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Invita
13 artisti, due persone che lavorano nel mondo dell’arte e una giovane coppia si sono frequentati per un anno. La coppia li ha invitati a condividere uno spazio concreto: la loro futura casa ancora vuota. E’ stata abitata dagli artisti e si è trasformata in un cantiere di idee e progetti.
Comunicato stampa
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E se tutto non si esaurisse in un solo giorno di inaugurazione, in un’ora, in un curatore, in un artista?
E se l’arte partisse da altro?
Per una serie di coincidenze, tredici artisti, due persone che lavorano nel mondo dell’arte e una giovane coppia si sono incontrati e frequentati per un anno. Il desiderio di stare insieme e di confrontarsi umanamente e professionalmente a prescindere da qualsiasi interesse ha creato una serie di affinità intense tra il lavoro di uno, il pensiero di un altro, la storia di un altro ancora. La giovane coppia li ha invitati a condividere uno spazio concreto: la loro futura casa ancora vuota, è stata abitata dagli artisti e si è trasformata in un cantiere di idée e di progetti. Gli artisti hanno lavorato sulle crepe dei muri, per le scale, nelle stanze, sul terrazzo, negli armadi, nei bagni, in cucina, creando 25 opere tra disegni, installazioni, fotografie, video, sculture e performance poetiche e musicali. I lavori esprimono il senso dell’incontro, dello scambio e del dialogo positivo di un progetto umano divenuto arte.
Questo dialogo autentico e spontaneo è anche dialogo con il passato, con la Storia, la memoria viva (presente extra-temporale dell’arte). In un momento storico in cui qualsiasi azione ricade negli ingranaggi di un sistema rigido emerge l’urgenza di riproporre il ruolo dell’artista come soggetto, che libero da dinamiche individualistiche riconosce nell’autenticità dell’altro, l’autenticità dell’ARTE.
***
Fiorella Rizzo: il rapporto arte-vita si delinea strettissimo nella ricerca artistica di Fiorella Rizzo, caratterizzata sin dai primi anni settanta da una forte prevalenza plastica e uso di vari materiali. Nel 1974 si trasferisce da Lecce a Roma. E’ del 1977 la sfera di vetro che racchiude un chicco di grano di cui scrive: “L’arte come la natura nasconde i misteri nel visibile”. Dopo le prime mostre personali: Bari 1977, Salerno 1978, Roma 1979, è stata presentata da Tommaso Trini nella mostra “Arte e Critica” 1981, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e qui si pone l’attenzione della critica nazionale e internazionale partecipando alla mostra di “Art and Critics”, 1982 Marshall Field’s, Chicago. L’arte, la vita e la Storia rappresentano un territorio sconfinato, senza barriere da percorrere alla ricerca di valori e certezze interiori come nelle installazioni “Campana” 1980, “Moto iniziale”, “Per guardare il cielo”, Genetliaco 1991-91. Tra le numerose mostre: “Tridimensionale” 1984, Galleria d’Arte Contemporanea Termoli; “Villa Massimo Arte”, 1987, Accademia Tedesca, Studio E, Roma; “Il colore dei miracoli”, 1987, Castello di Volpaia, Siena; “Cripta” 1989-91 e “Naulo” 1991-93 alla Galleria Stefania Miscetti, Roma. Dal1989 al 1992 è presente in vari musei degli Stati Uniti tra cui The Philips Collection, Washinghton, con la mostra “Ethernal Metaphors: New Art from Italy”. Nel 1994 “La Sonnambula” alla Temple Gallery di Roma; “Relief minimaux” Passage de retz, Parigi; Ipotesi sulla scultura” Sala Chierici, L’Aquila. “Artisti in Pedana”, Palazzo delle Esposizioni, 1995, Roma; “Dadaismo e Dadaismi, Palazzo Forti, 1997 Verona; “Lavori in Corso”, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, 1997, Roma; Eteronymus” S. Michele a Ripa, Roma; 1998 “Prima Biennale dei Parchi Natura e Ambiente” Palazzo Farnese, 1998, Roma; “Scatola Nera”, Galleria Martano, 1998, Torino. Dal 2000 al 2002 lavora a Londra ed espone alla Essor Gallery di Londra e all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino “Kaleidescope”, un lavoro fotografico poi riesposto nel 2006 nell’ambito del Festival Internazionale della FotoGrafia, a villa Poniatowski, Roma. Sempre nel 2006 espone “Match”, 1995-2003, al “Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Palazzo Colonna”, Genazzano, Roma.
