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Intrinseca, afflati di dolce penombra
4 artisti, 3 artiste, fotografa, scultrice, multiespressiva , 1 artista ricercatore sperimentatore visionario, propongono una riflessione sul corpo, fra la natura e il nudo, fra l’artificio e il corpo, una visione inedita delle onde cerebrali. In un luogo particolare della città di Verona.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Esposizione fotografica Indipendente, 28-29 maggio 2022.
Presso il salone d'ingresso di palazzo Sagramoso, in Via Santa Chiara 15.
Propongo una mostra fotografica sul corpo, rappresentato parzialmente o completamente.
Il corpo e la sua relazione con l'ambiente naturale, le foglie, le piante, la rete del micelio e gli elementi, l'acqua, la terra, il fuoco, l'aria. Libera interpretazione e espressione di questi concetti. Attraverso dettagli, forme e nudo artistico.
I quattro artisti: Francesca, Zahrin, Simone e me stessa, Giulia, proporranno la propria visione di questo tema, aiutando il visitatore a tornare presso l'origine degli elementi e della natura, finalità dell'apertura di spazi segreti.
La mostra sarà visibile dalle 14:00 alle 22:00 dei giorni 28-29 maggio 2022, durante l'orario serale si potrà sorseggiare
insieme qualcosa, ed ascoltare alcuni suoni ancestrali.
Organizzato da Giulia Ferrarese
Giulia Ferrarese_ Anfratti di zone erogene, il corpo in punti luminosi, alcuni fiori applicati come forme iconografiche, colori delicati e intensi vanno a sfumare nelle dimensioni corporee.Cintura pelvica, mandibola, pube. 3+1 violetti petali, rosa cipressino, campanula stellare.
Simone Frettoli_Come dei corpi antichi che affiorano dall'acqua e dalle profondità del bosco, si accosta l'essenza della dea primigenia, rossa di capelli, attraversa a grandi falcata il globo ricoperto d'acqua. Il femmineo recuperato nell'elemento di immersione, acqua come medium letterario, medium emotivo, medium di riconciliazione, elemento principe. Acqua fossile. La nudità esplorata nel candore delle forme. La parzialità delle forme del corpo nudo restituite come spazi di riflessione grafica. La chiave del significato delle onde cerebrali riflessa nelle parti del corpo. La sovrapposizione di immagini dalla mente che ritorna al corpo, la stratificazione del materiale immaginario, quando è concreto e onirico allo stesso tempo. Un parallelo ancestrale fra l'origine del nostro corpo e quello della nostra mente. Un richiamo dalle forme del corpo alle forme della mente. L'emanazione dell'essere dimenticata e poi ritrovata nel susseguirsi di eventi della vita, come un onda catturata dalle brane dello spazio tempo si rifrange riflette rinasce ridiscende nella magia della terra, del fuoco e dell'aria. L'acqua è il flusso eterno, lo scorrere della consapevolezza ritorna a noi nell'immagine frattale e caotica della reale vibrazione fisica, generata anch'essa dalla parola originaria, il battito delle ali dell'impermanenza.
Francesca Amar_ Scultrice e aspirante astronauta, attualmente con sede in Italia. A due anni disegno l’Ape Maia
perfettamente su carta bianca, intuisco le differenze e l'origine delle parole, conto spesso sulle dita. Anni fa vengo
selezionata dal Ministero della Cultura come una delle migliori studenti delle Accademie di Belle Arti Italiane, espongo in Italia e all’estero, realizzo un lungometraggio in Marocco chiedendo aiuto a SONY; nonostante questo, poi dichiaro la mia indipendenza, creo collettivi pirata e pseudonimi, poi uno studio diffidando della colla lasciata dalle vecchie etichette, spolvero archivi complessi, metto in fila incantesimi, localizzo mondi nuovi.
Amo: il teletrasporto, i viaggi nel tempo e alte cose che non esistono più o non ancora. Le mappature emotive, disegni e sculture, i noccioli di ciliegia.
Zahrin Kahlo_ L'artista marocchina Zahrin Kahlo vive tra Marrakech e Milano lavorando come fotografa e videoartist. Dopo aver conseguito la laurea in lettere straniere, inizia a viaggiare affascinata dai paesi descritti dai suoi scrittori preferiti (Argentina, Iran, Turchia, Egitto, Spagna, Siria...). Queste esperienze hanno acceso il suo amore per la fotografia che l ha portata ad incominciare gli studi artistici con un focus particolare sulla fotografia orientale.
Il suo lavoro si basa sulla doppia identità di una donna che ha deciso di non essere più il simbolo di un'unica cultura e di un cliché occidentale. La fotografia diventa cosi il mezzo ideale per rappresentare la sfera intima di una donna, con tutti i suoi fantasmi, fantasie e complessi che sono legati ad immagine estrapolate dai ricordi e dall'inconscio.
Una fotografia che vuole essere vulnerabile nelle sue tracce e nei suoi segni ed allo stesso tempo imperfetta
La sua ricerca personale comprende un lungo ritratto antropologico della figura femminile simile alle figure enigmatiche Felliniane e in contrapposizione tra la "madre" e il "desiderio".
Ringraziamenti al Condominio di Palazzo Sagramoso in Via Santa Chiara 15 Verona, per averci supportato in questo progetto.
