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Irene Kung – Progetto 5/03
Una serie di immagini che spaziano dal Pantheon alla Piramide Cestia, da un Onda del mare a un Ulivo in bianco e nero e a colori, per la mostra di fotografia di un’artista che solitamente predilige la pittura come mezzo espressivo
Comunicato stampa
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La Galleria Bonomo di Bari è lieta di annunciare che il 14 Dicembre 2007, alle ore 18.30 inaugurerà la mostra di Irene Kung. Nata a Berna, prima di stabilirsi a Roma Irene Kung ha vissuto e lavorato a Madrid e New York come graphic designer, pittrice e fotografa.
Una serie di immagini che spaziano dal Pantheon alla Piramide Cestia, da un Onda del mare a un Ulivo in bianco e nero e a colori, per la mostra di fotografia di un’artista che solitamente predilige la pittura come mezzo espressivo. La luce sembra emanare dagli stessi soggetti raffigurati. Colpisce e avvolge con armonia gli oggetti, sottraendoli alla loro dimensione spazio-temporale, consentendoci di entrare in intima comunicazione con la loro anima segreta. Nascono così immagini sospese, che evocano il mistero della creazione e trasmettono un senso di solidità che, al tempo stesso, attraverso la luce si fa lieve e aerea.
La versatilità dell’opera di Irene Kung, se pur ben orientata ad esplorare i vari linguaggi delle arti visive, predilige sempre la pittura come mezzo espressivo, al punto da considerare la fotografia come un altro mezzo per dipingere: l’intento dichiarato dell’artista consiste infatti nel dipingere la fotografia per eliminare le parti che non ritiene essenziali; ciò che ella definisce più importante del suo lavoro è cancellare.
“Quello che affascina del lavoro di Irene Kung – dichiara Marilena Bonomo – è la profondità dell’immagine. Con apparente leggerezza, la sua rappresentazione è affidata ad un particolare privilegiato, una citazione ma al tempo stesso una sintesi di un soggetto ben noto nella sua interezza e nella sua storicità."
Come ha commentato il critico d’arte Ludovico Pratesi “Lo sguardo di Irene Kung non è narrativo ma sintetico. Non esplora paesaggi ma forme quotidiane. Quelle sfiorate dai nostri occhi milioni di volte, tanto da non meritare più la nostra attenzione. Meritevoli di una familiarità senza incertezze. Saper vedere. Questo è il compito di un’artista contemporaneo che si esprime attraverso la fotografia. Un linguaggio ambiguo e difficile, apparentemente oggettivo ma in realtà violento e spietato. Capace di modificare la naturale distanza tra noi e le cose, fino a deformare la loro natura. Nel bene e nel male. Sincero e traditore allo stesso tempo”.
Una serie di immagini che spaziano dal Pantheon alla Piramide Cestia, da un Onda del mare a un Ulivo in bianco e nero e a colori, per la mostra di fotografia di un’artista che solitamente predilige la pittura come mezzo espressivo. La luce sembra emanare dagli stessi soggetti raffigurati. Colpisce e avvolge con armonia gli oggetti, sottraendoli alla loro dimensione spazio-temporale, consentendoci di entrare in intima comunicazione con la loro anima segreta. Nascono così immagini sospese, che evocano il mistero della creazione e trasmettono un senso di solidità che, al tempo stesso, attraverso la luce si fa lieve e aerea.
La versatilità dell’opera di Irene Kung, se pur ben orientata ad esplorare i vari linguaggi delle arti visive, predilige sempre la pittura come mezzo espressivo, al punto da considerare la fotografia come un altro mezzo per dipingere: l’intento dichiarato dell’artista consiste infatti nel dipingere la fotografia per eliminare le parti che non ritiene essenziali; ciò che ella definisce più importante del suo lavoro è cancellare.
“Quello che affascina del lavoro di Irene Kung – dichiara Marilena Bonomo – è la profondità dell’immagine. Con apparente leggerezza, la sua rappresentazione è affidata ad un particolare privilegiato, una citazione ma al tempo stesso una sintesi di un soggetto ben noto nella sua interezza e nella sua storicità."
Come ha commentato il critico d’arte Ludovico Pratesi “Lo sguardo di Irene Kung non è narrativo ma sintetico. Non esplora paesaggi ma forme quotidiane. Quelle sfiorate dai nostri occhi milioni di volte, tanto da non meritare più la nostra attenzione. Meritevoli di una familiarità senza incertezze. Saper vedere. Questo è il compito di un’artista contemporaneo che si esprime attraverso la fotografia. Un linguaggio ambiguo e difficile, apparentemente oggettivo ma in realtà violento e spietato. Capace di modificare la naturale distanza tra noi e le cose, fino a deformare la loro natura. Nel bene e nel male. Sincero e traditore allo stesso tempo”.
14
dicembre 2007
Irene Kung – Progetto 5/03
Dal 14 dicembre 2007 al 31 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARILENA BONOMO
Bari, Via Nicolò Dall'Arca, 19, (Bari)
Bari, Via Nicolò Dall'Arca, 19, (Bari)
Orario di apertura
lun-sab ore 11 – 13 e ore 17 – 20.30
Vernissage
14 Dicembre 2007, ore 18
Sito web
www.irenekung.com
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