezionista Paolo Della Grazia. Nata in collaborazione con lo stampatore
Roberto Gatti, la cartella contiene opere commissionate a 12 artisti e artiste italiane: Nanni
Balestrini, Anna Valeria, Daniela Comani, Raffaella Formenti, Meri Gorni, Silvia Guberti, Eva
Marisaldi, Martino Oberto, Luca Patella, Giancarlo Pavanello, Franco Vaccari, Luca Vitone.
Il concetto di intermedialità, fulcro dell’esposizione, si riflette anche nel design dell’allestimento,
curato da Claudia Polizzi. A continuazione delle ricerche sulla parola scritta o stampata, veicolata,
nei lavori dell’ANS, dalla carta, i pannelli informativi utilizzano schermi LCD, simbolo della
comunicazione contemporanea.
“Con le loro fratture, dissonanze, contaminazioni e contro-narrazioni i linguaggi della poesia visiva
rappresentavano e rappresentano degli spazi di libertà dal conformismo. In un momento storico di
facili slogan, credo che il compito di un’istituzione culturale risieda proprio nella capacità di attirare
l’attenzione su questo tipo di interstizi e rendere apprezzabili le zone di grigio: quell’idea di un “in-
between” professata dal filosofo creolo Eduard Glissant, a cui Museion si è ripetutamente votata. In
questo senso, la mostra non è solo un omaggio alla figura di Paolo Della Grazia e alla sua
visionarietà come collezionista, ma ribadisce come la rivoluzione linguistica italiana e internazionale
degli anni Sessanta e Settanta sia più attuale che mai” - così Letizia Ragaglia, direttrice di Museion.
Artisti e artiste in mostra: Vincenzo Accame, Friedrich Achleitner, Vincenzo Agnetti, Shusaku Arakawa,
Alain Arias-Misson, Terry Atkinson/Michael Baldwin, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Carlo
Belloli, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Julien Blaine, Irma Blank, Jean-François Bory, George Brecht,
Claus Bremer, John Cage, Ugo Carrega, Luciano Caruso, Giuseppe Chiari, Henri Chopin, Carlfriedrich
Claus, Philip Corner, Corrado D’Ottavi, Betty Danon, Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Paul De
Vree, Mario Diacono, Vincenzo Ferrari, Robert Filliou, Ian Hamilton Finlay, Ken Friedman, Alberto Grifi,
Gruppo 70, Heinz Gappmayr, Ilse Garnier, Pierre Garnier, Eugen Gomringer, Geoffrey Hendricks, Josef
Hiršal, Bohumila Grögerová, Dick Higgins, Emilio Isgrò, Jirì Kolár, Ketty La Rocca, Ugo La Pietra, Arrigo
Lora Totino, Piero Manzoni, Lucia Marcucci, Stelio Maria Martini, Hansjörg Mayer, Franz Mon, Charlotte
Moorman, Magdalo Mussio, Maurizio Nannucci, Giulia Niccolai, Seiichi Niikuni, Anna Oberto, Martino
Oberto, Luciano Ori, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Luca Patella, Michele Perfetti, Décio Pignatari,
Lamberto Pignotti, Julio Plaza, Dieter Roth, Gerhard Rühm, Claudio Salocchi, Sarenco, Adriano Spatola,
Gianni-Emilio Simonetti, Adriano Spatola, Karl Heinz Steck, Gabriele Stocchi, Calvin Sumsion,
Shohachiro Takahashi, Franco Vaccari, Jirì Valoch, Ben Vautier, Patrizia Vicinelli, Emilio Villa, Rodolfo
Vitone, Wolf Vostell.
22
novembre 2019
Intermedia. Archivio di Nuova Scrittura
Dal 22 novembre 2019 al 07 giugno 2020
Location
MUSEION
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Bolzano, Via Dante, 6, (Bolzano)
Vernissage
22 Novembre 2019, ore 19.00
Curatore