Melania Comoretto: e’ nata a Torino nel 1975. Partendo dalla fotografia come mezzo di indagine sociale, sviluppa una ricerca attraverso ritratti di luoghi e di persone, analizzando il rapporto intimo tra spazio e identità.
Dopo aver lavorato come assistente e reponsabile di progetto al Toscana Photographic Workshop, si e’ specializzata nel 2005 all’International Centre of Photography di New York. Da un anno e mezzo fa parte della Masterclass “Reflexions” tenuta da Giorgia Fiorio e Grabriel Bauret. Attualmente lavora come fotografa free lance per quotidiani e settimanali italiani; documenta per la Regione Piemonte il territorio e in particolar modo le aree dove la Regione sta implementando progetti di sviluppo; ha svolto un progetto di documentazione sulla condizione delle donne in Siria per l’Ambasciata Siriana a Roma (la prima parte di questo lavoro e’ stata esposta nel 2007 alla Fondazione Valerio Riva di Venezia e a Palazzo Spinelli a Firenze); parte del suo lavoro è esposto alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che l’ha acquisito nella collezione permanente.
Donato Piccolo: le sue prime mostre presentano una forte decontestualizzazione degli elementi reali all’interno degli spazi. Un barbone diventa editore e viene esposto come trofeo, un giornale diventa “Il Giornale di Un Solo Giorno” e alcuni robot cominciano ad interagire con il pubblico cercando risposte umane a domande disumane. In seguito l’artista comincia ad inserire nelle esposizioni elementi più direttamente fruibili: “opere d’arte tangibili”. Il suo lavoro è intriso di filosofia esistenzialista e poliformia di linguaggio. Il suo lavoro si insinua nei mendri della robotica, della meccanica e della biologia per indagare all’infinito sul concetto di Fragilità di esistenza, sul rapporto Vita-Morte, sul significato di corpo e spirito, di interno ed esterno. Nelle opere di Donato Piccolo l’uomo ha un posto centrale sia in un’accensione critica e non. E’ tramite la sua percezione che arte e vita si incontrano dando vita al connubio tra organico ed inorganico. Nella fruizione diretta delle sue opere si scorge il rapporto esterno-interno affrontato attraverso una “Forzatura Naturale dell’Individuo”, ovvero uno stato d completa “attenzione a quello che succederà”.
Le sue opere sono adesso presenti alla 52ma Biennale di Venezia, dopo precedenti mostre personali e collettive tra cui: “Storia di un non-nato” alla galleria Maretti Arte di Monaco (2007); “Neve”, a Huynnart studio di Roma (2006); “Worter”, alla galleria Stefania Miscetti di Roma (2006); “Memorie: tracce”, Palazzo Rialto Santambrogio, Roma (2006); “K-Event”, KunstArt, Bolzano (2006); “Housekeeping”, personale nel ciclo Domestica alla galleria Soligo Art Project di Roma (2005); “outcomeout”, Soligo Art Project, Roma (2005); “CUORE 2/DIRTY”, galleria Rayapunto, Salamanca, Spagna (2003).
Vincenzo Rulli: Vincenzo Rulli è nato a Roma nel 1980. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Roma presso la cattedra di scultura. Nel 2007, nella galleria Punctum, la sua personale dal titolo "Arianna", nella quale, partendo dal mito del Minotauro, indaga la possibilità di ritrovare la propria identità nell'altro, restituendo al labirinto il suo ruolo di specchio, spazio in cui si fonda il confronto con l'alterità. Le sue opere sono il risultato della combinazione di diversi media (video, scultura, installazione e audio) volti a indagare come la realtà è plasmata dalla luce e dal suono nello spazio/tempo.
Alessandro Cicoria: nato a S. Benedetto del Tronto nel 1980, ha iniziato l’attività fotografica fin da molto giovane, parallelamente agli studi di Lettere e Filosofia all’università dell’Aquila. La sua ricerca si esprime attraverso i mezzi analogici, e spazia dal reportage alla fotografia artistica. Tiene laboraori di fotografia in collaborazione con vari comuni. Nel 2003 ha vinto il primo premio di un concorso fotografico organizzato dalla Regione Abruzzo dove continua ad esporre. Dopo varie mostre personali e collettive in spazi non istituzionali, nel 2005 partecipa ad una collettiva di artisti internazionali a Bruxelles dal titolo Artgents, sponsorizzata dal comune della città. Ad ottobre 2007 partecipa ad un evento extra della Festa del Cinema di Roma con una serie fotografica dal titolo “crono-visore”.
