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Invito all’opera #7
Prosegue il ciclo di mostre dove l’opera è al centro dell’attenzione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Achille Bonito Oliva
Invito all'opera
Inaugurazione Venerdì 8 Ottobre ore 18.30
Galleria Il Ponte Contemporanea
Via di Monserrato 23 – 00186 Roma
Katharina Sieverding
Ressource Terabyte
2009
galleria uno
Katharina Sieverding (Praga 1944), figura importantissima dell'arte contemporanea, proveniente dalla scuola di Düsseldorf, ha elaborato un percorso del tutto personale basato sulla riscoperta della forza artistica e semantica del mezzo fotografico.
Deve la sua notorietà alla trasposizione degli eventi della sua epoca su gigantografie, che illustrano processi e trasformazioni su larga scala: dai processi biologici di un repertorio clinico e scientifico, agli eventi politici, alle variazioni somatiche. Un riconoscibile tratto iconografico ed un lavoro sull'interpretazione della percezione, come possibilità di un'ulteriore e più profondo mutamento, inteso sia nei suoi caratteri esteriori che nei dati strutturali sociali.
I lavori recenti di Katharina Sieverding si focalizzano su montaggi e interstizi di spazi, riferimenti, e protagonisti portati all'estremo. Queste proiezioni della serie “Ressource Terabyte 2009/10” sono per la maggior parte divise verticalmente in tre parti e di un colore intenso, complementare, polarizzante, per esempio giallo/magenta, rosso/verde, blu oltremare/arancione-rosso, turchese/rosa, bianco/rosso, etc. La struttura basica di queste proiezioni di dati sono documentari in bianco e nero, frammenti di registrazioni ossessive dei sistemi dell'arte, dell'economia, della storia, dell'affezione, di performances personali, di rovina.
Donatella Spaziani (matita su carta)
Pièce
2010
atrium
Alla base della ricerca di Donatella Spaziani, la quale si serve di diverse tecniche artistiche come la scultura, la fotografia, il disegno e le sperimentazioni sonore, c’è il dialogo tra lo spazio circostante e il corpo, tra mondo esteriore e dimensione interiore.
Per Invito all'opera l'artista presenta, in collaborazione con Alessandro Tomei, Pièce, una registrazione sonora di una performance nella quale dialogano un sax tenore e una matita. La composizione è registrata in presa diretta. L'opera può essere definita come una prova di comunicazione tra il suono della matita sulla carta e quello dello strumento musicale.
L'opera è presentata in collaborazione con RAM Radioartemobile.
Coralla Maiuri
Per quel che ricordo
2010
galleria due
Coralla Maiuri, nata a Roma, ha studiato a Hong Kong. Ha partecipato nel 2005 alla mostra “Il fucile è nell’aria”, nello spazio di Assab One di Milano con una presentazione di Bettina della Casa. Tra le sue principali mostre collettive va ricordata la mostra “Altre lilith” a cura di Rosetta Gozzini, ancora in corso nelle Scuderie Aldobrandini di Frascati e nel 2004 “Elettricità” a cura di Giuliana Stella a Palazzo Primavera di Terni.
Da sempre il lavoro dell’artista si contraddistingue per le sinuose forme lontane che, come lei stessa suggerisce, traggono ispirazione da un suo rapporto profondo e viscerale con la terra ed è dalla terra che coglie quel sentimento di ricettività di madre che abbraccia tutto e che tutto comprende.
Per Invito all'opera l'artista realizza un grande dipinto in smalto su plexiglass, un'immagine forte e serena realizzata con colori tenui che pacificano e forme morbide, sinuose ed organiche.
Il dipinto, solo apparentemente decorativo, è invece frutto di un lungo e complicato lavoro di sintesi e di purificazione; sono infatti assenti riferimenti alla realtà, all'ideologia, al mondo concreto e sensibile. Il risultato di questo processo di liberazione è un'immagine iconografica che vuole e riesce ad inglobare tutto ciò; lo scopo del suo lavoro è la ricerca di un equilibrio atavico, sempre sul punto di infrangersi.
