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Intolerance
Il titolo della mostra curata da Achille Bonito Oliva per Ravello Festival 2008 e realizzata in collaborazione con RAM-RadioArteMobile di Roma, e´ ispirato a uno dei capisaldi della storia del cinema, il film ¨Intolerance¨ diretto nel 1916 dall´americano David Wark Griffith. Pur adottandone il titolo, la mostra capovolge la rappresentazione che dell´intolleranza viene data nel film e presenta alcuni esempi della fortunata intolleranza dell´arte contemporanea nei confronti di ogni sorta di dogmatismo, di rigidita´ mentale, di fondamentalismo religioso o politico, di nazionalismo esasperato e cieco, di dittatura civile o culturale.
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra curata da Achille Bonito Oliva per Ravello Festival 2008 e realizzata in collaborazione con RAM-RadioArteMobile di Roma, e´ ispirato a uno dei capisaldi della storia del cinema, il film ¨Intolerance¨ diretto nel 1916 dall´americano David Wark Griffith. Pur adottandone il titolo, la mostra capovolge la rappresentazione che dell´intolleranza viene data nel film e presenta alcuni esempi della fortunata intolleranza dell´arte contemporanea nei confronti di ogni sorta di dogmatismo, di rigidita´ mentale, di fondamentalismo religioso o politico, di nazionalismo esasperato e cieco, di dittatura civile o culturale.
L´ arte contemporanea afferma un valore positivo: la coesistenza delle differenze. La mostra esprime quest´idea attraverso un panorama di artisti internazionali, animati da un´attitudine multidisciplinare, transnazionale e multimediale.
Una installazione site-specific di Michelangelo Pistoletto apre, anche simbolicamente, la mostra. Un tavolo specchiante che riproduce la sagoma del Mediterraneo riflette, fa convergere e porta al dialogo tutte le diverse culture che vi si affacciano, rappresentate dalle sedie tipiche dei diversi paesi del Mediterraneo. Il sudafricano William Kentridge riflette sul passato doloroso della sua terra e lancia un appello a superare discriminazioni e razzismi attraverso l´immagine, trasferita su di un grande arazzo, di una nazione fittizia dai confini mobili e permeabili. L´opera fotografica di Elmgreen & Dragset appartiene alla serie Prada Marfa e contamina il mondo globalizzato ma retorico dello star-sistem della moda con la visione periferica ma revitalizzante della provincia americana. Animato dalla stessa ironia il mongolo Yerbossin Meldibekov riflette sul senso delle migrazioni dei popoli, sulle chiusure dei nazionalismi e sull´assurdita´ delle violenze fratricide tra le etnie. Il video dell´ucraino Oleg Kulik ribalta il problema sul mondo istituzionale dell´arte contemporanea, mostrando l´intolleranza dell´artista nei confronti delle strutture autoritarie e gerarchiche dei musei contemporanei, assumendo il punto di vista e il comportamento aggressivo e violento di un cane da combattimento. Altrettanto sferzante ma piu´ venata di ironia la visione del mondo che scaturisce dal video e dai disegni di Paolo Canevari, dove i blocchi continentali che si contendono oggi le sorti del mondo sono simbolizzati da diversi animali fatti convivere e relazionare in un medesimo spazio. Piu´ distaccata e sognante la video installazione di Nam June Paik: da una parte un omaggio all´amico John Cage, dall´altra un appello a percorrere con coraggio il ponte che unisce le culture, come quella orientale e occidentale. Sulla stessa linea il giovane artista Diamante Faraldo che ha immaginato un mondo fatto di petrolio e marmo nero dove i confini geografici e politici si stemperano in un tutto indistinto che affina la percezione e la coscienza di se. Il senso di identita´ e di autocoscienza viene analizzato anche dal congolese Georges Adeagbo, che nelle sue installazioni ricostruisce la memoria stratificata del suo popolo ripercorrendo le tristi pagine del colonialismo e dell´assuefazione ai modelli culturali stranieri. Anche l´indiano americano Jimmie Durham si muove sullo stesso terreno, affidando a operazioni sciamaniche, come nel pezzo sonoro e nell´installazione presenti in mostra, il compito di far riflettere sulla perdita di identita´ dell´uomo contemporaneo. Completano e commentano il tema della mostra i pezzi sonori di Mario Airo´, Franz West, Emilio Prini, ManfreDu Schu e Vettor Pisani.
La mostra e´ aperta al pubblico dal 2 settembre al 31 ottobre 2008
Ingresso gratuito (con biglietto per la visita alla Villa Rufolo)
Villa Rufolo, Piazza Duomo - Ravello (SA)
Orario: 10.00-20.00
Da lunedì 1 settembre a venerdì 31 ottobre, Villa Rufolo
Arti Visive
INTOLERANCE
Sale di Villa Rufolo
George Adeagbo – La rencontre (2008)
Paolo Canevari – Continents (2005)
Elmgreen & Dragset – Prada Marfa (2005)
Diamante Faraldo – Inside out (2008)
William Kentridge – Tapestry (2002)
Oleg Kulik – I love Europe, she does not love me back (1996)
Yerbossin Meldibekov – My brother, my enemy (2002)
Nam June Paik – Cage in cage (1989)
Ra Di Martino – Video (2008)
Cappella di Villa Rufolo
Michelangelo Pistoletto - Tavolo Love Difference (2003-2005)
Torre Maggiore di Villa Rufolo
Jimmie Durham
Resurrection (1995)
Domestic Glass Meets Wild Glass (2006)
Intolerance
Il titolo della mostra è preso dal mitico film “Intolerance”, capolavoro del 1916 del
grande regista americano David Wark Griffith. L’esposizione ne capovolge però la rappresentazione in quanto utilizza il titolo del film per documentare la felice intolleranza dell’arte che è contro ogni dogmatismo, ogni fondamentalismo religioso, ogni dittatura civile o culturale. L’arte contemporanea sviluppa l’affermazione di un valore: la coesistenza delle differenze, che la mostra a Villa Rufolo esprime attraverso un panorama di artisti internazionale, con un respiro transnazionale, multidisciplinare e multimediale.
