Come dice l’artista stessa: “ Questi dipinti parlano di un luogo oltre le sabbie. Si tratta di un omaggio ad un paese nella fascia del Sahel, terra di incontro e di tolleranza tra le varie etnie che lo popolano e vi convivono in armonia con il Fiume della Vita, il Fiume Niger.”
Irene Lopez ha vissuto nella repubblica di Mali, seguendo il popolo del deserto, i Tuareg, nei loro percorsi faticosi, e scoprendo così le situazioni normalmente non visibili agli occidentali. I suoi 41 quadri (olio su tela) sono in qualche modo un diario di viaggio, una rappresentazione del mondo che ancora esiste nei lontani territori del Mali, Yemen e Libia, ma che in ogni momento rischia di scomparire per sempre.
La mostra è a cura di Maurizio Sciaccaluga che nel catalogo afferma: “Il senso di alterità, di lontananza dalla realtà, è evidenziato dall’aura grigia che circonda e assorbe ogni figura, ogni pezzo di paesaggio descritto, come se le visioni non potessero essere altro che flash, istanti in bilico tra il sogno e la verità. Spesso terra, cielo e mare hanno i medesimi toni ocra, e non perché l’Africa azzeri i colori, spenga gli azzurri, costringa i verdi smeraldo a miti consigli; piuttosto perché, se definiti, se riportati fedelmente, cielo, terra e mare imporrebbero allo spettatore le loro coordinate, definirebbero quelle immagini come lembi di paradiso in terra, in definitiva confonderebbero un luogo sano e incontaminato in uno di quegli orizzonti da cartolina, ritoccati al computer o costruiti alla bisogna, di cui sono piene le agenzie di viaggio.”

Irene Lopez de Castro si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di San Fernando di Madrid. Ha partecipato a numerose mostre internazionali: Parigi, Londra, Bruxelles e Verona, e insieme alla Casa d’Arte San Lorenzo a tutte le fiere di Arte più importanti d’ Italia