Mario Lamberti: Negli anni universitari nella facolta' di economia... approfondendo lo studio personale della filosofia in me nacque la poesia... Nel 2001 pubblicai la mia prima raccolta di poesie e disegni "colti da un grappolo di sole" distribuita da me fino a 500 copie e donata fino a 1600 copie... La raccolta racchiude in se' la ricerca nella vita del senso......cio' che di tattile nn si puo' trovare..... (felicità) in seguito l'intensità e gli incontri nell' eterna citta'mi lasciarono scoprire in me, la pittura (2003) in modo da scavare nella poetica... nel linguaggio... cosi poi la sperimentazione delle varia tecniche pittoriche in un periodo di disciplina yogica meditativa mi portò alla scoperta di uno stile di una "tecnè"tecnica inquanto Arte di vivere l'opera umana.....sintetizzato e citato nel libro catalogo di pensieri e pittura "Accade pub.2005/06" con la formula "Cx3p"(costanza di pensiero pratica preghiera)
ove la tela è svincolata dallo studio dalle parete... poiche è e diviene un essere sempre piu animato con cui passegiare mangiare...spesso viene portata arrotolata nei luoghi di contemplazione vicino a corsi d'acqua dove nel "mio" fare, in lei si manifesta il colore la piega la trasformazine.....la vita nel suo fluire irripetibile.....cosi dopo la laurea e varie esperieze lavorative mi dedicai completamente a vivere l'Arte come un impegno , piu di professione, una devozione che è aldilà dei soli spazi dati all'arte...è in ogni passo... ed è divenuta... Economia Poetica celebrazione dell'economia Esistenziale..in parte racchiusa...nella ultima raccolta non publicata ma declamata "Ascoltati in M A R E" ove si celebra l' Ascoltto l'imposesso'l'Irripetibile
cosi anche la pittura diviene scultura performance poesia analogia con l' E.P. attraveso la T.t.tela trasporto....operato che coinvolge più persone più sensazioni per mezzo di una piega sulla tela estesa che a ritmo di una danza diviene una forma compresa simbolo della partecipazione e dell' emotività condivisa.....
Julia Frommel: si muove tra fotografia, design e cucito. Il suo lavoro esprime la ricerca dell’ironia nella vita di tutti i giorni, estrapolandone le atmosfere surreali e nostalgiche.
Nata nel 1978 a Bonn, in Germania, cresciuta tra Roma ed Amsterdam. Nel 2003 si diploma in Disegno Industriale a Roma. In seguito lavora anche con la fotografia e partecipa a varie mostre, tra cui al Salone del Mobile di Milano. Attualmente gestisce insieme al designer Tatiana ‘Galerie Knap’ , una piccola galleria-negozio di arte e design autoprodotto nel centro di Amsterdam.
Guendalina Salini: Il suo lavoro si muove tra ironia e meraviglia. Installazioni, collage e video che si nutrono del linguaggio dell’arte e si misurano con la transitorietà e la fragilità della nostra condizione umana, ponendo sempre mobilità e leggerezza come gli strumenti del linguaggio grazie ai quali è ancora possibile riscattarsi e aprire nuovi spazi poetici. Le sue opere giocano con l’effimero, la sospensione: immagini che sembrano sempre sul punto di sparire, collage di coriandoli, disegni eseguiti sul muro con tanti piccoli fori, parole scritte su un lenzuolo e poi lavate via, una miriade di girandole di carta… I suoi video mettono in scena con ironia, l’estraniamento e lo stupore dell’uomo nel mondo. Si è formata a Londra presso la Byam Shaw School of Art e la Middlesex University, partecipando nella capitale inglese alle sue prime mostre collettive dal 1996. In seguito, sempre a Londra, ha lavorato con la Galleria Sprovieri. Ha esposto opere, realizzato installazioni e proiettato video in gallerie, spazi pubblici e festival, a Roma, Cosenza, Genazzano, Buenos Aires, Belfast, Locarno. Vive e lavora a Roma.
Marino Melarangelo: nato a Teramo nel 1974, conseguita la maturità al liceo Artistico di Teramo, si diplioma all'Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di pittura del Prof. Aldo Turchiaro. Il suo lavoro si esprime principalmente con il disegno che, attraverso varie tecniche, sviluppa una ricerca sugli aspetti architettonici, metaforici e fantastici delle forme geometriche e di figure umane. A partire dal 1991 espone in mostre personali e collettive tra cui "Expo-Profum", selelezione di 15 artisti delle Accademie di Belle Arti d'Italia all'interno della fiera "Cosmoprof"-Bologna (1995); Anacronismi a Lo Svarietto,Teramo e The Gym, Bologna (1996); "Identità in codice"- Saletta d'Arte " I sentieri del vento" , Pescara (1999); “In memoria della Shoah, tributo ad Edith Bruck”, Istituto Italiano di Cultura Budapest (2003); Artisti per la Palestina, Parigi Centro Polifunzionale La Villette (2004).Vive e lavora tra Teramo e Roma.
