Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Irene Vanelli
una decina di nuove opere che vanno dall’acrilico alla scultura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Biografia:
ILV nasce il 6 Gennaio 1982 a Novara.
Figlia unica, trascorre la sua infanzia e adolescenza nella provincia
novarese, una provincia dominata ancora dalla agricoltura, dove
ancora si possono osservare anziani contadini che coltivano, come
un tempo, i loro orti e i loro campi. A 12 anni decide che da grande
sarà uno Psichiatra. E da allora non ha mai cambiato idea, come un
prete che avverte la propria chiamata. Intraprende studi classici
presso il Liceo Classico Statale Carlo Alberto di Novara e,
ovviamente, si iscrive a Medicina e Chirurgia. Frequenta i primi tre
anni di università a Novara, poi prende il volo verso Lisbona, dove
resterà per 4 anni frequentando Medicina ed intraprendendo ricerca in
psichiatria. Pubblica in quegli anni alcuni articoli scientifici e si occupa
della traduzione e della edizione italiana di due importanti testi di
Psichiatria.
Torna in Italia il 28 Febbraio 2009 e dal 12 Marzo 2009 inizia la sua
esperienza milanese come specializzanda in Psichiatria. Da sempre
interessata all'arte, inizialmente come semplice spettatrice (di teatro,
di mostre, di concerti), poi qualcosa scatta. Tutto ciò che per anni ha
portato dentro di se, con sé nelle sue peregrinazioni ha cercato il
modo per straboccare, venire alla superficie.
Ed è così che da fine Gennaio 2012 inizia a sperimentare, a seguire il
flusso di pensieri-intuizioni-sensazioni, cercando di rendere tali
sentimenti- percezioni in modo percettibile, concreto, reale. Lo stato
d'animo reso attraverso il materiale che a intuito meglio lo esprime, le
forme che meglio comunicano i moti dell'animo.
In diverse delle sue creazioni vengono utilizzati materiali ripresi da
quella vita contadina nella quale, con gratitudine e rispetto, si è
trovata a vivere gli anni più importanti della sua vita: l'infanzia.
All'interno di ogni opera si snoda un insieme di concetti, di pensieri e
significati sintetizzati in un messaggio visivo, materico, concreto; una
elaborazione che porta l'astratto al tangibile. Simbolicamente, sintesi
e caleidoscopio di ciò che è; di ciò che sente.
Il suo percorso si sviluppa, tra aggressività-ferite-riflessioniintrospezioni,
lungo la ricerca di forme espressive articolate e
materiali opposti, forzatamente uniti, volutamente stridenti.Una sintesi
intellettuale che si avvale della scelta di materiali, forme visive (dalla
pittura, all'installazione, alla scultura) che pretendono irruentemente e
violentemente di comunicare ciò che l'inconscio cova e la parola non
riesce a verbalizzare.
Eventi:
- Esposizione Personale: 6-12 Settembre 2012, BLAm bar lounge & art
mood -via G. Ronzoni, Milano.
- "Is this the End?": 1-9 Settembre 2012, Palazzo Broletto, Pavia
- Montegran Art: 7-8 Luglio 2012, Montegranaro (FM) http://
cittavecchiacultura.blogspot.it/
Pubblicazioni:
- "Agenda del Collezionista 2013", Ed. Centro Diffusione Arte (via degli
Imbriani, 18 Milano)
**
"La souffrance de l'âme"
(100x60 cm)
Materiali: cartongesso rivestito da tela per pittore inchiodata. Garza
idrofila strappata e inchiodata. Acrilico e smalto rosso vivo, Vernice
spray bianco brillante. Forca. Filo di rame.
La contrapposizione tra il candore dell'anima (dato dal bianco ottico) e
della sua eterea impalpabilità (data dall'effetto di vaporoso e delicato
delle garze) viene violata e contrapposta al rosso vivo, infestante del
sangue che sgorga e schizza da una profonda e infetta ferita (la forca
arrugginita). Dove la forca rappresenta l'ulteriore spregio e
indelicatezza nei confronti della fragilità di un'anima indifesa, laddove
la forca veniva utilizzata dai contadini per smuovere anche il letame.
"Maison du Clochard"
(200x130 cm)
Materiali: tavole di legno, chiodi arrugginiti (di 150 anni), cartello stradale,
paillettes.