Achille Bonito Oliva
Box Office
Tel. +39.089.858422
Email: boxoffice@ravellofestival.com
L´ arte contemporanea afferma un valore positivo: la coesistenza delle differenze. La mostra esprime quest´idea attraverso un panorama di artisti internazionali, animati da un´attitudine multidisciplinare, transnazionale e multimediale.
Una installazione site-specific di Michelangelo Pistoletto apre, anche simbolicamente, la mostra. Un tavolo specchiante che riproduce la sagoma del Mediterraneo riflette, fa convergere e porta al dialogo tutte le diverse culture che vi si affacciano, rappresentate dalle sedie tipiche dei diversi paesi del Mediterraneo. Il sudafricano William Kentridge riflette sul passato doloroso della sua terra e lancia un appello a superare discriminazioni e razzismi attraverso l´immagine, trasferita su di un grande arazzo, di una nazione fittizia dai confini mobili e permeabili. L´opera fotografica di Elmgreen & Dragset appartiene alla serie Prada Marfa e contamina il mondo globalizzato ma retorico dello star-sistem della moda con la visione periferica ma revitalizzante della provincia americana. Animato dalla stessa ironia il mongolo Yerbossin Meldibekov riflette sul senso delle migrazioni dei popoli, sulle chiusure dei nazionalismi e sull´assurdita´ delle violenze fratricide tra le etnie. Il video dell´ucraino Oleg Kulik ribalta il problema sul mondo istituzionale dell´arte contemporanea, mostrando l´intolleranza dell´artista nei confronti delle strutture autoritarie e gerarchiche dei musei contemporanei, assumendo il punto di vista e il comportamento aggressivo e violento di un cane da combattimento. Altrettanto sferzante ma piu´ venata di ironia la visione del mondo che scaturisce dal video e dai disegni di Paolo Canevari, dove i blocchi continentali che si contendono oggi le sorti del mondo sono simbolizzati da diversi animali fatti convivere e relazionare in un medesimo spazio. Piu´ distaccata e sognante la video installazione di Nam June Paik: da una parte un omaggio all´amico John Cage, dall´altra un appello a percorrere con coraggio il ponte che unisce le culture, come quella orientale e occidentale. Sulla stessa linea il giovane artista Diamante Faraldo che ha immaginato un mondo fatto di petrolio e marmo nero dove i confini geografici e politici si stemperano in un tutto indistinto che affina la percezione e la coscienza di se. Il senso di identita´ e di autocoscienza viene analizzato anche dal congolese Georges Adeagbo, che nelle sue installazioni ricostruisce la memoria stratificata del suo popolo ripercorrendo le tristi pagine del colonialismo e dell´assuefazione ai modelli culturali stranieri. Anche l´indiano americano Jimmie Durham si muove sullo stesso terreno, affidando a operazioni sciamaniche, come nel pezzo sonoro e nell´installazione presenti in mostra, il compito di far riflettere sulla perdita di identita´ dell´uomo contemporaneo. Completano e commentano il tema della mostra i pezzi sonori di Mario Airo´, Franz West, Emilio Prini, ManfreDu Schu e Vettor Pisani.
La mostra e´ aperta al pubblico dal 2 settembre al 31 ottobre 2008
Ingresso gratuito (con biglietto per la visita alla Villa Rufolo)
Villa Rufolo, Piazza Duomo - Ravello (SA)
Orario: 10.00-20.00
Da lunedì 1 settembre a venerdì 31 ottobre, Villa Rufolo
Arti Visive
INTOLERANCE
Sale di Villa Rufolo
George Adeagbo – La rencontre (2008)
Paolo Canevari – Continents (2005)
Elmgreen & Dragset – Prada Marfa (2005)
Diamante Faraldo – Inside out (2008)
William Kentridge – Tapestry (2002)
Oleg Kulik – I love Europe, she does not love me back (1996)
Yerbossin Meldibekov – My brother, my enemy (2002)
Nam June Paik – Cage in cage (1989)
Ra Di Martino – Video (2008)
Cappella di Villa Rufolo
Michelangelo Pistoletto - Tavolo Love Difference (2003-2005)
Torre Maggiore di Villa Rufolo
Jimmie Durham
Resurrection (1995)
Domestic Glass Meets Wild Glass (2006)
Intolerance
Il titolo della mostra è preso dal mitico film “Intolerance”, capolavoro del 1916 del
grande regista americano David Wark Griffith. L’esposizione ne capovolge però la rappresentazione in quanto utilizza il titolo del film per documentare la felice intolleranza dell’arte che è contro ogni dogmatismo, ogni fondamentalismo religioso, ogni dittatura civile o culturale. L’arte contemporanea sviluppa l’affermazione di un valore: la coesistenza delle differenze, che la mostra a Villa Rufolo esprime attraverso un panorama di artisti internazionale, con un respiro transnazionale, multidisciplinare e multimediale.
Achille Bonito Oliva
Box Office
Tel. +39.089.858422
Email: boxoffice@ravellofestival.com
01
settembre 2008
Intolerance
Dal primo settembre al 31 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
VILLA RUFOLO
Ravello, Piazza Duomo, (Salerno)
Ravello, Piazza Duomo, (Salerno)
Orario di apertura
10.00-20.00
Sito web
www.ravellofestival.com
Autore
Curatore