Benedetta di Loreto: mostre, laboratori e scrittura sono gli strumenti che utilizza per studiare l’arte nel suo rapporto con la quotidianità, come elaborazione di racconti, commenti, osservazioni critiche ed estetiche che nascono dalla necessità dell’uomo di entrare in un rapporto più stretto con la vita. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea, dopo aver lavorato al Palazzo delle Esposizioni di Roma per la mostra “Italian Studio Program” nel 2001, ha vinto una borsa di studio per il Curatorial Traning Program al MAGASIN di Grenoble in Francia. Ha poi lavorato come curatrice con la Fondazione Pistoletto a Biella, con il museo Mucha di Anversa, con la Fondazione Baruchello di Roma e il WPS1/MoMA di New York. Dopo le esperienze di critica, laboratori, tavole rotonde e di coordinamento di ricerche artistiche, ha collaborato con contesti in cui l’arte è osservata nella sua struttura, nei suoi contenuti, nella sua capacità comunicativa (GARBA, Università di Architettura di Ascoli Piceno, Crociera Mediterranea di Zingara, MedVideoFestival). Membro fondatore di 1:1projects, un network di produzione e ricerca culturale, con base a Roma e a Londra, collabora con le riviste Arte e Critica, Tema Celeste e Flash Art, con lo Studio Matteo Boetti ed è direttore artistico di qwatz, residenza per artisti a Roma che sviluppa una ricerca tra arte e cinema.
Valeria Villeggia, Chiara Strada, Mia Schettino: trio vocale si avvicinano alla musica giovanissime, partecipando a diversi cori di voci bianche e a formazioni corali giovanili. Studiano pianoforte e canto, approfondendo il repertorio Rinascimentale e Barocco con Angela Bucci e R. M. Meister.
Attualmente studiano Composizione Sperimentale col M° G.Piazza, M° L.Pelosi presso il Conservatorio S.Cecilia di Roma e col M° R. Mirigliano presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze.
Accomunate dall'interesse per il canto e per la composizione, formano nel 2004 il trio vocale "Pupille Arciere", con il quale hanno intrapreso una variegata attività concertistica, spaziando dalla Musica Antica a quella Contemporanea, dal Jazz swing alla Musica leggera, anche grazie ad arrangiamenti originali e composizioni proprie.
Valeria Valleggia, soprano; Chiara Strada, mezzosoprano, Mia Schettino, contralto.
Marco Papa: (Ancona, 1973) lavora sia utilizzando le tecniche artistiche più classiche, come scultura, disegno e fotografia, sia avvalendosi in modo decisamente innovativo di video, performance e installazione, analizzando in profondità i fenomeni sociali e operando una critica iconografica.
Tra le mostre personali:
Dancing on the Verge - Black Gene, performance, Spazio Lambretto, Milano, Auto Sacrifice Event, ILJU Arts, Heung-kook Bld, Seoul, Dancing on the Verge, DiArt, Trapani, VTO alias OTV, VTO Gallery, London, Dancing on the Verge, introduzione al progetto, Viafarini, Milano, Where’s Love, Galleria Autori Cambi, Roma, Our Black Moment, Museo de Arte Contemporanea, Buenos Aires, Our Black Moment, proiezione pirata, Milano e Berlino, Così com’ ero, Galería Luís Adelantado, Valencia.
Tra le collettive:
Camera con Vista. Interni in Italia 1900-2000, Palazzo Reale, Milano, Collector's Choice: Collection 2, Daelim Contemporary Art Museum, Seoul, Wireless, La Rada, Locarno, Fade to black, White Cube, Umea, Sweden, Video Unplugged, Galleri S.E., Bergen, Final Cuts, Union Gallery, Londra, 7sieben, Galleria Rachel Haferkamp, Colonia, Video Invitational, Galleria fa projects, Londra, West und Werkstatt, Projects United GmbH, Zurigo, Am horizont des sheens, School of Arts, Vienna, Coquito con mortadella, Fondacìon Ludwig, La Habana, Cuba, Giovane Arte Italiana, Kunstmuseum Dusseldorf; Kunstmuseum Colonia.
Nel 2006 la casa editrice Charta pubblica il libro Dancing on the Verge.
Nel 2007 vince la decima edizione del premio internazionale d’arte contemporanea Ermanno Casoli.
Damiana Leoni
Benedetta Bulgari
Giovanni Bulgari
E se l’arte partisse da altro?
