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Invito all’opera #6
Prosegue il ciclo di mostre dove l’opera è al centro dell’attenzione.
Comunicato stampa
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Definizioni / 1970 1970
Maurizio Nannucci
Maurizio Nannucci (Firenze 1939, vive e lavora tra Firenze e il sud della germania) appartiene alla generazione tra le più inventive e sperimentali degli ultimi decenni. Fin dalla metà degli anni ‘60 Nannucci esplora le sfaccettature delle relazioni tra linguaggio, scrittura e immagini, indagando concetti e idee linguistiche tramite l'uso di diversi media, compresi fotografia, video, libri d'artista, pubblicazioni e installazioni sonore.
La sua indagine artistica in un mondo in continua evoluzione gli ha permesso di sviluppare un approccio interdisciplinare alle pratiche artistiche, creando così un network di cooperazioni nei campi dell'arte, dell'architettura, della poesia. Oltre che al linguaggio, è interessato al colore in ogni sua manifestazione.
Nel 1967 inizia a creare le prime scritte in neon, aggiungendo ulteriore significato al suo lavoro e stimolando un piacere sensoriale.
Nei primi anni ‘90 inizia a collaborare con famosi architetti e realizza progetti artistici in architetture pubbliche.
Maurizio Nannucci ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta Kassel, e alle Biennali di Sao Paolo, Sydney, Istanbul e Valencia.
Il lavoro Definizioni / 1970, è composto da 5 proiettori diapositiva nei quali ruotano trentotto coppie di parole. Queste coppie sono formate da un sostantivo femminile al quale l’artista accosta il participio passato del verbo corrispondente: “Affermazione affermata”, “Informazione informata”…Si viene così a creare una deriva del senso via via fino all’ultima “Negazione negata”, l’opposto della coppia iniziale. Per le leggi linguistiche, si risolve nel suo annullamento attraverso la doppia negazione.
Enzo con il singhiozzo 2006
Riccardo Benassi
Riccardo Benassi (Cremona, Gennaio 1982) vive tra Cremona e Bologna. Nel 2004 e' stato selezionato al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti, visiting Professor Jimmie Durham. Nel 2004 la sua performance -Piece for 20 Hands- e' stata inserita nel DVD catalogo IXEM (Italian Experimental Electronic Music). Selezionato al Premio Dams nelle edizioni 2002, 2003, 2004.
Nel lavoro Enzo con il singhiozzo Riccardo Benassi campiona e rimescola, stravolge e gioca con le sonorità di un famoso brano di Enzo Iannacci.
L’opera di Riccardo Benassi è presentata in collaborazione con RAM Radioartemobile.
Noi siamo il passato oscuro del mondo 2010
Silvia Giambrone
Silvia Giambrone, giovane artista siciliana (Agrigento, 1981), vive e lavora tra Roma e Berlino. La ricerca di Silvia Giambrone, che lavora con fotografia, performance, video e installazioni site-specific, riflette sulla dimensione politica del linguaggio, inteso come luogo in cui si consumano le relazioni, le identità si incontrano, si mescolano e si ridefiniscono.
Il lavoro Noi siamo il passato oscuro del mondo (frase presa dal libro di Carla Lonzi Sputiamo su Hegel) è realizzato con scritte adesive bianche collocate su una parete bianca, in modo da evidenziare una visibilità misteriosa, difficile da vedere e da comprendere, costringendo lo spettatore ad uno sforzo analitico; è infatti il misterioso, l’incomprensibile ciò verso cui si deve tendere e si deve agire.
L’artista presenta anche Io nel settembre 2009, all’altezza di un universo senza risposte, un autoritratto composto da nove fogli di carta velina su cui era presente un alfabeto trasferibile che l’artista ha cancellato fino a lasciare le lettere a lei necessarie, indagando quindi la propria identità per metodo di sottrazione.
