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Intimo Manifesto
Dal 7 al 31 marzo, Spazio Musa accoglierà una forma ibrida tra installazione e studio dell’artista Cinzia Trosso, in arte Pcytro, curata da Lucrezia Nardi: i visitatori avranno l’occasione unica di esplorare un nuovo formato espositivo basato sull’esperienza del celato, del processo e del fare.
Comunicato stampa
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INTIMO MANIFESTO #1
Cinzia Trosso - Pcytro Art
A cura di Lucrezia Nardi
Cosa sono gli studio visit?
Gli studio visit rappresentano una delle caratteristiche fondamentali e fortunate della professione del curatore. Entrare negli spazi intimi degli artisti significa avere la possibilità di assistere al lavoro mentre si compie. L'atto della creazione, l'errore, l'ipotesi del nascere e germinare di un'idea sono tra le tante peculiarità degli spazi della creazione artistica. Portare lo studio dell'artista in uno spazio espositivo significa entrare nella fragilità del gesto che sta alla base di una risultanza visiva fatta di errori e sovrapposizioni.
Dal 7 al 31 marzo, Spazio Musa accoglierà una forma ibrida tra installazione e studio dell'artista Cinzia Trosso, in arte Pcytro, curata da Lucrezia Nardi: i visitatori avranno l'occasione unica di esplorare un nuovo formato espositivo basato sull'esperienza del celato, del processo e del fare. Tele grezze, preparate e non, tubetti di colori e pennelli, tele intelaiate e prive di supporto, graffette e aste lignee di un processo che è, di fatto, in divenire. Così come la vita, a ricordarci che per eseguire un quadro e, poi, suggellarlo in una mostra, gli step precedenti sono tanti, colorati ed entropici: la perfezione dell’imperfezione.
Intimo Manifesto è quindi un format ideato da Lucrezia Nardi che, con l’appuntamento numero uno di Cinzia Trosso, prende vita: una forma di residenza espansa atta a trasformare gli spazi espositivi in qualcosa d’altro.
La pratica artistica di Cinzia Trosso traduce emozioni in colori e forme liquide, velate, intime, come qualcosa che vive sotto la pelle: ad ispirarla sembrano essere le emozioni più celate dell’animo umano nel suo manifestarsi. Epidermica, la sua produzione artistica predilige il medio ampio formato perché è come un respiro che si condensa con stratificazioni pittoriche di trasparenze che si accavallano, leggere, luminose e cristalline. Esiste un sentimento diffuso nella pittura ad acrilico di Trosso: il senso dell’apparire delicatamente potente.
L’invisibile diviene visibile, cogliamo l’essenza nel suo mutarsi e condensarsi sulla tela preparata: un viaggio tra emozioni, il comportamento umano e la psiche. Non sono progettuali stese pittoriche, ma impeti emotivi che con lucidità di sogno utilizzano palette definite e frutto di studi a priori: il pesca caldo, il grigio pieno e i fucsia, che si muovono tra bianchi assoluti e mattonati ferrosi e sanguigni. Intuitivi, restano immobili su di una superficie che li accoglie, come una sorta di diario nel suo compiersi, intima rivelazione.
Cinzia Trosso ci ricorda, con semplicità apparentemente celata dalla fattura uniformemente caotica e sovrapposta della sua pittura, che “siamo tutti umani: e io credo che come umani, in fondo, siamo fatti delle stesse emozioni.”
Cinzia Trosso, nota nell'ambito artistico come Pcytro, è nata ad Alba nel 1981. Dopo essersi laureata in ragioneria, intraprende una carriera nell'industria della moda, che le offre la possibilità di viaggiare, soprattutto verso l'Oriente, incontrando culture diverse che assorbe e fa sue. Recentemente, decide di dedicarsi in maniera univoca alla pittura, realizzando così il suo grande sogno nel cassetto ereditato dal padre pittore. Ha seguito con profitto un mentorship online con l'artista americano Ty Nathan Clark, che l'ha spronata a trovare il suo personale stile in una pittura astratta caratterizzata da stesure delicate e prorompenti, materiche e disciolte al medesimo tempo.
All'attivo ha la partecipazione ad alcune mostre collettive presso Ravenna Art Gallery, la galleria Mia di Monza e Spazio Musa, a Torino. Nel marzo 2024 viene presentata dalla curatrice Lucrezia Nardi in una forma di ibrido tra studio e mostra personale della durata di un mese presso Spazio Musa.
Lucrezia Nardi è una docente di storia dell’arte contemporanea presso lo IAAD di Torino. Laureata all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con il docente e critico d’arte Luca Beatrice, suo mentore, ha proseguito i suoi studi presso la SVA - School of Visual Art - di New York e la School of Curatorial Studies di Venezia. Da sempre interessata alle sottoculture e alla diffusione dell’arte contemporanea, la sua professione di docente è correlata a quella di giornalista e curatrice freelance. Al suo attivo diversi progetti curatoriali indipendenti e istituzionali, come la mostra di Matteo Melotto in collaborazione con Rick Owens, alcune collettive presso Crag Gallery e Spazio Musa e la mostra antologica di Antonio Carena.