Per una serie di coincidenze, tredici artisti, due persone che lavorano nel mondo dell’arte e una giovane coppia si sono incontrati e frequentati per un anno. Il desiderio di stare insieme e di confrontarsi umanamente e professionalmente a prescindere da qualsiasi interesse ha creato una serie di affinità intense tra il lavoro di uno, il pensiero di un altro, la storia di un altro ancora. La giovane coppia li ha invitati a condividere uno spazio concreto: la loro futura casa ancora vuota, è stata abitata dagli artisti e si è trasformata in un cantiere di idée e di progetti. Gli artisti hanno lavorato sulle crepe dei muri, per le scale, nelle stanze, sul terrazzo, negli armadi, nei bagni, in cucina, creando 25 opere tra disegni, installazioni, fotografie, video, sculture e performance poetiche e musicali. I lavori esprimono il senso dell’incontro, dello scambio e del dialogo positivo di un progetto umano divenuto arte.
Questo dialogo autentico e spontaneo è anche dialogo con il passato, con la Storia, la memoria viva (presente extra-temporale dell’arte). In un momento storico in cui qualsiasi azione ricade negli ingranaggi di un sistema rigido emerge l’urgenza di riproporre il ruolo dell’artista come soggetto, che libero da dinamiche individualistiche riconosce nell’autenticità dell’altro, l’autenticità dell’ARTE.
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Fiorella Rizzo: il rapporto arte-vita si delinea strettissimo nella ricerca artistica di Fiorella Rizzo, caratterizzata sin dai primi anni settanta da una forte prevalenza plastica e uso di vari materiali. Nel 1974 si trasferisce da Lecce a Roma. E’ del 1977 la sfera di vetro che racchiude un chicco di grano di cui scrive: “L’arte come la natura nasconde i misteri nel visibile”. Dopo le prime mostre personali: Bari 1977, Salerno 1978, Roma 1979, è stata presentata da Tommaso Trini nella mostra “Arte e Critica” 1981, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, e qui si pone l’attenzione della critica nazionale e internazionale partecipando alla mostra di “Art and Critics”, 1982 Marshall Field’s, Chicago. L’arte, la vita e la Storia rappresentano un territorio sconfinato, senza barriere da percorrere alla ricerca di valori e certezze interiori come nelle installazioni “Campana” 1980, “Moto iniziale”, “Per guardare il cielo”, Genetliaco 1991-91. Tra le numerose mostre: “Tridimensionale” 1984, Galleria d’Arte Contemporanea Termoli; “Villa Massimo Arte”, 1987, Accademia Tedesca, Studio E, Roma; “Il colore dei miracoli”, 1987, Castello di Volpaia, Siena; “Cripta” 1989-91 e “Naulo” 1991-93 alla Galleria Stefania Miscetti, Roma. Dal1989 al 1992 è presente in vari musei degli Stati Uniti tra cui The Philips Collection, Washinghton, con la mostra “Ethernal Metaphors: New Art from Italy”. Nel 1994 “La Sonnambula” alla Temple Gallery di Roma; “Relief minimaux” Passage de retz, Parigi; Ipotesi sulla scultura” Sala Chierici, L’Aquila. “Artisti in Pedana”, Palazzo delle Esposizioni, 1995, Roma; “Dadaismo e Dadaismi, Palazzo Forti, 1997 Verona; “Lavori in Corso”, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, 1997, Roma; Eteronymus” S. Michele a Ripa, Roma; 1998 “Prima Biennale dei Parchi Natura e Ambiente” Palazzo Farnese, 1998, Roma; “Scatola Nera”, Galleria Martano, 1998, Torino. Dal 2000 al 2002 lavora a Londra ed espone alla Essor Gallery di Londra e all’Istituto Italiano di Cultura di Berlino “Kaleidescope”, un lavoro fotografico poi riesposto nel 2006 nell’ambito del Festival Internazionale della FotoGrafia, a villa Poniatowski, Roma. Sempre nel 2006 espone “Match”, 1995-2003, al “Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Palazzo Colonna”, Genazzano, Roma.
Melania Comoretto: e’ nata a Torino nel 1975. Partendo dalla fotografia come mezzo di indagine sociale, sviluppa una ricerca attraverso ritratti di luoghi e di persone, analizzando il rapporto intimo tra spazio e identità.