Il misuratore di orecchie 2004
Francesco Schiavulli
La ricerca di Francesco Schiavulli (Bari, 1963), che si esprime con la fotografia, il video e le installazioni, nasce dal teatro ed è dedicata prevalentemente allo studio del corpo e mostra una sofferta partecipazione al tema sociale ed al ruolo subalterno legato al lavoro e all’emigrazione. L’opera Il misuratore d’orecchie, disegni di orecchie incollate su cartoncino, progetto in cui è evidente una ricerca di conoscenza maniacale del corpo attraverso i suoi dettagli, è una vera e propria schedatura di un particolare fisionomico. È un progetto complesso – accompagnato da documentazione video, di cui Francesco Schiavulli cura regia, riprese e montaggio - che lo impegna per anni e che gli permette di indagare l’identità umana e le emozioni, con l’obiettivo di stravolgere e sconvolgere i sensei e gli equilibri, ponendo altri ritmi e percezioni rispetto alle convenzioni e ai modelli comportamentali imposti dal sistema.
Painting 2009
Vladimir Nikolic
Vladimir Nikolic (Belgrado, 1974), artista serbo che ha già esposto in Europa e America, si muove con disinvoltura fra le citazioni che scomoda per smantellare ogni tentativo di categorizzazione del proprio lavoro. Aveva iniziato col chiarire che la sua nazionalità non lo obbligava a incentrare la propria opera sul tema della guerra o su quel folklore che l'Occidente ama legare all’Est Europa, così ha assoldato una “piangitrice” montenegrina professionista per rendere omaggio alla tomba di Duchamp. E il Pompidou lo aggiunge subito alle proprie collezioni.
Nel lavoro Painting Nikolic lascia uno spiraglio alla necessità di creare forme; non c’è audio e viene lasciato al visitatore il compito di narratori di questo tableau abstract, in cui l’artista sposta sagome di cartone, realizzando quadri tra il Suprematismo e i primi esperimenti della psicologia della Gestalt, fino ad ammiccare a una croce rossa che ricorda quella presente in tanti lavori di Beyus.
Maurizio Nannucci
Maurizio Nannucci (Firenze 1939, vive e lavora tra Firenze e il sud della germania) appartiene alla generazione tra le più inventive e sperimentali degli ultimi decenni. Fin dalla metà degli anni ‘60 Nannucci esplora le sfaccettature delle relazioni tra linguaggio, scrittura e immagini, indagando concetti e idee linguistiche tramite l'uso di diversi media, compresi fotografia, video, libri d'artista, pubblicazioni e installazioni sonore.
La sua indagine artistica in un mondo in continua evoluzione gli ha permesso di sviluppare un approccio interdisciplinare alle pratiche artistiche, creando così un network di cooperazioni nei campi dell'arte, dell'architettura, della poesia. Oltre che al linguaggio, è interessato al colore in ogni sua manifestazione.
Nel 1967 inizia a creare le prime scritte in neon, aggiungendo ulteriore significato al suo lavoro e stimolando un piacere sensoriale.
Nei primi anni ‘90 inizia a collaborare con famosi architetti e realizza progetti artistici in architetture pubbliche.
Maurizio Nannucci ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia, a Documenta Kassel, e alle Biennali di Sao Paolo, Sydney, Istanbul e Valencia.
Il lavoro Definizioni / 1970, è composto da 5 proiettori diapositiva nei quali ruotano trentotto coppie di parole. Queste coppie sono formate da un sostantivo femminile al quale l’artista accosta il participio passato del verbo corrispondente: “Affermazione affermata”, “Informazione informata”…Si viene così a creare una deriva del senso via via fino all’ultima “Negazione negata”, l’opposto della coppia iniziale. Per le leggi linguistiche, si risolve nel suo annullamento attraverso la doppia negazione.
Enzo con il singhiozzo 2006
Riccardo Benassi
Riccardo Benassi (Cremona, Gennaio 1982) vive tra Cremona e Bologna. Nel 2004 e' stato selezionato al Corso Superiore di Arti Visive della Fondazione Ratti, visiting Professor Jimmie Durham. Nel 2004 la sua performance -Piece for 20 Hands- e' stata inserita nel DVD catalogo IXEM (Italian Experimental Electronic Music). Selezionato al Premio Dams nelle edizioni 2002, 2003, 2004.
