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Internation Art
La rassegna artistica “Internation ART”, mostra dunque la necessità di adottare
una prospettiva interculturale, dove l’interazione preceda l’integrazione e, al tempo stesso, contribuisce a
forgiare una identità condivisa, che non è più unicamente nazionale, ma appunto, internazionale.
Comunicato stampa
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Al secondo piano di Palazzo Pitti a Firenze, nelle sale della Galleria d’arte moderna è conservato un bellissimo dipinto di Giovanni Fattori, intitolato “Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta”, realizzato nel 1862.
Pochi anni prima, Il Granduca della Toscana, Leopoldo II d’Asburgo Lorena era stato “invitato” a rinunciare al governo della Toscana sulla scia dei nascenti moti risorgimentali; il Governo Provvisorio della Toscana, libera dall’oppressione straniera dell’Impero asburgico e desiderosa di annettersi al nascente Regno d’Italia, indice così un concorso di pittura per la realizzazione di varie opere che dovevano aver per soggetto le battaglie simbolo del processo di unificazione italiana. Al concorso del 1859, partecipano diversi artisti, tra cui Giovanni Fattori. Il futuro esponente di punta dei macchiaioli ha solo ventiquattro anni, poca esperienza ma un grande talento che non fa passare inosservati i suoi bozzetti alla giuria. Fattori infatti presenta due disegni dedicati al tema della battaglia di Magenta: uno raffigurante l’assalto alle postazioni austriache da parte delle
truppe di Napoleone II, alleato dei Savoia; l’altro incentrato sul tema della carità con delle suore con un grande carro intente a soccorrere i feriti sul campo di battaglia. La commissione esaminatrice sceglie quest’ultima proposta, decidendo di accantonare ogni retorica bellicistica in favore di uno sguardo più
umano sulla tragica essenza della guerra. Servendosi di un grande talento narrativo, Fattori racconta la “sua” guerra, facendosi però al tempo stesso portavoce di quel nascente sentimento identitario, di unità nazionale.
Giovanni Fattori, Francesco Hayez, Stefano Ussi, Giuseppe Bezzuoli, Amos Cassioli, Domenico Morelli e tanti altri hanno contribuito attraverso le loro opere a costruire una epica visiva per il nuovo stato unitario.
Attraverso la narrazione di battaglie, eventi e fatti storici (“l’identità di un popolo è la sua storia” Benedetto Croce), questi artisti hanno cioè contribuito a costruire una identità visiva e culturale nella quale, gli allora “nuovi italiani”, imparavano a riconoscersi.
Ma oggi qualcosa è cambiato: la straordinaria mobilità di persone, la facilità ed istantaneità di comunicazione e la rivoluzione digitale hanno ridefinito confini fisici e culturali, “facendo di tutto il mondo un solo paese” e riformulando quindi, il concetto di nazione stesso.
Proprio come hanno fatto nel passato i pittori risorgimentali, gli artisti di “Internation ART” attraverso le loro opere riflettono su concetti importanti, come quello di nazione e dunque identità, mostrando come la nostra
società si sia arricchita di una multietnicità culturale, che attraverso lo scambio e la condivisione ha creato una “società senza confini”. La rassegna artistica “Internation ART”, mostra dunque la necessità di adottare
una prospettiva interculturale, dove l’interazione preceda l’integrazione e, al tempo stesso, contribuisce a forgiare una identità condivisa, che non è più unicamente nazionale, ma appunto, internazionale.
L’inaugurazione della mostra “Internation ART” si svolgerà Venerdì 29 Marzo 2024 alle 19.30 in via Borgo Ognissanti 77r, Firenze. Durante il vernissage verrà offerto un drink di benvenuto mentre musicisti Jazz suoneranno dal vivo.
Pochi anni prima, Il Granduca della Toscana, Leopoldo II d’Asburgo Lorena era stato “invitato” a rinunciare al governo della Toscana sulla scia dei nascenti moti risorgimentali; il Governo Provvisorio della Toscana, libera dall’oppressione straniera dell’Impero asburgico e desiderosa di annettersi al nascente Regno d’Italia, indice così un concorso di pittura per la realizzazione di varie opere che dovevano aver per soggetto le battaglie simbolo del processo di unificazione italiana. Al concorso del 1859, partecipano diversi artisti, tra cui Giovanni Fattori. Il futuro esponente di punta dei macchiaioli ha solo ventiquattro anni, poca esperienza ma un grande talento che non fa passare inosservati i suoi bozzetti alla giuria. Fattori infatti presenta due disegni dedicati al tema della battaglia di Magenta: uno raffigurante l’assalto alle postazioni austriache da parte delle
truppe di Napoleone II, alleato dei Savoia; l’altro incentrato sul tema della carità con delle suore con un grande carro intente a soccorrere i feriti sul campo di battaglia. La commissione esaminatrice sceglie quest’ultima proposta, decidendo di accantonare ogni retorica bellicistica in favore di uno sguardo più
umano sulla tragica essenza della guerra. Servendosi di un grande talento narrativo, Fattori racconta la “sua” guerra, facendosi però al tempo stesso portavoce di quel nascente sentimento identitario, di unità nazionale.
Giovanni Fattori, Francesco Hayez, Stefano Ussi, Giuseppe Bezzuoli, Amos Cassioli, Domenico Morelli e tanti altri hanno contribuito attraverso le loro opere a costruire una epica visiva per il nuovo stato unitario.
Attraverso la narrazione di battaglie, eventi e fatti storici (“l’identità di un popolo è la sua storia” Benedetto Croce), questi artisti hanno cioè contribuito a costruire una identità visiva e culturale nella quale, gli allora “nuovi italiani”, imparavano a riconoscersi.
Ma oggi qualcosa è cambiato: la straordinaria mobilità di persone, la facilità ed istantaneità di comunicazione e la rivoluzione digitale hanno ridefinito confini fisici e culturali, “facendo di tutto il mondo un solo paese” e riformulando quindi, il concetto di nazione stesso.
Proprio come hanno fatto nel passato i pittori risorgimentali, gli artisti di “Internation ART” attraverso le loro opere riflettono su concetti importanti, come quello di nazione e dunque identità, mostrando come la nostra
società si sia arricchita di una multietnicità culturale, che attraverso lo scambio e la condivisione ha creato una “società senza confini”. La rassegna artistica “Internation ART”, mostra dunque la necessità di adottare
una prospettiva interculturale, dove l’interazione preceda l’integrazione e, al tempo stesso, contribuisce a forgiare una identità condivisa, che non è più unicamente nazionale, ma appunto, internazionale.
L’inaugurazione della mostra “Internation ART” si svolgerà Venerdì 29 Marzo 2024 alle 19.30 in via Borgo Ognissanti 77r, Firenze. Durante il vernissage verrà offerto un drink di benvenuto mentre musicisti Jazz suoneranno dal vivo.
29
marzo 2024
Internation Art
Dal 29 marzo al 22 aprile 2024
arte contemporanea
Location
Galleria360
Firenze, Borgo Ognissanti, 77, (FI)
Firenze, Borgo Ognissanti, 77, (FI)
Orario di apertura
da Lunedì a Venerdì compresi dalle 10:30 -13:00 e dalle 15.30-19.00. Sabato e Domenica chiuso
Vernissage
29 Marzo 2024, Ore 19.30
Autore
Curatore
Autore testo critico