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Ion Grigorescu – From Static Oblivion
Ispirandosi al libro di Ion Grigorescu, From static oblivion, e alla dinamicità del suo montaggio, Giuliana Prucca, curatrice e direttrice artistica di AVARIE, propone il lavoro dell’artista contemporaneo rumeno, in una mostra che ne articola fotografia e video presso i locali di Minimum, a Palermo.
Comunicato stampa
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Il progetto si svolge in concomitanza con Manifesta12, la biennale europea di arte contemporanea, e si arricchisce della proposta performativa del compositore e musicista Andrea Marini, della danzatrice e coreografa Maria Donata D'Urso e dell'artista digitale Wolf Ka invitati dalla curatrice a presentare le loro rispettive creazioni e a entrare in un dialogo a distanza con i film sperimentali di Ion Grigorescu in una serata speciale che si terrà il 13 settembre presso CRE.ZI. PLUS ai Cantieri Culturali alla Zisa.
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Nel lavoro di Ion Grigorescu, il corpo è continuamente esposto – dalla fotografia al video, dalla performance al disegno alla scrittura – eppure assente, sospeso. Durante il regime di Ceaușescu (1965-1989), nell’impossibilità di esibirsi davanti al pubblico, il corpo si nasconde, scompare nell'immagine. L'immagine cela, invece di mostrare, perché non è documentaria e trasmissibile, ma è costitutiva ed esecutiva, è un atto di nascita. Un fatto etico, e non estetico.
Mettendo al centro la ricca produzione artistica di Grigorescu, la mostra invita a riflettere sullo status delle immagini: equilibrio di forze in tensione, operazione paradossale di cancellazione del corpo attraverso la sua stessa rappresentazione, eppure forma di (r)esistenza dell'artista dentro/contro ogni contesto geografico e storico, strumento di un potere sovversivo.
Moltiplicazioni e frammentazioni del corpo sono alla base della ricerca di e/ma - solo, la performance coreografica di Maria Donata D'Urso e Wolf Ka, ispirata all'esperienza spazio-temporale giapponese del MA ed eseguita con un dispositivo digitale dotato di un comportamento fisico. Anche il lavoro dei due artisti italo-tedeschi, di stanza a Parigi, offre una radicale inversione dello sguardo, interrogando lo spazio corporeo e permettendo di superare la frontiera tra esterno-interno, presenza-assenza, singolare-universale, femminile-maschile.
Se l'ultima creazione di Maria Donata D'Urso e Wolf Ka si confronterà in particolare con il film Masculin/Feminin, realizzato in clandestinità da Ion Grigorescu nel 1976, il musicista torinese Andrea Marini ha invece composto i brani tra influenze dub, manipolazione nastri, musica concreta e divagazioni psichedeliche che apriranno l'evento speciale da Cre.zi.plus e accompagneranno dal vivo le video-performances dell'artista rumeno, oggi conservate in importanti istituzioni culturali, quali MoMA, Tate Modern e Centre Pompidou, e la cui proiezione è quindi rara ed eccezionale.
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Ion Grigorescu (Bucarest, 1945) è uno degli artisti contemporanei più significativi del dopoguerra nell'est europeo, riconosciuto a livello internazionale dal 1989. Pratica una forma di anti-arte, rifiutando la distinzione tra arte e vita e ricorrendo al corpo quale soggetto di sperimentazione e di rappresentazione. Autocensurandosi, ha saputo coltivare la resistenza e l'arte clandestina sotto il totalitarismo, capace di articolare temi come la sessualità, il paesaggio e l'onnipresenza della politica, dal punto di vista del regime comunista e del capitalismo trionfante. In mostra alla Documenta di Kassel (2007) e alla Biennale di Venezia (1997, 2011), è rappresentato dalla galleria berlinese Gregor Podnar e i suoi lavori fanno parte delle più prestigiose collezioni museali. www.gregorpodnar.com/ion-grigorescu
Giuliana Prucca, curatrice, vive tra Parigi e Berlino. Dottore di ricerca in letteratura francese e arti visive, è autrice di un saggio su Antonin Artaud e traduttrice di testi d'artista. Docente di analisi dell'immagine, ha curato diverse mostre fra cui Noctiluca – The Others Fair, Ex-Carcere Le Nuove, Torino (2015). Nel 2012, ha fondato la casa editrice indipendente Avarie, specializzata in libri d'arte contemporanea e fotografia che esplorano, con approccio trasversale e ai margini della produzione commerciale, la relazione tra scrittura e immagine, mostrando il processo artistico quale forma di resistenza del corpo e traccia della scomparsa. Tra i suoi progetti editoriali, oltre a From static oblivion di Ion Grigorescu: Position(s) del fotografo Magnum Antoine d'Agata, I do not want to disappear silently into the night della collagiste Katrien de Blauwer, esposti a livello internazionale e selezionati per il Premio Libro d'Autore ai Rencontres de la Photographie d'Arles.