Dopo aver lavorato come assistente e reponsabile di progetto al Toscana Photographic Workshop, si e’ specializzata nel 2005 all’International Centre of Photography di New York. Da un anno e mezzo fa parte della Masterclass “Reflexions” tenuta da Giorgia Fiorio e Grabriel Bauret. Attualmente lavora come fotografa free lance per quotidiani e settimanali italiani; documenta per la Regione Piemonte il territorio e in particolar modo le aree dove la Regione sta implementando progetti di sviluppo; ha svolto un progetto di documentazione sulla condizione delle donne in Siria per l’Ambasciata Siriana a Roma (la prima parte di questo lavoro e’ stata esposta nel 2007 alla Fondazione Valerio Riva di Venezia e a Palazzo Spinelli a Firenze); parte del suo lavoro è esposto alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che l’ha acquisito nella collezione permanente.
Donato Piccolo: le sue prime mostre presentano una forte decontestualizzazione degli elementi reali all’interno degli spazi. Un barbone diventa editore e viene esposto come trofeo, un giornale diventa “Il Giornale di Un Solo Giorno” e alcuni robot cominciano ad interagire con il pubblico cercando risposte umane a domande disumane. In seguito l’artista comincia ad inserire nelle esposizioni elementi più direttamente fruibili: “opere d’arte tangibili”. Il suo lavoro è intriso di filosofia esistenzialista e poliformia di linguaggio. Il suo lavoro si insinua nei mendri della robotica, della meccanica e della biologia per indagare all’infinito sul concetto di Fragilità di esistenza, sul rapporto Vita-Morte, sul significato di corpo e spirito, di interno ed esterno. Nelle opere di Donato Piccolo l’uomo ha un posto centrale sia in un’accensione critica e non. E’ tramite la sua percezione che arte e vita si incontrano dando vita al connubio tra organico ed inorganico. Nella fruizione diretta delle sue opere si scorge il rapporto esterno-interno affrontato attraverso una “Forzatura Naturale dell’Individuo”, ovvero uno stato d completa “attenzione a quello che succederà”.
Le sue opere sono adesso presenti alla 52ma Biennale di Venezia, dopo precedenti mostre personali e collettive tra cui: “Storia di un non-nato” alla galleria Maretti Arte di Monaco (2007); “Neve”, a Huynnart studio di Roma (2006); “Worter”, alla galleria Stefania Miscetti di Roma (2006); “Memorie: tracce”, Palazzo Rialto Santambrogio, Roma (2006); “K-Event”, KunstArt, Bolzano (2006); “Housekeeping”, personale nel ciclo Domestica alla galleria Soligo Art Project di Roma (2005); “outcomeout”, Soligo Art Project, Roma (2005); “CUORE 2/DIRTY”, galleria Rayapunto, Salamanca, Spagna (2003).
Vincenzo Rulli: Vincenzo Rulli è nato a Roma nel 1980. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Roma presso la cattedra di scultura. Nel 2007, nella galleria Punctum, la sua personale dal titolo "Arianna", nella quale, partendo dal mito del Minotauro, indaga la possibilità di ritrovare la propria identità nell'altro, restituendo al labirinto il suo ruolo di specchio, spazio in cui si fonda il confronto con l'alterità. Le sue opere sono il risultato della combinazione di diversi media (video, scultura, installazione e audio) volti a indagare come la realtà è plasmata dalla luce e dal suono nello spazio/tempo.
Alessandro Cicoria: nato a S. Benedetto del Tronto nel 1980, ha iniziato l’attività fotografica fin da molto giovane, parallelamente agli studi di Lettere e Filosofia all’università dell’Aquila. La sua ricerca si esprime attraverso i mezzi analogici, e spazia dal reportage alla fotografia artistica. Tiene laboraori di fotografia in collaborazione con vari comuni. Nel 2003 ha vinto il primo premio di un concorso fotografico organizzato dalla Regione Abruzzo dove continua ad esporre. Dopo varie mostre personali e collettive in spazi non istituzionali, nel 2005 partecipa ad una collettiva di artisti internazionali a Bruxelles dal titolo Artgents, sponsorizzata dal comune della città. Ad ottobre 2007 partecipa ad un evento extra della Festa del Cinema di Roma con una serie fotografica dal titolo “crono-visore”.
