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Involo
La mostra collettiva “Involo” è idealmente ispirata all’idea stessa di volo e di metamorfosi, il percorso proposto in questa mostra mette in relazione le diverse esperienze degli artisti che hanno aderito all’evento
Comunicato stampa
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Il volo è da sempre una potente metafora di libertà tanto che la sola specie animale che gli uomini da sempre invidiano è il libero popolo degli uccelli. Avere le ali, infatti, è una prerogativa suprema che l'immaginazione umana ha concesso solo alle creature angeliche, ma è anche un'impareggiabile conquista dell'intelligenza e dell'ingegno umano. Uno dei primi artisti ad accostarsi con mezzi scientifici all'idea del volo umano è stato Leonardo da Vinci con Il Codice Sul Volo Degli Uccelli, scritto nel 1505, che rappresenta sostanzialmente un trattato su come, partendo dall'osservazione del volo animale, sia possibile realizzare il volo umano, sogno costante dell’essere umano fin dall’antichità, e lo fa con un rigoroso approccio meccanico studiando la funzione dell'ala, la resistenza dell'aria, i venti e le correnti. Ma il tema del volo oltre ad essere un'immagine sempre più cara a molti artisti, è anche una perfetta metafora dell'esperienza artistica. L'arte è un insieme di tentativi, esperienze, approcci a tentare il salto, comunque, verso qualcosa.
La mostra collettiva "INVOLO" che si inaugurerà il 9 ottobre 2009 alle ore 18:00 è idealmente ispirata all'idea stessa di volo e di metamorfosi , il percorso proposto in questa mostra mette in relazione le diverse esperienze degli artisti presenti:
EDOARDO ARUTA/LaB21+ installazione
EMANUELE BELTRAMINI video
BIBIANA CARUSI performance musicale
ELISABETH FROLET video e grafica
DONATELLA GIORDANO disegno e incisione
ANDREA LIBERATI installazione
DONATO PICCOLO “Il Giornale di un solo giorno”
Gli Alunni della SCUOLA MEDIA “F.Ferrara” sez.2F esporranno le opere realizzate durante l’incontro con l’artista Elisabeth Frolet sul tema “l’uomo che diventa uccello”
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Edoardo Aruta ha studiato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma in cui si diploma nel marzo 2006. Gli studi accademici si muovono parallelamente alla grafica pubblicitaria, l’ebanisteria e la meccanica. Successivamente ha esperienze nel campo video e nelle tecniche di produzione della carta tuttavia la scultura, l’incisione e la fotografia restano i fondamenti della sua ricerca linguistica carica di alchimia e sperimentazione. Come un biologo genera le sue sculture tattili simulando la realtà ma nello stesso tempo giocando con la finzione. Scarti industriali, frammenti di vita quotidiana che divengono materiali preziosi. L’artista espone insieme a LaB21+.
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Attraverso una serie di sovrapposizioni Emanuele Beltramini indaga il processo continuo e ‘circolare’ della nascita, della crescita e del rinnovamento. ‘I N C I P I T’ è un video che ha come protagonista la figura di una donna, gesti che si ripetono e che scandiscono a cadenza regolare l’esigenza di cambiare pelle, uscire dall’involucro per liberarsi del superfluo e riconquistare la vera essenza. Emanuele Beltramini ha studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, in questo periodo scopre la passione per la fotografia. Si muove fra l’analogico e il digitale, combinando le due cose per esprimere l’innata esigenza di comunicare.
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Bibiana Carusi, soprano, nata in Svizzera da genitori italiani, intraprende gli studi musicali come flautista presso il Conservatorio Statale di Biel Bienne. Rientrata in Italia, si diploma sempre in flauto presso il Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara per poi seguire corsi di perfezionamento con P. L. Graf e C. Klemm. Contemporaneamente alla attività strumentale studia dizione ed interpretazione recitativa. Intraprende lo studio di varie tecniche vocali quali musica antica, celtica, jazz e contemporanea per poi dedicarsi esclusivamente allo studio della lirica diplomandosi presso il Conservatorio A. Peri di Reggio Emilia e specializzandosi successivamente con i Maestri M. Trombetta, S. Bruscantini, A. Merli e M. Winter. Bibiana Carusi si esibirà in una performance musicale ricordando il canto degli uccelli ed ispirandosi ad uno dei più grandi ed influenti compositori del XX secolo, Olivier Messiaen, la cui passione per il canto degli uccelli lo portò ed essere il più attento osservatore musicale del canto degli uccelli di tutti gli ornitologi precedenti.
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La ricerca di Elisabeth Frolet è da sempre incentrata sulla condizione umana. Quello che cerca è la rappresentazione di un’interiorità pulsante, la libertà interiore in consonanza con la natura e con l’umanità. Le opere realizzate dall’artista con i ragazzi della scuola media F. Ferrara nell’A.S. 2008/2009 rappresentano la trasformazione di un essere umano in uccello. I suoi arti diventano ali, lo spirito si fa istinto e le sue capacità si amplificano così da compiere un viaggio attraverso le diverse dimensioni. “Volières” è un video che racconta anch’esso di una metamorfosi. Il ritmo incalzante delle immagini alterna il contorno appena accennato di una testa di donna che fa da cornice alle immagini di uccelli in gabbia, stormi di uccelli in volo, nuvole, alberi, una donna, una bambina, un uomo…come prodotti del suo pensiero, ed attraverso questo sottolinea l’infinita possibilità di mettere in relazione le cose e gli esseri viventi, il tutto accompagnato dal cinguettio degli uccelli e da una colonna sonora che fa avvertire un forte senso di transitorietà.