www.avarie-publishing.com
Andrea Marini, musicista e artista sperimentale, vive a Torino. Ha fatto parte di diversi progetti musicali, tra cui Blind Beast e Malaria Pop. Attualmente è attivo con la formazione SabaSaba il cui primo disco è appena uscito per la Maple Death Records.
www.facebook.com/SabaSabaGang
Maria Donata D'Urso, coreografa, danzatrice e direttrice artistica, vive e lavora a Parigi. Nata a Catania, ha studiato architettura, danza classica e contemporanea, energetica cinese a Roma, New York e Parigi. Collabora con Christian Rizzo, Hubert Colas, Paco Decina, Francesca Lattuada, Arnold Pasquier e Laurent Goldring. Nel 2004 fonda la compagnia DisOrienta, per sviluppare progetti di ricerca personali, con una particolare attenzione alla pelle come luogo-limite. Tra le sue creazioni: Pezzo 0 (due) (2002), Collection particulière (2005), Lapsus (2007), Mem_brain (2009), Strata (2010), Strata.2 (2012).
www.disorienta.org
Wolf Ka, di orgine tedesca, vive e lavora a Parigi. Dopo studi di teatro, storia dell'arte, psicologia e digital design a Berlino e Parigi, ha fondato nel 1996 la compagnia "res-publica", firmando come direttore artistico diverse creazioni, tra cui Sexes, Enjeux, Man in |e|space.exe e Moving by numbers. Insegnante di digital art e arti dello spettacolo, è stato project manager per le arti digitali a Mons - Capitale Europea della Cultura 2015. Dal 2016 è direttore di Volumes, uno spazio collaborativo d'innovazione e creazione, foodlab e markerspace a Parigi.
www.res-publica.fr
Minimum è un perimetro aperto ai nuovi linguaggi della fotografia e dell’immagine, nato dalla necessità di ospitare, promuovere e diffondere i contenuti prodotti da chi lo vive e, soprattutto, dal desiderio di accogliere esperienze esterne. Nel corso del tempo Minimum ha dato vita a Palermo a numerose attività aperte e accessibili attraverso la collaborazione con soggetti locali e internazionali, come il festival internazionale sul fotolibro Gazebook a Punta Secca (RG), la fiera di editoria Una marina di libri a Palermo, l’International Summer School of Photography a Riga, in Lettonia.
www.minimumstudio.it
Cre.zi.plus è un cantiere contemporaneo di produzione culturale, situato all'interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, nei padiglioni dell'ex Mensa Ducrot e dell'ex Spazio Bausch (in cui la grande performer del Tanztheatre creò nel 1989 le coreografie del suo Palermo Palermo). I locali, oggi interamente ristrutturati, sono attrezzati per diverse attività: spazi di lavoro, uffici, coworking, laboratori di creazione, caffetteria, cucina, cineporto e spazi per conferenze e attività culturali. www.creziplus.it
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Nel lavoro di Ion Grigorescu, il corpo è continuamente esposto – dalla fotografia al video, dalla performance al disegno alla scrittura – eppure assente, sospeso. Durante il regime di Ceaușescu (1965-1989), nell’impossibilità di esibirsi davanti al pubblico, il corpo si nasconde, scompare nell'immagine. L'immagine cela, invece di mostrare, perché non è documentaria e trasmissibile, ma è costitutiva ed esecutiva, è un atto di nascita. Un fatto etico, e non estetico.
Mettendo al centro la ricca produzione artistica di Grigorescu, la mostra invita a riflettere sullo status delle immagini: equilibrio di forze in tensione, operazione paradossale di cancellazione del corpo attraverso la sua stessa rappresentazione, eppure forma di (r)esistenza dell'artista dentro/contro ogni contesto geografico e storico, strumento di un potere sovversivo.
Moltiplicazioni e frammentazioni del corpo sono alla base della ricerca di e/ma - solo, la performance coreografica di Maria Donata D'Urso e Wolf Ka, ispirata all'esperienza spazio-temporale giapponese del MA ed eseguita con un dispositivo digitale dotato di un comportamento fisico. Anche il lavoro dei due artisti italo-tedeschi, di stanza a Parigi, offre una radicale inversione dello sguardo, interrogando lo spazio corporeo e permettendo di superare la frontiera tra esterno-interno, presenza-assenza, singolare-universale, femminile-maschile.
Se l'ultima creazione di Maria Donata D'Urso e Wolf Ka si confronterà in particolare con il film Masculin/Feminin, realizzato in clandestinità da Ion Grigorescu nel 1976, il musicista torinese Andrea Marini ha invece composto i brani tra influenze dub, manipolazione nastri, musica concreta e divagazioni psichedeliche che apriranno l'evento speciale da Cre.zi.plus e accompagneranno dal vivo le video-performances dell'artista rumeno, oggi conservate in importanti istituzioni culturali, quali MoMA, Tate Modern e Centre Pompidou, e la cui proiezione è quindi rara ed eccezionale.