Il concetto di casa è astratto: casa è qualunque luogo dove decidiamo di
stare, che consideriamo "nostro". Non deve possedere necessariamente delle
pareti. E' un sentirsi nel "proprio posto". E' uno spazio (fisico/mentale/
sentimentale) che va' difeso, protetto in quanto prezioso. Si tratta di una
"porta ideale" che delimita i propri confini, ma, soprattutto, gli accessi al
nostro territorio. Ammonisce gli estranei e li mette in guardia dal non entrare
(cartello di STOP e croce inchiodata a simboleggiare il divieto, il sacrificio, la
sofferenza). Vecchi chiodi arrugginiti fino a 20 cm di lunghezza e vecchie travi
tarlate rappresentano le difese che ci hanno schermato nel corso della vita
dalle varie intemperie, e per questo, ora, risultano rovinate. Queste difese
sono a protezione di quanto si nasconde dietro… qualcosa di prezioso, il cui
valore e "importanza" è fatto trapelare dal cartello di Stop, (istericamente)
imbellettato con paillettes e perline.
"Pesce rosso"
(60x50 cm)
Materiali: rete di ferro arrugginita, stagno fuso, fili di rame, legno,
plastica, lamina di ferro.
La libertà non è solo essere libero da catene fisiche, ma è anche uno
stato mentale di apertura che si basa su un processo di "osmosi":
quanto più assorbo da ciò che mi sta intorno e interagisco con questo,
quanto più le mie ali si alleggeriscono e mi permettono di volare.
Essere libero: nel corpo, ma anche nello spirito. Non necessariamente
bisogna essere intrappolati all'interno di gabbie fatte di arrugginiti
preconcetti o scusanti. La farfalla (simbolo di libertà) è posata
all'esterno della gabbia, ma vive (come un pesce rosso) nel proprio
piccolo sacchetto di plastica, impermeabile al mondo esterno. Si limita
ad osservarlo, senza però entrarci in contatto.
"Big Jim"
(50x40 cm)
Materiali: legno, plastica, guaina idraulica, acrilico.
Inno demolitori al Narciso. Chi da soggetto passa ad essere oggetto
del proprio amore finisce per trasformarsi in oggetto anche agli occhi
degli altri. Chi si proclama perfetto perde di vista il confronto e la
possibilità di crescita, di miglioramento. Ecco dunque il bambolotto
stupido (big Jim - pollice opponibile), vanesio, privo di sentimenti ed
emozioni. L'oggetto, dunque, del proprio amore. L'oggetto, quindi, del
divertimento altrui (Your narcissism is my hedonism).
ILV nasce il 6 Gennaio 1982 a Novara.
Figlia unica, trascorre la sua infanzia e adolescenza nella provincia
novarese, una provincia dominata ancora dalla agricoltura, dove
ancora si possono osservare anziani contadini che coltivano, come
un tempo, i loro orti e i loro campi. A 12 anni decide che da grande
sarà uno Psichiatra. E da allora non ha mai cambiato idea, come un
prete che avverte la propria chiamata. Intraprende studi classici
presso il Liceo Classico Statale Carlo Alberto di Novara e,
ovviamente, si iscrive a Medicina e Chirurgia. Frequenta i primi tre
anni di università a Novara, poi prende il volo verso Lisbona, dove
resterà per 4 anni frequentando Medicina ed intraprendendo ricerca in
psichiatria. Pubblica in quegli anni alcuni articoli scientifici e si occupa
della traduzione e della edizione italiana di due importanti testi di
Psichiatria.
Torna in Italia il 28 Febbraio 2009 e dal 12 Marzo 2009 inizia la sua
esperienza milanese come specializzanda in Psichiatria. Da sempre
interessata all'arte, inizialmente come semplice spettatrice (di teatro,
di mostre, di concerti), poi qualcosa scatta. Tutto ciò che per anni ha
portato dentro di se, con sé nelle sue peregrinazioni ha cercato il
modo per straboccare, venire alla superficie.
Ed è così che da fine Gennaio 2012 inizia a sperimentare, a seguire il
flusso di pensieri-intuizioni-sensazioni, cercando di rendere tali
sentimenti- percezioni in modo percettibile, concreto, reale. Lo stato
d'animo reso attraverso il materiale che a intuito meglio lo esprime, le
forme che meglio comunicano i moti dell'animo.
In diverse delle sue creazioni vengono utilizzati materiali ripresi da
quella vita contadina nella quale, con gratitudine e rispetto, si è
trovata a vivere gli anni più importanti della sua vita: l'infanzia.
All'interno di ogni opera si snoda un insieme di concetti, di pensieri e
significati sintetizzati in un messaggio visivo, materico, concreto; una
elaborazione che porta l'astratto al tangibile. Simbolicamente, sintesi
e caleidoscopio di ciò che è; di ciò che sente.