Virginia Ryan
The castaways project
2004
L'artista e scrittrice Virginia Ryan ha iniziato il lavoro The Castaway Project nel 2004 ed ha continuato a svilupparlo per molti anni. Sin da quel momento ha realizzato circa 2000 dipinti scultorei, ognuno della misura 24 x 29 cm, con oggetti portati dalle onde e raccolti dall'artista lungo le coste di Accra, in Ghana. Tutti i lavori sono imbiancati, slavati e coperti con sfoglie grigio-oro, così da ricordare il colore della schiuma e della sabbia lì dove le onde si infrangono sulle coste i cui abitanti sono stati presi e schiavizzati per costruire il nuovo mondo. Il lavoro riempie i muri, creando un ambiente cosciente della storia eliminata e creata e la memoria di spostamenti, oro e schiavitù lungo quella che un tempo era la Dorata Costa Africana.
Ileana Florescu
Persefone
galleria tre
A distanza di quattro anni Ileana Florescu torna ad esporre alla galleria Il Ponte Contemporanea proponendo tre immagini enigmatiche dove appare per la prima volta un corpo umano privo di qualsiasi legame spazio-temporale: non una Ofelia come a prima vista potrebbe sembrare ma una Kore immersa nel liquido primordiale. Il rinvio al mito di Persefone è immediato. Figlia di Zeus e di Demetra, dea delle messi, Persefone fu rapita da Ade. Imprigionata negli Inferi le venne offerta della frutta che una volta mangiata l'avrebbe confinata per l'eternità nell'oltretomba. Ignara del tranello, la dea mangia sei semi di melograno. Ma scoperto l'inganno ai danni della figlia, Demetra, in preda all’ira, impedisce che in terra i raccolti diano frutti. Ade é costretto a cedere ai suoi ricatti concedendo a Persefone di trascorrere negli Inferi tanti mesi quanti i semi di melograno inghiottiti e i restanti sulla terra. Trascorsi dunque sei mesi nelle dimore ctonie che le conferiscono l’attributo di Dea della Morte, Persefone riemerge sulla terra trasformandosi in colei che dà la vita. E' proprio su questo doppio registro Genos/Thanatos che Florescu riflette e vuol far riflettere. In questi scatti l’intimità nell'atto simbolico del risveglio, della rigenerazione e della transizione è colto egregiamente dall'artista suscitando una grande empatia emotiva nello spettatore.
Annalisa Pintucci
Dipinto secolo XXI
2010
Il suo lavoro inizia nel 1985, con il collettivo artistico VITRIOL. Atmosfere underground per la sua prima esposizione organizzata in un garage, cui fa seguito, con lo stesso gruppo, la mostra "HC1+F1C4", a Bari. Inizialmente si interessa alla sua arte il critico barese Pietro Marino, che cura la sua prima personale alla Galleria Centrosei nel 1985 e la invita alla collettiva 'Onda del sud' al Castello Svevo di Bari. È nel 1990 che iniziano i suoi contatti con Milano - La Fabbrica del vapore e Studio Alchimia - e con Achille Bonito Oliva, che la invita sin da allora in alcune mostre collettive sino alla edizione 2009 di INTRAMOENIA EXTRA ART nel castello di Barletta. Si consolida nel tempo il sodalizio artistico con la galleria Bonomo,
dove ha esposto la sua ultima mostra personale.
Le ornamentazioni geometrico–naturalistiche... L'isolamento del frammento pittorico si ritrova nella messa in evidenza di singole immagini o pattern decorativi geometrico-naturalistici, tratti liberamente o da una fantasia galoppante o da un repertorio iconografico già riprodotto. Il bagaglio concettuale di partenza (inventariazione dei dati del reale, tra natura e cultura) si stempera in questi lavori in modulazioni ornamentali, che attualizzano i richiami primitivistici ad una stagione creativa -quella medievale - assai importante per la storia pugliese.