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Donatella Giordano si è diplomata nel 2006 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Le ferite sono i suoi primi lavori che parlano di un percorso verso la salvezza, una serie di microincisioni direttamente inferte su una matrice di zinco o di rame, o provocate attraverso l’uso di acidi corrosivi. La matrice diventa soggetto unico che si racconta, ma anche un tramite che trasferendosi si ripete fino a scaricarsi dal colore che la definisce. Confrontandosi con la condizione umana porta avanti il tema del corpo e della ferita avviando una personale ricerca. È con la penna a sfera che realizza i suoi lavori, ed è attraverso la sua meticolosa applicazione che riesce a calarsi in una sorta di trance. Le sue opere rendono visibili realtà metafisiche altrimenti precluse alla normale esperienza visiva, mondi immaginari sovra-sensoriali carichi di reiterate pulsioni cardiache.
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Andrea Liberati vive e lavora a Roma dove si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti. Nel suo lavoro utilizza il video e l'installazione, con riferimenti aperti ad altri linguaggi che spaziano dalla letteratura al cinema. Propone opere dal forte significato in chiave esistenziale, le quali trovano origine da un’osservazione minuziosa e poetica del contesto di riferimento, ed esprimendo una percezione molto originale e sottile della realtà, mirano a confrontarsi con le diverse attribuzioni di senso che possono ricevere dal pubblico. L’azione dell’artista si concretizza in un’operazione di “ripresa” della realtà, unica chiave di intervento che egli si prende il privilegio di compiere, e predilige i linguaggi espressivi che possono colpire e condizionare in modo più efficace la sensibilità di chi guarda.
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Donato Piccolo indaga sui diversi fenomeni naturali ed emotivi utilizzando spesso strumenti tecnologici e meccanici per la realizzazione delle sue opere. L’arte di Piccolo analizza gli aspetti percettivi del mondo naturale attraverso uno studio attento sulle diverse facoltà cognitive umane. Il suo operato artistico analizza gli aspetti naturali, fisici, biologici e scientifici, che sono alla base del vivere, utilizzando come strumento l’aspetto emotivo dell'essere umano. Donato Piccolo compie il suo esordio nell’arte contemporanea pubblicando “Il giornale di un solo giorno”, seimila copie distribuite tutte in un solo giorno da venti ragazzi che bussavano nelle case di critici, giornalisti, galleristi e che portava il resoconto di una performance in cui l’artista si lancia da un secondo piano, ispirandosi al “Salto nel vuoto” che Yves Klein compie nel 1960.
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La mostra collettiva "INVOLO" che si inaugurerà il 9 ottobre 2009 alle ore 18:00 è idealmente ispirata all'idea stessa di volo e di metamorfosi , il percorso proposto in questa mostra mette in relazione le diverse esperienze degli artisti presenti:
EDOARDO ARUTA/LaB21+ installazione
EMANUELE BELTRAMINI video
BIBIANA CARUSI performance musicale
ELISABETH FROLET video e grafica
DONATELLA GIORDANO disegno e incisione
ANDREA LIBERATI installazione
DONATO PICCOLO “Il Giornale di un solo giorno”
Gli Alunni della SCUOLA MEDIA “F.Ferrara” sez.2F esporranno le opere realizzate durante l’incontro con l’artista Elisabeth Frolet sul tema “l’uomo che diventa uccello”
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Edoardo Aruta ha studiato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma in cui si diploma nel marzo 2006. Gli studi accademici si muovono parallelamente alla grafica pubblicitaria, l’ebanisteria e la meccanica. Successivamente ha esperienze nel campo video e nelle tecniche di produzione della carta tuttavia la scultura, l’incisione e la fotografia restano i fondamenti della sua ricerca linguistica carica di alchimia e sperimentazione. Come un biologo genera le sue sculture tattili simulando la realtà ma nello stesso tempo giocando con la finzione. Scarti industriali, frammenti di vita quotidiana che divengono materiali preziosi. L’artista espone insieme a LaB21+.
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Attraverso una serie di sovrapposizioni Emanuele Beltramini indaga il processo continuo e ‘circolare’ della nascita, della crescita e del rinnovamento. ‘I N C I P I T’ è un video che ha come protagonista la figura di una donna, gesti che si ripetono e che scandiscono a cadenza regolare l’esigenza di cambiare pelle, uscire dall’involucro per liberarsi del superfluo e riconquistare la vera essenza. Emanuele Beltramini ha studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, in questo periodo scopre la passione per la fotografia. Si muove fra l’analogico e il digitale, combinando le due cose per esprimere l’innata esigenza di comunicare.