Il suo percorso si sviluppa, tra aggressività-ferite-riflessioniintrospezioni,
lungo la ricerca di forme espressive articolate e
materiali opposti, forzatamente uniti, volutamente stridenti.Una sintesi
intellettuale che si avvale della scelta di materiali, forme visive (dalla
pittura, all'installazione, alla scultura) che pretendono irruentemente e
violentemente di comunicare ciò che l'inconscio cova e la parola non
riesce a verbalizzare.
Eventi:
- Esposizione Personale: 6-12 Settembre 2012, BLAm bar lounge & art
mood -via G. Ronzoni, Milano.
- "Is this the End?": 1-9 Settembre 2012, Palazzo Broletto, Pavia
- Montegran Art: 7-8 Luglio 2012, Montegranaro (FM) http://
cittavecchiacultura.blogspot.it/
Pubblicazioni:
- "Agenda del Collezionista 2013", Ed. Centro Diffusione Arte (via degli
Imbriani, 18 Milano)
**
"La souffrance de l'âme"
(100x60 cm)
Materiali: cartongesso rivestito da tela per pittore inchiodata. Garza
idrofila strappata e inchiodata. Acrilico e smalto rosso vivo, Vernice
spray bianco brillante. Forca. Filo di rame.
La contrapposizione tra il candore dell'anima (dato dal bianco ottico) e
della sua eterea impalpabilità (data dall'effetto di vaporoso e delicato
delle garze) viene violata e contrapposta al rosso vivo, infestante del
sangue che sgorga e schizza da una profonda e infetta ferita (la forca
arrugginita). Dove la forca rappresenta l'ulteriore spregio e
indelicatezza nei confronti della fragilità di un'anima indifesa, laddove
la forca veniva utilizzata dai contadini per smuovere anche il letame.
"Maison du Clochard"
(200x130 cm)
Materiali: tavole di legno, chiodi arrugginiti (di 150 anni), cartello stradale,
paillettes.
Il concetto di casa è astratto: casa è qualunque luogo dove decidiamo di
stare, che consideriamo "nostro". Non deve possedere necessariamente delle
pareti. E' un sentirsi nel "proprio posto". E' uno spazio (fisico/mentale/
sentimentale) che va' difeso, protetto in quanto prezioso. Si tratta di una
"porta ideale" che delimita i propri confini, ma, soprattutto, gli accessi al
nostro territorio. Ammonisce gli estranei e li mette in guardia dal non entrare
(cartello di STOP e croce inchiodata a simboleggiare il divieto, il sacrificio, la
sofferenza). Vecchi chiodi arrugginiti fino a 20 cm di lunghezza e vecchie travi
tarlate rappresentano le difese che ci hanno schermato nel corso della vita
dalle varie intemperie, e per questo, ora, risultano rovinate. Queste difese
sono a protezione di quanto si nasconde dietro… qualcosa di prezioso, il cui
valore e "importanza" è fatto trapelare dal cartello di Stop, (istericamente)
imbellettato con paillettes e perline.
"Pesce rosso"
(60x50 cm)
Materiali: rete di ferro arrugginita, stagno fuso, fili di rame, legno,
plastica, lamina di ferro.
La libertà non è solo essere libero da catene fisiche, ma è anche uno
stato mentale di apertura che si basa su un processo di "osmosi":
quanto più assorbo da ciò che mi sta intorno e interagisco con questo,
quanto più le mie ali si alleggeriscono e mi permettono di volare.
Essere libero: nel corpo, ma anche nello spirito. Non necessariamente
bisogna essere intrappolati all'interno di gabbie fatte di arrugginiti
preconcetti o scusanti. La farfalla (simbolo di libertà) è posata
all'esterno della gabbia, ma vive (come un pesce rosso) nel proprio
piccolo sacchetto di plastica, impermeabile al mondo esterno. Si limita
ad osservarlo, senza però entrarci in contatto.
"Big Jim"
(50x40 cm)
Materiali: legno, plastica, guaina idraulica, acrilico.
Inno demolitori al Narciso. Chi da soggetto passa ad essere oggetto
del proprio amore finisce per trasformarsi in oggetto anche agli occhi
degli altri. Chi si proclama perfetto perde di vista il confronto e la
possibilità di crescita, di miglioramento. Ecco dunque il bambolotto
stupido (big Jim - pollice opponibile), vanesio, privo di sentimenti ed
emozioni. L'oggetto, dunque, del proprio amore. L'oggetto, quindi, del
divertimento altrui (Your narcissism is my hedonism).
06
settembre 2012
Irene Vanelli
Dal 06 al 12 settembre 2012
arte contemporanea
Location
BLAM
Milano, Via Gaetano Ronzoni, 2, (Milano)
Milano, Via Gaetano Ronzoni, 2, (Milano)
Vernissage
6 Settembre 2012, ORE 20
Autore