Invito all'opera
Inaugurazione Venerdì 8 Ottobre ore 18.30
Galleria Il Ponte Contemporanea
Via di Monserrato 23 – 00186 Roma
Katharina Sieverding
Ressource Terabyte
2009
galleria uno
Katharina Sieverding (Praga 1944), figura importantissima dell'arte contemporanea, proveniente dalla scuola di Düsseldorf, ha elaborato un percorso del tutto personale basato sulla riscoperta della forza artistica e semantica del mezzo fotografico.
Deve la sua notorietà alla trasposizione degli eventi della sua epoca su gigantografie, che illustrano processi e trasformazioni su larga scala: dai processi biologici di un repertorio clinico e scientifico, agli eventi politici, alle variazioni somatiche. Un riconoscibile tratto iconografico ed un lavoro sull'interpretazione della percezione, come possibilità di un'ulteriore e più profondo mutamento, inteso sia nei suoi caratteri esteriori che nei dati strutturali sociali.
I lavori recenti di Katharina Sieverding si focalizzano su montaggi e interstizi di spazi, riferimenti, e protagonisti portati all'estremo. Queste proiezioni della serie “Ressource Terabyte 2009/10” sono per la maggior parte divise verticalmente in tre parti e di un colore intenso, complementare, polarizzante, per esempio giallo/magenta, rosso/verde, blu oltremare/arancione-rosso, turchese/rosa, bianco/rosso, etc. La struttura basica di queste proiezioni di dati sono documentari in bianco e nero, frammenti di registrazioni ossessive dei sistemi dell'arte, dell'economia, della storia, dell'affezione, di performances personali, di rovina.
Donatella Spaziani (matita su carta)
Pièce
2010
atrium
Alla base della ricerca di Donatella Spaziani, la quale si serve di diverse tecniche artistiche come la scultura, la fotografia, il disegno e le sperimentazioni sonore, c’è il dialogo tra lo spazio circostante e il corpo, tra mondo esteriore e dimensione interiore.
Per Invito all'opera l'artista presenta, in collaborazione con Alessandro Tomei, Pièce, una registrazione sonora di una performance nella quale dialogano un sax tenore e una matita. La composizione è registrata in presa diretta. L'opera può essere definita come una prova di comunicazione tra il suono della matita sulla carta e quello dello strumento musicale.
L'opera è presentata in collaborazione con RAM Radioartemobile.
Coralla Maiuri
Per quel che ricordo
2010
galleria due
Coralla Maiuri, nata a Roma, ha studiato a Hong Kong. Ha partecipato nel 2005 alla mostra “Il fucile è nell’aria”, nello spazio di Assab One di Milano con una presentazione di Bettina della Casa. Tra le sue principali mostre collettive va ricordata la mostra “Altre lilith” a cura di Rosetta Gozzini, ancora in corso nelle Scuderie Aldobrandini di Frascati e nel 2004 “Elettricità” a cura di Giuliana Stella a Palazzo Primavera di Terni.
Da sempre il lavoro dell’artista si contraddistingue per le sinuose forme lontane che, come lei stessa suggerisce, traggono ispirazione da un suo rapporto profondo e viscerale con la terra ed è dalla terra che coglie quel sentimento di ricettività di madre che abbraccia tutto e che tutto comprende.
Per Invito all'opera l'artista realizza un grande dipinto in smalto su plexiglass, un'immagine forte e serena realizzata con colori tenui che pacificano e forme morbide, sinuose ed organiche.
Il dipinto, solo apparentemente decorativo, è invece frutto di un lungo e complicato lavoro di sintesi e di purificazione; sono infatti assenti riferimenti alla realtà, all'ideologia, al mondo concreto e sensibile. Il risultato di questo processo di liberazione è un'immagine iconografica che vuole e riesce ad inglobare tutto ciò; lo scopo del suo lavoro è la ricerca di un equilibrio atavico, sempre sul punto di infrangersi.
