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Invernomuto – Malu. Iconografia di un colonialismo
Negus è il nome di un progetto di Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi che dal 2013 s’incarna in tante diverse forme: mostre, installazioni, percorsi sonori e visivi. L’ultima è il film. Un lungometraggio in lavorazione e un cortometraggio Malu che indaga iconologicamente e storicamente la persistenza dei miti di origine coloniale: dalla Venere Nera al richiamo erotico che arriva dal “buon selvaggio” e dalla natura incontaminata
Comunicato stampa
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“Invernomuto” ovvero Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, artisti- filmaker dal 2003 uniti da una sperimentazione continua che abbraccia scultura, installazione, suono, immagini in movimento.
La “loro Africa” inizia a Vernasca paese al confine tra Lombardia e Emilia dove sono nati e dove ancora aleggiano i racconti di un soldato sfuggito alla guerra etiope che si rifugiò tra quelle case e, trattato come eroe, venne poi ricordato con festa popolare e sacrificio in piazza di un fantoccio-ritratto dell’ultimo Negus.
Negus appunto è il nome di un loro progetto che dal 2013 s’incarna in tante diverse forme: mostre, installazioni, percorsi sonori e visivi. L’ultima è il film. Un lungometraggio in lavorazione e un cortometraggio Malu che indaga iconologicamente e storicamente la persistenza dei miti di origine coloniale: dalla Venere Nera al richiamo erotico che arriva dal “buon selvaggio” e dalla natura incontaminata.
Ma il film, (esito di una ricerca iconologica e antropologica sulla “negresse”) per la generazione di Simone&Simone non è dominato dalla scultura africana di memoria cubista o dal primitivismo di molta avanguardia storica. È il cinema soprattutto a fornire materia per la reinvenzione di un immaginario che nutre il linguaggio dell’arte rivisitando persino i contestati film di Gualtiero Jacopetti e lo scultoreo corpo di Zeudi Araya.
Nella sempre più sfumata frontiera arte/cinema su cui si incammina l’indagine di Art/Trevi, diventa fondamentale la testimonianza delle filmiche rielaborazioni di Invernomuto che scavano nella memoria collettiva e negli archetipi che la storia recente ha scolpito sui nostri schermi
Ore 20.30 Incontro con Invernomuto e Roberto Silvestri.
Modera Alessandra Mammì.
Sarà presente in sala: Zeudi Araya.
Evento con prenotazione obbligatoria (salatrevi@fondazionescs.it)
Ingresso libero alle seguenti proiezioni:
ore 16.00 Africa addio di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi (1966, 138’)
ore 18.25 Il corpo di Luigi Scattini (1974, 95’)
Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983; Simone Trabucchi, 1982) nasce nel 2003. Invernomuto vive e lavora tra Vernasca (PC) e Milano. L’immagine in movimento e il suono sono i mezzi di ricerca privilegiati del duo; scultura, editoria e pratiche dal vivo sono altre delle sue varianti. La monografia Simone (Mousse publishing, 2012) racconta da una prospettiva personale del duo che cosa significhi vivere sulla propria pelle il collasso dei sistemi, delle discipline e la reinvenzione degli immaginari. Tra le mostre personali: I-Ration (ar/ge kunst, Bolzano, 2014), Marselleria (Milano, 2014), Wondo Genet (AuditoriumArte, Roma, 2015), Artspeak (Vancouver, 2015) e Africa Addio (pinksummer, Genova, 2015). Tra le partecipazioni in mostre collettive e festival: Netmage 09 (Bologna, 2009), Terre Vulnerabili (Hangar Bicocca, Milano, 2011); Milano Film Festival (2013); Così Accade (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2014); Glitch. Interferenze tra arte e cinema in Italia (PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 2014), Nero su Bianco, American Academy in Rome, Roma (2015). Nel 2013 sono stati finalisti del Premio Furla (Bologna) e hanno vinto il premio MERU ART*SCIENCE. Nel 2014 partecipano a Berlinale Talents (Berlino) e presentano Negus - Far Eye per la media facade di Museion (Bolzano).
