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Inumani – festival delle espressioni contemporanee
Il contemporaneo trova la sua massima espressione nell’antico borgo Castania. Un dialogo con l’uomo, oltre l’uomo.
Comunicato stampa
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La mostra:
L’Inumano è l’uomo “umano troppo umano”, al centro di tutto, artefice, entità,
ego-io pensante, vittima e carnefice degli altri e di se stesso. E’ l’uomo contemporaneo, che vive la sua epoca da padrone del suo tempo e ideatore delle macchine: quello che tutti vedono. L’uomo/inumano che si
scontra con la realtà, che la trasforma a sua immagine, che la imbruttisce, che la vive, che la cambia, che la rinnova. Il demiurgo che plasma e forma. E’ l’Inumano
che si spinge oltre le colonne d’Ercole, che sfida il destino: l’artista, il costruttore, l’inventore, il manipolatore, lo scrittore, sicuro di sè e delle sue conoscenze. E’ l’inumano involucro e personaggio. Quello che si sveglia e si cambia d’abito. Quello che pensano che sia. E’ l’animo umano, nella la sua eterna scissione, lacerato da mondi inconciliabili e succube delle macchine: quello che nessuno vede. L’uomo/inumano vittima della
realtà, della società, della politica, condizionato dalla sua persona, dalla sua inquietudine, in preda a passione, bramosia, ossessione, delirio di potenza, attaccato con tutte le sue forze al mondo sensibile ed all’accumulo illogico di materia e conoscenza. E’ l’Inumano che si scontra con se stesso scoprendosi nella sua solitudine di mortale: senza certezze, verità, appigli. E’ l’inumano nella
sua interezza e fragilità. Quello che si sveglia e continua a sentirsi nudo. Quello che è.
La destinazione:
Nasce come luogo comunitario e lavorativo, dove con metodi antichi si trasformavano materie prime, come spazio sociale di riunione, scambio di idee
ed esperienze, dove l’uomo si confrontava con l’uomo in modo naturale e semplice; diventa luogo distrutto dalla terribile frana che ha portato all’abbandono di tutto il centro abitato; si trasforma in spazio museale,
ritrovando la sua peculiare caratteristica di luogo in cui poter conoscere, socializzare, produrre e, quindi, crescere.
Gli artisti:
Gli artisti della mostra INUMANI non espongono niente se non se stessi, le loro passioni, sacrifici, studio, tenacia, forza. Sono l’uomo ed il genio, la decadenza e la creazione. Lontani dall’arte vuota e di mera provocazione o decorazione, rispecchiano la personalità dell’artista impegnato - così difficile da trovare - che vuole lanciare un messaggio rivoluzionario: conoscere se stessi. Accomunati dalla volontà di condividere e generare bellezza sono artisti completamente opposti e lontani tra loro ma artisti che raccontano l’uomo e le sue imperfezioni. L’ideale di perfezione fisica e morale “καλὸς καὶ ἀγαθός” -ciò che è bello deveessere buono- lascia il posto ad anime infrante e corrotte, ad occhi spenti e vuoti, a sguardi persi e turbati, ad intelletti raffinati e tormentati.
L’Inumano è l’uomo “umano troppo umano”, al centro di tutto, artefice, entità,
ego-io pensante, vittima e carnefice degli altri e di se stesso. E’ l’uomo contemporaneo, che vive la sua epoca da padrone del suo tempo e ideatore delle macchine: quello che tutti vedono. L’uomo/inumano che si
scontra con la realtà, che la trasforma a sua immagine, che la imbruttisce, che la vive, che la cambia, che la rinnova. Il demiurgo che plasma e forma. E’ l’Inumano
che si spinge oltre le colonne d’Ercole, che sfida il destino: l’artista, il costruttore, l’inventore, il manipolatore, lo scrittore, sicuro di sè e delle sue conoscenze. E’ l’inumano involucro e personaggio. Quello che si sveglia e si cambia d’abito. Quello che pensano che sia. E’ l’animo umano, nella la sua eterna scissione, lacerato da mondi inconciliabili e succube delle macchine: quello che nessuno vede. L’uomo/inumano vittima della
realtà, della società, della politica, condizionato dalla sua persona, dalla sua inquietudine, in preda a passione, bramosia, ossessione, delirio di potenza, attaccato con tutte le sue forze al mondo sensibile ed all’accumulo illogico di materia e conoscenza. E’ l’Inumano che si scontra con se stesso scoprendosi nella sua solitudine di mortale: senza certezze, verità, appigli. E’ l’inumano nella
sua interezza e fragilità. Quello che si sveglia e continua a sentirsi nudo. Quello che è.
La destinazione:
Nasce come luogo comunitario e lavorativo, dove con metodi antichi si trasformavano materie prime, come spazio sociale di riunione, scambio di idee
ed esperienze, dove l’uomo si confrontava con l’uomo in modo naturale e semplice; diventa luogo distrutto dalla terribile frana che ha portato all’abbandono di tutto il centro abitato; si trasforma in spazio museale,
ritrovando la sua peculiare caratteristica di luogo in cui poter conoscere, socializzare, produrre e, quindi, crescere.
Gli artisti:
Gli artisti della mostra INUMANI non espongono niente se non se stessi, le loro passioni, sacrifici, studio, tenacia, forza. Sono l’uomo ed il genio, la decadenza e la creazione. Lontani dall’arte vuota e di mera provocazione o decorazione, rispecchiano la personalità dell’artista impegnato - così difficile da trovare - che vuole lanciare un messaggio rivoluzionario: conoscere se stessi. Accomunati dalla volontà di condividere e generare bellezza sono artisti completamente opposti e lontani tra loro ma artisti che raccontano l’uomo e le sue imperfezioni. L’ideale di perfezione fisica e morale “καλὸς καὶ ἀγαθός” -ciò che è bello deveessere buono- lascia il posto ad anime infrante e corrotte, ad occhi spenti e vuoti, a sguardi persi e turbati, ad intelletti raffinati e tormentati.
18
agosto 2016
Inumani – festival delle espressioni contemporanee
Dal 18 al 20 agosto 2016
arte moderna e contemporanea
Location
FRANTOIO CINQUECENTESCO
Castell'umberto, Borgo Castanìa, (Messina)
Castell'umberto, Borgo Castanìa, (Messina)
Orario di apertura
da giovedì 18 a sabato 20 agosto 2016
ore 17:00 - 24:00
Vernissage
18 Agosto 2016, h 17:00
Autore
Curatore