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Ion Grigorescu (Bucarest, 1945) è uno degli artisti contemporanei più significativi del dopoguerra nell'est europeo, riconosciuto a livello internazionale dal 1989. Pratica una forma di anti-arte, rifiutando la distinzione tra arte e vita e ricorrendo al corpo quale soggetto di sperimentazione e di rappresentazione. Autocensurandosi, ha saputo coltivare la resistenza e l'arte clandestina sotto il totalitarismo, capace di articolare temi come la sessualità, il paesaggio e l'onnipresenza della politica, dal punto di vista del regime comunista e del capitalismo trionfante. In mostra alla Documenta di Kassel (2007) e alla Biennale di Venezia (1997, 2011), è rappresentato dalla galleria berlinese Gregor Podnar e i suoi lavori fanno parte delle più prestigiose collezioni museali. www.gregorpodnar.com/ion-grigorescu
Giuliana Prucca, curatrice, vive tra Parigi e Berlino. Dottore di ricerca in letteratura francese e arti visive, è autrice di un saggio su Antonin Artaud e traduttrice di testi d'artista. Docente di analisi dell'immagine, ha curato diverse mostre fra cui Noctiluca – The Others Fair, Ex-Carcere Le Nuove, Torino (2015). Nel 2012, ha fondato la casa editrice indipendente Avarie, specializzata in libri d'arte contemporanea e fotografia che esplorano, con approccio trasversale e ai margini della produzione commerciale, la relazione tra scrittura e immagine, mostrando il processo artistico quale forma di resistenza del corpo e traccia della scomparsa. Tra i suoi progetti editoriali, oltre a From static oblivion di Ion Grigorescu: Position(s) del fotografo Magnum Antoine d'Agata, I do not want to disappear silently into the night della collagiste Katrien de Blauwer, esposti a livello internazionale e selezionati per il Premio Libro d'Autore ai Rencontres de la Photographie d'Arles.
www.avarie-publishing.com
Andrea Marini, musicista e artista sperimentale, vive a Torino. Ha fatto parte di diversi progetti musicali, tra cui Blind Beast e Malaria Pop. Attualmente è attivo con la formazione SabaSaba il cui primo disco è appena uscito per la Maple Death Records.
www.facebook.com/SabaSabaGang
Maria Donata D'Urso, coreografa, danzatrice e direttrice artistica, vive e lavora a Parigi. Nata a Catania, ha studiato architettura, danza classica e contemporanea, energetica cinese a Roma, New York e Parigi. Collabora con Christian Rizzo, Hubert Colas, Paco Decina, Francesca Lattuada, Arnold Pasquier e Laurent Goldring. Nel 2004 fonda la compagnia DisOrienta, per sviluppare progetti di ricerca personali, con una particolare attenzione alla pelle come luogo-limite. Tra le sue creazioni: Pezzo 0 (due) (2002), Collection particulière (2005), Lapsus (2007), Mem_brain (2009), Strata (2010), Strata.2 (2012).
www.disorienta.org
Wolf Ka, di orgine tedesca, vive e lavora a Parigi. Dopo studi di teatro, storia dell'arte, psicologia e digital design a Berlino e Parigi, ha fondato nel 1996 la compagnia "res-publica", firmando come direttore artistico diverse creazioni, tra cui Sexes, Enjeux, Man in |e|space.exe e Moving by numbers. Insegnante di digital art e arti dello spettacolo, è stato project manager per le arti digitali a Mons - Capitale Europea della Cultura 2015. Dal 2016 è direttore di Volumes, uno spazio collaborativo d'innovazione e creazione, foodlab e markerspace a Parigi.
www.res-publica.fr
Minimum è un perimetro aperto ai nuovi linguaggi della fotografia e dell’immagine, nato dalla necessità di ospitare, promuovere e diffondere i contenuti prodotti da chi lo vive e, soprattutto, dal desiderio di accogliere esperienze esterne. Nel corso del tempo Minimum ha dato vita a Palermo a numerose attività aperte e accessibili attraverso la collaborazione con soggetti locali e internazionali, come il festival internazionale sul fotolibro Gazebook a Punta Secca (RG), la fiera di editoria Una marina di libri a Palermo, l’International Summer School of Photography a Riga, in Lettonia.
www.minimumstudio.it
Cre.zi.plus è un cantiere contemporaneo di produzione culturale, situato all'interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, nei padiglioni dell'ex Mensa Ducrot e dell'ex Spazio Bausch (in cui la grande performer del Tanztheatre creò nel 1989 le coreografie del suo Palermo Palermo). I locali, oggi interamente ristrutturati, sono attrezzati per diverse attività: spazi di lavoro, uffici, coworking, laboratori di creazione, caffetteria, cucina, cineporto e spazi per conferenze e attività culturali. www.creziplus.it
12
settembre 2018
Ion Grigorescu – From Static Oblivion
Dal 12 settembre al 07 ottobre 2018
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MINIMUM
Palermo, Via Giacalone, 33, (Palermo)
Palermo, Via Giacalone, 33, (Palermo)
Orario di apertura
16-18
Vernissage
12 Settembre 2018, h 19
Autore
Curatore