Presso il salone d'ingresso di palazzo Sagramoso, in Via Santa Chiara 15.
Propongo una mostra fotografica sul corpo, rappresentato parzialmente o completamente.
Il corpo e la sua relazione con l'ambiente naturale, le foglie, le piante, la rete del micelio e gli elementi, l'acqua, la terra, il fuoco, l'aria. Libera interpretazione e espressione di questi concetti. Attraverso dettagli, forme e nudo artistico.
I quattro artisti: Francesca, Zahrin, Simone e me stessa, Giulia, proporranno la propria visione di questo tema, aiutando il visitatore a tornare presso l'origine degli elementi e della natura, finalità dell'apertura di spazi segreti.
La mostra sarà visibile dalle 14:00 alle 22:00 dei giorni 28-29 maggio 2022, durante l'orario serale si potrà sorseggiare
insieme qualcosa, ed ascoltare alcuni suoni ancestrali.
Organizzato da Giulia Ferrarese
Giulia Ferrarese_ Anfratti di zone erogene, il corpo in punti luminosi, alcuni fiori applicati come forme iconografiche, colori delicati e intensi vanno a sfumare nelle dimensioni corporee.Cintura pelvica, mandibola, pube. 3+1 violetti petali, rosa cipressino, campanula stellare.
Simone Frettoli_Come dei corpi antichi che affiorano dall'acqua e dalle profondità del bosco, si accosta l'essenza della dea primigenia, rossa di capelli, attraversa a grandi falcata il globo ricoperto d'acqua. Il femmineo recuperato nell'elemento di immersione, acqua come medium letterario, medium emotivo, medium di riconciliazione, elemento principe. Acqua fossile. La nudità esplorata nel candore delle forme. La parzialità delle forme del corpo nudo restituite come spazi di riflessione grafica. La chiave del significato delle onde cerebrali riflessa nelle parti del corpo. La sovrapposizione di immagini dalla mente che ritorna al corpo, la stratificazione del materiale immaginario, quando è concreto e onirico allo stesso tempo. Un parallelo ancestrale fra l'origine del nostro corpo e quello della nostra mente. Un richiamo dalle forme del corpo alle forme della mente. L'emanazione dell'essere dimenticata e poi ritrovata nel susseguirsi di eventi della vita, come un onda catturata dalle brane dello spazio tempo si rifrange riflette rinasce ridiscende nella magia della terra, del fuoco e dell'aria. L'acqua è il flusso eterno, lo scorrere della consapevolezza ritorna a noi nell'immagine frattale e caotica della reale vibrazione fisica, generata anch'essa dalla parola originaria, il battito delle ali dell'impermanenza.
Francesca Amar_ Scultrice e aspirante astronauta, attualmente con sede in Italia. A due anni disegno l’Ape Maia
perfettamente su carta bianca, intuisco le differenze e l'origine delle parole, conto spesso sulle dita. Anni fa vengo
selezionata dal Ministero della Cultura come una delle migliori studenti delle Accademie di Belle Arti Italiane, espongo in Italia e all’estero, realizzo un lungometraggio in Marocco chiedendo aiuto a SONY; nonostante questo, poi dichiaro la mia indipendenza, creo collettivi pirata e pseudonimi, poi uno studio diffidando della colla lasciata dalle vecchie etichette, spolvero archivi complessi, metto in fila incantesimi, localizzo mondi nuovi.
Amo: il teletrasporto, i viaggi nel tempo e alte cose che non esistono più o non ancora. Le mappature emotive, disegni e sculture, i noccioli di ciliegia.
Zahrin Kahlo_ L'artista marocchina Zahrin Kahlo vive tra Marrakech e Milano lavorando come fotografa e videoartist. Dopo aver conseguito la laurea in lettere straniere, inizia a viaggiare affascinata dai paesi descritti dai suoi scrittori preferiti (Argentina, Iran, Turchia, Egitto, Spagna, Siria...). Queste esperienze hanno acceso il suo amore per la fotografia che l ha portata ad incominciare gli studi artistici con un focus particolare sulla fotografia orientale.
Il suo lavoro si basa sulla doppia identità di una donna che ha deciso di non essere più il simbolo di un'unica cultura e di un cliché occidentale. La fotografia diventa cosi il mezzo ideale per rappresentare la sfera intima di una donna, con tutti i suoi fantasmi, fantasie e complessi che sono legati ad immagine estrapolate dai ricordi e dall'inconscio.
Una fotografia che vuole essere vulnerabile nelle sue tracce e nei suoi segni ed allo stesso tempo imperfetta
La sua ricerca personale comprende un lungo ritratto antropologico della figura femminile simile alle figure enigmatiche Felliniane e in contrapposizione tra la "madre" e il "desiderio".
Ringraziamenti al Condominio di Palazzo Sagramoso in Via Santa Chiara 15 Verona, per averci supportato in questo progetto.
28
maggio 2022
Intrinseca, afflati di dolce penombra
Dal 28 al 29 maggio 2022
arte contemporanea
Location
SantaChiara
Verona, Via Santa Chiara, 15, (VR)
Verona, Via Santa Chiara, 15, (VR)
Orario di apertura
da sabato a domenica dalle 14 - alle 22
Vernissage
28 Maggio 2022, 19
Sito web
Autore
Autore testo critico
Allestimento
SimoneFrettoli
Media partner
Sponsor