La “loro Africa” inizia a Vernasca paese al confine tra Lombardia e Emilia dove sono nati e dove ancora aleggiano i racconti di un soldato sfuggito alla guerra etiope che si rifugiò tra quelle case e, trattato come eroe, venne poi ricordato con festa popolare e sacrificio in piazza di un fantoccio-ritratto dell’ultimo Negus.
Negus appunto è il nome di un loro progetto che dal 2013 s’incarna in tante diverse forme: mostre, installazioni, percorsi sonori e visivi. L’ultima è il film. Un lungometraggio in lavorazione e un cortometraggio Malu che indaga iconologicamente e storicamente la persistenza dei miti di origine coloniale: dalla Venere Nera al richiamo erotico che arriva dal “buon selvaggio” e dalla natura incontaminata.
Ma il film, (esito di una ricerca iconologica e antropologica sulla “negresse”) per la generazione di Simone&Simone non è dominato dalla scultura africana di memoria cubista o dal primitivismo di molta avanguardia storica. È il cinema soprattutto a fornire materia per la reinvenzione di un immaginario che nutre il linguaggio dell’arte rivisitando persino i contestati film di Gualtiero Jacopetti e lo scultoreo corpo di Zeudi Araya.
Nella sempre più sfumata frontiera arte/cinema su cui si incammina l’indagine di Art/Trevi, diventa fondamentale la testimonianza delle filmiche rielaborazioni di Invernomuto che scavano nella memoria collettiva e negli archetipi che la storia recente ha scolpito sui nostri schermi
Ore 20.30 Incontro con Invernomuto e Roberto Silvestri.
Modera Alessandra Mammì.
Sarà presente in sala: Zeudi Araya.
Evento con prenotazione obbligatoria (salatrevi@fondazionescs.it)
Ingresso libero alle seguenti proiezioni:
ore 16.00 Africa addio di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi (1966, 138’)
ore 18.25 Il corpo di Luigi Scattini (1974, 95’)
Invernomuto (Simone Bertuzzi, 1983; Simone Trabucchi, 1982) nasce nel 2003. Invernomuto vive e lavora tra Vernasca (PC) e Milano. L’immagine in movimento e il suono sono i mezzi di ricerca privilegiati del duo; scultura, editoria e pratiche dal vivo sono altre delle sue varianti. La monografia Simone (Mousse publishing, 2012) racconta da una prospettiva personale del duo che cosa significhi vivere sulla propria pelle il collasso dei sistemi, delle discipline e la reinvenzione degli immaginari. Tra le mostre personali: I-Ration (ar/ge kunst, Bolzano, 2014), Marselleria (Milano, 2014), Wondo Genet (AuditoriumArte, Roma, 2015), Artspeak (Vancouver, 2015) e Africa Addio (pinksummer, Genova, 2015). Tra le partecipazioni in mostre collettive e festival: Netmage 09 (Bologna, 2009), Terre Vulnerabili (Hangar Bicocca, Milano, 2011); Milano Film Festival (2013); Così Accade (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2014); Glitch. Interferenze tra arte e cinema in Italia (PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 2014), Nero su Bianco, American Academy in Rome, Roma (2015). Nel 2013 sono stati finalisti del Premio Furla (Bologna) e hanno vinto il premio MERU ART*SCIENCE. Nel 2014 partecipano a Berlinale Talents (Berlino) e presentano Negus - Far Eye per la media facade di Museion (Bolzano).
11
marzo 2016
Invernomuto – Malu. Iconografia di un colonialismo
11 marzo 2016
Location
CINEMA TREVI
Roma, Vicolo Del Puttarello, 25, (Roma)
Roma, Vicolo Del Puttarello, 25, (Roma)
Biglietti
prenotazione obbligatoria (salatrevi@fondazionescs.it)
Vernissage
11 Marzo 2016, ore 20.30 ncontro con Invernomuto e Roberto Silvestri. Modera Alessandra Mammì
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