Nel lavoro Enzo con il singhiozzo Riccardo Benassi campiona e rimescola, stravolge e gioca con le sonorità di un famoso brano di Enzo Iannacci.
L’opera di Riccardo Benassi è presentata in collaborazione con RAM Radioartemobile.
Noi siamo il passato oscuro del mondo 2010
Silvia Giambrone
Silvia Giambrone, giovane artista siciliana (Agrigento, 1981), vive e lavora tra Roma e Berlino. La ricerca di Silvia Giambrone, che lavora con fotografia, performance, video e installazioni site-specific, riflette sulla dimensione politica del linguaggio, inteso come luogo in cui si consumano le relazioni, le identità si incontrano, si mescolano e si ridefiniscono.
Il lavoro Noi siamo il passato oscuro del mondo (frase presa dal libro di Carla Lonzi Sputiamo su Hegel) è realizzato con scritte adesive bianche collocate su una parete bianca, in modo da evidenziare una visibilità misteriosa, difficile da vedere e da comprendere, costringendo lo spettatore ad uno sforzo analitico; è infatti il misterioso, l’incomprensibile ciò verso cui si deve tendere e si deve agire.
L’artista presenta anche Io nel settembre 2009, all’altezza di un universo senza risposte, un autoritratto composto da nove fogli di carta velina su cui era presente un alfabeto trasferibile che l’artista ha cancellato fino a lasciare le lettere a lei necessarie, indagando quindi la propria identità per metodo di sottrazione.
Il misuratore di orecchie 2004
Francesco Schiavulli
La ricerca di Francesco Schiavulli (Bari, 1963), che si esprime con la fotografia, il video e le installazioni, nasce dal teatro ed è dedicata prevalentemente allo studio del corpo e mostra una sofferta partecipazione al tema sociale ed al ruolo subalterno legato al lavoro e all’emigrazione. L’opera Il misuratore d’orecchie, disegni di orecchie incollate su cartoncino, progetto in cui è evidente una ricerca di conoscenza maniacale del corpo attraverso i suoi dettagli, è una vera e propria schedatura di un particolare fisionomico. È un progetto complesso – accompagnato da documentazione video, di cui Francesco Schiavulli cura regia, riprese e montaggio - che lo impegna per anni e che gli permette di indagare l’identità umana e le emozioni, con l’obiettivo di stravolgere e sconvolgere i sensei e gli equilibri, ponendo altri ritmi e percezioni rispetto alle convenzioni e ai modelli comportamentali imposti dal sistema.
Painting 2009
Vladimir Nikolic
Vladimir Nikolic (Belgrado, 1974), artista serbo che ha già esposto in Europa e America, si muove con disinvoltura fra le citazioni che scomoda per smantellare ogni tentativo di categorizzazione del proprio lavoro. Aveva iniziato col chiarire che la sua nazionalità non lo obbligava a incentrare la propria opera sul tema della guerra o su quel folklore che l'Occidente ama legare all’Est Europa, così ha assoldato una “piangitrice” montenegrina professionista per rendere omaggio alla tomba di Duchamp. E il Pompidou lo aggiunge subito alle proprie collezioni.
Nel lavoro Painting Nikolic lascia uno spiraglio alla necessità di creare forme; non c’è audio e viene lasciato al visitatore il compito di narratori di questo tableau abstract, in cui l’artista sposta sagome di cartone, realizzando quadri tra il Suprematismo e i primi esperimenti della psicologia della Gestalt, fino ad ammiccare a una croce rossa che ricorda quella presente in tanti lavori di Beyus.
24
giugno 2010
Invito all’opera #6
Dal 24 giugno al 24 luglio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 12–19
Vernissage
24 Giugno 2010, ore 18.00
Autore
Curatore