Mario Lamberti: Negli anni universitari nella facolta' di economia... approfondendo lo studio personale della filosofia in me nacque la poesia... Nel 2001 pubblicai la mia prima raccolta di poesie e disegni "colti da un grappolo di sole" distribuita da me fino a 500 copie e donata fino a 1600 copie... La raccolta racchiude in se' la ricerca nella vita del senso......cio' che di tattile nn si puo' trovare..... (felicità) in seguito l'intensità e gli incontri nell' eterna citta'mi lasciarono scoprire in me, la pittura (2003) in modo da scavare nella poetica... nel linguaggio... cosi poi la sperimentazione delle varia tecniche pittoriche in un periodo di disciplina yogica meditativa mi portò alla scoperta di uno stile di una "tecnè"tecnica inquanto Arte di vivere l'opera umana.....sintetizzato e citato nel libro catalogo di pensieri e pittura "Accade pub.2005/06" con la formula "Cx3p"(costanza di pensiero pratica preghiera)
ove la tela è svincolata dallo studio dalle parete... poiche è e diviene un essere sempre piu animato con cui passegiare mangiare...spesso viene portata arrotolata nei luoghi di contemplazione vicino a corsi d'acqua dove nel "mio" fare, in lei si manifesta il colore la piega la trasformazine.....la vita nel suo fluire irripetibile.....cosi dopo la laurea e varie esperieze lavorative mi dedicai completamente a vivere l'Arte come un impegno , piu di professione, una devozione che è aldilà dei soli spazi dati all'arte...è in ogni passo... ed è divenuta... Economia Poetica celebrazione dell'economia Esistenziale..in parte racchiusa...nella ultima raccolta non publicata ma declamata "Ascoltati in M A R E" ove si celebra l' Ascoltto l'imposesso'l'Irripetibile
cosi anche la pittura diviene scultura performance poesia analogia con l' E.P. attraveso la T.t.tela trasporto....operato che coinvolge più persone più sensazioni per mezzo di una piega sulla tela estesa che a ritmo di una danza diviene una forma compresa simbolo della partecipazione e dell' emotività condivisa.....
Julia Frommel: si muove tra fotografia, design e cucito. Il suo lavoro esprime la ricerca dell’ironia nella vita di tutti i giorni, estrapolandone le atmosfere surreali e nostalgiche.
Nata nel 1978 a Bonn, in Germania, cresciuta tra Roma ed Amsterdam. Nel 2003 si diploma in Disegno Industriale a Roma. In seguito lavora anche con la fotografia e partecipa a varie mostre, tra cui al Salone del Mobile di Milano. Attualmente gestisce insieme al designer Tatiana ‘Galerie Knap’ , una piccola galleria-negozio di arte e design autoprodotto nel centro di Amsterdam.
Guendalina Salini: Il suo lavoro si muove tra ironia e meraviglia. Installazioni, collage e video che si nutrono del linguaggio dell’arte e si misurano con la transitorietà e la fragilità della nostra condizione umana, ponendo sempre mobilità e leggerezza come gli strumenti del linguaggio grazie ai quali è ancora possibile riscattarsi e aprire nuovi spazi poetici. Le sue opere giocano con l’effimero, la sospensione: immagini che sembrano sempre sul punto di sparire, collage di coriandoli, disegni eseguiti sul muro con tanti piccoli fori, parole scritte su un lenzuolo e poi lavate via, una miriade di girandole di carta… I suoi video mettono in scena con ironia, l’estraniamento e lo stupore dell’uomo nel mondo. Si è formata a Londra presso la Byam Shaw School of Art e la Middlesex University, partecipando nella capitale inglese alle sue prime mostre collettive dal 1996. In seguito, sempre a Londra, ha lavorato con la Galleria Sprovieri. Ha esposto opere, realizzato installazioni e proiettato video in gallerie, spazi pubblici e festival, a Roma, Cosenza, Genazzano, Buenos Aires, Belfast, Locarno. Vive e lavora a Roma.
Marino Melarangelo: nato a Teramo nel 1974, conseguita la maturità al liceo Artistico di Teramo, si diplioma all'Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di pittura del Prof. Aldo Turchiaro. Il suo lavoro si esprime principalmente con il disegno che, attraverso varie tecniche, sviluppa una ricerca sugli aspetti architettonici, metaforici e fantastici delle forme geometriche e di figure umane. A partire dal 1991 espone in mostre personali e collettive tra cui "Expo-Profum", selelezione di 15 artisti delle Accademie di Belle Arti d'Italia all'interno della fiera "Cosmoprof"-Bologna (1995); Anacronismi a Lo Svarietto,Teramo e The Gym, Bologna (1996); "Identità in codice"- Saletta d'Arte " I sentieri del vento" , Pescara (1999); “In memoria della Shoah, tributo ad Edith Bruck”, Istituto Italiano di Cultura Budapest (2003); Artisti per la Palestina, Parigi Centro Polifunzionale La Villette (2004).Vive e lavora tra Teramo e Roma.