Cinzia Trosso - Pcytro Art
A cura di Lucrezia Nardi
Cosa sono gli studio visit?
Gli studio visit rappresentano una delle caratteristiche fondamentali e fortunate della professione del curatore. Entrare negli spazi intimi degli artisti significa avere la possibilità di assistere al lavoro mentre si compie. L'atto della creazione, l'errore, l'ipotesi del nascere e germinare di un'idea sono tra le tante peculiarità degli spazi della creazione artistica. Portare lo studio dell'artista in uno spazio espositivo significa entrare nella fragilità del gesto che sta alla base di una risultanza visiva fatta di errori e sovrapposizioni.
Dal 7 al 31 marzo, Spazio Musa accoglierà una forma ibrida tra installazione e studio dell'artista Cinzia Trosso, in arte Pcytro, curata da Lucrezia Nardi: i visitatori avranno l'occasione unica di esplorare un nuovo formato espositivo basato sull'esperienza del celato, del processo e del fare. Tele grezze, preparate e non, tubetti di colori e pennelli, tele intelaiate e prive di supporto, graffette e aste lignee di un processo che è, di fatto, in divenire. Così come la vita, a ricordarci che per eseguire un quadro e, poi, suggellarlo in una mostra, gli step precedenti sono tanti, colorati ed entropici: la perfezione dell’imperfezione.
Intimo Manifesto è quindi un format ideato da Lucrezia Nardi che, con l’appuntamento numero uno di Cinzia Trosso, prende vita: una forma di residenza espansa atta a trasformare gli spazi espositivi in qualcosa d’altro.
La pratica artistica di Cinzia Trosso traduce emozioni in colori e forme liquide, velate, intime, come qualcosa che vive sotto la pelle: ad ispirarla sembrano essere le emozioni più celate dell’animo umano nel suo manifestarsi. Epidermica, la sua produzione artistica predilige il medio ampio formato perché è come un respiro che si condensa con stratificazioni pittoriche di trasparenze che si accavallano, leggere, luminose e cristalline. Esiste un sentimento diffuso nella pittura ad acrilico di Trosso: il senso dell’apparire delicatamente potente.
L’invisibile diviene visibile, cogliamo l’essenza nel suo mutarsi e condensarsi sulla tela preparata: un viaggio tra emozioni, il comportamento umano e la psiche. Non sono progettuali stese pittoriche, ma impeti emotivi che con lucidità di sogno utilizzano palette definite e frutto di studi a priori: il pesca caldo, il grigio pieno e i fucsia, che si muovono tra bianchi assoluti e mattonati ferrosi e sanguigni. Intuitivi, restano immobili su di una superficie che li accoglie, come una sorta di diario nel suo compiersi, intima rivelazione.
Cinzia Trosso ci ricorda, con semplicità apparentemente celata dalla fattura uniformemente caotica e sovrapposta della sua pittura, che “siamo tutti umani: e io credo che come umani, in fondo, siamo fatti delle stesse emozioni.”
Cinzia Trosso, nota nell'ambito artistico come Pcytro, è nata ad Alba nel 1981. Dopo essersi laureata in ragioneria, intraprende una carriera nell'industria della moda, che le offre la possibilità di viaggiare, soprattutto verso l'Oriente, incontrando culture diverse che assorbe e fa sue. Recentemente, decide di dedicarsi in maniera univoca alla pittura, realizzando così il suo grande sogno nel cassetto ereditato dal padre pittore. Ha seguito con profitto un mentorship online con l'artista americano Ty Nathan Clark, che l'ha spronata a trovare il suo personale stile in una pittura astratta caratterizzata da stesure delicate e prorompenti, materiche e disciolte al medesimo tempo.
All'attivo ha la partecipazione ad alcune mostre collettive presso Ravenna Art Gallery, la galleria Mia di Monza e Spazio Musa, a Torino. Nel marzo 2024 viene presentata dalla curatrice Lucrezia Nardi in una forma di ibrido tra studio e mostra personale della durata di un mese presso Spazio Musa.
Lucrezia Nardi è una docente di storia dell’arte contemporanea presso lo IAAD di Torino. Laureata all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con il docente e critico d’arte Luca Beatrice, suo mentore, ha proseguito i suoi studi presso la SVA - School of Visual Art - di New York e la School of Curatorial Studies di Venezia. Da sempre interessata alle sottoculture e alla diffusione dell’arte contemporanea, la sua professione di docente è correlata a quella di giornalista e curatrice freelance. Al suo attivo diversi progetti curatoriali indipendenti e istituzionali, come la mostra di Matteo Melotto in collaborazione con Rick Owens, alcune collettive presso Crag Gallery e Spazio Musa e la mostra antologica di Antonio Carena.
07
marzo 2024
Intimo Manifesto
Dal 07 al 31 marzo 2024
arte contemporanea
Location
Spazio Musa
Torino, Via della Consolata, 11, (TO)
Torino, Via della Consolata, 11, (TO)
Orario di apertura
Mar - ven ore 14.30 - 19.30
Sab - dom ore 16.00 - 20.00
Vernissage
28 Marzo 2024, 18 - 21
Sito web
Ufficio stampa
Lucrezia Nardi
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Produzione organizzazione