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Bibiana Carusi, soprano, nata in Svizzera da genitori italiani, intraprende gli studi musicali come flautista presso il Conservatorio Statale di Biel Bienne. Rientrata in Italia, si diploma sempre in flauto presso il Conservatorio L. D’Annunzio di Pescara per poi seguire corsi di perfezionamento con P. L. Graf e C. Klemm. Contemporaneamente alla attività strumentale studia dizione ed interpretazione recitativa. Intraprende lo studio di varie tecniche vocali quali musica antica, celtica, jazz e contemporanea per poi dedicarsi esclusivamente allo studio della lirica diplomandosi presso il Conservatorio A. Peri di Reggio Emilia e specializzandosi successivamente con i Maestri M. Trombetta, S. Bruscantini, A. Merli e M. Winter. Bibiana Carusi si esibirà in una performance musicale ricordando il canto degli uccelli ed ispirandosi ad uno dei più grandi ed influenti compositori del XX secolo, Olivier Messiaen, la cui passione per il canto degli uccelli lo portò ed essere il più attento osservatore musicale del canto degli uccelli di tutti gli ornitologi precedenti.
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La ricerca di Elisabeth Frolet è da sempre incentrata sulla condizione umana. Quello che cerca è la rappresentazione di un’interiorità pulsante, la libertà interiore in consonanza con la natura e con l’umanità. Le opere realizzate dall’artista con i ragazzi della scuola media F. Ferrara nell’A.S. 2008/2009 rappresentano la trasformazione di un essere umano in uccello. I suoi arti diventano ali, lo spirito si fa istinto e le sue capacità si amplificano così da compiere un viaggio attraverso le diverse dimensioni. “Volières” è un video che racconta anch’esso di una metamorfosi. Il ritmo incalzante delle immagini alterna il contorno appena accennato di una testa di donna che fa da cornice alle immagini di uccelli in gabbia, stormi di uccelli in volo, nuvole, alberi, una donna, una bambina, un uomo…come prodotti del suo pensiero, ed attraverso questo sottolinea l’infinita possibilità di mettere in relazione le cose e gli esseri viventi, il tutto accompagnato dal cinguettio degli uccelli e da una colonna sonora che fa avvertire un forte senso di transitorietà.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Donatella Giordano si è diplomata nel 2006 presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Le ferite sono i suoi primi lavori che parlano di un percorso verso la salvezza, una serie di microincisioni direttamente inferte su una matrice di zinco o di rame, o provocate attraverso l’uso di acidi corrosivi. La matrice diventa soggetto unico che si racconta, ma anche un tramite che trasferendosi si ripete fino a scaricarsi dal colore che la definisce. Confrontandosi con la condizione umana porta avanti il tema del corpo e della ferita avviando una personale ricerca. È con la penna a sfera che realizza i suoi lavori, ed è attraverso la sua meticolosa applicazione che riesce a calarsi in una sorta di trance. Le sue opere rendono visibili realtà metafisiche altrimenti precluse alla normale esperienza visiva, mondi immaginari sovra-sensoriali carichi di reiterate pulsioni cardiache.
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Andrea Liberati vive e lavora a Roma dove si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti. Nel suo lavoro utilizza il video e l'installazione, con riferimenti aperti ad altri linguaggi che spaziano dalla letteratura al cinema. Propone opere dal forte significato in chiave esistenziale, le quali trovano origine da un’osservazione minuziosa e poetica del contesto di riferimento, ed esprimendo una percezione molto originale e sottile della realtà, mirano a confrontarsi con le diverse attribuzioni di senso che possono ricevere dal pubblico. L’azione dell’artista si concretizza in un’operazione di “ripresa” della realtà, unica chiave di intervento che egli si prende il privilegio di compiere, e predilige i linguaggi espressivi che possono colpire e condizionare in modo più efficace la sensibilità di chi guarda.
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Donato Piccolo indaga sui diversi fenomeni naturali ed emotivi utilizzando spesso strumenti tecnologici e meccanici per la realizzazione delle sue opere. L’arte di Piccolo analizza gli aspetti percettivi del mondo naturale attraverso uno studio attento sulle diverse facoltà cognitive umane. Il suo operato artistico analizza gli aspetti naturali, fisici, biologici e scientifici, che sono alla base del vivere, utilizzando come strumento l’aspetto emotivo dell'essere umano. Donato Piccolo compie il suo esordio nell’arte contemporanea pubblicando “Il giornale di un solo giorno”, seimila copie distribuite tutte in un solo giorno da venti ragazzi che bussavano nelle case di critici, giornalisti, galleristi e che portava il resoconto di una performance in cui l’artista si lancia da un secondo piano, ispirandosi al “Salto nel vuoto” che Yves Klein compie nel 1960.
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09
ottobre 2009
Involo
Dal 09 al 14 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA DI ROMA – BORGHESIANA
Roma, Largo Monreale, (Roma)
Roma, Largo Monreale, (Roma)
Vernissage
9 Ottobre 2009, ore 18
Autore
Curatore