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Ipoustéguy – Eros+Thanatos
La più importante retrospettiva dedicata al grande scultore francese dalla sua scomparsa, e la prima mostra pubblica in Italia, forte di 45 sculture, 20 disegni e del ciclo pittorico dedicato alla morte del Papa/padre
Comunicato stampa
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L’esposizione dal titolo Eros + Thanatos è organizzata dalla città di Legnano con il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Milano, del Consolato Generale di Francia a Milano, ed è curata da Flavio Arensi (direttore di Palazzo Leone da Perego) e Pascal Odille, il più autorevole studioso di Ipoustéguy, in collaborazione con Alberto Buffetti.
L’iniziativa fa parte della nuova edizione di SALe (Spazi d’Arte a Legnano), il progetto di riqualificazione degli spazi espositivi cittadini attraverso eventi di qualità. A novembre, si affiancheranno a Iposteguy, le mostre di Carol Rama e di Francesco Albano, entrambe allestite al Castello di San Giorgio.
L’appuntamento di Legnano costituisce un’importante occasione per conoscere l’opera di uno dei più grandi scultori del Novecento, che lavorò molto in Italia riscontrando il favore di critici come Luigi Carluccio, Franco Solmi e Mario De Micheli.
Benché non sia mai stata fatta prima d’oggi una mostra pubblica, Ipoustéguy fu presentato nel nostro paese con una sala personale alla XXXII Biennale di Venezia del 1964 e, successivamente, con una serie di monografiche - a cavallo degli anni Settanta - nelle principali gallerie che trattavano l’arte figurativa: Galatea di Torino, Forni di Bologna, Il Gabbiano di Roma.
Ipoustéguy, senza dubbio un grande innovatore del linguaggio scultoreo tanto da essere presente nei principali musei del mondo, in Italia influenzò autori del calibro di Perez, Bodini, Vangi, grazie alla sua capacità di unire la grande tradizione francese ai più moderni stimoli culturali: Inoltre, avendo per anni lavorato a Carrara, egli impose il suo linguaggio dirompente a molti autori che in Toscana cercavano nel marmo una strada espressiva convincente.
Autore di grandi opere monumentali, fu artefice della più grande istallazione scultorea del XX secolo (Homme costruit sa ville, Berlino), alta quasi sette metri, lunga 20 e larga 4,5.
La mostra, che si concentra sulle due principali tematiche del maestro, l’eros e la morte, raccoglie un ampio numero di sculture, alcune delle quali fra i suoi capolavori più famosi, come Casque fendu, 1956, La Terre, 1962, Homme passant la porte, 1966, Naissance, 1968, Erose en sommeil, 1975, Scène comique de la vie moderne, 1976, fino alle ultime nature morte degli anni Novanta. Le opere analizzano un ampio periodo temporale, dal 1948 fino 1997, nel dialogo costante fra scultura-disegno e pittura; non si deve infatti dimenticare che la carriera dell’artista iniziò proprio all’insegna del disegno. Ai lavori scultorei degli anni Sessanta presentati alla Biennale di Venezia fa eco l’importante serie pittorica dedicata alla morte del padre, mai prima d’ora mai esposta in Italia.
“L’omaggio della città di Legnano a Ipoustéguy – sottolinea il Sindaco Lorenzo Vitali - è il primo nel mondo dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 2006, nonché la prima personale pubblica italiana.
L’iniziativa fa parte della nuova edizione di SALe (Spazi d’Arte a Legnano), il progetto di riqualificazione degli spazi espositivi cittadini attraverso eventi di qualità. A novembre, si affiancheranno a Iposteguy, le mostre di Carol Rama e di Francesco Albano, entrambe allestite al Castello di San Giorgio.
L’appuntamento di Legnano costituisce un’importante occasione per conoscere l’opera di uno dei più grandi scultori del Novecento, che lavorò molto in Italia riscontrando il favore di critici come Luigi Carluccio, Franco Solmi e Mario De Micheli.
Benché non sia mai stata fatta prima d’oggi una mostra pubblica, Ipoustéguy fu presentato nel nostro paese con una sala personale alla XXXII Biennale di Venezia del 1964 e, successivamente, con una serie di monografiche - a cavallo degli anni Settanta - nelle principali gallerie che trattavano l’arte figurativa: Galatea di Torino, Forni di Bologna, Il Gabbiano di Roma.
Ipoustéguy, senza dubbio un grande innovatore del linguaggio scultoreo tanto da essere presente nei principali musei del mondo, in Italia influenzò autori del calibro di Perez, Bodini, Vangi, grazie alla sua capacità di unire la grande tradizione francese ai più moderni stimoli culturali: Inoltre, avendo per anni lavorato a Carrara, egli impose il suo linguaggio dirompente a molti autori che in Toscana cercavano nel marmo una strada espressiva convincente.
Autore di grandi opere monumentali, fu artefice della più grande istallazione scultorea del XX secolo (Homme costruit sa ville, Berlino), alta quasi sette metri, lunga 20 e larga 4,5.
La mostra, che si concentra sulle due principali tematiche del maestro, l’eros e la morte, raccoglie un ampio numero di sculture, alcune delle quali fra i suoi capolavori più famosi, come Casque fendu, 1956, La Terre, 1962, Homme passant la porte, 1966, Naissance, 1968, Erose en sommeil, 1975, Scène comique de la vie moderne, 1976, fino alle ultime nature morte degli anni Novanta. Le opere analizzano un ampio periodo temporale, dal 1948 fino 1997, nel dialogo costante fra scultura-disegno e pittura; non si deve infatti dimenticare che la carriera dell’artista iniziò proprio all’insegna del disegno. Ai lavori scultorei degli anni Sessanta presentati alla Biennale di Venezia fa eco l’importante serie pittorica dedicata alla morte del padre, mai prima d’ora mai esposta in Italia.
“L’omaggio della città di Legnano a Ipoustéguy – sottolinea il Sindaco Lorenzo Vitali - è il primo nel mondo dopo la scomparsa dell’artista avvenuta nel 2006, nonché la prima personale pubblica italiana.
25
ottobre 2008
Ipoustéguy – Eros+Thanatos
Dal 25 ottobre 2008 al primo febbraio 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO LEONE DA PEREGO
Legnano, Via Monsignor Eugenio Gilardelli, 10, (Milano)
Legnano, Via Monsignor Eugenio Gilardelli, 10, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 16.30-19.00; sabato 16.00-19.30; domenica e festivi 10.00-13.00/15-19.30; chiuso lunedì
Editore
ALLEMANDI
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore