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IO SEGNO
CAR Gallery è lieta di presentare la personale di Ruben Montini. Nella mostra IO SEGNO Ruben Montini invita per la prima volta il pubblico nell’intimità del suo laboratorio mentale, dove le sue idee performative assumono un’ipotesi di struttura visibile sulla carta, in attesa di diventare azioni.
Comunicato stampa
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Ruben Montini. IO SEGNO
L’aperta denuncia dei meccanismi di discriminazione in atto nella società contemporanea è l’anima della ricerca di Ruben Montini (Oristano, 1986). Sin dall’inizio della sua carriera l’artista, performer con una formazione accademica in pittura, si è impegnato a squarciare il velo del silenzio su episodi, opinioni, attitudini e politiche di omotransfobia. Ruben utilizza il proprio corpo come uno strumento politico radicale e lo impiega in azioni performative spesso estreme, come quella di tatuarsi sulla gamba sinistra “FROCIO” per poi continuare a decorare in modo permanente la propria pelle nel corso del tempo con altri insulti omofobici. La linfa da cui trae la sua forza dirompente è proprio la coincidenza arte-vita del suo approccio, in cui si fondono due componenti altrettanto forti: da un lato la denuncia della violenza generata dai pregiudizi attraverso azioni in cui il suo corpo diventa un icastico catalizzatore di sofferenza, dall’altro una tenera vena sensibile che rileva le ripercussioni emotive della ferocia sociale.
Nella mostra IO SEGNO Ruben Montini invita per la prima volta il pubblico nell’intimità del suo laboratorio mentale, dove le sue idee performative assumono un’ipotesi di struttura visibile sulla carta, in attesa di diventare azioni. In questa preziosa rassegna di disegni progettuali, che ripercorre la sua vicenda personale e creativa inscrivendola nel più ampio contesto dell’attualità sociale, possiamo individuare in embrione i tratti fondamentali della sua poetica, come l’importanza della parola scritta, l’influenza dell’iconografia cristologica e l’attitudine a incorporare gli eventi oggetto della sua riflessione. Oltre al susseguirsi di questi fogli intensamente autobiografici, la mostra propone ulteriori declinazioni del disegno attraverso una raffinata selezione di oggetti pittorici e scultorei e nel video di nuova produzione “Le mura del manicomio”, composto da una sequenza di scene in cui l’azione dell’artista è completata da un disegno murale realizzato in tempo reale dal suo assistente Mattia Ozzy B.
L’aperta denuncia dei meccanismi di discriminazione in atto nella società contemporanea è l’anima della ricerca di Ruben Montini (Oristano, 1986). Sin dall’inizio della sua carriera l’artista, performer con una formazione accademica in pittura, si è impegnato a squarciare il velo del silenzio su episodi, opinioni, attitudini e politiche di omotransfobia. Ruben utilizza il proprio corpo come uno strumento politico radicale e lo impiega in azioni performative spesso estreme, come quella di tatuarsi sulla gamba sinistra “FROCIO” per poi continuare a decorare in modo permanente la propria pelle nel corso del tempo con altri insulti omofobici. La linfa da cui trae la sua forza dirompente è proprio la coincidenza arte-vita del suo approccio, in cui si fondono due componenti altrettanto forti: da un lato la denuncia della violenza generata dai pregiudizi attraverso azioni in cui il suo corpo diventa un icastico catalizzatore di sofferenza, dall’altro una tenera vena sensibile che rileva le ripercussioni emotive della ferocia sociale.
Nella mostra IO SEGNO Ruben Montini invita per la prima volta il pubblico nell’intimità del suo laboratorio mentale, dove le sue idee performative assumono un’ipotesi di struttura visibile sulla carta, in attesa di diventare azioni. In questa preziosa rassegna di disegni progettuali, che ripercorre la sua vicenda personale e creativa inscrivendola nel più ampio contesto dell’attualità sociale, possiamo individuare in embrione i tratti fondamentali della sua poetica, come l’importanza della parola scritta, l’influenza dell’iconografia cristologica e l’attitudine a incorporare gli eventi oggetto della sua riflessione. Oltre al susseguirsi di questi fogli intensamente autobiografici, la mostra propone ulteriori declinazioni del disegno attraverso una raffinata selezione di oggetti pittorici e scultorei e nel video di nuova produzione “Le mura del manicomio”, composto da una sequenza di scene in cui l’azione dell’artista è completata da un disegno murale realizzato in tempo reale dal suo assistente Mattia Ozzy B.
06
aprile 2024
IO SEGNO
Dal 06 aprile all'undici maggio 2024
arte contemporanea
Location
CAR Gallery
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (BO)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (BO)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10,30-13 e 15-19,30
Vernissage
6 Aprile 2024, 17-20,30
Sito web
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