Virginia Ryan
The castaways project
2004
L'artista e scrittrice Virginia Ryan ha iniziato il lavoro The Castaway Project nel 2004 ed ha continuato a svilupparlo per molti anni. Sin da quel momento ha realizzato circa 2000 dipinti scultorei, ognuno della misura 24 x 29 cm, con oggetti portati dalle onde e raccolti dall'artista lungo le coste di Accra, in Ghana. Tutti i lavori sono imbiancati, slavati e coperti con sfoglie grigio-oro, così da ricordare il colore della schiuma e della sabbia lì dove le onde si infrangono sulle coste i cui abitanti sono stati presi e schiavizzati per costruire il nuovo mondo. Il lavoro riempie i muri, creando un ambiente cosciente della storia eliminata e creata e la memoria di spostamenti, oro e schiavitù lungo quella che un tempo era la Dorata Costa Africana.
Ileana Florescu
Persefone
galleria tre
A distanza di quattro anni Ileana Florescu torna ad esporre alla galleria Il Ponte Contemporanea proponendo tre immagini enigmatiche dove appare per la prima volta un corpo umano privo di qualsiasi legame spazio-temporale: non una Ofelia come a prima vista potrebbe sembrare ma una Kore immersa nel liquido primordiale. Il rinvio al mito di Persefone è immediato. Figlia di Zeus e di Demetra, dea delle messi, Persefone fu rapita da Ade. Imprigionata negli Inferi le venne offerta della frutta che una volta mangiata l'avrebbe confinata per l'eternità nell'oltretomba. Ignara del tranello, la dea mangia sei semi di melograno. Ma scoperto l'inganno ai danni della figlia, Demetra, in preda all’ira, impedisce che in terra i raccolti diano frutti. Ade é costretto a cedere ai suoi ricatti concedendo a Persefone di trascorrere negli Inferi tanti mesi quanti i semi di melograno inghiottiti e i restanti sulla terra. Trascorsi dunque sei mesi nelle dimore ctonie che le conferiscono l’attributo di Dea della Morte, Persefone riemerge sulla terra trasformandosi in colei che dà la vita. E' proprio su questo doppio registro Genos/Thanatos che Florescu riflette e vuol far riflettere. In questi scatti l’intimità nell'atto simbolico del risveglio, della rigenerazione e della transizione è colto egregiamente dall'artista suscitando una grande empatia emotiva nello spettatore.
Annalisa Pintucci
Dipinto secolo XXI
2010
Il suo lavoro inizia nel 1985, con il collettivo artistico VITRIOL. Atmosfere underground per la sua prima esposizione organizzata in un garage, cui fa seguito, con lo stesso gruppo, la mostra "HC1+F1C4", a Bari. Inizialmente si interessa alla sua arte il critico barese Pietro Marino, che cura la sua prima personale alla Galleria Centrosei nel 1985 e la invita alla collettiva 'Onda del sud' al Castello Svevo di Bari. È nel 1990 che iniziano i suoi contatti con Milano - La Fabbrica del vapore e Studio Alchimia - e con Achille Bonito Oliva, che la invita sin da allora in alcune mostre collettive sino alla edizione 2009 di INTRAMOENIA EXTRA ART nel castello di Barletta. Si consolida nel tempo il sodalizio artistico con la galleria Bonomo,
dove ha esposto la sua ultima mostra personale.
Le ornamentazioni geometrico–naturalistiche... L'isolamento del frammento pittorico si ritrova nella messa in evidenza di singole immagini o pattern decorativi geometrico-naturalistici, tratti liberamente o da una fantasia galoppante o da un repertorio iconografico già riprodotto. Il bagaglio concettuale di partenza (inventariazione dei dati del reale, tra natura e cultura) si stempera in questi lavori in modulazioni ornamentali, che attualizzano i richiami primitivistici ad una stagione creativa -quella medievale - assai importante per la storia pugliese.
08
ottobre 2010
Invito all’opera #7
Dall'otto ottobre al 30 novembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL PONTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Roma, Via Beatrice Cenci, 9/9a, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì 12–19
Vernissage
8 Ottobre 2010, ore 18
Autore
Curatore