Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Irem Incedayi
Opere di medio e grande formato con una tecnica che rispecchia le radici culturali dell’artista che spaziano da Oriente a Occidente, lungo un immaginaria “via della seta”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mostra sponsorizzata da: Kirin beer e Sushirestaurant ZEN
Direzione artistica: Yuki Konsyo
Irem Incedayi è nata a Roma nel 1970, dove vive e lavora. Le sue radici culturali spaziano da oriente ad occidente, figlia di Timur K. Incedayi, pittore le cui opere sono presenti in vari paesi del mondo.
Irem ha studiato a Roma, dove si è diplomata all'Accademia di Belle Arti.
Nelle sue frequenti permanenze ad Istanbul, Irem ha subito il fascino di un mondo raffinato e misterioso fatto di palazzi e moschee che splendono e si dissolvono nel pulviscolo d'oro delle albe e dei tramonti del Bosforo.
Opere di medio e grande formato con una tecnica che rispecchia le radici culturali dell'artista che spaziano da Oriente a Occidente, lungo un immaginaria "via della seta".
Un Oriente la cui trama fitta, misteriosa, intricata e inestricabile forma una specie di labirinto che richiama ad un gioco cangiante di riflessi, riflettendo se stessa e il suo passato.
Un Occidente "staccato" dagli antichi palazzi di Pompei, di Roma che appare dalla memoria sulle tele dell'artista come un "affresco".
Nelle sue opere lo studio di diverse tecniche approdano in una forma pittorica in cui le stesse tele vengono trattate come se fossero muro e diventano degli "strappi d'affresco".
E' da una lontananza spazio temporale che ci arrivano le immagini. Esse si rapprendono sulla tela in una materia che è quella degli intonaci dei palazzi di Bisanzio e si snodano flessuose e raffinate come una calligrafia ottomana. E' un linguaggio fatto soprattutto di segni: sono segni vaganti, ora sommersi, ora in superficie che assumono forme che a volte ricordano "l'antica tappezzeria" quasi per confondere le idee a chi le osserva e obbligarlo ad entrare nell'opera per comprenderne il vero significato.
Direzione artistica: Yuki Konsyo
Irem Incedayi è nata a Roma nel 1970, dove vive e lavora. Le sue radici culturali spaziano da oriente ad occidente, figlia di Timur K. Incedayi, pittore le cui opere sono presenti in vari paesi del mondo.
Irem ha studiato a Roma, dove si è diplomata all'Accademia di Belle Arti.
Nelle sue frequenti permanenze ad Istanbul, Irem ha subito il fascino di un mondo raffinato e misterioso fatto di palazzi e moschee che splendono e si dissolvono nel pulviscolo d'oro delle albe e dei tramonti del Bosforo.
Opere di medio e grande formato con una tecnica che rispecchia le radici culturali dell'artista che spaziano da Oriente a Occidente, lungo un immaginaria "via della seta".
Un Oriente la cui trama fitta, misteriosa, intricata e inestricabile forma una specie di labirinto che richiama ad un gioco cangiante di riflessi, riflettendo se stessa e il suo passato.
Un Occidente "staccato" dagli antichi palazzi di Pompei, di Roma che appare dalla memoria sulle tele dell'artista come un "affresco".
Nelle sue opere lo studio di diverse tecniche approdano in una forma pittorica in cui le stesse tele vengono trattate come se fossero muro e diventano degli "strappi d'affresco".
E' da una lontananza spazio temporale che ci arrivano le immagini. Esse si rapprendono sulla tela in una materia che è quella degli intonaci dei palazzi di Bisanzio e si snodano flessuose e raffinate come una calligrafia ottomana. E' un linguaggio fatto soprattutto di segni: sono segni vaganti, ora sommersi, ora in superficie che assumono forme che a volte ricordano "l'antica tappezzeria" quasi per confondere le idee a chi le osserva e obbligarlo ad entrare nell'opera per comprenderne il vero significato.
16
novembre 2004
Irem Incedayi
Dal 16 novembre al 12 dicembre 2004
arte contemporanea
arte etnica
arte etnica
Location
ZEN SUSHI RESTAURANT
Roma, Via Degli Scipioni, 243, (Roma)
Roma, Via Degli Scipioni, 243, (Roma)
Vernissage
16 Novembre 2004, 18.15-20.00
Sito web
www.iremincedayi.com
Curatore