Benedetta di Loreto: mostre, laboratori e scrittura sono gli strumenti che utilizza per studiare l’arte nel suo rapporto con la quotidianità, come elaborazione di racconti, commenti, osservazioni critiche ed estetiche che nascono dalla necessità dell’uomo di entrare in un rapporto più stretto con la vita. Laureata in Storia dell’Arte Contemporanea, dopo aver lavorato al Palazzo delle Esposizioni di Roma per la mostra “Italian Studio Program” nel 2001, ha vinto una borsa di studio per il Curatorial Traning Program al MAGASIN di Grenoble in Francia. Ha poi lavorato come curatrice con la Fondazione Pistoletto a Biella, con il museo Mucha di Anversa, con la Fondazione Baruchello di Roma e il WPS1/MoMA di New York. Dopo le esperienze di critica, laboratori, tavole rotonde e di coordinamento di ricerche artistiche, ha collaborato con contesti in cui l’arte è osservata nella sua struttura, nei suoi contenuti, nella sua capacità comunicativa (GARBA, Università di Architettura di Ascoli Piceno, Crociera Mediterranea di Zingara, MedVideoFestival). Membro fondatore di 1:1projects, un network di produzione e ricerca culturale, con base a Roma e a Londra, collabora con le riviste Arte e Critica, Tema Celeste e Flash Art, con lo Studio Matteo Boetti ed è direttore artistico di qwatz, residenza per artisti a Roma che sviluppa una ricerca tra arte e cinema.
Valeria Villeggia, Chiara Strada, Mia Schettino: trio vocale si avvicinano alla musica giovanissime, partecipando a diversi cori di voci bianche e a formazioni corali giovanili. Studiano pianoforte e canto, approfondendo il repertorio Rinascimentale e Barocco con Angela Bucci e R. M. Meister.
Attualmente studiano Composizione Sperimentale col M° G.Piazza, M° L.Pelosi presso il Conservatorio S.Cecilia di Roma e col M° R. Mirigliano presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze.
Accomunate dall'interesse per il canto e per la composizione, formano nel 2004 il trio vocale "Pupille Arciere", con il quale hanno intrapreso una variegata attività concertistica, spaziando dalla Musica Antica a quella Contemporanea, dal Jazz swing alla Musica leggera, anche grazie ad arrangiamenti originali e composizioni proprie.
Valeria Valleggia, soprano; Chiara Strada, mezzosoprano, Mia Schettino, contralto.
Marco Papa: (Ancona, 1973) lavora sia utilizzando le tecniche artistiche più classiche, come scultura, disegno e fotografia, sia avvalendosi in modo decisamente innovativo di video, performance e installazione, analizzando in profondità i fenomeni sociali e operando una critica iconografica.
Tra le mostre personali:
Dancing on the Verge - Black Gene, performance, Spazio Lambretto, Milano, Auto Sacrifice Event, ILJU Arts, Heung-kook Bld, Seoul, Dancing on the Verge, DiArt, Trapani, VTO alias OTV, VTO Gallery, London, Dancing on the Verge, introduzione al progetto, Viafarini, Milano, Where’s Love, Galleria Autori Cambi, Roma, Our Black Moment, Museo de Arte Contemporanea, Buenos Aires, Our Black Moment, proiezione pirata, Milano e Berlino, Così com’ ero, Galería Luís Adelantado, Valencia.
Tra le collettive:
Camera con Vista. Interni in Italia 1900-2000, Palazzo Reale, Milano, Collector's Choice: Collection 2, Daelim Contemporary Art Museum, Seoul, Wireless, La Rada, Locarno, Fade to black, White Cube, Umea, Sweden, Video Unplugged, Galleri S.E., Bergen, Final Cuts, Union Gallery, Londra, 7sieben, Galleria Rachel Haferkamp, Colonia, Video Invitational, Galleria fa projects, Londra, West und Werkstatt, Projects United GmbH, Zurigo, Am horizont des sheens, School of Arts, Vienna, Coquito con mortadella, Fondacìon Ludwig, La Habana, Cuba, Giovane Arte Italiana, Kunstmuseum Dusseldorf; Kunstmuseum Colonia.
Nel 2006 la casa editrice Charta pubblica il libro Dancing on the Verge.
Nel 2007 vince la decima edizione del premio internazionale d’arte contemporanea Ermanno Casoli.
Damiana Leoni
Benedetta Bulgari
Giovanni Bulgari
28
ottobre 2007
Invita
Dal 28 ottobre al primo novembre 2007
giovane arte
Location
APPARTAMENTO PRIVATO – VIA DI SAN PAOLO
Roma, Via Di San Paolo Alla Regola, 28a, (Roma)
Roma, Via Di San Paolo Alla Regola, 28a, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18,00 alle 24,00
Vernissage
28 Ottobre 2007, ore 18
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